CRONISTORIA: 2000 anni passo passo

Cosa è accaduto nel territorio di Rosignano dal 200 a.C. ad oggi 
I periodi convenzionali, usati in questa cronologia storica sono: EPOCA ROMANA fino al 476 d.C., MEDIOEVO il periodo che va dal 476 al 1492, ETA' MODERNA quello che va dal 1492 al 1789, ETA' CONTEMPORANEA quella che va dal 1789 ai giorni nostri.

 dal 1501 al 1700  Nei settori gialli il contesto storico generale

(200 a.C. - 1300) (1301 - 1500) (1501 - 1700) (1701 - 1800) (1801 - 1850) (1851 - 1900)
(1901 - 1920) (1921 - 1940) (1941 - 1970) (1971 - 2000)  (2001 - Oggi) (IIa Guerra Mond.) (I Sindacicontinua... 

Anno.gio.mese.

Il fatto storico

1505.lug.

I fiorentini comandati da Èrcole Bentivoglio  muovono da Rosignano verso S.Vincenzo, dove sconfiggono Bartolommeo degli Orsini, che stava andando in aiuto ai pisani.

1505.21.ago.

I fiorentini arrivano alle Casaccie, fra Rosignano e Santa Luce, e distruggono i raccolti dei pisani e per incontrare Niccolò Machiavelli, segretario della Repubblica Fiorentina.

1506.set.

Viene deliberata un'imposta per i forestieri.

1506.8.nov.

Per sostenere i propri interessi e la propria autonomia, il Comune di Rosignano elegge, in Firenze, come patrocinatore e "protettore gratuito" Bernardo Soderini. che venne sostituito, nel 1518, da Domenico Bettini di Prato, con nomina permanente e col compenso di 10 scudi all'anno.

1506.8.nov.

Chimento di Fazio rosignanese viene eletto spedaliere dello Spedale di S.Antonio in Rosignano con l'impegno di tenere un letto "fornito", con le entrate dell'ospedale far dire delle messe, provvedere alla festa annuale del santo e, morendo, lasciare tutti i suoi beni all'ospedale.

1507.12.gen.

I priori e il Gonfaloniere di Firenze stabiliscono che i forestieri stabilitisi a Rosignano debbano essere trattati come tutti gli altri cittadini. Gli stessi governatori ordinano che i forestieri residenti in Rosignano vengano trattati come gli altri cittadini, e sia dato loro il sale come agli altri. La disposizione - che segna la "pace" tra "residenti" e forestieri - è resa necessaria in quanto in Rosignano sono venuti ad abitare numerosi stranieri, a cui sono state vendute diverse "preselle" (per esempio, in località "Alla rena ", nel "borgo", al Poggetto, alle "case nuove", nella "villa", ecc.).

1509.23.gen.

Il pascolo di Rosignano viene affittato per 76 fiorini all'anno a Guido di Guccio di Giovanni e a Giovanni Antoni di Marco d'Antonio.

1509.8.giu.

Pisa cade in mano dei fiorentini e, con essa, Rosignano ora in modo definitivo.

1509.8.nov.

Il Comune toglie una casa a Martino di Luca per darla al Comandante delle truppe fiorentine Conte Lodovico da Pitigliano, e una casa a Carlo di Zaccheria Vannelli per gli ufficiali del suddetto conte.

1509.7.ott. 

II Consiglio comunale si riunisce nella casa di Baldassino di Giovanni di Pierozzo. 

1509.14.dic.

Gli ambasciatori di Rosignano si recano a Firenze per chiedere che venga annullato un atto della Potesteria di Lari, che si annetteva i Comuni di Castelnuovo e Castelvecchio, Gabbro e Pomaia. Questi Comuni rimangono a Rosignano.

1510

Vengono versate L. 42 dai Proventuari, come contributo per la festa patronale di S. Niccola da Tolentino.

1510.11.feb.

II Comune elegge a predicatore Frate Bernardino da Pontremoli, con un salario di tre fiorini larghi "considerando che una Terra come questa non sta bene senza predicatore, e mediante la predicazione, moltissime volte s'è visto correggere l'uomo dal vitio et dai peccati et risultarne gran frutto"

1510.apr.

II macello viene assegnato in affitto per tre anni a Jacopo di Luigi del Vantaggio, per 24 fiorini all'anno.

1512.25.lug.

