Napoleone Bonaparte (1799-1815)
La storia d'Italia, della Toscana e anche di Rosignano è
condizionata dalle vicende francesi, cioè napoleoniche.
Napoleone, pur vittorioso in Egitto, deve rientrare in Francia,
sconfitta dalla seconda coalizione antirivoluzionaria.
Avventurosamente, sfidando il blocco navale inglese, dall'Egitto
rientra in Francia, e sbarca a Cannes il 9 ottobre del 1799. Il
19 novembre viene eletto console nel triunvirato che governa la
Francia, il 7 febbraio 1800 viene nominato "primo console".
La
Rivoluzione francese è finita; Napoleone, infatti, restaura la
Monarchia e l'Impero. Preso il comando delle forze armate,
sconfigge la seconda coalizione antifrancese con la "seconda
campagna in Italia" del 1800: vittoria di Marengo (14.6.1800),
pace di Lunreville (2 .11.1801). E' in conseguenza di questa
vittoria che Napoleone è nominato "console a vita" il 2 agosto
1802, e il 18 maggio 1804 egli stesso si proclama imperatore col
titolo di Napoleone I°.
Ne' la sua ambizione si placa, anche per le vittorie militari
contro le coalizioni antifrancesi: il 19 marzo 1805 prende la
corona del Regno d'Italia, il 2 aprile 1810 sposa Maria Luigia
d'Asburgo, da cui, nel 1811 avrà un figlio: il "re di Roma".
L'ordinamento politico francese in Toscana durò cinque anni,
fino al 1814, quando Napoleone, venne sconfitto a 'Lipsia il
16-18 ottobre 1813 dalla sesta coalizione antifrancese.
Dichiarato decaduto dal trono di Francia il 2 aprile 1814, è
esiliato nell'isola d'Elba, per cui è costretto ad abdicare in
favore del figlio, il re di Roma. Nel 1815, fuggito dall'isola
d'Elba, Napoleone sbarcò improvvisamente in Francia, riprese il
comando dell'esercito francese contro gli Stati vincitori, già
riuniti a Vienna per decidere le sorti dell'Europa. Tuttavia la
situazione non cambiò perché il grande Còrso venne sconfitto
definitivamente a Waterloo (18 giugno) e, questa volta, per
maggiore sicurezza, fu esiliato nell'isola di Sant'Elena, in
mezzo all'oceano Atlantico.
(Sintesi da: "Rosignano e il suo territorio" di Giuseppe Caciagli 1999) |
1801-1814
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Periodo
napoleonico. Rosignano appartiene al Regno di Etruria e poi all'Impero.
Il capo del Comune si chiama ora "Le Maire" il Podestà
"Giudice di Pace"
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1802
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Obbligatoria, per la prima volta, la tassa di famiglia che, per
gli abitanti della "mairie" di Rosignano, ammonta da 1/2 scudo
fino a 10 scudi all'anno, a seconda del censo.
Queste le famiglie più facoltose
all'epoca: Anguillesi, Bacchi, Berti, Bombardieri, Buoncristiani,
Carboneschi, Ciampi, Del Pajo, Gianfaldoni, Geri, Giuntini,
Mantellassi, Masoni, Pieri, Pretoni, Ricci, Righi, Salvetti,
Valentini, Zanobini. (Cognomi assai frequenti in Rosignano anche
in epoca recente). Tuttavia alcuni fra i maggiori proprietari
ottengono riduzioni di imposte (come il conte Mastiani il cui
imponibile viene ridotto da 7495 a 5637 lire, e i Bombardieri da
9877 a 7002 lire...).
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1802
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Truppe francesi tedesche e toscane transitano di continuo per
Rosignano. Si procede anche una requisizione di cavalli per le
milizie francesi, tedesche e granducali. Le casse del Comune
sono vuote. |
1802~ |
Giovan Francesco Mastiani
Brunacci acquista i beni dei più importanti latifondisti della
zona: i Bombardieri ed i Blasini
ed in seguito riesce ad aggiudicarsi, grazie all'allivellazione
leopoldina, parte della proprietà della Mensa Arcivescovile di
Pisa (173
ettari), divenendo il massimo proprietario di Rosignano. |
1803
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Il
Comune paga lire 120 a Giovanni Landi per l'uccisione di 2 lupi.
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1803
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Febbri
epidemiche contro cui si fanno fuochi ed esplosioni di polveri.
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1803
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Spese
della comunità per il passaggio della legione Italica del Re d'Etruria.
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1803 |
Gli abitanti presentano una supplica per la costruzione di un
nuovo camposanto (vedi 1817) |
1803.12.mag.
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Il
Comune si rifiuta di pagare lire 13 allo speziale Gaetano Benedetti per
aver curato un soldato turco.
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1803.ott.
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Nuovi reparti militari della "legione italica" del re d'Etruria
transitano per Rosignano, imponendo nuove spese al Comune che paga a Bartolommeo Zanobini L. 600 per fornitura di paglia alle
truppe estere di passaggio all'Acquabona.
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1804
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Canoviere
del sale a Rosignano è Giovanni Simoncini con salario di 54 scudi
all'anno.
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1804
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A seguito della pestilenza scoppiata a
Livorno, le autorità francesi impongono un "cordone sanitario",
dal Chioma fino a Santa Luce, impiegandovi i soldati al comando
del maggiore Tausch (Vedi
).
Malgrado le proteste del generale francese De Lavillette, in
quanto a suo giudizio, il morbo non è maligno. Il Comune
persiste nella sua decisione, con provvidenze e spese. Passata
la peste, fa disinfestare l'oratorio di sant'Antonio dove hanno
alloggiato le guardie del cordone sanitario. |
1804
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Spese
per affitto case e stalle, acquisto di marmitte e stoviglie e
arredamento di caserme per truppe estere di passaggio per spedizioni
all'Isola d'Elba.
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1804
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Il
Comune concede alla Compagnia della Natività di Maria e del SS.
Sacramento l'uso del camposanto di Poggio S.Rocco.
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1804
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Il
Comune paga a Giuseppe Orsini e Giovanni Landi L. 120 per aver ucciso 2
lupe nella macchia di Ricavo.
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1804.25.giu. |
Il maggiore Tausch è il comandante delle truppe francesi di
occupazione e di quelle di rinforzo (dragoni toscani) per la
sicurezza e difesa delle coste. Il comando è a Castiglioncello,
dove il maggiore Tausch da inizio a fortunati scavi
archeologici. |
1804.4.nov.
