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                Napoleone Bonaparte (1799-1815) 
                La storia d'Italia, della Toscana e anche di Rosignano è 
                condizionata dalle vicende francesi, cioè napoleoniche. 
                Napoleone, pur vittorioso in Egitto, deve rientrare in Francia, 
                sconfitta dalla seconda coalizione antirivoluzionaria. 
                Avventurosamente, sfidando il blocco navale inglese, dall'Egitto 
                rientra in Francia, e sbarca a Cannes il 9 ottobre del 1799. Il 
                19 novembre viene eletto console nel triunvirato che governa la 
                Francia, il 7 febbraio 1800 viene nominato "primo console".
                La 
                Rivoluzione francese è finita; Napoleone, infatti, restaura la 
                Monarchia e l'Impero. Preso il comando delle forze armate, 
                sconfigge la seconda coalizione antifrancese con la "seconda 
                campagna in Italia" del 1800: vittoria di Marengo (14.6.1800), 
                pace di Lunreville (2 .11.1801). E' in conseguenza di questa 
                vittoria che Napoleone è nominato "console a vita" il 2 agosto 
                1802, e il 18 maggio 1804 egli stesso si proclama imperatore col 
                titolo di Napoleone I°.
                
                Ne' la sua ambizione si placa, anche per le vittorie militari 
                contro le coalizioni antifrancesi: il 19 marzo 1805 prende la 
                corona del Regno d'Italia, il 2 aprile 1810 sposa Maria Luigia 
                d'Asburgo, da cui, nel 1811 avrà un figlio: il "re di Roma". 
                L'ordinamento politico francese in Toscana durò cinque anni, 
                fino al 1814, quando Napoleone, venne sconfitto a 'Lipsia il 
                16-18 ottobre 1813 dalla sesta coalizione antifrancese. 
                Dichiarato decaduto dal trono di Francia il 2 aprile 1814, è 
                esiliato nell'isola d'Elba, per cui è costretto ad abdicare in 
                favore del figlio, il re di Roma. Nel 1815, fuggito dall'isola 
                d'Elba, Napoleone sbarcò improvvisamente in Francia, riprese il 
                comando dell'esercito francese contro gli Stati vincitori, già 
                riuniti a Vienna per decidere le sorti dell'Europa. Tuttavia la 
                situazione non cambiò perché il grande Còrso venne sconfitto 
                definitivamente a Waterloo (18 giugno) e, questa volta, per 
                maggiore sicurezza, fu esiliato nell'isola di Sant'Elena, in 
                mezzo all'oceano Atlantico.
                
                          (Sintesi da: "Rosignano e il suo territorio" di Giuseppe Caciagli 1999)  | 
            
            
              | 
                 
                
                1801-1814 
               | 
              
                 
                
                Periodo
        napoleonico. Rosignano appartiene al Regno di Etruria e poi all'Impero.
        Il capo del Comune si chiama ora "Le Maire" il Podestà
        "Giudice di Pace"  
               | 
            
            
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                1802 
               | 
              
                 
                
                
                Obbligatoria, per la prima volta, la tassa di famiglia che, per 
                gli abitanti della "mairie" di Rosignano, ammonta da 1/2 scudo 
                fino a 10 scudi all'anno, a seconda del censo.  
                
                Queste le famiglie più facoltose 
                all'epoca: Anguillesi, Bacchi, Berti, Bombardieri, Buoncristiani, 
                Carboneschi, Ciampi, Del Pajo, Gianfaldoni, Geri, Giuntini, 
                Mantellassi, Masoni, Pieri, Pretoni, Ricci, Righi, Salvetti, 
                Valentini, Zanobini. (Cognomi assai frequenti in Rosignano anche 
                in epoca recente). Tuttavia alcuni fra i maggiori proprietari 
                ottengono riduzioni di imposte (come il conte Mastiani il cui 
                imponibile viene ridotto da 7495 a 5637 lire, e i Bombardieri da 
                9877 a 7002 lire...). 
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                1802  
               | 
              
                 
                
                
                Truppe francesi tedesche e toscane transitano di continuo per 
                Rosignano. Si procede anche una requisizione di cavalli per le 
                milizie francesi, tedesche e granducali. Le casse del Comune 
                sono vuote.  | 
            
            
              | 
                 
				
				
				1802~  | 
              
                 
				
				Giovan Francesco Mastiani 
				Brunacci acquista i beni dei più importanti latifondisti della 
				zona: i Bombardieri ed i Blasini 
				ed in seguito riesce ad aggiudicarsi, grazie all'allivellazione 
				leopoldina, parte della proprietà della Mensa Arcivescovile di 
				Pisa (173 
				ettari), divenendo il massimo proprietario di Rosignano.  | 
            
            
              | 
                 
                
                1803 
               | 
              
                 
                
                Il
        Comune paga lire 120 a Giovanni Landi per l'uccisione di 2 lupi.  
               | 
            
            
              | 
                 
                
                1803 
               | 
              
                 
                
                Febbri
        epidemiche contro cui si fanno fuochi ed esplosioni di polveri. 
               | 
            
            
              | 
                 
                
                1803 
               | 
              
                 
                
                Spese
        della comunità per il passaggio della legione Italica del Re d'Etruria.  
               | 
            
            
              | 
                 
				
				
				1803  | 
              
                 
				
				
				Gli abitanti presentano una supplica per la costruzione di un 
				nuovo camposanto (vedi 1817)  | 
            
            
              | 
                 
                
                1803.12.mag. 
               | 
              
                 
                
                Il
        Comune si rifiuta di pagare lire 13 allo speziale Gaetano Benedetti per
        aver curato un soldato turco. 
               | 
            
            
              | 
                 
                
                1803.ott. 
               | 
              
                 
                
                
                Nuovi reparti militari della "legione italica" del re d'Etruria 
                transitano per Rosignano, imponendo nuove spese al Comune che paga a Bartolommeo Zanobini L. 600 per fornitura di paglia alle
        truppe estere di passaggio all'Acquabona. 
               | 
            
            
              | 
                 
                
                1804 
               | 
              
                 
                
                Canoviere
        del sale a Rosignano è Giovanni Simoncini con salario di 54 scudi
        all'anno.  
               | 
            
            
              | 
                 
                
                1804 
               | 
              
                 
                
                A seguito della pestilenza scoppiata a 
                Livorno, le autorità francesi impongono un "cordone sanitario", 
                dal Chioma fino a Santa Luce, impiegandovi i soldati al comando 
                del maggiore Tausch (Vedi 
                 ). 
                Malgrado le proteste del generale francese De Lavillette, in 
                quanto a suo giudizio, il morbo non è maligno. Il Comune 
                persiste nella sua decisione, con provvidenze e spese. Passata 
                la peste, fa disinfestare l'oratorio di sant'Antonio dove hanno 
                alloggiato le guardie del cordone sanitario.  | 
            
            
              | 
                 
                
                1804  
               | 
              
                 
                
                Spese
        per affitto case e stalle, acquisto di marmitte e stoviglie e
        arredamento di caserme per truppe estere di passaggio per spedizioni
        all'Isola d'Elba. 
               | 
            
            
              | 
                 
                
                1804 
               | 
              
                 
                
                Il
        Comune concede alla Compagnia della Natività di Maria e del SS.
        Sacramento l'uso del camposanto di Poggio S.Rocco. 
               | 
            
            
              | 
                 
                
                1804 
               | 
              
                 
                
                Il
        Comune paga a Giuseppe Orsini e Giovanni Landi L. 120 per aver ucciso 2
        lupe nella macchia di Ricavo. 
               | 
            
            
              | 
                 
                
                1804.25.giu.  | 
              
                 
                
                
                Il maggiore Tausch è il comandante delle truppe francesi di 
                occupazione e di quelle di rinforzo (dragoni toscani) per la 
                sicurezza e difesa delle coste. Il comando è a Castiglioncello, 
                dove il maggiore Tausch da inizio a fortunati scavi 
                archeologici.  | 
            
            
              | 
                 
                
                1804.4.nov. 
               | 
              
                 
                
                
                Rosignano è gravato dal governo di una tassa straordinaria di 
                400 scudi, per le spese di approvvigionamento delle truppe 
                francesi del maggiore Tausch. L'imposta viene nuovamente 
                richiesta il 15 novembre per un ulteriore importo di 250 scudi.  | 
            
            
              | 
                 
                
                1805 
               | 
              
                 
                
                
                Procaccia per Firenze è Bernardino Visconti con Lire 196 di 
                provvigione e per Pisa Jacopo Visconti con lire 14. Oltre alle 
                funzioni comunali svolgono attività di postini per i privati. 
               | 
            
            
              | 
                 
                
                1805 
               | 
              
                 
                
                È
        chirurgo condotto Bartolommeo Sanetti e medico condotto Giovanni
        Battista Tempesti.  
               | 
            
            
              | 
                 
                
                1805.ago. 
               | 
              
                 
                
                Spese
        per riparazioni e imbiancature all'oratorio di S. Antonio della Maestà. 
               | 
            
            
              | 
                 
                
                1805.ago. 
               | 
              
                 
                
                Spendendo 378 lire, 78 soldi e 4 
                denari il Comune provvede all'attuale sistemazione della 
                cisterna del Castello, facendo costruire il "coperchio di muro 
                con i suoi serrami per difesa dalle immondizie, e provvedere due 
                secchioni di rame". L'attuale chiusura - dice il Nencini, con 
                casotto a volta semicircolare, è recente.  | 
            
            
              | 
                 
                
                1805.set. 
               | 
              
                 
                
                Il
        Comune acquista dal cav. Francesco Mastiani una striscia di terra sulla
        strada del borgo S. Martino. 
               | 
            