La Comunità elegge le "custodi segrete" a cui affidare le denunzie segrete.  Cioè nomina 12 donne (3 per ogni consigliere) con il compito di segnalare segretamente ogni eventuale iniziativa destabilizzante. Autentiche spie governative a cui è garantita la massima sicurezza.

1513

Gabbro. Un mulino ad acqua viene costruito da Battista di Cristofano da Calise da Castelnuovo, livellario di un pezzo di terra sul Sanguigna di proprietà della Pia Casa della Misericordia.

1518

Il Comune paga a maestro Jacopo di Bergamo lire 4 per sistemare la campagna della chiesa. 

1519.31.mag.

Un ambasciatore viene mandato a Firenze per protestare contro i danni recati al Comune di Rosignano dalle truppe fiorentine. il Comune avanza richiesta alla Signoria di un risarcimento per la ingordigia dei soldati (dell'esercito fiorentino di stanza nella giurisdizione comunale per la difesa dalle scorrerie moresche e per la protezione del porto di Vada), volendo loro le cose meno che giuste. Infatti per pagare la paglia dei soldati il Comune aveva dovuto vendere, per tre anni, i pascoli di Castiglioncello.

1519

Nasce Cosimo I dei Medici figlio del capitano di ventura Giovanni dalle Bande Nere, Cosimo divenne granduca e si può ben dire che fu il vero fondatore dello stato Toscano a cui dette stabilità politica e unità territoriale.

1520

Il cardinale Giulio de' Medici scrive alla Comunità di Rosignano per raccomandare che venga concesso a Marchione di Michelino il permesso di far pascolare le sue pecore nel pasco del Comune. La richiesta viene accettata.

1520.17.giu.

Il Consiglio comunale si riunisce nella casa dell'Arcivescovado di Pisa. 

1524.5.mag.

"Atteso il perìcolo cui e sottoposto il castello di Rosignano per la quantità di "fuste" (piccole imbarcazioni di mori)  che sono in questi mari e che per tal causa bene sarebbe far fare la guardia in Costiglione", il Comune elegge Bartolomeo di Regolo e Guglielmo di Nardo a fare la guardia per un mese, in Castiglione (=Castiglioncello) col salario di lire 11 ciascuno.

1524.23.mag.

I due cappellani della pieve vecchia vengono licenziati e cacciati dal paese "per evitare inconvenienti nella popolazione".

1524.ago.

Il Comune ha difficoltà nel mandare ambasciatori a Firenze, in quanto nessuno vuole accettare l'incarico "per osservi influenza di peste". Si ricorre all'estrazione a sorte.

                                          La seconda Repubblica fiorentina (1527-1530)
Rosignano ebbe a subire anche gli eventi della pur breve seconda Repubblica fiorentina (1527-1530), costituita approfittando delle grandi e luttuose vicende che sconvolgevano l'Europa, nella gigantesca guerra tra Carlo V re di Spagna e Francesco I re di Francia. Pare certo, che Francesco Ferrucci, l'eroico difensore della Repubblica fiorentina, nel luglio del 1530, reduce da Volterra e diretto alla difesa di Firenze, assediata dal principe d'Orange, per istigazione di papa Clemente VII, di casa Medici, (in questa circostanza nemico di Carlo V) sostò con le sue truppe in Rosignano, pochi giorni prima del suo eroico sacrificio, consumato a Gavinana il 3 Agosto dello stesso anno. E anche poco prima che, rovesciandosi la situazione, venisse stipulata una alleanza tra il papa di Roma e l'imperatore spagnolo, per cui Firenze, dopo aver resistito ad un lungo assedio (nel quale si rese utile anche Michelangelo), di prepotenza Rosignano dovette tornare sotto la Signoria dei Medici.
NOTA: La vicenda che vide protagonista Ferrucci si svolse durante l'Assedio di Firenze (12 ottobre 1529 - 12 agosto 1530), ad opera delle milizie di Carlo V, costituite prevalentemente da italiani. Ferrucci divenne celebre per la strenua difesa che l'esercito della Repubblica Fiorentina, da lui guidato, oppose agli imperiali spagnoli. Fu infine sconfitto da forze preponderanti a Gavinana, sulla montagna pistoiese, ferito e catturato il 3 agosto 1530. Già gravemente malato e ferito, fu portato al cospetto del comandante Fabrizio Maramaldo, un militare italiano al soldo dell'esercito imperiale, che per vendicarsi delle numerose sconfitte e scherni da lui ricevuti, lo uccise contro tutte le regole della cavalleria. Si vuole che Francesco Ferrucci prima di spirare gli abbia rivolto con disprezzo le celebri parole: "Vile, tu uccidi un uomo morto". Dieci giorni dopo Firenze si arrese agli imperiali e dovette accettare il rientro dei Medici. Il sacrificio di Ferrucci è diventato, in epoca risorgimentale, emblema del sentimento di orgoglio nazionale, e il nome "Maramaldo" del suo aggressore è divenuto, per antonomasia, sinonimo di "traditore".
(Sintesi da: "Rosignano e il suo territorio" di Giuseppe Caciagli 1999)
1527