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Rosignano è gravato dal governo di una tassa straordinaria di
400 scudi, per le spese di approvvigionamento delle truppe
francesi del maggiore Tausch. L'imposta viene nuovamente
richiesta il 15 novembre per un ulteriore importo di 250 scudi. |
1805
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Procaccia per Firenze è Bernardino Visconti con Lire 196 di
provvigione e per Pisa Jacopo Visconti con lire 14. Oltre alle
funzioni comunali svolgono attività di postini per i privati.
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1805
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È
chirurgo condotto Bartolommeo Sanetti e medico condotto Giovanni
Battista Tempesti.
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1805.ago.
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Spese
per riparazioni e imbiancature all'oratorio di S. Antonio della Maestà.
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1805.ago.
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Spendendo 378 lire, 78 soldi e 4
denari il Comune provvede all'attuale sistemazione della
cisterna del Castello, facendo costruire il "coperchio di muro
con i suoi serrami per difesa dalle immondizie, e provvedere due
secchioni di rame". L'attuale chiusura - dice il Nencini, con
casotto a volta semicircolare, è recente. |
1805.set.
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Il
Comune acquista dal cav. Francesco Mastiani una striscia di terra sulla
strada del borgo S. Martino.
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1806
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Pagate
lire 60 a Giuseppe Lotti per un lupo ucciso nelle macchie di Tripescio.
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1806.14.mag.
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Bernardo
Satiro Anguillesi, oste, reclama soldi per l'alloggio dato alle truppe
francesi, ma il comune rifiuta con questa motivazione:
"nel concorso di universali sacrifìci sarebbe indoveroso ed
ingiusto l'esentare esso solo dal risentirne alcuno, quando per
le sue qualità di possessore e benestante non ne può essere
ragionevolmente dispensato".
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1806.25.set. |
Gabbro. La Chiesa di Livorno viene
elevata a diocesi e la parrocchia del Gabbro passa
dall'episcopato pisano all'episcopato livornese con tutte le
chiese del territorio di Rosignano e della costa a sud di Pisa,
grazie ad una bolla di papa Pio VII. |
1807.14.gen.
|
Il
Comune stanzia 20 scudi all'anno per l'incarico di "deputato alle Truppe"
perchè nessuno vuole assumerne l'onere non essendo adeguatamente
remunerato.
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1808
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La "mairie" procede al restauro della
cisterna di piazza del borgo, con una spesa di 1359 lire e 11
soldi. |
1808.28.ott. |
Vada. Un distaccamento di soldati Francesi del 13 reggimento si
stabilisce al Casone nella Tenuta di Vada. |
1809
|
Viene imposta ai mulini una
tassa di macinazione.
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1809
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Il comandante della piazza militare, maggiore Tausch, facendo
scavi nei pressi della torre, rinviene, sotto una lastra di
pietra, numerosi vasi estruschi ed altri oggetti di pregio , di
cui fece dono al generale comandante l'esercito francese in
Toscana.
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1809
|
L'entrata del bilancio
comunale è di franchi 4971,82.
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1809 |
Oltre alla nomina del "deputato per le
strada" viene avanzata richiesta per elevare a "strada regia" la
via Emilia. |
1809
|
Oltre a due medici (uno per Rosignano
e uno per Castelnuovo) vengono nominati due maestri (forse
perché gli scolari sono 80). Il consiglio municipale
stabilisce i giorni e gli orari delle lezioni: due volte al
giorno: dalle 9 alle 11 e dalle 14 alle 16 in inverno, dalle 8
alle 10 e dalle 15 alle 17 in estate, tutti i giorni, escluso i
festivi e le vacanze d'ottobre e di carnevale. Le lezioni
vengono annunciate col suono della campana della chiesa.
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1809.24.gen.
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È
Maire di Rosignano
Giovanni Bombardieri, consiglieri: Pieri, Buoncristiani,
Nerucci, Bacchi, Batini, Salvetti, Del Pajo, Giuntini, Martini.
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1809.29.mag. |
Vada.
Nella Tenuta di Vada, di proprietà
della Mensa Arcivescovile di Pisa, scoppia un'epidemia fra i
bovini che successivamente si scoprirà essere afta epizootica.
(Al 9/6/1809, per questa infezione sono deceduti
complessivamente 23 bovi).
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1809.14.lug. |
Vada.
Viene dato l'avviso della cessata
epidemia bovina nella Tenuta di Vada |
1809.9.set. |
Il "maire" segnala
l'opportunità di collocare il fiume Fine "sotto la sorveglianza
dell'amministrazione pubblica" |
1809.3.ott. |
L’Imperatore Napoleone
Bonaparte dal Palazzo delle Tuileries emana un decreto con il
quale Giovan Francesco Mastiani Brunacci, forse per l’adesione
dimostrata durante l’occupazione francese della Toscana o per
dei favori usati ai Francesi in quella occasione, veniva
insignito del titolo di Conte dell’Impero. (Ormai i Lorena sono
lontani). |
1809.11.Nov. |
Il Maire ha fissato e
convenuto, che da ora in appresso i Maestri di scuola devino
fare le loro lezioni XE "istruzione pubblica: orario delle
lezioni nel 1809" ai Fanciulli due volte al giorno sempreché
precedentemente venga annunziata questa con il suono a Tocchetti
della Campana della rispettiva cura, Fissando l’ore dall’ore
Nuove della mattina all’ore Undici, e dalle ore Due Pomeridiane
alle ore quattro nei tempi d’Inverno, e nell’Estate dalle ore
Otto della mattina all’ore Dieci, ed il giorno dalle ore tre
alle ore cinque. Esclusi però i Giovedì, ed i giorni festivi, e
le consuete vacanze dell’Ottobre e del Carnevale. |
1810 |
Vada.
Un distaccamento di truppe di prima
linea proveniente da Livorno viene a Vada per proteggere un
convoglio di navi rifugiate nel porto. |
1810 |
Nel corso dell'anno le feste da ballo
e i giochi in generale vengono consentiti solo col permesso "del
maire": il "gioco a palla" è consentito solo "dopo le funzioni
della sera". |
1810.giu. |
Un distaccamento di 150 uomini del 29°
Rgt. di linea, partito da Livorno per inseguire dei disertori
còrsi, giunge a Rosignano; viene poi ripartito in piccoli
distaccamenti che si trasferiscono nelle Comunità costiere. |
1811
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Durante la dominazione francese il Comune incassa per l'appalto
annuo del macello franchi 2421, quando la tassa, per i singoli
capi, va da 18 franchi per bovi a 25 franchi per tori, 25 per
bufali, 6 fr. per pecore, capri e becchi, 2, 4 per porci, ecc.