            
              | 
                 
                
                1806 
               | 
              
                 
                
                Pagate
        lire 60 a Giuseppe Lotti per un lupo ucciso nelle macchie di Tripescio. 
               | 
            
            
              | 
                 
                
                1806.14.mag. 
               | 
              
                 
                
                Bernardo
        Satiro Anguillesi, oste, reclama soldi per l'alloggio dato alle truppe 
                francesi, ma il comune rifiuta con questa motivazione: 
                
                "nel concorso di universali sacrifìci sarebbe indoveroso ed 
                ingiusto l'esentare esso solo dal risentirne alcuno, quando per 
                le sue qualità di possessore e benestante non ne può essere 
                ragionevolmente dispensato". 
               | 
            
            
              | 
                1806.25.set. | 
              
                 
                
                Gabbro. La Chiesa di Livorno viene 
                elevata a diocesi e la parrocchia del Gabbro passa 
                dall'episcopato pisano all'episcopato livornese con tutte le 
                chiese del territorio di Rosignano e della costa a sud di Pisa, 
                grazie ad una bolla di papa Pio VII.   | 
            
            
              | 
                 
                
                1807.14.gen. 
               | 
              
                 
                
                
                Il
        Comune stanzia 20 scudi all'anno per l'incarico di "deputato alle Truppe" 
                perchè nessuno vuole assumerne l'onere non essendo adeguatamente 
                remunerato. 
               | 
            
            
              | 
                 
                
                1808 
               | 
              
                 
                
                La "mairie" procede al restauro della 
                cisterna di piazza del borgo, con una spesa di 1359 lire e 11 
                soldi.  | 
            
            
              | 
                1808.28.ott. | 
              
                 
                
                
                Vada. Un distaccamento di soldati Francesi del 13 reggimento si 
                stabilisce al Casone nella Tenuta di Vada.  | 
            
            
              | 
                 
                
                1809 
               | 
              
                 
                Viene imposta ai mulini una 
				tassa di macinazione. 
               | 
            
	
              | 
                 
                
                1809 
               | 
              
                 
                
                
				Il comandante della piazza militare, maggiore Tausch, facendo 
				scavi nei pressi della torre, rinviene, sotto una lastra di 
				pietra, numerosi vasi estruschi ed altri oggetti di pregio , di 
				cui fece dono al generale comandante l'esercito francese in 
				Toscana. 
               | 
            
	
              | 
                 
                
                1809 
               | 
              
                 
                
                L'entrata del bilancio 
				comunale è di franchi 4971,82.  
               | 
            
	
              | 
                 
                1809  | 
              
                 
                Oltre alla nomina del "deputato per le 
                strada" viene avanzata richiesta per elevare a "strada regia" la 
                via Emilia.  | 
            
	
              | 
                 
                
                1809  
               | 
              
                 
                Oltre a due medici (uno per Rosignano 
                e uno per Castelnuovo) vengono nominati due maestri (forse 
                perché gli scolari sono 80). Il consiglio municipale   
                stabilisce i giorni e gli orari delle lezioni: due volte al 
                giorno: dalle 9 alle 11 e dalle 14 alle 16 in inverno, dalle 8 
                alle 10 e dalle 15 alle 17 in estate, tutti i giorni, escluso i 
                festivi e le vacanze d'ottobre e di carnevale. Le lezioni 
                vengono annunciate col suono della campana della chiesa. 
               | 
            
            
              | 
                 
                
                1809.24.gen. 
               | 
              
                 
                
                È
        Maire di Rosignano 
                
                Giovanni Bombardieri, consiglieri: Pieri, Buoncristiani,
        Nerucci, Bacchi, Batini, Salvetti, Del Pajo, Giuntini, Martini. 
               | 
            
            
              | 
                1809.29.mag. | 
              
                 
                Vada. 
                
                Nella Tenuta di Vada, di proprietà 
                della Mensa Arcivescovile di Pisa, scoppia un'epidemia fra i 
                bovini che successivamente si scoprirà essere afta epizootica. 
                (Al 9/6/1809, per questa infezione sono deceduti 
                complessivamente 23 bovi). 
                | 
            
            
              | 
                1809.14.lug. | 
              
                 
                Vada. 
                
                Viene dato l'avviso della cessata 
                epidemia bovina nella Tenuta di Vada  | 
            
            
              | 
                 
                1809.9.set.  | 
              
                 
                Il "maire" segnala 
				l'opportunità di collocare il fiume Fine "sotto la sorveglianza 
				dell'amministrazione pubblica"  | 
            
	
              | 
                1809.3.ott. | 
              
                 
				L’Imperatore Napoleone 
				Bonaparte dal Palazzo delle Tuileries emana un decreto con il 
				quale Giovan Francesco Mastiani Brunacci, forse per l’adesione 
				dimostrata durante l’occupazione francese della Toscana o per 
				dei favori usati ai Francesi in quella occasione, veniva 
				insignito del titolo di Conte dell’Impero. (Ormai i Lorena sono 
				lontani).  | 
            
	
              | 
                 
				1809.11.Nov.  | 
              
                 
				Il Maire ha fissato e 
				convenuto, che da ora in appresso i Maestri di scuola devino 
				fare le loro lezioni XE "istruzione pubblica: orario delle 
				lezioni nel 1809"  ai Fanciulli due volte al giorno sempreché 
				precedentemente venga annunziata questa con il suono a Tocchetti 
				della Campana della rispettiva cura, Fissando l’ore dall’ore 
				Nuove della mattina all’ore Undici, e dalle ore Due Pomeridiane 
				alle ore quattro nei tempi d’Inverno, e nell’Estate dalle ore 
				Otto della mattina all’ore Dieci, ed il giorno dalle ore tre 
				alle ore cinque. Esclusi però i Giovedì, ed i giorni  festivi, e 
				le consuete vacanze dell’Ottobre e del Carnevale.  | 
            
            
              | 
                1810 | 
              
                 
                Vada. 
                
                Un distaccamento di truppe di prima 
                linea proveniente da Livorno viene a Vada per proteggere un 
                convoglio di navi rifugiate nel porto.  | 
            
            
              | 
                 
                1810  | 
              
                 
                Nel corso dell'anno le feste da ballo 
                e i giochi in generale vengono consentiti solo col permesso "del 
                maire": il "gioco a palla" è consentito solo "dopo le funzioni 
                della sera".  | 
            
            
              | 
                 
                1810.giu.  | 
              
                 
                Un distaccamento di 150 uomini del 29° 
                Rgt. di linea, partito da Livorno per inseguire dei disertori 
                còrsi, giunge a Rosignano; viene poi ripartito in piccoli 
                distaccamenti che si trasferiscono nelle Comunità costiere.  | 
            
            
              | 
                 
                
                1811 
               | 
              
                 
                
                
                Durante la dominazione francese il Comune incassa per l'appalto 
                annuo del macello franchi 2421, quando la tassa, per i singoli 
                capi, va da 18 franchi per bovi a 25 franchi per tori, 25 per 
                bufali, 6 fr. per pecore, capri e becchi, 2, 4 per porci, ecc.  
               | 
            
            
              | 
                 
                
                1811 
               | 
              
                 
                
                È
        Sindaco (Maire) Antonio  Pieri. 
                La popolazione del Comune ammonta a 4.043 abitanti. 
                
                Nel 
                Comune è forte la presenza di proprietari (41,2%); di essi il 
                22% esercitano una attività lavorativa agricola. 
                Si registrano nuovi casi 
                di vaiolo anche a Nibbiaia dove un podere e la via da per 
				Quercianella prendono questo nome, supponendo che per quella 
				strada il morbo giungesse al paese. 
               | 
            
            
              | 
                
                1811
				
               | 
              
                 
                
                Castiglioncello. Si ha notizia di una 
                chiesa o oratorio dedicato a S. Bartolomeo  in un documento 
                ecclesiastico. 
                  | 
              
              
                | 
                   
                  
                  1812  | 
                
                   
                  
                  Novembre, forti piogge procurano 
                  gravi danni all'Acquabona. 
                  | 
              
              
                | 
                  1812 | 
                
                   
					Durante la dominazione 
					francese venivano rilevati nel territorio di Rosignano otto 
					“forni da campo” di laterizi e calce, in grado di dare 
					lavoro “per l’intero anno” a 35 lavoratori’. Quasi sempre il 
					loro ruolo era quello di servire ai fabbisogni costruttivi 
					delle fattorie o comunque un mercato abbastanza 
					polverizzato.  | 
              
              
                | 
                   
                  
                  1813  
                 | 
                
                   
                  
                  
                  Un fulmine danneggia la canonica il campanile e la chiesa di 
                  castello. Il pievano don Ranieri Paradossi fa riparare la 
                  canonica, la chiesa e il campanile. La Comunità partecipa alle 
                  spese.  | 
              
              
                | 
                  1813 | 
                
                   
                  
                  Giovanni Bombardieri, per far 
                  "riformare" suo figlio dal servizio militare, paga 1.200 lire.  | 
              
              
                | 
                   
                  
                  1813  
                 | 
                
                   
                  
                  Sotto
        il governo francese vengono ordinate e disciplinate le strade vicinali. 
                 | 
              
              
                | 
                   
                  
                  1813 
                 | 
                
                   
                  
                  Nel
        bilancio comunale si stabilisce che la strada di S.Antonio o di Vada non
        è necessaria perchè termina al fiume Fine. 
                 | 
              
              
                | 
                   
                  
                  1813 
                 | 
                
                   
                  