La Comunità si trova in lite per l'esonero di un cappellano.

1528

Il pittore, mastro Giovanni, dipinse lo stemma fiorentino sulla porta del castello.

1529.25.giu.

Una gestione, quella comunale, che si fece sempre più ampia e più specifica, per esempio, con la caccia dei lupi, che infestavano i boschi fino a minacciare le abitazioni; Sabatino d'Iacopo di Pietro da Rosignano riceve 2 lire per avere ammazzato una lupa; Antonio di Lorenzo da Ceppatello e Alessio d'Andrea da Castelvecchio ricevono ciascuno una lira e 15 soldi per aver portato alla Comunità sette lupicini.

1530

I Giusdicenti di Rosignano, chiamati poi Rettori ed Ufficiali di Giustizia dipendono dal Vicariato di Lari.

1530.lug.

Francesco Ferruccio de' Medici sosta con le sue truppe a Rosignano, pochi giorni prima del suo eroico sacrificio, consumato a Gavinana il 3 Agosto di quell'anno. 

1530 Vada. Dopo il sacco di Roma arriva una nuova ondata di peste.
1530 Nel territorio livornese, come risulta da due Rubriche riportate negli Statuti della Podesteria di Rosignano, ancora nel secolo XVI, compare in maniera esplicita questa forma di imposizione: "Che ciascuno sia obbligato macinare al mulino del comune" (Vedi "Antichi mulini del territorio livornese" pag. 29, scaricabile dal sito)

