CRONISTORIA: 2000 anni passo passo

Cosa è accaduto nel territorio di Rosignano dal 200 a.C. ad oggi 
I periodi convenzionali, usati in questa cronologia storica sono: EPOCA ROMANA fino al 476 d.C., MEDIOEVO il periodo che va dal 476 al 1492, ETA' MODERNA quello che va dal 1492 al 1789, ETA' CONTEMPORANEA quella che va dal 1789 ai giorni nostri.

dal 1301 al 1500   Nei settori gialli il contesto storico generale

(200 a.C. - 1300) (1301 - 1500) (1501 - 1700) (1701 - 1800) (1801 - 1850) (1851 - 1900)
(1901 - 1920) (1921 - 1940) (1941 - 1970) (1971 - 2000)  (2001 - Oggi) (IIa Guerra Mond.) (I Sindacicontinua... 

Anno.gio.mese.

Il fatto storico

1300 Il Botro Sanguigna da il nome ad una località ricordata già nel sec. XIV tra le proprietà della Misericordia e per secoli segnerà i confini tra Gabbro e Castelnuovo.
1303

La Repubblica Pisana promulgò l'ordine che proibiva l'accensione di fuochi notturni da Vada a Bocca d'Arno perchè i naviganti non potessero equivocare.

1303 Vada. Termina la costruzione della torre.
1312

Gabbro. Risale a quest'anno la prima menzione documentaria utile ad attestare l'esistenza del Gabbro , quando un tale Gaddo, del fu Piero da Colognole, vendette a Vannello del fu Gherardo del Gabbro alcuni terreni situati presso la vicina "curtis" di Torricchio

1312

In un documento il Comune è denominato col doppio nome di Torricchi-Gabbro, con sede comunale in Monte o Poggio Civiti. L'attività prevalente è quella agricola.

1312.23.apr.

Arrigo VII di Germania arrivato a Pisa via mare per andare a Roma riparte e passa per Vada, Piombino, Grosseto.

1314.4.mag.

Castiglioncello. Sentenza su alcuni possedimenti di Enrichetto di Gianni da Doronatico e Teccia di Guido della Sassetta in Castiglioncello.

1319

Francesco da Orvieto è abate del monastero si S.Maria e S.Quirico a Moxi (Le Badie).

1322 Vada. La torre è presidiata da quattro sergenti armati pagati 3 lire ciascuno.
1323

Questa data è scolpita su uno stemma nella chiesa di S.Ilario al Castello.

1325

Vada. Eccezionale ondata di freddo, conseguente carestia e poi peste, la costa si spopola a favore delle colline dove è più facile coltivare qualcosa.

1327

Rosignano, diviene territorio del Ducato di Lucca, di Castruccio Castracani degli Antelminelli a seguito dell'occupazione di Pisa da parte dall'imperatore Ludovico il Bavaro.

1327.4.mar.

Data dell'atto con cui Giovanna Della Gherardesca, moglie di Gaddo Upezzinghi di Calcinaia, ottenne che non fosse modificata la sentenza (del 4 maggio 1314) riguardo ai suoi possedimenti in Castiglioncello.

1338.19.lug.

Sia Castelvecchio che Castelnuovo aggiunsero alla loro denominazione il titolo "della Misericordia" dopo che il conte Bonifazio Novello della Gherardesca donò con testamento  alla Pia Casa della Misericordia di Pisa la tenuta e i beni che possedeva a Camaiano ed in tutto il piviere (compresa l'area di Nibbiaia), con l'obbligo di non alienare mai il fondo e di utilizzarne il reddito annuo per alleviare le sofferenze dei poveri bisognosi di Pisa e riscattare gli schiavi.

1344

Durante la guerra tra i Pisani e i Visconti di Milano, i figli di Bacarozzo della Gherardesca conte di Montescudaio provocano con l'inganno, la ribellione del popolo di Vada e Rosignano contro i Pisani ed in favore dei Visconti di Milano.