                  
                  È
        Sindaco (Maire) Pier
          Francesco  Biasini. 
                 | 
              
              
                | 
                   
                                        Di nuovo il Granducato lorenese (1814-1859) - La 
                  "restaurazione" in Toscana 
					 I vincitori, riuniti in Congresso a 
					Vienna (settembre 1814-giugno 1815), pur con la breve 
					interruzione del ritorno di Napoleone dal marzo al giugno 
					1815 fino alla vittoria di Waterloo, si proposero di 
					ricondurre l'Europa non a prima delle vicende napoleoniche, 
					ma a prima della Rivoluzione francese, con la 
					"restaurazione", cioè ricostituendo tutte le monarchie 
					assolute e teocratiche in essere nel 1789. Una 
					determinazione che, non tenendo conto di quanto le 
					popolazioni erano riuscite a scoprire, venne garantita dalla 
					"Santa Alleanza", stipulata tra Austria, Prussia e Russia, 
					secondo gli ormai anacronistici criteri della più retriva 
					teocrazia. Anche l'Italia 
                  tornò ad avere all'incirca i Principati che aveva prima della 
                  Rivoluzione Francese. La Toscana, fin dall'inizio del 
                  Congresso di Vienna, venne occupata tempestivamente dalle 
                  truppe napoletane di Gioacchino Murat, a cui fino dal 1808, 
                  Napoleone aveva dato la corona di Napoli, in quanto marito 
                  della sorella Carolina. Il re di Napoli, col suo tempestivo 
                  intervento sperava non solo di salvare la sua corona su Napoli 
                  e Sicilia, ma anche di affermarsi come re, su tutta la 
                  penisola italiana. Ma già il 14 settembre 1814 Ferdinando III 
                  fece il suo rientro nel Granducato, anche se verrà 
                  riconosciuto ufficialmente solo dal 20 aprile 1815. Con la 
                  "restaurazione" giunsero a maturazione i processi 
                  economico-sociali messi in moto non tanto dalla dominazione 
                  francese quanto dalla politica svolta nei decenni precedenti 
                  dal governo graducale: con la trasformazione agricola e con 
                  l'adozione dei criteri mezzadrili, nel nostro territorio 
                  sollecitato anche dalla bonifica dei tenitori paludosi. Prima 
                  a muoversi per "appoderare" le terre fu la Mensa Arcivescovile 
                  di Pisa nella sua tenuta di Vada (che fu ripartita in 127 
                  particelle). 
					
                          (Sintesi da: "Rosignano e il suo territorio" di Giuseppe Caciagli 1999)  | 
              
              
                | 
                   
                  
                  1814 
                 | 
                
                   
                  
                  Destituito
        Napoleone si ritorna all'antica costituzione del Comune. 
                 | 
              
              
                | 
                  
                  1814
					
                 | 
                
                   
                  
                  Castiglioncello.
        Alla
        partenza dei francesi molti dei terreni passano in proprietà al
        Vicariato di Lari. 
                    | 
                
                
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                    1815 
                   | 
                  
                     
                    
                    È
        Sindaco Paolo Salvetti (Gonfaloniere). 
                   | 
                
                
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                    1815 
                   | 
                  
                     
                    
                    Si
        delibera di pagare 10 scudi annui al suonatore dell'organo della chiesa
        del castello e della Compagnia. 
                   | 
                
                
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                    1815 
                   | 
                  
                     
                    
                    È
        istituito il procaccia per Livorno con compenso di lire 100 annue. Primo
        procaccia è Ranieri Peri. 
                   | 
                
                
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                    1815  | 
                  
                     
                    
                    
                    Vada. Un rapporto del Provveditore dell'Uffizio dei Fiumi e 
                    Fossi di Pisa residente a Rosignano denuncia che la tenuta 
                    della Bezzuca, un'area a ridosso della Torre, nella zona 
                    dell'attuale Parco comunale, completamente bonificata e resa 
                    fertile fin dal 1785, era tornata ad essere dominata dalla 
                    palude in seguito all'incuria.  | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1816 
                   | 
                  
                     
                    
                    È
        Sindaco Giovanni Bombardieri. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    
                    1816.26.giu.  | 
                  
                     
                    
                    
                    Vada. Antonio Ricci, residente a Rosignano, viene eletto 
                    alla carica di Vice Console per il porto di Vada per far 
                    fronte al grande movimento  di navi provenienti da 
                    Genova e dalla Liguria, carica che terrà interrottamente 
                    fino alla soppressione dell'ufficio, decisa nel luglio 1853. 
                    
                    | 
                
                
                  | 
                    1816 | 
                  
                     
                    Nibbiaia. 
                    Da questo anno la piccola cappella passa a cappellania 
                    curata, succursale della Pieve di Castelnuovo. La 
					popolazione  raggiunse ora le 130 persone.  | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1817 
                   | 
                  
                     
                    
                    
                    È
        allargata a Rosignano Via S.Martino. Il conte Mastiani cede il terreno a 
                    condizione che gli venga costruito un muro lungo l'aia della 
                    fattoria. Poi la strada viene prolungata, con la posa di 
                    cipressi. Il costo è di lire 3.550,16. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1817 
                   | 
                  
                     
                    
                    Ampliamento del 
					camposanto dopo la richiesta del 1803. Primo becchino è Sebastiano Merlini con compenso di Lire
        84 all'anno. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1817 
                   | 
                  
                     
                    
                    Si
        delibera di togliere il collo della cisterna sulla piazza delle Logge a
        Rosignano e di mettere una pompa, ma niente è fatto. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1817 
                   | 
                  
                     
                    
                    Viene
        negato il permesso ad Antonio Pieri di costruire un mulino sulla Fine in
        località Fonte a Bretti. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1817.11.mar. 
                   | 
                  
                     
                    
                    
                    Proveniente da Cecina, il Granduca Ferdinando
        III  col figlio Leopoldo, (il futuro Leopoldo II) visita Rosignano e pranza
        all'Arcivescovado. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1817.2.mag.  
                   | 
                  
                     
                    
                    
                    Si diffonde una malattia contagiosa, l'amministrazione 
                    comunale provvede a costituire un lazzeretto in 
                    Castiglioncello in un podere dei Buoncristiani affittato a 
                    Giuseppe Berti; inoltre viene nominata una apposita 
                    commissione, dotandola di lire 2.520 perché provveda a 
                    disporre 30 letti per gli indigenti di Rosignano e di 
                    Castelnuovo.  | 
                
                
                  | 
                     
					
					
					1818.30.gen.  | 
                  
                     
					
					Nibbiaia. Stipulato in 
					Pisa tra la Pia Casa della Misericordia ed i Livellari di 
					Nibbiaia il contratto per il sostentamento del sacerdote 
					della Cappellania. La Pia casa versava 60 scudi all’anno per 
					il mantenimento di un Cappellano nel villaggio, i Livellari 
					11 sacchi e mezzo di grano ed un alloggio al medesimo. 
					I Livellari, a garanzia dell’accordo, furono costretti a 
					mettere a rischio i propri beni.  | 
                
                
                  | 
                     
					
					
					1818.1.giu.  | 
                  
                     
					
					
					Nibbiaia.  Fa il suo ingresso nella nuova Cappellania 
					don Giuseppe Santini della Garfagnana che fa il Cappellano 
					per 10 anni.  | 
                
                
                  | 
                    
                    
                    1818.13.giu. | 
                  
                     
                    
                    
                    Giovanni
        Salvetti acquista per scudi 30 l'oratorio della Madonna della Neve in 
                    via della Cava, impegnandosi a restituire al culto 
                    l'oratorio suddetto ed a prendersi carico di tutte le spese 
                    occorrenti per il restauro e il mantenimento del medesimo.  | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1819  
                   | 
                  
                     
                    
                    La
        pulizia di Rosignano viene data in appalto con obbligo di scaricare le
        immondizie a mezzo miglio dall'abitato. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1819 
                   | 
                  
                     
                    
                    Si
        costruiscono 700 braccia di strada dalla torre di Vada in località
        Conventaccio, è l'inizio del futuro "stradone" o "vione" come 
                    diceva il Granduca.. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1819 
                   | 
                  
                     
                    
                    In Rosignano sono accasermati 200 
                    "cannonieri da costa", che presidiano le torri di 
                    Castiglioncello e di Vada; ma altri reparti hanno stanza nel 
                    territorio comunale, come i cavalleggieri e poi i 
                    carabinieri a cavallo granducali che hanno la caserma e 
                    stalla al Fortullino e al Monte alla rena. In Rosignano 
                    risiede un capitano e un tenente di artiglieria con un 
                    esiguo numero di artiglieri. Qui pure esiste un deposito e 
                    una infermeria, un cappellano militare ed un medico 
                    militare. Ugualmente è di stanza in Rosignano il comando 
                    della 2/a compagnia del II° btg dei cacciatori volontari, 
                    con un capitano e un tenente, nonché un certo numero di 
                    cavalleggeri di costa. Reparti che vi resteranno fino 
                    all'unificazione nazionale.  | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1819 
                   | 
                  
                     
                    
                    Le
        case di Rosignano sono numerate da Giuseppe Bientinesi per la prima 
                    volta. Compenso lire
        300. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1820 
                   | 
                  
                     
                    
                    Si
        ha notizia dell'allevamento dei bachi da seta. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1820 
                   | 
                  
                     
                    
                    Il
        Comune concorre per lire 961,18 alla costruzione di un ponte sul fiume
        Cecina per far passare la via Emilia. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1821 
                   | 
                  
                     
                    
                    Sono
        pagate lire 60 ad Antonio Sparapane per l'uccisione di un lupo. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1821 
                   | 
                  
                     
                    
                    Il
        Comune decide di non pagare più alcun premio per l'uccisione dei lupi. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1821 
                   | 
                  