            Ducato e Granducato dei Medici (1532-1737)-I Principati italiani, un ritorno alla civiltà feudale.
La "discesa di Carlo VIII" (1494), oltre a dimostrare come l'Italia, pur con la capitale della cristianità, può essere invasa, determina una grave involuzione nell'assetto politico interno, per cui dalla "civiltà dei Comuni e delle Signorie" l'Italia è costretta ad allinearsi, di nuovo, alla civiltà feudale, cioè la "Civiltà dei castelli" che si è intanto consolidata  in Europa, e che con le grandi monarchie assolute (Spagna, Francia, Russia, del Sacro Romano Impero), perdurerà fino all'Illuminismo del XVIII secolo e alla Rivoluzione francese. I re di Francia dopo Carlo VIII, Luigi XII (1498-1515) e Francesco I (1515-1547), proseguono con la sua politica, tentando di rompere l'accerchiamento territoriale e politico del grande Sacro Romano Impero, rappresentato dallo spagnolo Carlo V, che per una fortunosa serie di eredità, oltre ad essere imperatore, diviene re di Spagna, delle Fiandre fino ad esercitare una vasta egemonia anche in Italia (Italia meridionale, Genova, Milano). L'Europa intera, per oltre cinquant'anni, fino alla pace di Cateau Cambresis del 1559, è sede di guerre disastrose, nelle quali anche l'Italia, sia pure marginalmente, si trova coinvolta. Pertanto le residue Signorie, non più in grado di opporsi alle monarchie europee, devono rassegnarsi al sorgere dei Principati, istituiti e protetti dai grandi potentati stranieri. Nemmeno la Toscana, malgrado l'insurrezione antimedicea e la formazione di un regime repubblicano, può evitare questa sorte
nel 1512, quando i Medici tornano nel loro dominio signorile grazie alla solida protezione pontificia. Infatti è Giovanni (fratello di Piero II, deposto nel 1494) a riprendere il potere in Firenze, ma divenuto papa Leone X nel 1513, gli succedono nell'ordine, Giuliano II (dal 1513 al 1516), Lorenzo II (dal 1516 al 1519) e Giulio (figlio naturale di Giuliano, fratello di Lorenzo il Magnifico) che diverrà Clemente VII nel 1523; poi il cardinale Ippolito (dal 1524 al 1527) che, dal 1525, insieme ad Alessandro, istaura una politica talmente dispotica da essere cacciati entrambi dai fiorentini, appena si presenta loro una favorevole occasione dando origine alla "seconda 'Repubblica fiorentina". Ma anche la Toscana è travolta dagli eventi europei che vedono contrapposti l'imperatore Carlo V, di Spagna e Francesco I di Francia, entrambi "cattolicissimi" ma non fino al punto da non avvalersi dei mercenari Luterani o Ottomani (notoriamente anticattolici) per combattere i papi di Roma, che ancora con una spregiudicata diplomazia, tentano di difendere il loro potere temporale. Lo Stato Pontificio, infatti, nel Cinquecento, si distingue per la sua autorità e la sua ricchezza. Roma soppiantando Firenze, diviene il più autorevole e il più ricco dei nostri Principati, al punto da provocare le ire di Martin Lutero e l'avvento del Protestantesimo. Soffocata ogni individualità, ai ricchi e ai poveri del passato regime comunale e signorile, si sostituiscono i nobili e i plebei; mentre, con lo sfarzo dei potenti, si torna al trionfo delle arti laudative, necessariamente classicheggianti, con la denominazione, questa volta quanto mai propria, di Rinascimento. E' per queste vicende che l'Italia viene divisa in Principati e Regni, a seconda delle ingerenze o "protezioni" soprattutto delle due grandi dinastie che si dividono l'Europa, gli Asburgo (Sacro R.I. e Austria) e i Barboni (Francia e Spagna). Questa la situazione italiana nel XVI secolo (con le relative "protezioni"): Ducato di Savoia (Francia, Austria), Ducato di Milano (Spagna poi Austria), Ducato di Parma e Piacenza (Spagna), Ducato di Modena e 'Reggio (Spagna poi Austria), Ducato poi Granducato di Toscana (Spagna), Stato Pontificio (Asburgo), Regno di Napoli (Spagna), Principati minori (Saluzzo, Monferrato, Finale, Oneglia, Monaco, Mantova, Ferrara, Stato dei Presìdi). Tre sole Repubbliche sopravvivono (Venezia, Genova, Lucca), ma i loro regimi sono oligarchici aristocratici. In Toscana, dopo la seconda Repubblica, per determinazione di Carlo V, viene instaurato il Principato, di cui vengono "investiti" i Medici  perché protetti dal Papato, dal quale ottengono il titolo ducale già con Alessandro, nel 1532 (per la sua scellerata politica, nel 1537, finisce assassinato da un sicario del cugino Lorenzino dei Medici). E' Cosimo I (1537-1574) a ottenere il titolo granducale, nel 1569. A Cosimo I succedono Francesco I (1574-1587), Ferdinando I (1587-1609), Cosimo II (1609-1621), Ferdinando II (1621-1670), Cosimo III (1670-1723), Gian Castone (1723-1737), in una decadenza progressiva ed inarrestabile, nel corso della quale i granduchi, a loro volta, "investono" 64 nuovi Feudi (32 il solo Ferdinando II, passando da un regime laico assoluto, ad un regime assoluto e teocratico. Durante il Ducato, poi Granducato mediceo, anche in Rosignano era stato mantenuto l'ordinamento comunale consentito dalla Signoria di Firenze (dal 1406 al 1512) quando i Commissari (che succedono ai Podestà) devono sottostare al beneplacito signorile. Nel regime principesco, pur nell'accettazione dell'ordinamento comunale, e pur con agevolazioni preferenziali per gli abitanti del Comune, sempre più autorevole si fa l'autorità del governo centrale, dei duchi e dei granduchi che, dapprima sotto forma di suggerimenti e consigli, si fa sempre più pressante fino a farsi perentoria.
(Sintesi da: "Rosignano e il suo territorio" di Giuseppe Caciagli 1999)

1536.apr.

Gabbriello d'Andrea ammazza 11 lupi e riceve 22 lire. 

1537

Viene eretta al Poggio di S. Rocco una cappella appunto dedicata a S. Rocco. L'Arcivescovo di Pisa, la chiesa di S. Martino e varie persone effettuano donazioni per la costruzione.