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1811
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È
Sindaco (Maire) Antonio Pieri.
La popolazione del Comune ammonta a 4.043 abitanti.
Nel
Comune è forte la presenza di proprietari (41,2%); di essi il
22% esercitano una attività lavorativa agricola.
Si registrano nuovi casi
di vaiolo anche a Nibbiaia dove un podere e la via da per
Quercianella prendono questo nome, supponendo che per quella
strada il morbo giungesse al paese.
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1811
|
Castiglioncello. Si ha notizia di una
chiesa o oratorio dedicato a S. Bartolomeo in un documento
ecclesiastico.
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1812 |
Novembre, forti piogge procurano
gravi danni all'Acquabona.
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1812 |
Durante la dominazione
francese venivano rilevati nel territorio di Rosignano otto
“forni da campo” di laterizi e calce, in grado di dare
lavoro “per l’intero anno” a 35 lavoratori’. Quasi sempre il
loro ruolo era quello di servire ai fabbisogni costruttivi
delle fattorie o comunque un mercato abbastanza
polverizzato. |
1813
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Un fulmine danneggia la canonica il campanile e la chiesa di
castello. Il pievano don Ranieri Paradossi fa riparare la
canonica, la chiesa e il campanile. La Comunità partecipa alle
spese. |
1813 |
Giovanni Bombardieri, per far
"riformare" suo figlio dal servizio militare, paga 1.200 lire. |
1813
|
Sotto
il governo francese vengono ordinate e disciplinate le strade vicinali.
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1813
|
Nel
bilancio comunale si stabilisce che la strada di S.Antonio o di Vada non
è necessaria perchè termina al fiume Fine.
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1813
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È
Sindaco (Maire) Pier
Francesco Biasini.
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Di nuovo il Granducato lorenese (1814-1859) - La
"restaurazione" in Toscana
I vincitori, riuniti in Congresso a
Vienna (settembre 1814-giugno 1815), pur con la breve
interruzione del ritorno di Napoleone dal marzo al giugno
1815 fino alla vittoria di Waterloo, si proposero di
ricondurre l'Europa non a prima delle vicende napoleoniche,
ma a prima della Rivoluzione francese, con la
"restaurazione", cioè ricostituendo tutte le monarchie
assolute e teocratiche in essere nel 1789. Una
determinazione che, non tenendo conto di quanto le
popolazioni erano riuscite a scoprire, venne garantita dalla
"Santa Alleanza", stipulata tra Austria, Prussia e Russia,
secondo gli ormai anacronistici criteri della più retriva
teocrazia. Anche l'Italia
tornò ad avere all'incirca i Principati che aveva prima della
Rivoluzione Francese. La Toscana, fin dall'inizio del
Congresso di Vienna, venne occupata tempestivamente dalle
truppe napoletane di Gioacchino Murat, a cui fino dal 1808,
Napoleone aveva dato la corona di Napoli, in quanto marito
della sorella Carolina. Il re di Napoli, col suo tempestivo
intervento sperava non solo di salvare la sua corona su Napoli
e Sicilia, ma anche di affermarsi come re, su tutta la
penisola italiana. Ma già il 14 settembre 1814 Ferdinando III
fece il suo rientro nel Granducato, anche se verrà
riconosciuto ufficialmente solo dal 20 aprile 1815. Con la
"restaurazione" giunsero a maturazione i processi
economico-sociali messi in moto non tanto dalla dominazione
francese quanto dalla politica svolta nei decenni precedenti
dal governo graducale: con la trasformazione agricola e con
l'adozione dei criteri mezzadrili, nel nostro territorio
sollecitato anche dalla bonifica dei tenitori paludosi. Prima
a muoversi per "appoderare" le terre fu la Mensa Arcivescovile
di Pisa nella sua tenuta di Vada (che fu ripartita in 127
particelle).
(Sintesi da: "Rosignano e il suo territorio" di Giuseppe Caciagli 1999) |
1814
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Destituito
Napoleone si ritorna all'antica costituzione del Comune.
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1814
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Castiglioncello.
Alla
partenza dei francesi molti dei terreni passano in proprietà al
Vicariato di Lari.
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1815
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È
Sindaco Paolo Salvetti (Gonfaloniere).
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1815
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Si
delibera di pagare 10 scudi annui al suonatore dell'organo della chiesa
del castello e della Compagnia.
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1815
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È
istituito il procaccia per Livorno con compenso di lire 100 annue. Primo
procaccia è Ranieri Peri.
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1815 |
Vada. Un rapporto del Provveditore dell'Uffizio dei Fiumi e
Fossi di Pisa residente a Rosignano denuncia che la tenuta
della Bezzuca, un'area a ridosso della Torre, nella zona
dell'attuale Parco comunale, completamente bonificata e resa
fertile fin dal 1785, era tornata ad essere dominata dalla
palude in seguito all'incuria. |
1816
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È
Sindaco Giovanni Bombardieri.
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1816.26.giu. |
Vada. Antonio Ricci, residente a Rosignano, viene eletto
alla carica di Vice Console per il porto di Vada per far
fronte al grande movimento di navi provenienti da
Genova e dalla Liguria, carica che terrà interrottamente
fino alla soppressione dell'ufficio, decisa nel luglio 1853.
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1816 |
Nibbiaia.
Da questo anno la piccola cappella passa a cappellania
curata, succursale della Pieve di Castelnuovo. La
popolazione raggiunse ora le 130 persone. |
1817
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È
allargata a Rosignano Via S.Martino. Il conte Mastiani cede il terreno a
condizione che gli venga costruito un muro lungo l'aia della
fattoria. Poi la strada viene prolungata, con la posa di
cipressi. Il costo è di lire 3.550,16.
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1817
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Ampliamento del
camposanto dopo la richiesta del 1803. Primo becchino è Sebastiano Merlini con compenso di Lire
84 all'anno.
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1817
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Si
delibera di togliere il collo della cisterna sulla piazza delle Logge a
Rosignano e di mettere una pompa, ma niente è fatto.
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1817
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Viene
negato il permesso ad Antonio Pieri di costruire un mulino sulla Fine in
località Fonte a Bretti.
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1817.11.mar.