                     
                    
                    Castiglioncello.
        Arriva la famiglia Faccenda e costruisce la casa sulla sinistra del
        fosso Piastraia sopra via dei cavalleggeri. Aprono una locanda: S.
        Salvatore. La frequentano i militari della torre, quelli del Fortullino
        e quelli del Monte alla Rena. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1822  
                   | 
                  
                     
                    
                    Gli
        abitanti di Nibbiaia fanno domanda al Comune per la costruzione di una
        fonte. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1822 
                   | 
                  
                     
                    
                    II
        servizio di procaccia per Livorno è affidato a Pietro Paroli. 
                   | 
                
                
                  | 
                    
                    1822 | 
                  
                    
					
					A Rosignano nasce il Gruppo Filarmonico. | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1822.10.dic. 
                   | 
                  
                     
                    
                    Il
        Comune concede ad Alessandra Mantellassi di tumulare il cadavere del
        marito Giuseppe Berti nell'oratorio di S.Antonio sulla via per Vada.  
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1823  
                   | 
                  
                     
                    
                    È
                    medico e speziale a Rosignano Tito Sanetti. Solo più 
                    tardi gli "speziali" si diranno "farmacisti". 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1823.18.set. 
                   | 
                  
                     
                    
                    Viene inaugurata la fonte 
                    pubblica, edificata dal Comune di Rosignano a seguito di una 
                    specifica richiesta degli abitanti di un anno prima. 
                   | 
                
                
                  | 
                    
                    1823 | 
                  
                     
                    
                    Alle quattro osterie che 
                    esercitano in Rosignano viene attribuita la qualifica di 
                    "alberghi".  | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1823 
                   | 
                  
                     
                    
                    È
        Sindaco Michele Marini. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1824 
                   | 
                  
                     
                    
                    All'argine
        del colle è costruito un mulino dei Mastiani - Brunacci.  
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1824 
                   | 
                  
                     
                    
                    Non avendo avuto esito favorevole 
                    l'appalto per la nettezza urbana bandito nel 1819, il
        Comune concede a Ranieri Gori l'appalto delle immondizie con obbligo di
        pulizia il giovedì e il sabato col compenso di lire 48 annue.  | 
                
                
                  | 
                    
                    1824 | 
                  
                     
                    
                    
                    In questo anno viene elaborato il primo regolamento di 
                    polizia municipale. 
                    | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1824 
                   | 
                  
                     
                    
                    
                    Il donzello che deve andare al Vicariato di Lari una volta 
                    alla settimana è provvisto di livrea. (Divisa che terrà fino 
                    al 1860).  
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1824.25.giu. 
                   | 
                  
                     
                    
                    Tutte le autorità comunali 
                    prendono parte ad un servizio funebre per la morte del 
                    granduca Ferdinando III e per la successione sul trono di 
                    Toscana di Leopoldo II di Lorena  
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1824.23.set.  
                   | 
                  
                     
                    
                    Il
        Comune concede ad Alessandra Mantellassi l'oratorio di S. Antonio sulla 
                    via per Vada
        per lire 446 soldi 14 denari 6. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1825 
                   | 
                  
                     
                    
                    Il Comune risarcisce Giuseppe 
                    Zanobini, detto Geppe Santo, dell'Acquabona, per alloggi 
                    forniti a militari di passaggio: per scambio tra Livorno, 
                    Piombino e Orbetello di reparti di "cannonieri".  | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1825  
                   | 
                  
                     
                    
                    Il Comune decide di fare causa
        a Francesco Geri per sottrazione di acqua dalla fonte pubblica. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1825 
                   | 
                  
                     
                    
                    A
        Castiglioncello, sul Castellaccio (dietro l'attuale crocifisso sull'Aurelia), i Faccenda scavando trovano reperti
        archeologici di grande interesse che vengono spediti al viceconsole di
        Livorno Antonio Ricci. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1825 
                   | 
                  
                     
                    
                    Vicino
        alla torre di Castiglioncello il tenente Calvelli e il colonnello
        Antonio Gherardi Angiolini Berti, trovano reperti archeologici. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1825 
                    | 
                  
                     
                    
                    
                    Castiglioncello. Giovanni Faccenda, scavando le fondamenta 
                    per la sua abitazione, rinvenne un altare e un vaso di terra 
                    cotta contenente involucri di piombo.  | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1825 
                   | 
                  
                     
                    
                    È
        risistemata la mulattiera che unisce Rosignano a Castelnuovo con la
        spesa di lire 1000.  
                   | 
                
	
                  | 
                    1825 | 
                  
                     
                    
                    L'antica via dei Cavalleggeri, fra 
                    Castiglioncello e Vada, tramontato il pericolo delle 
                    incursioni dei pirati e impostato diversamente il sistema di 
                    difesa militare e la sorveglianza sanitaria, viene 
                    retrocessa a strada comunale.  | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1825.29.mar. 
                   | 
                  
                     
                    
                    Un
        mulino dei Pieri è distrutto da un fulmine. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
					
					1825.30.ott.  | 
                  
                     
					
					Istanza di diversi 
					abitanti, colla quale in sostanza domandano la costruzione 
					di una nuova Chiesa nel Castello  pianeggiante di Rosignano 
					per essere l’attuale troppo angusta, né capace di ricevere 
					la popolazione aumentata da pochi anni a questa parte di 
					quasi un doppio numero.  | 
                
                
                  | 
                    1826 
                   | 
                  
                     
                    
                    
                    La guardia costiera tra Castiglioncello e Campiglia dispone 
                    di 128 uomini, dei quali 79 appiedati, con 16 bocche da 
                    fuoco e 8 colubrine.  | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1827 
                   | 
                  
                     
                    
                    
                    Nibbiaia. Il Comune provvede a restaurare la fonte, 
                    costruita appena quattro anni prima. Ma l'importante 
                    infrastruttura sarà oggetto di numerosi interventi nel corso 
                    di tutto il secolo.  
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1827 
                   | 
                  
                     
                    
                    Rosignano. Il proprietario, cav. Teodoro 
                    Tausch provvede a rialzare il palazzo della cancelleria, 
                    poi della delegazione del Governo, infine caserma dei 
                    Carabinieri Reali, per il quale il Comune pagava 140 scudi 
                    di pigione annua.  | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1827  
                   | 
                  
                     
                    
                    Rosignano. 
                    
                    
                    È rifatto il lastricato della via Lunga nel borgo 
                    castellano. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1827 
                   | 
                  
                     
                    
                    La
        manutenzione delle strade è data in accollo ai frontisti
        maggiori.  
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1827 
                   | 
                  
                     
                    
                    Il
        Comune si riserva il diritto di eleggere il predicatore. 
                   | 
                
                
                  | 
                    
                    1827 | 
                  
                     
                    
                    Rosignano diviene residenza di un 
                    "cancelliere comunicativo" che è anche "ministro del censo e 
                    conservatore del catasto" con giurisdizione sui Comuni di 
                    Rosignano, Riparbella, Castellina, Orciano, Montescudaio, 
                    Guardistallo, Casale e Bibbona (limitatamente al catasto 
                    anche su Santa Luce). Per questi incarichi il "cancelliere 
                    comunicativo" dispone di un ingegnere del Circondario e di 
                    una Delegazione di Governo, che sarà in seguito (1860) 
                    sostituita da una Delegazione di Pubblica Sicurezza.  | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1827 
                   | 
                  
                     
                    
                    
                    A seguito della nuova politica agricola istaurata dal 
                    granduca, oltre alla bonifica del territorio, si procede 
                    alla costruzione di case coloniche. La ripresa 
                    dell'agricoltura porta anche all'incremento della 
                    viticoltura, specie per la vittoria conseguita sulla 
                    filossera. Verso la metà del secolo, nella giurisdizione di 
                    Rosignano prospera anche l'allevamento dei bachi da seta, 
                    introdotto da famiglie venete spostatesi su Vada. Il
        Conte Mastiani, inizia una vasta riforma agricola, vengono
        costruiti alcuni poderi a Castiglioncello tra cui la "Casa
        lunga", sul promontorio di Portovecchio, che spesso si troverà nei
        quadri dei "macchiaioli". (Oggi è la Fattoria del Parco)  | 
                
                
                  | 
                    1827 | 
                  
                     
                    
                    Inizia il servizio postale, a 
                    mezzo di "corrieri". Viene istituito un servizio di 
                    corrispondenza bisettimanale tra Pisa e Piombino passando 
                    per Rosignano; poi un servizio di "procaccia", ossia di 
                    trasporto di persone, merci, pacchi, lettere fra i vari 
                    centri maremmani; da Piombino a Pisa tale servizio impiega 
                    da 30 a 35 ore, con evidente pernottamento intermedio e 
                    funziona due volte alla settimana.  | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1827.13.ott. 
                   | 
                  
                     
                    
                    Giuditta
        Parrini di Campiglia è la prima ostetrica matricolata del Comune con
        indennità di lire 140 annue. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1828 
                   | 
                  
                     
                    
                    La
        via Lunga a Rosignano è munita di 7 stelloni in pietra per lo scolo
        delle acque nella fognatura. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1828 
                   | 
                  
                     
                    
                    La
        via della Cava per Castiglioncello è ricostruita con la spesa di lire
        16.000. 4.000 lire sono rimborsate dal Granduca perché considerata
        strada militare. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1828 
                   | 
                  
                     
                    
                    
                    Il numero dei consiglieri è portato a 9 e quello dei priori 
                    a 5. 
                    Al Cancelliere del Comune, fino ad ora fornito dal 
                    Vicariato di Lari, viene aggregato un aiuto cancelliere 
                    residente in Rosignano; successivamente l'obbligo della 
                    residenza in Rosignano è esteso anche al titolare della 
                    cancelleria. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1828.14.giu. 
                   | 
                  