1345

Ribellione dei “terrieri” vadesi contro le condizioni imposte da Pisa. Solo nel 1369 la situazione si normalizzò e furono ripresi più giusti rapporti con quella città. Il popolo di Vada e Rosignano torna così sotto il dominio pisano.

1348

La peste attraversa le contrade pisane e locali spopolando e gettando nella desolazione vasti tratti della campagna. Molti villaggi, chiese e castelli vengono abbandonati e cadono in rovina ed il territorio circostante è ridotto a bosco e a pascolo.

1361/63

Si ricorda un Joannes da Rasignano, antianus, presso l'archivio di Stato di Pisa.

1366

Antone da Rosignano, insieme ad altri nove cittadini pisani, viene creato conte palatino dall'imperatore.

1370

Giovanni dell'Agnello si impadronisce di Rosignano. A Vada "ne per timore di assalto, ne per speranza di premi, vollero seguire il partito di Giovanni Dell'Agnello, fuoruscito di Pisa".

1371.19.ago.

Con una lettera agli anziani di Pisa, il Comune di Rosignano, che aveva subito gravi danni durante la guerra con i milanesi, chiede la fortificazione del Castello.

1372

Un documento testimonia che la chiesa dei SS. Stefano e Donato è ancora sotto il pievano di Rosignano.

1377.14.giu.

Castelnuovo. Tutti i beni del paese e dintorni vengono acquisiti dalla Pia Casa dia Misericordia di Pisa con il lascito fatto dal Conte Bonifazio Novello di Donoratico

1383 Vada. Ancora casi di peste proveniente dalle navi in porto e dai materiali sbarcati.
1384

Con una bolla del pontefice Urbano VI le "Due Badie" vengono aggregate al Priorato di S.Donnino fuori Pisa.

1396

I conti della Gherardesca occupano Rosignano, ma il Comune di Pisa ne ottiene la restituzione.

1405

Vada. Una galea pisana, carica di vettovaglie, si rifugia nel porto per sfuggire a quattro navi genovesi protetta dal tiro delle bombarde; nella notte viene però raggiunta da un soldato a nuoto e incendiata.

                                            La Signoria di Firenze (1406-1532)
Le Signorie, pur segnando la decadenza della "civiltà dei Comuni", ne hanno costituito l'"epilogo storico". Il "signore", infatti, di norma è il più ricco della città, ha ampi poteri e soprattutto, gode del favore popolare: formalmente, infatti, viene eletto dai rappresentanti del popolo, anche se spesso lavora per rendere ereditaria la sua autorità. E' l'epoca delle città e delle banche e il signore, quasi sempre di origine mercantile o di più antica origine feudale, se anche ha un castello come villa di campagna, in città risiede nel "palazzo" che fa edificare "bello" ed imponente, secondo i nuovi canoni di bellezza estetica. Per questo l'epoca delle Signorie è quella in cui rifiorisce una nuova cultura, di solito neoclassicheggiante, in quanto per la ricerca del "bello", in ogni espressione letteraria, ma anche architettonica, vengono rievocati i "classici" latini e greci, dando vita a quel moto, impropriamente denominato "Umanesimo". La Signoria rappresenta dunque, una evoluzione politica della "Civiltà dei Comuni" e non un preambolo al Principato che risponderà invece a criteri del tutto diversi: infatti la morale e l'etica del "signore" rispecchia ed esaspera quelle che avevano costituito le direttrici politiche dei mercanti "comunali". Una istituzione, la Signoria, che, con queste caratteristiche si afferma in quasi tutte le nostre città: a Pisa con l'avvento dei Della Gherardesca, a Lucca con l'avvento dei Guinigi, a Firenze con i Medici, a Siena con i Petrucci.
(Sintesi da: "Rosignano e il suo territorio" di Giuseppe Caciagli 1999)

1406.10.feb.