1537

Cosimo I de Medici (1537-1574), granduca (di investitura papale) dal 1569 dopo l'avvento al trono, prese a frequentare il castello di Rosignano come residenza estiva e per la caccia. In Rosignano anche gli arcivescovi di Pisa ripresero la consuetudine di villeggiare nel loro "palazzo delle logge", oltre tutto in quanto, oltre alla fattoria in castello, avevano, nella zona, vasti possedimenti.

1540

La pieve di S. Giovanni viene unita a quella di S.Ilario, che prende così il nome di Pieve di S. Giovanni Battista ed Ilario, mentre l'altra diventa "la pieve vecchia"

1546

In una bolla dell'Arcivescovo Onofrio Bartolini la chiesa di Rosignano viene denominata "parrocchia".

1546

Concessione della cappellania di S.Ilario a Bernardo Gamberelli; in seguito verrà concessa a Marco Bracci.

1547

Gabbro.  Il duca Cosimo I dei Medici concede l'esonero dalle tasse, per venti anni, a chiunque prenda residenza a Gabbro, con la famiglia, e svolga attività agricola.

1550

Rosignano. Su interessamento della duchessa Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo de Medici viene costruito per la prima volta il Presepio traendo  esempio dai meravigliosi Presepi napoletani ben noti alla napoletana duchessa.

1551

Vada. La situazione di Vada è così sintetizzata secondo gli estimi granducali del 1551: "Il paese di Vada era formato da ruderi - "vestigia" com'erano chiamati nei XVIII secolo - tra i quali quelli di un ponte, di un "conventaccio ", un vecchio monastero, delle mura del castello e una torre per la difesa del litorale... Nel 1544 tre edifici con un "mulino frangente" e un "mulino serragnolo" distrutti e disfatti... erano sempre nei tristi confini di Vada e Rosignano ". All'epoca Vada era circondata da paludi, con due "grandi laghi" a sud, e varie paludi a nord

1551

Si nomina la chiesa di S.Giusto in Portovecchio nella zona del Castellaccio dove c'erano rovine della mansiones romana a sua volta costruita su rovine etrusche.

1551

Rosignano conta 516 abitanti secondo la parrocchia. Vengono compilati gli estimi. L'arcivescovo di Pisa risulta il più importante proprietario terriero del Comune: un dominio che, risalente a donazioni dei marchesi di Toscana, durerà fino alla metà del XIX secolo, quando verrà acquistato dal granduca. Negli estimi del 1551 l'estensione dei possedimenti arcivescovili ammonta a 48.500 staiora, di cui 11.400 lavorate, 26.000 incolte, 11.000 di bosco e macchie, a cui vanno aggiunte altre proprietà sparse per tutto il Comune. Quasi quanto quelle arcivescovili sono le proprietà della pieve di S. Giovanni Battista, di cui, quelle non allivellate ammontavano a 2.400 staiora.

1554

Un censimento effettuato in questo anno segnalava la modesta presenza di 664 abitanti fra Vada e Rosignano.

1555

Primo insegnante della comunità è Giovan Battista Mariottini di Volterra. Mansioni: maestro, cerusico (infermiere) e barbiere per 30 scudi/anno. Stipendio rimasto invariato per 221 anni fino al 1776. Dopo questa data lo strano mansionario viene scisso e l'insegnamento è affidato - secondo l'orientamento culturale già istaurato - ad un sacerdote, sempre con incarico annuale.

1561

Castelnuovo. Il castello nuovo subisce importanti restauri e viene potenziata la cinta muraria.

1561 Castelnuovo. La popolazione fra Castelnuovo e Vecchio, ammonta a a non più di 150-180 unità.
1562.ott.

Tragedia nella famiglia Medici presente a Rosignano per la caccia. Non si sa per certo, ma mentre risiede in Rosignano, la famiglia ducale viene colpita da una influenza letale che in pochi giorni, la bellissima Eleonora di Toledo, figlia del viceré di Napoli nonché moglie di Cosimo I, contrasse la malaria e dopo un mese morì, come pure i figli contagiati dalla malaria. La circostanza da luogo a versioni assai diverse, che nulla hanno a che fare con la malattia: più diffusa quella secondo cui il Cardinale Giovanni sarebbe stato ucciso, per gelosia o per rivalità di caccia, dal fratello Garzia, e questi a sua volta dall'ira del padre. Secondo un'altra versione, Garzia avrebbe ucciso, per errore, il fratello Giovanni, figlio prediletto del duca Cosimo I, per cui questi, accecato dal dolore, avrebbe ucciso Garzia, tra le braccia della madre Eleonora di Toledo.