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Proveniente da Cecina, il Granduca Ferdinando
III col figlio Leopoldo, (il futuro Leopoldo II) visita Rosignano e pranza
all'Arcivescovado.
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1817.2.mag.
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Si diffonde una malattia contagiosa, l'amministrazione
comunale provvede a costituire un lazzeretto in
Castiglioncello in un podere dei Buoncristiani affittato a
Giuseppe Berti; inoltre viene nominata una apposita
commissione, dotandola di lire 2.520 perché provveda a
disporre 30 letti per gli indigenti di Rosignano e di
Castelnuovo. |
1818.30.gen. |
Nibbiaia. Stipulato in
Pisa tra la Pia Casa della Misericordia ed i Livellari di
Nibbiaia il contratto per il sostentamento del sacerdote
della Cappellania. La Pia casa versava 60 scudi all’anno per
il mantenimento di un Cappellano nel villaggio, i Livellari
11 sacchi e mezzo di grano ed un alloggio al medesimo.
I Livellari, a garanzia dell’accordo, furono costretti a
mettere a rischio i propri beni. |
1818.1.giu. |
Nibbiaia. Fa il suo ingresso nella nuova Cappellania
don Giuseppe Santini della Garfagnana che fa il Cappellano
per 10 anni. |
1818.13.giu. |
Giovanni
Salvetti acquista per scudi 30 l'oratorio della Madonna della Neve in
via della Cava, impegnandosi a restituire al culto
l'oratorio suddetto ed a prendersi carico di tutte le spese
occorrenti per il restauro e il mantenimento del medesimo. |
1819
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La
pulizia di Rosignano viene data in appalto con obbligo di scaricare le
immondizie a mezzo miglio dall'abitato.
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1819
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Si
costruiscono 700 braccia di strada dalla torre di Vada in località
Conventaccio, è l'inizio del futuro "stradone" o "vione" come
diceva il Granduca..
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1819
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In Rosignano sono accasermati 200
"cannonieri da costa", che presidiano le torri di
Castiglioncello e di Vada; ma altri reparti hanno stanza nel
territorio comunale, come i cavalleggieri e poi i
carabinieri a cavallo granducali che hanno la caserma e
stalla al Fortullino e al Monte alla rena. In Rosignano
risiede un capitano e un tenente di artiglieria con un
esiguo numero di artiglieri. Qui pure esiste un deposito e
una infermeria, un cappellano militare ed un medico
militare. Ugualmente è di stanza in Rosignano il comando
della 2/a compagnia del II° btg dei cacciatori volontari,
con un capitano e un tenente, nonché un certo numero di
cavalleggeri di costa. Reparti che vi resteranno fino
all'unificazione nazionale. |
1819
|
Le
case di Rosignano sono numerate da Giuseppe Bientinesi per la prima
volta. Compenso lire
300.
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1820
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Si
ha notizia dell'allevamento dei bachi da seta.
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1820
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Il
Comune concorre per lire 961,18 alla costruzione di un ponte sul fiume
Cecina per far passare la via Emilia.
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1821
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Sono
pagate lire 60 ad Antonio Sparapane per l'uccisione di un lupo.
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1821
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Il
Comune decide di non pagare più alcun premio per l'uccisione dei lupi.
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1821
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Castiglioncello.
Arriva la famiglia Faccenda e costruisce la casa sulla sinistra del
fosso Piastraia sopra via dei cavalleggeri. Aprono una locanda: S.
Salvatore. La frequentano i militari della torre, quelli del Fortullino
e quelli del Monte alla Rena.
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1822
|
Gli
abitanti di Nibbiaia fanno domanda al Comune per la costruzione di una
fonte.
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1822
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II
servizio di procaccia per Livorno è affidato a Pietro Paroli.
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1822 |
A Rosignano nasce il Gruppo Filarmonico. |
1822.10.dic.
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Il
Comune concede ad Alessandra Mantellassi di tumulare il cadavere del
marito Giuseppe Berti nell'oratorio di S.Antonio sulla via per Vada.
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1823
|
È
medico e speziale a Rosignano Tito Sanetti. Solo più
tardi gli "speziali" si diranno "farmacisti".
|
1823.18.set.
|
Viene inaugurata la fonte
pubblica, edificata dal Comune di Rosignano a seguito di una
specifica richiesta degli abitanti di un anno prima.
|
1823 |
Alle quattro osterie che
esercitano in Rosignano viene attribuita la qualifica di
"alberghi". |
1823
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È
Sindaco Michele Marini.
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1824
|
All'argine
del colle è costruito un mulino dei Mastiani - Brunacci.
|
1824
|
Non avendo avuto esito favorevole
l'appalto per la nettezza urbana bandito nel 1819, il
Comune concede a Ranieri Gori l'appalto delle immondizie con obbligo di
pulizia il giovedì e il sabato col compenso di lire 48 annue. |
1824 |
In questo anno viene elaborato il primo regolamento di
polizia municipale.
|
1824
|
Il donzello che deve andare al Vicariato di Lari una volta
alla settimana è provvisto di livrea. (Divisa che terrà fino
al 1860).
|
1824.25.giu.
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Tutte le autorità comunali
prendono parte ad un servizio funebre per la morte del
granduca Ferdinando III e per la successione sul trono di
Toscana di Leopoldo II di Lorena
|
1824.23.set.
|
Il
Comune concede ad Alessandra Mantellassi l'oratorio di S. Antonio sulla
via per Vada
per lire 446 soldi 14 denari 6.
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1825
|
Il Comune risarcisce Giuseppe
Zanobini, detto Geppe Santo, dell'Acquabona, per alloggi
forniti a militari di passaggio: per scambio tra Livorno,
Piombino e Orbetello di reparti di "cannonieri". |
1825
|
Il Comune decide di fare causa
a Francesco Geri per sottrazione di acqua dalla fonte pubblica.
|
1825
|
A
Castiglioncello, sul Castellaccio (dietro l'attuale crocifisso sull'Aurelia), i Faccenda scavando trovano reperti
archeologici di grande interesse che vengono spediti al viceconsole di
Livorno Antonio Ricci.
|
1825
|
Vicino
alla torre di Castiglioncello il tenente Calvelli e il colonnello
Antonio Gherardi Angiolini Berti, trovano reperti archeologici.
|
1825
|
Castiglioncello. Giovanni Faccenda, scavando le fondamenta
per la sua abitazione, rinvenne un altare e un vaso di terra
cotta contenente involucri di piombo. |
1825
|
È
risistemata la mulattiera che unisce Rosignano a Castelnuovo con la
spesa di lire 1000.