                     
                    
                    Il
        Comune intima al Conte Francesco Mastiani di non scavare più pietra
        dalle cave di S.Martino dell'Acquabona.  
                   | 
                
                
                  | 
                    1828.sett. | 
                  
                     
                    
                    Il Granduca Leopoldo II da 
                    incarico al consiglio degli ingegneri di predisporre il 
                    progetto di una "carreggiabile sicura " da Castiglioncello 
                    fino all'imbocco della via della Principessa, a San 
                    Vincenzo. Vengono quindi affrontati i lavori su vari tronchi 
                    di strada, con lo stanziamento annuo di una decina di 
                    migliaia di lire, per vari anni. Nel 1841, al termine 
                    dell'impresa, il Granduca noterà che la Maremma "pisana" è 
                    più accessibile da Livorno che da Pisa.  | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1829  
                   | 
                  
                     
                    
                    È
        sindaco Francesco Geri. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1829  | 
                  
                     
                    
                    Il Comune esige una tassa sul 
                    macinato, che grava sui diversi mulini privati. La tassa 
                    consiste in una percentuale sul macinato di farina o di 
                    granturco (di solito da 10 a 12 libbre a sacco).  | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1829 
                   | 
                  
                     
                    
                    Raffaello
        Petrini di Livorno ridipinge lo stemma sulla porta d'ingresso
        dell'Archivio Comunale con spesa di lire 136 soldi 13 denari 4. 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1829 
                   | 
                  
                     
                    
                    
                    A Rosignano, il Comune stabilisce che la fiera abbia luogo 
                    l'ultimo lunedì di aprile (invece che il 10-11 settembre 
                    come stabilito nel 1781). 
                   | 
                
                
                  | 
                     
                    
                    1829.19.gen. 
                   | 
                  
                     
                    
                    
                    Il Comune decreta il divieto di caccia grossa. “Posto 
                    che il territorio si avvia alle migliori culture, 
                    sull'orrore delle foreste".   
                   | 
                
                
                  | 
                     
					
					1829.12.ago.  | 
                  
                     
					
					La Compagnia del SS.mo 
					Sacramento chiede uno stanziamento fisso per l’ufficio di 
					organista.  | 
                
                
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                    1830 
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                    È
        Sindaco il Ten. Col. Camillo Gherardi 
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                    1830
					
                     
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                    Vengono abolite la condotta chirurgica (cerusico) e la 
                    condotta medica, sostituite da due condotte 
                    medico-chirurgiche: una per Rosignano e Castelnuovo, una per 
                    Vada e Tripesce, assegnate al dott.
        Natale Antichi e al
        dott.
        Giovanni Bicchi
          
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                        1830 | 
                      
                         
                        
                        
                        Rosignano. Si ripavimenta con pietra serena la via di 
                        accesso al castello nella parte alta.  | 
                        
                    
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                        1831.nov. 
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                        Il Comune spende lire 29 e soldi 10 per preghiere in favore del
        Granduca Leopoldo II
        gravemente
        ammalato.
          
                        Si celebra un 
                        triduo "per implorare dall'Altissimo la 
                        ripristinazione in salute dell'Augusto Sovrano". 
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                            1831.4.dic. 
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                            Si accaserma in Rosignano la 4/a compagnia del III 
                            battaglione del Reggimento Real Ferdinando ed il Comune paga per
        l'accasermamento, al podere Bacchi al Paradiso, di
        militari granducali.
          
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                              1832 | 
                            
                               
                              
                              Transitano per Rosignano 
                              ben 18 compagnie di fanteria di linea e, 
                              ovviamente, il Comune deve sostenere le spese del 
                              loro accasermamento.  | 
                            
                          
                            | 
                               
                              
                              1832
								
                               
                             | 
                            
                               
                               
                              Si fa menzione di una antica incisione nella quale, intorno allo
        stemma di Rosignano, è scritto COSTR. ROSIG. COMIT. PISARUM.
          
                               
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								1832  | 
                              
                                 
                                
                                
                                Vada. Nei locali della Dogana si trovavano gli 
                                uffici dei 
                                viceconsoli di Francia e degli Stati Sardi. 
                                Queste  rappresentanze straniere 
                                testimoniano un movimento piuttosto consistente 
                                dei bastimenti nel porto.  | 
                              
                            
                              | 
                                 
                                
                                1832 
								
                                 
                               | 
                              
                                 
                                 
                                Demolizione dell'arco della Sentinella nel castello di Rosignano.
          
                                 
                                 | 
                              
                              
                                | 
                                   
                                  
                                  1832.mar. 
                                 | 
                                
                                   
                                  
                                  Il Comune, per 2.500 
                                  scudi più lire 15.334 soldi 19 e 9 denari, 
                                  acquista dal sig. Teodoro Francesco Tausch la 
                                  casa già "Palazzo Pretorio" in castello, per 
                                  farne residenza del Vicario e del Vicariato. 
                                  La spesa, oltre ai lavori di ristrutturazione, 
                                  comprese anche i mobili.  | 
                                
                                
                                  | 
                                     
                                    
                                    1832.24.dic. 
                                   | 
                                  
                                     
                                     
                                    La potesteria è eletta a Vicariato sotto il Granduca Leopoldo
        II.
          
                                     
                                     | 
                                  
                                  
                                    | 
                                       
                                      
                                      1833
										
                                       
                                     | 
                                    
                                       
                                       
                                      È Sindaco Giovanni Salvetti.
          
                                       
                                       | 
                                    
                                    
                                      | 
                                         
                                        
                                        1833
										
                                         
                                       | 
                                      
                                         
                                         
                                        Gli abitanti di Rosignano sono 2605 e quelli dell'intero Comune
        3928.  
                                         
                                       | 
                                    
                                    
                                      | 
                                         
                                         
                                        1833
										
                                         
                                       | 
                                      
                                         
                                         
                                        Non ci sono candidate per un posto di alunna
        levatrice.
          
                                         
                                         | 
                                      
                                      
                                        | 
                                           
                                          
                                          1833
											
                                           
                                         | 
                                        
                                           
                                          
                                          Il Comune 
                                          sposta di nuovo il giorno della fiera 
                                          annuale (v. 1829): al martedì dopo 
                                          Pentecoste. Il mercato è riattivato, 
                                          ma nel giovedì anziché nel sabato (v. 
                                          1780); ma iniziativa, anche questa, 
                                          che non ha successo.  | 
                                        
                                        
                                          | 
                                             
                                            
                                            1834
											
                                             
                                           | 
                                          
                                             
                                            
                                            
                                            E' istituito il posto di "spazzino 
                                            municipale pubblico", il primo è Antonio Lorenzini. 
                                            
                                            | 
                                        
                                        
                                          | 
                                             
                                             
                                            1834
											
                                             
                                           | 
                                          
                                             
                                            
                                            Inizia il risanamento del padule di Vada, spesa lire
        22.510, soldi 4, denari 1  
                                             
                                           | 
                                        
                                        
                                          | 
                                             
                                            
                                            1834
											
                                             
                                           | 
                                          
                                             
                                            
                                            Un nuovo 
                                            rilevamento catastale annovera, nel 
                                            Comune, 463 proprietari, di cui 63 
                                            con rendita imponibile superiore a 
                                            400 lire (che consente di poter 
                                            aspirare alla carica di "priore") e 
                                            400 proprietari con rendita 
                                            inferiore alle 400 lire.  | 
                                          
                                          
                                            | 
                                            
                                            1834
											
                                             | 
                                            
                                               
                                              
                                              Il 
                                              Comune costituisce e mantiene 
                                              1"'ospizio di maternità". 
                                                | 
                                            
                                          
                                            | 
                                              
												1834 | 
                                            
                                               
                                              
                                              Nibbiaia. 
                                              Nel periodo compreso tra il 1834 
                                              ed il 1836 venne eseguita una 
                                              perizia per valutare le reali 
                                              possibilità di ampliamento del 
                                              piccolo oratorio del paese  | 
                                            
                                          
                                              | 
                                                 
                                                
                                                1835
												
                                                 
                                               | 
                                              
                                                 
                                                
                                                Rosignano. Il cimitero della Pieve è ampliato 
												dopo uno studio demografico per ospitare 96 corpi 
												pensando ad una soluzione 
												decennale. 
												
                                                 
                                               | 
                                            
	
                                                  | 
                                                     
													
													
													1835  | 
                                                  
                                                     
													
													
													Rosignano ha il suo primo 
													lampione pubblico.  | 
                                                  
	
                                                  | 
                                                     
                                                    
                                                    1835
													
                                                     
                                                   | 
                                                  
                                                     
                                                     
                                                    Grandi
        piogge in Agosto e Settembre.
          