1562.17.nov

Rosignano. Viene eseguita la nuova fortificazione del Castello, durante il governo di Cosimo I dei Medici (1537-1574), a causa delle temibili incursioni dei corsari turchi. I lavori furono diretti da Marco D'Antoni di Lugano. I lavori consistono nello spianare una grotta davanti al castello, nel rimurare il rivellino, nell'innalzare scale per salire sulle mura, nel provvedere bandelle, arpioni, piombo, polvere, munizioni, ecc.

1564

Un pievano prende come cappellano Francesco Ubaldini senza il consenso del Comune, il quale delibera di "non ricevere alcun altro prete che gli si mandi".

1564

Gabbro. Una incursione di pirati crea lutti e povertà in quanto vengono presi come schiavi la quasi totalità degli uomini validi. I pirati dovettero approdare in una insenatura prossima al Romito e inoltrarsi nell'entroterra per una decina di chilometri circa, raggiungendo il paese del Gabbro e assalendolo di sorpresa.

1565

Cosimo de' Medici ordina al Comune di concedere a Panemolle, castellano di Castiglioncello, trenta saccate di terreno presso la torre. Panemolle era stato però sostituito da un altro castellano, al quale viene assegnato il terreno.

1565

Gabbro. Per ordine delle magistrature fiorentine, ha inizio la compilazione dei registri dei "Partiti e delle delibere del Comune del Gabbro": adempimento che si protrarrà fino al 1776.

1565

Il Consiglio comunale delibera alcune iniziative per festeggiare il matrimonio del granduca Francesco I con Giovanna d'Austria: 2 lire e soldi 10 per fuochi d'artificio, e lire 5 al prete Michele per le messe celebrate con particolare solennità. (Pochi anni dopo (1578) Giovanna misteriosamente muore e Francesco I, granduca, sposa la celebre avventuriera veneziana Bianca Capello)

1565.1.mag.

Lettera dell'Ufficiale di Rosignano Francesco Galganetti al granduca Francesco I de' Medici, nella quale viene annunciata la scoperta di alcune statue di bronzo a Pilistrello. 

1566

Castelnuovo.  la Pia Casa di Misericordia restaura il castello di Castelnuovo e successivamente nella prima metà del secolo XVII costruisce non lontano da esso, la chiesa di S. Stefano Protomartire.

1566

Concessione della cappellania di S.Ilario a Lorenzo Landini. 

1567-1570

Per volontà granducale vengono compilati gli "statuti": quello del 1567 è presso l'Archivio di Stato di Firenze, quello del 1570 nell'Archivio comunale di Collesalvetti.

1571

Michele di Guglielmo Pagnini viene nominato pievano.

1571.1.ott. 

Don Giovanni d' Austria, vincitore della battaglia di Lepanto, approda nel porto di Vada atteso da Francesco I de'Medici e dalla moglie Granduchessa Giovanna d'Austria sulla nave S. Stafano. Don Giovanni sali sulla S.Stefano e poi si sarebbero diretti a Rosignano, ma un cambiamento del tempo obbligò la flotta a riprendere il mare verso la Spagna dove era diretta.

1572

Vada. Del ricco monastero di San Felice rimangono soltanto alcune pareti e l'Arcivescovo pisano ritiene opportuno non restaurale, perché il luogo è ormai disabitato. Vada viene abbandonata, sia a causa della palude da cui è circondata, ma forse più, dalla malaria che vi infesta.

1572

Morte del pievano Michele Pagnini, gli succede Mariano Bonfiglioli da Buti.

1574 Vada. I Medici vanno a caccia in padule nonostante la peste fosse in zona.
1574 

Francesco de' Medici visita Rosignano.

1575

Il Comune delibera autonomamente il licenziamento "per giuste cause" di un cappellano (tal Giovanni, lucchese) perché " alcuni malati sono morti senza confessione".

1575.15.ago.

Il Comune delibera di costruire un pozzo in piazza del borgo, stanziando per il lavoro 40 scudi. Da allora numerosi sono stati i lavori per questo importante servizio della collettività. Rilevanti quelli del 1608,1778 e 1808.

1576

Concessione della cappellania di S. Ilario a Francesco Volpini

1580

Viene nominato pievano Jacopo Faluchi. 