|
1825 |
L'antica via dei Cavalleggeri, fra
Castiglioncello e Vada, tramontato il pericolo delle
incursioni dei pirati e impostato diversamente il sistema di
difesa militare e la sorveglianza sanitaria, viene
retrocessa a strada comunale. |
1825.29.mar.
|
Un
mulino dei Pieri è distrutto da un fulmine.
|
1825.30.ott. |
Istanza di diversi
abitanti, colla quale in sostanza domandano la costruzione
di una nuova Chiesa nel Castello pianeggiante di Rosignano
per essere l’attuale troppo angusta, né capace di ricevere
la popolazione aumentata da pochi anni a questa parte di
quasi un doppio numero. |
1826
|
La guardia costiera tra Castiglioncello e Campiglia dispone
di 128 uomini, dei quali 79 appiedati, con 16 bocche da
fuoco e 8 colubrine. |
1827
|
Nibbiaia. Il Comune provvede a restaurare la fonte,
costruita appena quattro anni prima. Ma l'importante
infrastruttura sarà oggetto di numerosi interventi nel corso
di tutto il secolo.
|
1827
|
Rosignano. Il proprietario, cav. Teodoro
Tausch provvede a rialzare il palazzo della cancelleria,
poi della delegazione del Governo, infine caserma dei
Carabinieri Reali, per il quale il Comune pagava 140 scudi
di pigione annua. |
1827
|
Rosignano.
È rifatto il lastricato della via Lunga nel borgo
castellano.
|
1827
|
La
manutenzione delle strade è data in accollo ai frontisti
maggiori.
|
1827
|
Il
Comune si riserva il diritto di eleggere il predicatore.
|
1827 |
Rosignano diviene residenza di un
"cancelliere comunicativo" che è anche "ministro del censo e
conservatore del catasto" con giurisdizione sui Comuni di
Rosignano, Riparbella, Castellina, Orciano, Montescudaio,
Guardistallo, Casale e Bibbona (limitatamente al catasto
anche su Santa Luce). Per questi incarichi il "cancelliere
comunicativo" dispone di un ingegnere del Circondario e di
una Delegazione di Governo, che sarà in seguito (1860)
sostituita da una Delegazione di Pubblica Sicurezza. |
1827
|
A seguito della nuova politica agricola istaurata dal
granduca, oltre alla bonifica del territorio, si procede
alla costruzione di case coloniche. La ripresa
dell'agricoltura porta anche all'incremento della
viticoltura, specie per la vittoria conseguita sulla
filossera. Verso la metà del secolo, nella giurisdizione di
Rosignano prospera anche l'allevamento dei bachi da seta,
introdotto da famiglie venete spostatesi su Vada. Il
Conte Mastiani, inizia una vasta riforma agricola, vengono
costruiti alcuni poderi a Castiglioncello tra cui la "Casa
lunga", sul promontorio di Portovecchio, che spesso si troverà nei
quadri dei "macchiaioli". (Oggi è la Fattoria del Parco) |
1827 |
Inizia il servizio postale, a
mezzo di "corrieri". Viene istituito un servizio di
corrispondenza bisettimanale tra Pisa e Piombino passando
per Rosignano; poi un servizio di "procaccia", ossia di
trasporto di persone, merci, pacchi, lettere fra i vari
centri maremmani; da Piombino a Pisa tale servizio impiega
da 30 a 35 ore, con evidente pernottamento intermedio e
funziona due volte alla settimana. |
1827.13.ott.
|
Giuditta
Parrini di Campiglia è la prima ostetrica matricolata del Comune con
indennità di lire 140 annue.
|
1828
|
La
via Lunga a Rosignano è munita di 7 stelloni in pietra per lo scolo
delle acque nella fognatura.
|
1828
|
La
via della Cava per Castiglioncello è ricostruita con la spesa di lire
16.000. 4.000 lire sono rimborsate dal Granduca perché considerata
strada militare.
|
1828
|
Il numero dei consiglieri è portato a 9 e quello dei priori
a 5.
Al Cancelliere del Comune, fino ad ora fornito dal
Vicariato di Lari, viene aggregato un aiuto cancelliere
residente in Rosignano; successivamente l'obbligo della
residenza in Rosignano è esteso anche al titolare della
cancelleria.
|
1828.14.giu.
|
Il
Comune intima al Conte Francesco Mastiani di non scavare più pietra
dalle cave di S.Martino dell'Acquabona.
|
1828.sett. |
Il Granduca Leopoldo II da
incarico al consiglio degli ingegneri di predisporre il
progetto di una "carreggiabile sicura " da Castiglioncello
fino all'imbocco della via della Principessa, a San
Vincenzo. Vengono quindi affrontati i lavori su vari tronchi
di strada, con lo stanziamento annuo di una decina di
migliaia di lire, per vari anni. Nel 1841, al termine
dell'impresa, il Granduca noterà che la Maremma "pisana" è
più accessibile da Livorno che da Pisa. |
1829
|
È
sindaco Francesco Geri.
|
1829 |
Il Comune esige una tassa sul
macinato, che grava sui diversi mulini privati. La tassa
consiste in una percentuale sul macinato di farina o di
granturco (di solito da 10 a 12 libbre a sacco). |
1829
|
Raffaello
Petrini di Livorno ridipinge lo stemma sulla porta d'ingresso
dell'Archivio Comunale con spesa di lire 136 soldi 13 denari 4.
|
1829
|
A Rosignano, il Comune stabilisce che la fiera abbia luogo
l'ultimo lunedì di aprile (invece che il 10-11 settembre
come stabilito nel 1781).
|
1829.19.gen.
|
Il Comune decreta il divieto di caccia grossa. “Posto
che il territorio si avvia alle migliori culture,
sull'orrore delle foreste".
|
1829.12.ago. |
La Compagnia del SS.mo
Sacramento chiede uno stanziamento fisso per l’ufficio di
organista. |
1830
|
È
Sindaco il Ten. Col. Camillo Gherardi
|
1830
|
Vengono abolite la condotta chirurgica (cerusico) e la
condotta medica, sostituite da due condotte
medico-chirurgiche: una per Rosignano e Castelnuovo, una per
Vada e Tripesce, assegnate al dott.
Natale Antichi e al
dott.