Inizio della dominazione fiorentina a seguito della capitolazione di Pisa: Rosignano diventa Potesteria di terzo grado.
Va
da. la Repubblica fiorentina incomincia ad espandere il suo territorio, le sue milizie, capeggiate dall'abile condottiero Attendolo Sforza da Cutignola, prendono a forza il castello di Vada, che apparteneva ancora a Pisa, e lo saccheggiano. Il porto viene potenziato a cura di Firenze che ormai ha sottomesso Pisa.

Castiglioncello, la Signoria fiorentina mantiene nella "punta" custodi per i segnali che dovevano fare ai navigli perché evitassero gli scogli: un servizio che, con ogni probabilità, risaliva a tempi anteriori.
I
l Comune di Gabbro entra fa parte della Podesteria di Rosignano.

Nel bacino del torrente Chioma si estendono le proprietà di due istituzioni pisane: "l’Ospedale di Santo Spirito” detto anche “Ospedale Nuovo o di S. Chiara”, costituito su privilegio di Papa Alessandro nel 1257, e la “Pia Casa di Misericordia”, di costituzione ancora più antica (1053) (Caciagli, 1991). La prima istituzione domina sulle terre situate nei confini di Montenero a nord del Chioma e ad est del botro Quarata; la seconda sui terreni a sud del Chioma, nei confini di Gabbro e Castelnuovo della Misericordia, e presumibilmente anche sui terreni ad ovest del botro Quarata. (Vedi "La Valle del Chioma" pag.8 scaricabile dal sito)

1406.22.dic.

Viene eletto il primo potestà: Nardus Chelis Pagnini. Aveva alle sue dipendenze due notai e quattro famigli e disponeva di un cavallo. Da allora i podestà vennero eletti più o meno regolarmente ogni anno (ve ne furono eletti anche due in un anno, mentre pochi vennero confermati nella carica alla scadenza annuale).

1409

Vada. Ribellione di  contro vessazioni dei nuovi padroni fiorentini. Si cerca aiuto nei milanesi di Nicolò Piccinino, Generale del Duca di Milano, in lotta con Firenze.

1413.2.nov.

Gabbro. Un Gherardo di Vanni, proprietario locale, fa compilare un "Libro delle possessioni" dei suoi averi nel Comune, che viene citato come "Villa del Gabbro".

1418

La Potesteria di Rosignano viene unita a quella di Lari.

1418.gen. Castelnuovo. Vengono compilati gli statuti del Comune di Camaiano
1422.12.mag.

Sentenza del Vicario delle Colline di Pisa circa una controversia sorta tra il Comune di Rosignano e gli Upezzinghi, per proprietà che questi vantavano in terreni e pascoli del loro Feudo a confine col territorio del Comune.

1424

Il Comune di Montalto passa dalla Potesteria di Rosignano a quella di Lari.

1427.30.ott.

Lo Statuto della Potesteria di Rosignano afferma che il Potestà è eletto dagli abitanti del castello e che la sua sovranità si estende anche al Comune di Orciano.

 1428

Castelnuovo. La popolazione ammonta a 36 individui.

1429

Gabbro figura nel catasto voluto dalla Signoria fiorentina: numerose le famiglie con proprietà nel Comune, due su tutte: gli Armelleschi e i Gabrielli.

1431

Rosignano, Vada, Castellina e Campiglia si ribellano al dominio fiorentino, consegnandosi spontaneamente a Niccolò Piccinino, generale dell'armata del duca di Milano Filippo Maria Visconti, in guerra con Firenze.

1432

Vada. I Genovesi sbarcati a Vada, attaccano e danneggiano le sue fortificazioni, quindi si portano a Rosignano e smantellano il castello.

1433.26.ott.

I fiorentini riconquistano i paesi ribelli con un trattato di pace e demoliscono le fortificazioni di Vada.

1437.13.feb.

Vada. Presso il castello, i fiorentini costruiscono i magazzini per il sale.