1582

Non si riesce a trovare un notaio per il Comune di Rosignano.

1582.20.giu.

Bando del Comune di Rosignano per la formulazione di un nuovo estimo catastale. Chiunque voglia una nuova valutazione della sua proprietà è invitato in Comune per procedere ad un aggiornamento.

1588

Concessione della cappellania di S.Ilario al seminario di Pisa.

1591

Gabbro. La parrocchia viene nominata «Pievania», perché eredita il titolo dall'antica Pieve di San Giovanni a Camajano, località Pievaccia situata nel botro di Riardo, successivamente distrutta.

1592.16.gen.

Francesco Strozzi da Volterra manda alla Corte di Firenze la nota di tutti gli "archibusieri a cavallo" di Rosignano: Michele Marani, Tiberio di Giuliano Pagnini, Lattantio di Nicolao, Michele di lacopo Marani e Catelano di Domenico.

1597

Vada. Ancora pochi casi di peste.

1597

Gabbro. Giuseppe Francini, pievano della chiesa di S.Michele di Contrino fonda la Compagnia dedicata alla natività di Maria, che sarà soppressa nel 1782, ripristinata nel 1793, attiva fino ai primi decenni del XIX secolo. Obiettivo realizzare opere di carità e solidarietà per aprire le porte del Paradiso a tutti i membri.

1598

Visita dell'Arcivescovo di Pisa alle "Due Badie".

1600

I Consoli assumono il nome di "governatori".

1600

Restauri alla Fonte della Pieve. 

1600

Nibbiaia. Dall’estimo dei beni di Camaiano del seicento troviamo i “Casalini di Nibbiaia”, “Nibbiaia” e “Aia della Vecchia”. Quest’ultimo documento ci informa che la località faceva parte della tenuta di Camaiano lasciata in eredità, nel 1338, dal Conte Fazio della Gherardesca alla Pia Casa per il sostentamento dei poveri.

1603

Diventa pievano Leonardo Faluchi.

1606

Il Granduca Ferdinando I riunisce Rosignano al governo di Livorno.

1608

Rosignano. Viene ampliata la cisterna della piazza del borgo. Viene innalzato il collo munendolo di sportelli, e vi viene sovrapposta una cuspide di pietra scalpellata, con lo stemma del Comune (con le rose) e una scritta: "aere proprio - Communis Rosignani - A.D. MDCVIII".

1609

Gabbro è ancora sprovvisto di una fonte pubblica, e gli abitanti del borgo attingono l'acqua alla antica Fonte di Rialto, che in quest'anno viene restaurata per ordine granducale.

1613

Anche il Comune di Gabbro fu coinvolto nella difesa della costa da incursioni di pirati musulmani, dai bracconieri, soprattutto per motivazioni sanitarie (pestilenze), per cui a sue spese, nel 1613, fece edificare una casermetta a Campolecciano, che, dopo ampliamenti e adeguamenti, fu abbandonata nel 1764.

1617

A questa data risale la campana piccola della pieve di Rosignano. 

1617

Diventa pievano Frate Stefano da Capua baccelliere. 

1619

Fattore Fattori di Garfagnana viene nominato pievano.

1621

Castiglioncello. Viene costruita la chiesina di S.Andrea sotto la torre Medicea.

1623

Viene nominato pievano Antonio Navaretti. 

1624

Gabbro. La chiesa di San Michele di Contrino viene abbandonata, nel cimitero adiacente si continua a seppellire fino al 1650.

1631

Arriva la peste bubbonica descritta dal Manzoni.

1633.16.mag.

I pastori, con rescritto di S.A.S. vengono autorizzati ad essere armati, malgrado il disappunto delle autorità a far portare armi ai popolani, quando accompagnano le bestie al pascolo per difenderle dai banditi e dai lupi; segno questo delle condizioni del contado in quei tempi!

1634

Diventa pievano Francesco di Giunta; l'anno dopo gli succede Niccolo Tamagni.

1637

Ulivo Bugiani viene nominato pievano. 

1638.4.feb. 

Viene eretta la chiesa di S. Stefano a Castelnuovo, pronta nel 1642. 

1649

Diventa pievano Pier Andrea Peronzi. 

1649.26.feb.

Viene fondata la chiesa della Compagnia della Natività di Maria Vergine. Primo rettore è Giovanni Ciamagnini.