Giovanni Bicchi
|
1830 |
Rosignano. Si ripavimenta con pietra serena la via di
accesso al castello nella parte alta. |
1831.nov.
|
Il Comune spende lire 29 e soldi 10 per preghiere in favore del
Granduca Leopoldo II
gravemente
ammalato.
Si celebra un
triduo "per implorare dall'Altissimo la
ripristinazione in salute dell'Augusto Sovrano".
|
1831.4.dic.
|
Si accaserma in Rosignano la 4/a compagnia del III
battaglione del Reggimento Real Ferdinando ed il Comune paga per
l'accasermamento, al podere Bacchi al Paradiso, di
militari granducali.
|
1832 |
Transitano per Rosignano
ben 18 compagnie di fanteria di linea e,
ovviamente, il Comune deve sostenere le spese del
loro accasermamento. |
1832
|
Si fa menzione di una antica incisione nella quale, intorno allo
stemma di Rosignano, è scritto COSTR. ROSIG. COMIT. PISARUM.
|
1832 |
Vada. Nei locali della Dogana si trovavano gli
uffici dei
viceconsoli di Francia e degli Stati Sardi.
Queste rappresentanze straniere
testimoniano un movimento piuttosto consistente
dei bastimenti nel porto. |
1832
|
Demolizione dell'arco della Sentinella nel castello di Rosignano.
|
1832.mar.
|
Il Comune, per 2.500
scudi più lire 15.334 soldi 19 e 9 denari,
acquista dal sig. Teodoro Francesco Tausch la
casa già "Palazzo Pretorio" in castello, per
farne residenza del Vicario e del Vicariato.
La spesa, oltre ai lavori di ristrutturazione,
comprese anche i mobili. |
1832.24.dic.
|
La potesteria è eletta a Vicariato sotto il Granduca Leopoldo
II.
|
1833
|
È Sindaco Giovanni Salvetti.
|
1833
|
Gli abitanti di Rosignano sono 2605 e quelli dell'intero Comune
3928.
|
1833
|
Non ci sono candidate per un posto di alunna
levatrice.
|
1833
|
Il Comune
sposta di nuovo il giorno della fiera
annuale (v. 1829): al martedì dopo
Pentecoste. Il mercato è riattivato,
ma nel giovedì anziché nel sabato (v.
1780); ma iniziativa, anche questa,
che non ha successo. |
1834
|
E' istituito il posto di "spazzino
municipale pubblico", il primo è Antonio Lorenzini.
|
1834
|
Inizia il risanamento del padule di Vada, spesa lire
22.510, soldi 4, denari 1
|
1834
|
Un nuovo
rilevamento catastale annovera, nel
Comune, 463 proprietari, di cui 63
con rendita imponibile superiore a
400 lire (che consente di poter
aspirare alla carica di "priore") e
400 proprietari con rendita
inferiore alle 400 lire. |
1834
|
Il
Comune costituisce e mantiene
1"'ospizio di maternità".
|
1834 |
Nibbiaia.
Nel periodo compreso tra il 1834
ed il 1836 venne eseguita una
perizia per valutare le reali
possibilità di ampliamento del
piccolo oratorio del paese |
1835
|
Rosignano. Il cimitero della Pieve è ampliato
dopo uno studio demografico per ospitare 96 corpi
pensando ad una soluzione
decennale.
|
1835 |
Rosignano ha il suo primo
lampione pubblico. |
1835
|
Grandi
piogge in Agosto e Settembre.
|
1835
|
Rosignano.
Giovanni Monetti ha l'appalto per il mantenimento dei primi 4
lampioni a olio per i quali si spendono lire 159 soldi 10, mentre altre
159 lire e 10 soldi
vennero spese per la loro
posa in opera. Inizia così
l'illuminazione pubblica.
Per l'accensione e la
manutenzione dei lampioni,
servizio dato in appalto,
la spesa preventivata è di
180 lire all'anno. Uno dei
quattro lampioni è in
piazza delle Logge. In
seguito, i lampioni ad
olio vengono sostituiti
con lampioni a petrolio,
fino all'avvento
dell'elettricità.
|
1835
|
È costruita la chiesa di
Nibbiaia dedicata a S. Giuseppe.
|
1835.giu.
|
Rosignano partecipa gioiosamente
alla nascita del principe
ereditario del Granducato. |
1835.giu.
|
Il
conte Francesco Mastiani viene inviato in visita dal Granduca Leopoldo II
le per la sua
familiarità con la
Corte, fu incaricato dal
comune di Rosignano di
“esprimere personalmente
al Granduca il giubilo
del popolo di Rosignano
per la nascita del
Principe ereditario”
|
1835.23.ago.-20.set.
|
Anche
Rosignano è investito dal
colera, già il 25 agosto si
registrano 50 casi con molti
morti. Alcune persone periscono
in poche ore. L'epidemia durerà
tre anni. Per tale
circostanza viene istituito un
apposito ospedale provvisorio
con una dotazione di lire
4.652,19 per le cure di malati
di
colera.
A ricordo dell'evento, viene
deliberato che dal 1838 il 20
settembre di ogni anno venga
celebrata una festa di
ringraziamento a S.Vincenzo, con
la partecipazione di tutte le
autorità religiose, civili e
militari (festività che si
celebra ancora nel 1925). |
1835.dic.
|
Il Granduca Pietro
Leopoldo II visita Rosignano
colpito dal colera.
|
1836 |
Alla levatrice,
titolare della
condotta ostetrica
istituita nel
1827, viene
ridotto lo
stipendio da 140 a
120 lire annue. |
1836
|
L'ing.
Celentani progetta la nuova chiesa di Rosignano, in sostituzione di
quella di
castello.
|
1837
|
Rosignano.
La disponibilità
di acqua, di
quella potabile in
particolare, è
stata sempre una
delle principali
preoccupazioni per
ogni collettività.
La fonte, nei
paesi, costituiva
un elemento di
particolare
aggregazione,
perché, era
dislocata nella
piazza principale.
Così è stato per
Rosignano, sia per
il castello, sia
per il paese, con
l'edificazione
della fonte, a
levante del
castello, alla
sorgenti del Botro
dei Goracci.