                                                     
                                                     | 
                                                  
	
                                                    | 
                                                       
                                                      
                                                      1835
														
                                                       
                                                     | 
                                                    
                                                       
                                                
                                                Rosignano.
                                                
                                                       
                                                       
                                                      Giovanni Monetti ha l'appalto per il mantenimento dei primi 4
        lampioni a olio per i quali si spendono lire 159 soldi 10, mentre altre 
                                                      159 lire e 10 soldi 
                                                      vennero spese per la loro 
                                                      posa in opera. Inizia così 
                                                      l'illuminazione pubblica. 
                                                      Per l'accensione e la 
                                                      manutenzione dei lampioni, 
                                                      servizio dato in appalto, 
                                                      la spesa preventivata è di 
                                                      180 lire all'anno. Uno dei 
                                                      quattro lampioni è in 
                                                      piazza delle Logge. In 
                                                      seguito, i lampioni ad 
                                                      olio vengono sostituiti 
                                                      con lampioni a petrolio, 
                                                      fino all'avvento 
                                                      dell'elettricità. 
                                                       
                                                       | 
                                                    
	
                                                      | 
                                                         
                                                        
                                                        1835
														
                                                         
                                                       | 
                                                      
                                                         
                                                         
                                                        È costruita la chiesa di
        Nibbiaia dedicata a S. Giuseppe.  
                                                         
                                                       | 
                                                    
                                          
                                            | 
                                              
												1835.giu.
                                              
                                             | 
                                            
                                               
                                              
                                              
                                              Rosignano partecipa gioiosamente 
                                              alla nascita del principe 
                                              ereditario del Granducato.  | 
                                            
                                            
                                                      | 
                                                         
                                                        
                                                        1835.giu. 
                                                       | 
                                                      
                                                         
                                                        
                                                        
                                                        Il
        conte Francesco Mastiani viene inviato in visita dal Granduca Leopoldo II 
														le per la sua 
														familiarità con la 
														Corte, fu incaricato dal 
														comune di Rosignano di 
														“esprimere personalmente 
														al Granduca il giubilo 
														del popolo di Rosignano 
														per la nascita del 
														Principe ereditario”
														
														 
                                                         | 
                                                        
                                            
                                              | 
                                                 
                                                 
                                                 
                                                1835.23.ago.-20.set. 
                                               | 
                                              
                                                 
                                                
                                                Anche 
                                                Rosignano è investito dal 
                                                colera, già il 25 agosto si 
                                                registrano 50 casi con molti 
                                                morti. Alcune persone periscono 
                                                in poche ore. L'epidemia durerà 
												tre anni. Per tale 
                                                circostanza viene istituito un 
                                                apposito ospedale provvisorio 
                                                con una dotazione di lire 
                                                4.652,19 per le cure di malati 
                                                di
                                                
                                                
                                                colera. 
                                                A ricordo dell'evento, viene 
                                                deliberato che dal 1838 il 20 
                                                settembre di ogni anno venga 
                                                celebrata una festa di 
                                                ringraziamento a S.Vincenzo, con 
                                                la partecipazione di tutte le 
                                                autorità religiose, civili e 
                                                militari (festività che si 
                                                celebra ancora nel 1925).  | 
                                                
                                                        
                                                          | 
                                                             
                                                            1835.dic. 
                                                           | 
                                                          
                                                             
                                                            
                                                            Il Granduca Pietro 
                                                            Leopoldo II visita Rosignano 
                                                            colpito dal colera.
          
                                                             
                                                             | 
                                                          
                                                          
                                                            | 
                                                               
                                                              
                                                              
                                                              1836  | 
                                                            
                                                               
                                                              
                                                              
                                                              Alla levatrice, 
                                                              titolare della 
                                                              condotta ostetrica 
                                                              istituita nel 
                                                              1827, viene 
                                                              ridotto lo 
                                                              stipendio da 140 a 
                                                              120 lire annue.  | 
                                                          
                                                          
                                                            | 
                                                               
                                                              1836 
                                                             | 
                                                            
                                                               
                                                              L'ing.
        Celentani progetta la nuova chiesa di Rosignano, in sostituzione di 
                                                              quella di 
                                                              castello. 
                                                             | 
                                                          
                                                          
                                                            | 
                                                               
                                                              1837 
                                                             | 
                                                            
                                                               
                                                
                                                Rosignano.
                                                
                                                              
                                                              
                                                              La disponibilità 
                                                              di acqua, di 
                                                              quella potabile in 
                                                              particolare, è 
                                                              stata sempre una 
                                                              delle principali 
                                                              preoccupazioni per 
                                                              ogni collettività. 
                                                              La fonte, nei 
                                                              paesi, costituiva 
                                                              un elemento di 
                                                              particolare 
                                                              aggregazione, 
                                                              perché, era 
                                                              dislocata nella 
                                                              piazza principale. 
                                                              Così è stato per 
                                                              Rosignano, sia per 
                                                              il castello, sia 
                                                              per il paese, con 
                                                              l'edificazione 
                                                              della fonte, a 
                                                              levante del 
                                                              castello, alla 
                                                              sorgenti del Botro 
                                                              dei Goracci. 
                                                              L'opera, tuttora 
                                                              esistente, è 
                                                              celebrata con l'iscrizione fatta incidere dal Gonfaloniere Giovanni Salvetti. 
                                                             | 
                                                          
                                                          
                                                            | 
                                                               
                                                              1837 
                                                             | 
                                                            
                                                               
                                                              
                                                              Castelnuovo. Cosimo
        Pardini padre di 12 figli viventi è esentato dalle tasse. 
                                                             | 
                                                          
                                                          
                                                            | 
                                                               
                                                              1837 
                                                             | 
                                                            
                                                               
                                                              Il
        chirurgo è il dott. Antonio Lanini.  
                                                             | 
                                                          
                                                          
                                                            | 
                                                               
                                                              
                                                              
                                                              1837  | 
                                                            
                                                               
                                                              
                                                              
                                                              Vada. Ancora si 
                                                              segnalano morti 
                                                              per malaria.  | 
                                                          
                                                          
                                                            | 
                                                              
                                                              1837 | 
                                                            
                                                               
                                                              
                                                              
                                                              Castelnuovo. Viene 
                                                              raggiunta la punta 
                                                              massima di 
                                                              espansione 
                                                              demografica con 
                                                              1390 abitanti che 
                                                              rimangono su 
                                                              questi valori fino 
                                                              alla fine del XIX 
                                                              secolo.  | 
                                                          
                                                          
                                                            | 
                                                               
                                                              1837.18.giu. 
                                                             | 
                                                            
                                                               
                                                              Benedizione
        dell'ampliamento del camposanto. 
                                                             | 
                                                          
                                                          
                                                            | 
                                                               
                                                              1837.25.giu. 
                                                             | 
                                                            
                                                               
                                                              Posa
        della prima pietra della nuova chiesa a Rosignano.  
                                                             | 
                                                          
                                                          
                                                            | 
                                                              
                                                              1838 | 
                                                            
                                                               
                                                              
                                                              
                                                              Rosignano viene 
                                                              "promosso" a 
                                                              Vicariato di III 
                                                              classe (da V che 
                                                              era).  | 
                                                          
                                                          
                                                            | 
                                                               
                                                              1838  
                                                             | 
                                                            
                                                               
                                                              È
        appaltata a Giovanni Romanelli la costruzione di via della Giunca dall'oratorio di S.Antonio da Padova alla via Emilia. 
                                                             | 
                                                          
                                                          
                                                            | 
                                                               
                                                              1838  
                                                             | 
                                                            
                                                               
                                                              Si
        acquistano altri due lampioni per Rosignano.  
                                                             | 
                                                          
                                                          
                                                            | 
                                                              
                                                              1838
																
                                                             | 
                                                            
                                                               
                                                              Castiglioncello. Inizia
        la costruzione della casa Martelli, dove ora c'è il piazzale d'ingresso
        al castello. 
                                                                | 
                                                            
                                                            
                                                              | 
                                                              
                                                              1838
																
                                                               | 
                                                              
                                                                 
																
																
																Vada. Il 
																Granducato 
																acquisisce dalla 
																Mensa 
																Arcivescovile 
																Pisana la Tenuta 
																di Vada in 
																cambio di una 
																rendita annuale.
																
																
																
																
																(Vedi "Le bonifiche del Granduca e 
          le proteste del Papa" di 
          Gabriele Paolini scaricabile dal sito)  | 
                                                            
                                                            
                                                              | 
                                                                 
                                                                1838.19.ago 
                                                               | 
                                                              
                                                                 
                                                                 Rosignano.
        Benedizione
        della cappella del camposanto. 
                                                               | 
                                                            
                                                            
                                                              | 
                                                                 
                                                                1838.15.set. 
                                                               | 
                                                              
                                                                 
                                                                Si
        delibera che il 20 Settembre, anniversario della fine del colera sia
        giorno festivo. 
                                                               | 
                                                            
                                                            
                                                              | 
                                                                
                                                                1839 | 
                                                              
                                                                 
                                                                
                                                                
                                                                Vada. I1 
                                                                ripopolamento 
                                                                della campagna 
                                                                va di pari passo 
                                                                con i lavori di 
                                                                bonifica. I 
                                                                pestiferi 
                                                                "stagnoli 
                                                                salsi"causati 
                                                                dal ristagno di 
                                                                acqua marina che 
                                                                non riesce 
                                                                defluire dalla 
                                                                costa trattenuta 
                                                                da banchi di 
                                                                alghe, vengono 
                                                                riempiti per 
                                                                colmata per 
                                                                mezzo dei 
                                                                sedimenti del 
                                                                torrente 
                                                                Tripesce, al 
                                                                quale, per 
                                                                questa funzione, 
                                                                è stato aperto, 
                                                                un nuovo alveo 
                                                                in questo anno 
                                                                deviandone il 
                                                                corso dopo l'Aurelia 
                                                                di quasi 45° 
                                                                verso destra. Nel 
                                                                contempo, lungo 
                                                                la costa, in 
                                                                corrispondenza 
                                                                degli stagnoli, 
                                                                è stata eretta 
                                                                una diga a 
                                                                palizzata, colma 
                                                                di alghe, per 
                                                                impedire alle 
                                                                acque marine di 
                                                                raggiungere la 
                                                                terra in tempo 
                                                                di tempeste o di 
                                                                alta marea.  | 
                                                            
	
                                                              | 
                                                                 
                                                                
                                                                