1658

Viene nominato cerusico (infermiere) un certo Cardellini, a cui succede Giulio Croci da Galatea. L'ospedale non esirte più.

1661

Viene nominato pievano Giovanni Ciamagnini.

1664

Si inizia a parlare dell'"oriolo del Comune", soprattutto per regolare meglio le mute delle sentinelle in servizio per la marina, alla porta del castello.

1665

Il Comune incassa L. 170 per l'affìtto dell'Hosteria di proprietà comunale.

1665.11.set. 

Don Giovanni Antonio Silva da Fivizzano viene confermato maestro di scuola.

1666

Il Poggio di S. Rocco viene affittato a Giovan Piero di Cosimo Catelani. 

1666

Il Comune di Rosignano dispone l'acquisto di mobilia per l'Ufficiale di Giustizia, (ufficio e abitazione). Dalla modestia è facile giudicare in quali condizioni miserevoli fosse ridotta l'istituzione

1666

Un rescritto del Granduca di Firenze proibisce per 20 anni il taglio dei boschi di Rosignano.

1666.17.mag.

Marco Ciamagnini è il primo "tempatore" dell' "oriolo del Comune". Il suo stipendio è di 4 scudi all'anno.

1666.17.giu.

Il Comune delibera di fare istanza a Sua Altezza il Granduca di Firenze per avere un medico.

1667.8.mag.

Per il consenso avuto dal governo granducale, il Consiglio comunale elegge a primo medico della comunità il dr. Giuliano Del Rosso di Bientina, con un compenso annuo di 80 scudi (il doppio del cerusico) e con l'obbligo di somministrare gratuitamente un purgante per ogni malato.

1669

Il Comune manda un ambasciatore a Pisa per impedire il taglio dei boschi della Comunità.

1670

Il Comune spende 10 scudi per far riparare lo stendardo della chiesa. 

1670.ott.

Vengono riunite, in una sola persona, le due professioni di cerusico e di medico, nella persona del dr. Vincenzo Rossi di Pontedera, che viene retribuito con 110 scudi all'anno.

1675.18.lug. 

Da più persone di Rosignano viene segnalato al Cancelliere, come la Chiesa della Pieve vecchia di Rosignano, e la casa dove stava il contadino minacciano rovina, e che il Cimitero è rovinato, dove non non si può seppellir alcuno.... il Comune manda Gasparo Loli a Firenze come ambasciatore affinchè il Granduca ordini le riparazioni.

1675

Viene abbandonata la chiesa di S. Martino.

1679

Il Comune scambia alcune sue terre, con terre di un certo Bombardieri. 

1679-80

Annata di carestia. Carenza di semi di grano: viene data autorizzazione di coltivare i terreni a granturco e saggina.

1680.mar.

Il Comune dove acquistare "a credenza" 100 sacca di grano, per sfamare la popolazione.

1682

Gabbro. Vengono costruiti i lavatoi e gli abbeveratoi per gli animali.

1690

I Ministri degli Arcivescovi di Pisa istituiscono un Tribunale per risolvere le accuse degli invasori di proprietà. Queste questioni erano state fino ad allora risolte dal Foro di Rosignano.

1690.29.set.

Un incendio doloso distrugge una parte del bosco comunale degli "Argini". Bruciano 150 cerri secolari.

1691.10.ott.

Il Comune è costretto a tagliare 400 cataste di legna per pagare un debito con la Dogana di Livorno.

1693 

Per la Quaresima il Comune elegge un predicatore; il primo giorno di Quaresima se ne presenta però un altro, mandato dall'Arcivescovo. La Comunità protesta presso l'Arcivescovo ed ottiene il diritto di eleggere per gli anni successivi il predicatore di sua fiducia. Idem nel 1861 contro il Vescovo di Livorno.

1697

Viene nominato pievano Giovanni Tosi. 

1700 

Vengono eseguiti lavori di manutenzione e di sistemazione alla fonte del borgo.

1700 Nibbiaia. La popolazione alla fine del 700 superava di poco le 50 unità’.

(200 a.C. - 1300) (1301 - 1500) (1501 - 1700) (1701 - 1800) (1801 - 1850) (1851 - 1900)
(1901 - 1920) (1921 - 1940) (1941 - 1970) (1971 - 2000)  (2001 - Oggi) (IIa Guerra Mond.) (I Sindacicontinua...