L'opera, tuttora
esistente, è
celebrata con l'iscrizione fatta incidere dal Gonfaloniere Giovanni Salvetti.
|
1837
|
Castelnuovo. Cosimo
Pardini padre di 12 figli viventi è esentato dalle tasse.
|
1837
|
Il
chirurgo è il dott. Antonio Lanini.
|
1837 |
Vada. Ancora si
segnalano morti
per malaria. |
1837 |
Castelnuovo. Viene
raggiunta la punta
massima di
espansione
demografica con
1390 abitanti che
rimangono su
questi valori fino
alla fine del XIX
secolo. |
1837.18.giu.
|
Benedizione
dell'ampliamento del camposanto.
|
1837.25.giu.
|
Posa
della prima pietra della nuova chiesa a Rosignano.
|
1838 |
Rosignano viene
"promosso" a
Vicariato di III
classe (da V che
era). |
1838
|
È
appaltata a Giovanni Romanelli la costruzione di via della Giunca dall'oratorio di S.Antonio da Padova alla via Emilia.
|
1838
|
Si
acquistano altri due lampioni per Rosignano.
|
1838
|
Castiglioncello. Inizia
la costruzione della casa Martelli, dove ora c'è il piazzale d'ingresso
al castello.
|
1838
|
Vada. Il
Granducato
acquisisce dalla
Mensa
Arcivescovile
Pisana la Tenuta
di Vada in
cambio di una
rendita annuale.
(Vedi "Le bonifiche del Granduca e
le proteste del Papa" di
Gabriele Paolini scaricabile dal sito) |
1838.19.ago
|
Rosignano.
Benedizione
della cappella del camposanto.
|
1838.15.set.
|
Si
delibera che il 20 Settembre, anniversario della fine del colera sia
giorno festivo.
|
1839 |
Vada. I1
ripopolamento
della campagna
va di pari passo
con i lavori di
bonifica. I
pestiferi
"stagnoli
salsi"causati
dal ristagno di
acqua marina che
non riesce
defluire dalla
costa trattenuta
da banchi di
alghe, vengono
riempiti per
colmata per
mezzo dei
sedimenti del
torrente
Tripesce, al
quale, per
questa funzione,
è stato aperto,
un nuovo alveo
in questo anno
deviandone il
corso dopo l'Aurelia
di quasi 45°
verso destra. Nel
contempo, lungo
la costa, in
corrispondenza
degli stagnoli,
è stata eretta
una diga a
palizzata, colma
di alghe, per
impedire alle
acque marine di
raggiungere la
terra in tempo
di tempeste o di
alta marea. |
1839 |
Vada. La strada
Vada-Rosignano
viene declassata
a "comunale"; in
compenso viene
classificato
"regio" lo
"stradone di
Vada".
|
1839-40 |
Viene
"restaurata", ma
praticamente
costruita di
nuovo, la
carrabile tra
Livorno e Vada,
allargata a 12
braccia (circa 7
metri), con
imponenti opere
sulle forre che
tagliano la
costa a sud di
Livorno. E' il
tracciato
dell'attuale
Aurelia,
denominata
allora grande
strada " Regia
Littoranea" che
lambisce la
marina di Vada
per rientrare
nella via Emilia
al quadrivio di
Collemezzano. |
1839.29.mar. |
Vada.
Gonfaloniere e
Priori di
Rosignano
inviano una
supplica a
Leopoldo II,
pregandolo di
non assegnare
gli appezzamenti
ad un solo
"possessore
dovizioso" ma di
concederli in
livello agli
abitanti che ne
avessero fatta
richiesta. Anche
i "poveri
braccianti
domiciliati a
Rosignano"
cercarono di far
udire la loro
voce presso il
Granduca,
implorandolo di
degnarsi "di
abbassare li
ordini opportuni
affinché la
Tenuta di Vada
venisse, almeno
in parte, data a
livello a
piccoli lotti, a
umili aratori.
Richiesta vana. |
1839.11.set.
|
Vada.
Si
delibera di piantare una pineta per la larghezza di 200 braccia
dalla battigia a difesa delle aree bonificate.
|
1839.17.set.
|
Vada.
Il
Granduca Leopoldo II dispone di prosciugare il padule per procedere all'allivellazione del terreno diviso in 127 preselle.
Le richieste
devono essere
presentate entro
novembre. 60 furono chieste
subito e 57 successivamente dai Fabbri e Caputi, le 10 rimaste sarebbero
state assegnate
ai coloni più
"accurati" ma
solo due
ottennero un
fondo.
|
1840 |
Vada. Il sovrano
approva l'ordine
di prolungare
fino al mare la
vecchia foce dei
due bacini
paludosi,
fortificandola
con palizzate e
dotandola di un
sistema di
cateratte mobili
per impedire il
riflusso in caso
di mare grosso.I
fossi confluenti
nei due paduli,
mediante lo
scavo di nuovi
percorsi,
vengono
allacciati ad un
canale
principale che
convoglia le
acque al mare. |
1840
|
Giovanni
Salvetti regala un sigillo in bronzo usato dai vasai romani del luogo.
|
1840
|
Il
Comune ha 4360 abitanti e Rosignano 2959.
|
1840
|
Il Comune prende
a livello per
sede comunale
(con 490 lire di
canone annuo) la
villa o fattoria
della mensa
arcivescovile di
Pisa, lato ovest
del castello, e
vi viene
insediata la
cancelleria
"comunicativa",
in quanto curava
gli interessi
dei Comuni di
Rosignano, Santa
Luce, Orciano,
Castellina
Marittima e
Riparbella.
|
1840
|
Rosignano.
Il
chirurgo è il dott. Giuseppe Gianfaldoni
|
1840
|
Rosignano.
Nella
casa del dott. Antonio Lusoni nasce la Società patriottica
filodrammatica
dal nome di
"Teatro dei
Nascenti"
che, oltre a
diventare
palestra di
cultura e di
teatro, per
dilettanti ed
appassionati, è
crogiolo di
speranze per i
"nazionalisti"per
la liberazione
dell'Italia
(fino al 1860).
|
1840
|
I Simoncini, futuri "Pipi", aprono
una trattoria a Caletta.
|
1840
|
Ricostruzione
della via del Littorale. Strada nuova da Castelnuovo al littorale presso
il nuovo
Ponte della
Fortulla.
|
1840
|
Rosignano.
Nuovo
sistema di distribuzione delle poste. Distributore Ferrini e postino un
certo "Pennello" che a piedi faceva servizio di recapito
postale due
volte al
giorno,
vengono
aboliti i
procaccia.
|
1840
|
Fermata
di diligenza postale a Portovecchio alla locanda Faccenda e a Caletta
alla locanda Simoncini.
|
1840 |
Comunicazione
della
Sovrana
Risoluzione
con cui La
Strada del
Littorale è
stata
dichiarata
Regia, e la
Via Emilia
Provinciale. |
1841
|
È
Sindaco Michele Marini.
|
1841.20.ago.
|
Rosignano.