                                                                1839  | 
                                                              
                                                                 
                                                                
                                                                
                                                                Vada. La strada 
                                                                Vada-Rosignano 
                                                                viene declassata 
                                                                a "comunale"; in 
                                                                compenso viene 
                                                                classificato 
                                                                "regio" lo 
                                                                "stradone di 
                                                                Vada". 
                                                                  | 
                                                            
	
                                                              | 
                                                                
                                                                1839-40 | 
                                                              
                                                                 
                                                                
                                                                
                                                                Viene 
                                                                "restaurata", ma 
                                                                praticamente 
                                                                costruita di 
                                                                nuovo, la 
                                                                carrabile tra 
                                                                Livorno e Vada, 
                                                                allargata a 12 
                                                                braccia (circa 7 
                                                                metri), con 
                                                                imponenti opere 
                                                                sulle forre che 
                                                                tagliano la 
                                                                costa a sud di 
                                                                Livorno. E' il 
                                                                tracciato 
                                                                dell'attuale 
                                                                Aurelia, 
                                                                denominata 
                                                                allora grande 
                                                                strada " Regia 
                                                                Littoranea" che 
                                                                lambisce la 
                                                                marina di Vada 
                                                                per rientrare 
                                                                nella via Emilia 
                                                                al quadrivio di 
                                                                Collemezzano.  | 
                                                            
                                                            
                                                              | 
                                                                 
                                                                
                                                                1839.29.mar.  | 
                                                              
                                                                 
                                                                
                                                                
                                                                Vada. 
                                                                Gonfaloniere e 
                                                                Priori di 
                                                                Rosignano 
                                                                inviano una 
                                                                supplica a 
                                                                Leopoldo II, 
                                                                pregandolo di 
                                                                non assegnare 
                                                                gli appezzamenti 
                                                                ad un solo 
                                                                "possessore 
                                                                dovizioso" ma di 
                                                                concederli in 
                                                                livello agli 
                                                                abitanti che ne 
                                                                avessero fatta 
                                                                richiesta. Anche 
                                                                i "poveri 
                                                                braccianti 
                                                                domiciliati a 
                                                                Rosignano" 
                                                                cercarono di far 
                                                                udire la loro 
                                                                voce presso il 
                                                                Granduca, 
                                                                implorandolo di 
                                                                degnarsi "di 
                                                                abbassare li 
                                                                ordini opportuni 
                                                                affinché la 
                                                                Tenuta di Vada 
                                                                venisse, almeno 
                                                                in parte, data a 
                                                                livello a 
                                                                piccoli lotti, a 
                                                                umili aratori. 
																Richiesta vana.  | 
                                                            
                                                            
                                                              | 
                                                                 
                                                                1839.11.set. 
                                                               | 
                                                              
                                                                 
                                                                 Vada.
        Si
        delibera di piantare una pineta per la larghezza di 200 braccia
        dalla battigia a difesa delle aree bonificate.  
                                                               | 
                                                            
                                                            
                                                              | 
                                                                 
                                                                1839.17.set.  
                                                               | 
                                                              
                                                                 
                                                                Vada.
        Il
        Granduca Leopoldo II dispone di prosciugare il padule per procedere all'allivellazione del terreno diviso in 127 preselle. 
                                                                Le richieste 
                                                                devono essere 
                                                                presentate entro 
                                                                novembre. 60 furono chieste
        subito e 57 successivamente dai Fabbri e Caputi, le 10 rimaste sarebbero 
                                                                state assegnate 
                                                                ai coloni più 
                                                                "accurati" ma 
                                                                solo due 
                                                                ottennero un 
                                                                fondo. 
                                                               | 
                                                            
                                                            
                                                              | 
                                                                
                                                                1840 | 
                                                              
                                                                 
                                                                
                                                                
                                                                Vada. Il sovrano 
                                                                approva l'ordine 
                                                                di prolungare 
                                                                fino al mare la 
                                                                vecchia foce dei 
                                                                due bacini 
                                                                paludosi, 
                                                                fortificandola 
                                                                con palizzate e 
                                                                dotandola di un 
                                                                sistema di 
                                                                cateratte mobili 
                                                                per impedire il 
                                                                riflusso in caso 
                                                                di mare grosso.I 
                                                                fossi confluenti 
                                                                nei due paduli, 
                                                                mediante lo 
                                                                scavo di nuovi 
                                                                percorsi, 
                                                                vengono 
                                                                allacciati ad un 
                                                                canale 
                                                                principale che 
                                                                convoglia le 
                                                                acque al mare.  | 
                                                            
                                                            
                                                              | 
                                                                 
                                                                1840 
                                                               | 
                                                              
                                                                 
                                                                Giovanni
        Salvetti regala un sigillo in bronzo usato dai vasai romani del luogo. 
                                                               | 
                                                            
                                                            
                                                              | 
                                                                 
                                                                1840 
                                                               | 
                                                              
                                                                 
                                                                Il
        Comune ha 4360 abitanti e Rosignano 2959. 
                                                               | 
                                                            
                                                            
                                                              | 
                                                                 
                                                                1840 
                                                               | 
                                                              
                                                                 
                                                                
                                                                Il Comune prende 
                                                                a livello per 
                                                                sede comunale 
                                                                (con 490 lire di 
                                                                canone annuo) la 
                                                                villa o fattoria 
                                                                della mensa 
                                                                arcivescovile di 
                                                                Pisa, lato ovest 
                                                                del castello, e 
                                                                vi viene 
                                                                insediata la 
                                                                cancelleria 
                                                                "comunicativa", 
                                                                in quanto curava 
                                                                gli interessi 
                                                                dei Comuni di 
                                                                Rosignano, Santa 
                                                                Luce, Orciano, 
                                                                Castellina 
                                                                Marittima e 
                                                                Riparbella. 
                                                               | 
                                                            
                                                            
                                                              | 
                                                                 
                                                                1840 
                                                               | 
                                                              
                                                                 
                                                                 Rosignano.
        Il
        chirurgo è il dott. Giuseppe Gianfaldoni 
                                                               | 
                                                            
                                                            
                                                              | 
                                                                 
                                                                1840 
                                                               | 
                                                              
                                                                 
                                                                 
                                                                Rosignano.
        Nella
        casa del dott. Antonio Lusoni nasce la Società patriottica 
                                                                filodrammatica 
                                                                dal nome di
																
																"Teatro dei 
                                                                Nascenti"
																
																
                                                                
                                                                che, oltre a 
                                                                diventare 
                                                                palestra di 
                                                                cultura e di 
                                                                teatro, per 
                                                                dilettanti ed 
                                                                appassionati, è 
                                                                crogiolo di 
                                                                speranze per i 
                                                                "nazionalisti"per 
                                                                la liberazione 
                                                                dell'Italia 
                                                                (fino al 1860). 
                                                               | 
                                                            
                                                            
                                                              | 
                                                                
                                                                1840
																
                                                               | 
                                                              
                                                                 
                                                                I Simoncini, futuri "Pipi", aprono 
                                                                una trattoria a Caletta.
                                                                
                                                                
                                                                  | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1840 
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  Ricostruzione
        della via del Littorale. Strada nuova da Castelnuovo al littorale presso 
																	il nuovo 
																	Ponte della 
																	Fortulla.  
                                                                 | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1840 
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  
                                                                  Rosignano.
        Nuovo
        sistema di distribuzione delle poste. Distributore Ferrini e postino un
        certo "Pennello" che a piedi faceva servizio di recapito 
                                                                  postale due 
                                                                  volte al 
                                                                  giorno, 
                                                                  vengono 
                                                                  aboliti i 
                                                                  procaccia. 
                                                                 | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1840 
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  Fermata
        di diligenza postale a Portovecchio alla locanda Faccenda e a Caletta
        alla locanda Simoncini. 
                                                                 | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                  
                                                                  1840 | 
                                                                
                                                                   
																	
																	
																	Comunicazione 
																	della 
																	Sovrana 
																	Risoluzione 
																	con cui La 
																	Strada del 
																	Littorale è 
																	stata 
																	dichiarata 
																	Regia, e la 
																	Via Emilia 
																	Provinciale.  | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1841  
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  È
        Sindaco Michele Marini.  
                                                                 | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1841.20.ago. 
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  Rosignano.  
																	