Nuova visita
del
Granduca Leopoldo II, ospite del conte Mastiani. Una lapide collocata
nell’atrio
della villa
(poi
Vestrini) ne
ricorda il
soggiorno:
“Il Granduca
Leopoldo II
nella notte
dal 20 al 21
agosto 1841
in questa
tranquilla
villa posò”
|
1841.ott.
|
Rosignano. Un
fanatico predicatore, Baldassarre Audibert, innalza croci di legno a
tutti gli incroci
e bivi.
|
1842
|
Rosignano. Diverse
famiglie benestanti, sono obbligate ad ospitare a turno ufficiali delle truppe di
passaggio dando gratuitamente camera con letto, lume e fuoco.
|
1842
|
Castelnuovo.
Restauro
della chiesa di S. Stefano.
|
1842
|
Francesco
Lobin di Castelnuovo è Gonfaloniere.
|
1842.7.set.
|
Vada.
Il Granduca Leopoldo II approva la proposta di costruzione di una chiesa sul fondo della nuova piazza
vicino alla
torre.
|
1843
|
Rosignano. Il
cimitero di Poggio S. Rocco è soppresso e concesso a livello ad
Albertina Geri per lire 8 denari 13.
|
1843
|
Il
Comune si collega al Monte dei Paschi di Siena per eventuali prestiti.
|
1843 |
Castiglioncello.
Gli abitanti
ammontano a 50
persone. |
1843
|
Castelnuovo e
Nibbiaia. Istituita la condotta chirurgica. Gli abitanti sono
rispettivamente
1.111 e 215.
|
1843.21.gen. |
Vada. L'ing.
Felice
Francolini
riceve
l'incarico di
progettare
chiesa,
canonica e
piazza di Vada. |
1843.23.mag. |
Vada. E' un
sabato, il
Granduca
Leopoldo II
compie una
perlustrazione
in loco e
segna
personalmente
sul suolo gli
spazi dove far
sorgere
chiesa, piazza
e villaggio
del paese. |
1843.13.dic. |
Vada. Il
Granduca
approva le
spese per la
costruzione
del nuovo
paese:
nelle spese
relative al
nuovo
villaggio:
lire
6.050; nelle
spese per il
piano stradale
del Vione:
lire
1.000; nelle
spese per la
coltivazione
del Tombolo:
lire 800; e
nelle spese
dei fondamenti
della nuova
chiesa,
secondo il
preventivato
disegno: lire
7.000 |
1844
|
A
Rosignano due maestri sacerdoti devono insegnare a 80 ragazzi lettura,
scrittura, aritmetica, lingua italiana e dottrina cristiana. Si procede
successivamente
alla
costruzione di
edifici
destinati solo
all'insegnamento.
|
1844
|
Il
governo toscano dichiara regia la strada del Littorale e provinciale
quella Emilia.
|
1844 |
Per iniziativa
privata nasce
un servizio
trisettimanale
di diligenza
da Livorno a
Cecina,
passando per
Rosignano e
Vada, dove i
viaggiatori
possono
"cambiare" e
proseguire " a
discretissimi
prezzi" su
altra vettura
fino a San
Vincenzo. |
1844
|
Rosignano.
È
concesso l'appalto dell'illuminazione pubblica a Giuseppe Ferrini
|
1844.5.feb. |
Vada. Il
pievano di
Rosignano
Sabatino
Marcacci
benedice la
posa della
prima pietra
della
costruenda
chiesa. |
1845
|
Rosignano.
Completamento
della lastricatura delle strade del castello.
|
1845.mag.
|
Vada.
Leopoldo
visita di
nuovo il paese
ed è
soddisfatto
dell'avanzamento
dei lavori di
allivellamento,
bonifica e
costruzione
della chiesa.
Le
abitazioni
sono ora
126, le
famiglie
arriveranno
in due anni
a 140.
|
1845.mag. |
Il vescovo di
Volterra,
sceso in
Cecina per
cresimare 214
"impuberi e
adulti " di
quella
parrocchia,
attraversando
la tenuta
diVada, viene
accolto da una
popolazione
"egualmente
vegeta e
sana". Nella
tenuta sono
sorte 126
costruzioni
rurali abitate
da 91
famiglie,
"senza
calcolare
quelle che,
appena rese
abitabili,
serviranno in
seguito a
popolare il
nuovo paese di
Vada. |
1846 |
Vada. Arriva
ancora il flagello
della malaria
anche fra gli
addetti ai
lavori della
bonifica. |
1846 |
Il servizio di
diligenza da
Livorno a
Cecina
iniziato nel
1844 in modo
molto modesto,
viene
sostituito
dalla "grande
diligenza di
Livorno" che
porta da
Livorno a
Follonica in 9
ore. Anche la
corrispondenza
fra Livorno,
Piombino e
Grosseto
diventa
giornaliera,
anche se,
specialmente
nell'estate,
il corriere
"quotidiano"
passa a tre
volte la
settimana,
forse a causa
della malaria
o forse in
omaggio alla
"incuranza
della gente di
Maremma" della
quale si duole
anche il
granduca. |
1846
|
Vada.
Il Granduca premia col titolo di nobile per se e discendenti maschi
Raffaello Caputi livornese che con i Conti Luigi Fabbri (mercanti) sono
stati fra i più solleciti nell'aiutare la bonifica usufruendo della
concessione in enfiteusi perpetua.
|
1846.14.ago.
|
Rosignano.
Alle 12,55 il
terremoto danneggia la canonica, il campanile e la chiesa del castello,
la Cancelleria, poderi a Maccetti e l'osteria dell'Acquabona.
A
Vada,’acqua
nel delta
del Fine
ribolle. Lo stesso
terremoto distrugge Orciano (restano sol due case, i morti sono 22) e danneggia Lorenzana e Montescudaio.
Morti totali
60. Ovunque
processioni di
ringraziamento
per gli
scampati.
Il paese di
Nibbiaia non
ebbe danni
di rilievo.
|
1846.2.Set. |
Anche li
Abitanti del
Paese di
Castelnuovo
debbono
munire di
Luoghi
comodi
(servizi
igienici) Le
Loro Case
che ne sono
mancanti. |
1846.27.sett.
|
Rosignano.
Processione
per ringraziare S.Antonio protettore.
|