                                                                  
                                                                  Nuova visita 
                                                                  del
        Granduca Leopoldo II, ospite del conte Mastiani. Una lapide collocata 
																	nell’atrio 
																	della villa 
																	(poi 
																	Vestrini) ne 
																	ricorda il 
																	soggiorno: 
																	“Il Granduca 
																	Leopoldo II 
																	nella notte 
																	dal 20 al 21 
																	agosto 1841 
																	in questa 
																	tranquilla 
																	villa posò”
																	
																	 
                                                                 | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1841.ott. 
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  
        Rosignano. Un
        fanatico predicatore, Baldassarre Audibert, innalza croci di legno a
        tutti gli incroci
        e bivi. 
                                                                 | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1842  
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  
        Rosignano. Diverse
        famiglie benestanti, sono obbligate ad ospitare a turno ufficiali delle truppe di
        passaggio dando gratuitamente camera con letto, lume e fuoco.  
                                                                 | 
                                                              
	
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1842  
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                   Castelnuovo.
        Restauro
        della chiesa di S. Stefano.  
                                                                 | 
                                                              
	
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1842  
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  Francesco
        Lobin di Castelnuovo è Gonfaloniere. 
                                                                 | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
                                                                  
                                                                  1842.7.set. 
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  
                                                                  Vada.
        Il Granduca Leopoldo II approva la proposta di costruzione di una chiesa sul fondo della nuova piazza 
                                                                  vicino alla 
                                                                  torre. 
                                                                 | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1843  
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  
        Rosignano. Il
        cimitero di Poggio S. Rocco è soppresso e concesso a livello ad
        Albertina Geri per lire 8 denari 13. 
                                                                 | 
                                                              
	
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1843  
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  Il
        Comune si collega al Monte dei Paschi di Siena per eventuali prestiti. 
                                                                 | 
                                                              
	
                                                                | 
                                                                  
                                                                  1843 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  
                                                                  
                                                                  Castiglioncello. 
                                                                  Gli abitanti 
                                                                  ammontano a 50 
                                                                  persone.  | 
                                                              
	
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1843  
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                   Castelnuovo e
        Nibbiaia. Istituita la condotta chirurgica. Gli abitanti sono 
                                                                  rispettivamente 
                                                                  1.111 e 215. 
                                                                 | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                  
                                                                  1843.21.gen. | 
                                                                
                                                                   
                                                                  
                                                                  Vada. L'ing. 
                                                                  Felice 
                                                                  Francolini 
                                                                  riceve 
                                                                  l'incarico di 
                                                                  progettare 
                                                                  chiesa, 
                                                                  canonica e 
                                                                  piazza di Vada.  | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
                                                                  
                                                                  1843.23.mag.  | 
                                                                
                                                                   
                                                                  
                                                                  
                                                                  Vada. E' un 
                                                                  sabato, il 
                                                                  Granduca 
                                                                  Leopoldo II 
                                                                  compie una 
                                                                  perlustrazione 
                                                                  in loco e 
                                                                  segna 
                                                                  personalmente 
                                                                  sul suolo gli 
                                                                  spazi dove far 
                                                                  sorgere 
                                                                  chiesa, piazza  
                                                                  e villaggio 
                                                                  del paese.  | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                  
                                                                  1843.13.dic. | 
                                                                
                                                                   
                                                                  
                                                                  Vada. Il 
                                                                  Granduca 
                                                                  approva le 
                                                                  spese per la 
                                                                  costruzione 
                                                                  del nuovo 
                                                                  paese:
                                                                  nelle spese 
                                                                  relative al 
                                                                  nuovo 
                                                                  villaggio: 
                                                                  lire 
                                                                  6.050; nelle 
                                                                  spese per il 
                                                                  piano stradale 
                                                                  del Vione: 
                                                                  lire 
                                                                  1.000; nelle 
                                                                  spese per la 
                                                                  coltivazione 
                                                                  del Tombolo: 
                                                                  lire 800;  e 
                                                                  nelle spese 
                                                                  dei fondamenti 
                                                                  della nuova 
                                                                  chiesa, 
                                                                  secondo il 
                                                                  preventivato 
                                                                  disegno: lire 
                                                                  7.000  | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1844  
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  A
        Rosignano due maestri sacerdoti devono insegnare a 80 ragazzi lettura,
        scrittura, aritmetica, lingua italiana e dottrina cristiana. Si procede
                                                                  successivamente
                                                                  alla
                                                                  costruzione di
                                                                  edifici
                                                                  destinati solo
                                                                  all'insegnamento. 
                                                                 | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1844  
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  Il
        governo toscano dichiara regia la strada del Littorale e provinciale
        quella Emilia. 
                                                                 | 
                                                              
	
                                                                | 
                                                                  
                                                                  1844 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  
                                                                  
                                                                  Per iniziativa 
                                                                  privata nasce 
                                                                  un servizio 
                                                                  trisettimanale 
                                                                  di diligenza 
                                                                  da Livorno a 
                                                                  Cecina, 
                                                                  passando per 
                                                                  Rosignano e 
                                                                  Vada, dove i 
                                                                  viaggiatori 
                                                                  possono 
                                                                  "cambiare" e 
                                                                  proseguire " a 
                                                                  discretissimi 
                                                                  prezzi" su 
                                                                  altra vettura 
                                                                  fino a San 
                                                                  Vincenzo.  | 
                                                              
	
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1844  
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  Rosignano.
        È
        concesso l'appalto dell'illuminazione pubblica a Giuseppe Ferrini 
                                                                 | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                  
                                                                  1844.5.feb. | 
                                                                
                                                                   
                                                                  
                                                                  Vada. Il 
                                                                  pievano di 
                                                                  Rosignano 
                                                                  Sabatino 
                                                                  Marcacci 
                                                                  benedice la 
                                                                  posa della 
                                                                  prima pietra 
                                                                  della 
                                                                  costruenda 
                                                                  chiesa.  | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1845  
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  Rosignano.
        Completamento
        della lastricatura delle strade del castello.  
                                                                 | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
                                                                  
                                                                  1845.mag. 
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  
                                                                  Vada.
                                                                  Leopoldo 
                                                                  visita di 
                                                                  nuovo il paese 
                                                                  ed è 
                                                                  soddisfatto 
                                                                  dell'avanzamento 
                                                                  dei lavori di 
                                                                  allivellamento, 
                                                                  bonifica e 
                                                                  costruzione 
                                                                  della chiesa. 
																	Le 
																	abitazioni 
																	sono ora 
																	126, le 
																	famiglie 
																	arriveranno 
																	in due anni 
																	a 140. 
                                                                 | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                  
                                                                  1845.mag. | 
                                                                
                                                                   
                                                                  
                                                                  
                                                                  Il vescovo di 
                                                                  Volterra, 
                                                                  sceso in 
                                                                  Cecina per 
                                                                  cresimare 214 
                                                                  "impuberi e 
                                                                  adulti " di 
                                                                  quella 
                                                                  parrocchia, 
                                                                  attraversando 
                                                                  la tenuta 
                                                                  diVada, viene 
                                                                  accolto da una 
                                                                  popolazione 
                                                                  "egualmente 
                                                                  vegeta e 
                                                                  sana". Nella 
                                                                  tenuta sono 
                                                                  sorte 126 
                                                                  costruzioni 
                                                                  rurali abitate 
                                                                  da 91 
                                                                  famiglie, 
                                                                  "senza 
                                                                  calcolare 
                                                                  quelle che, 
                                                                  appena rese 
                                                                  abitabili, 
                                                                  serviranno in 
                                                                  seguito a 
                                                                  popolare il 
                                                                  nuovo paese di 
                                                                  Vada.  | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                  
                                                                  1846 | 
                                                                
                                                                  
                                                                  Vada. Arriva 
                                                                  ancora il flagello 
                                                                  della malaria 
                                                                  anche fra gli 
                                                                  addetti ai 
                                                                  lavori della 
                                                                  bonifica. | 
                                                              
	
                                                                | 
                                                                  
                                                                  1846 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  
                                                                  
                                                                  Il servizio di 
                                                                  diligenza da 
                                                                  Livorno a 
                                                                  Cecina 
                                                                  iniziato nel 
                                                                  1844 in modo 
                                                                  molto modesto, 
                                                                  viene 
                                                                  sostituito 
                                                                  dalla "grande 
                                                                  diligenza di 
                                                                  Livorno" che 
                                                                  porta da 
                                                                  Livorno a 
                                                                  Follonica in 9 
                                                                  ore. Anche la 
                                                                  corrispondenza 
                                                                  fra Livorno, 
                                                                  Piombino e 
                                                                  Grosseto 
                                                                  diventa 
                                                                  giornaliera, 
                                                                  anche se, 
                                                                  specialmente 
                                                                  nell'estate, 
                                                                  il corriere 
                                                                  "quotidiano" 
                                                                  passa a tre 
                                                                  volte la 
                                                                  settimana, 
                                                                  forse a causa 
                                                                  della malaria 
                                                                  o forse in 
                                                                  omaggio alla 
                                                                  "incuranza 
                                                                  della gente di 
                                                                  Maremma" della 
                                                                  quale si duole 
                                                                  anche il 
                                                                  granduca.  | 
                                                              
	
                                                                | 
                                                                   
                                                                  
                                                                  1846 
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  
                                                                  Vada.
        Il Granduca premia col titolo di nobile per se e discendenti maschi
        Raffaello Caputi livornese che con i Conti Luigi Fabbri (mercanti) sono
        stati fra i più solleciti nell'aiutare la bonifica usufruendo della
        concessione in enfiteusi perpetua. 
                                                                 | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1846.14.ago. 
                                                                    
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  
                                                                  Rosignano.
        															Alle 12,55 il
        terremoto danneggia la canonica, il campanile e la chiesa del castello,
        la Cancelleria, poderi a Maccetti e l'osteria dell'Acquabona. 
																	A 
																	Vada,’acqua 
																	nel delta 
																	del Fine 
																	ribolle. Lo stesso
        terremoto distrugge Orciano (restano sol due case, i morti sono 22) e danneggia Lorenzana e Montescudaio. 
                                                                  Morti totali 
                                                                  60. Ovunque 
                                                                  processioni di 
                                                                  ringraziamento 
                                                                  per gli 
                                                                  scampati. 
																	Il paese di 
																	Nibbiaia non 
																	ebbe danni 
																	di rilievo. 
                                                                 | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
																	
																	
																	1846.2.Set.  | 
                                                                
                                                                   
																	
																	
																	Anche li 
																	Abitanti del 
																	Paese di 
																	Castelnuovo 
																	debbono 
																	munire di 
																	Luoghi 
																	comodi 
																	(servizi 
																	igienici) Le 
																	Loro Case 
																	che ne sono 
																	mancanti.  | 
                                                              
                                                              
                                                                | 
                                                                   
                                                                  1846.27.sett. 
                                                                 | 
                                                                
                                                                   
                                                                  Rosignano.
        Processione
        per ringraziare S.Antonio protettore. 
                                                                 |