1438

Vada. Tentano ancora i milanesi di Nicolò Piccinino ad attaccare i territori fiorentini ed occupare anche Vada e ci riuscirono, ma vengono cacciati a seguito della loro sconfitta ad Anghiari nel 1440, per cui Vada ritorna nelle mani di Firenze.

1450~

Verso la metà del XV secolo il Comune di Torricchi-Gabbro è parte della Podesteria di Lari.

1452.dic.

Vada. Il castello viene assediato dagli Aragonesi e avrebbe potuto resistere  a lungo, se il castellano Rosso Attavanti, lasciatovi dai fiorentini, non l'avesse venduto al condottiero delle armate napoletane Antonio Olcina, che potè così occuparlo.

1453.26.ott.

Vada. I Fiorentini nell'estate stringono l'assedio in modo talmente serrato che i soldati napoletani, lasciati dentro a presidiare il castello, consapevoli di non riuscire a difenderlo, lo incendiarono e lo abbandonarono il 26 ottobre. I Fiorentini, trovandosi di fronte quei " miserabili resti ", non vollero per ragioni politiche cercar di ricostruirlo, ma al contrario demolirono tutto ciò che restava sopra la terra. Ecco la ragione dell'ultimo sterminio del Castello di Vada e la desolazione, per conseguenza, del paese.

1462 Vada. Nuova ondata di peste, ma ormai gli abitanti della costa sono pochi.
1465.14.nov.

Lettera di Gismondo di Giovanni da Rosignano a Ser Filippo di Cristofano, cancelliere del Magnifico Piero di Cosimo in Careggi.

1466.6.set.

Lettera di fra' Nicola da Rosignano a Piero di Cosimo.

1470

La Pia Casa della Misericordia di Pisa concede ad un certo Bartolomeo di Puccino dal Gabbro, detto Compagnone, un mulino nel Comune di Toricchi al Gabbro. (Vedi "Antichi mulini del territorio livornese"scaricabile dal sito.)

1470.6.ago.

II Comune di Rosignano manda i suoi ambasciatori. Coscio di Giovanni e Benedetto di Piglio, da Lorenzo de' Medici per faccende riguardanti il Comune.

1472.9.giu.

I Consoli e il Comune mandano gli ambasciatori Coscio di Giovanni e Guccio di Gabbriello da Lorenzo de' Medici

1474.18.apr.

Gli ambascatori Gismondo di Giovanni, Guccio di Gabbriello e Coscio di Vallino tornano da Lorenzo il Magnifico.

1476.20.apr.

Visita a Firenze dell'ambasciatore Giovanni d'Ardito.

1476.22.giu.

Gli ambasciatori Giovanni di Jacopo e Andrea di Jacopo si recano a Firenze.

1476.2.ago.

Visita a Firenze degli ambasciatori Bartholomeo di Jacopo e Andrea di Menico.

1477.5.mar.

Si recano a Firenze gli ambasciatori Antonio di Andrea e Fatto di Raynaldo.

1478.30.mar.

Lettera dei Consoli e dei Consiglieri di Rosignano a Lorenzo il Magnifico.

1479

Lorenzo il Magnifico parte dal porto di Vada alla volta di Napoli per recarsi da Re Ferdinando.

1484.9.ott.

Vada. Sbarcano truppe genovesi in guerra contro Firenze. Ma inutilmente si dirigono su Rosignano per conquistarlo: gli abitanti oppongono una strenua resistenza, finché i Genovesi furono costretti a riprendere il mare. Ma lo fanno dopo avere messo a fuoco una parte del borgo di Vada

1484.6.nov.

Lettera dei "dieci della guerra" a Lorenzo il Magnifico.

1485 Vada si ribella contro i genovesi che erano qui sbarcati anche per attaccare Rosignano dei Medici. Restarono qui circa dodici mesi dopo che i vadesi con l’aiuto dei fiorentini, li costrinsero a ritirarsi.

1488

Gabbro. Gli eredi di Martino Micucci fanno compilare un altro libro dei loro possedimenti forse a causa di probabili abusi del Comune...

1488

Lo statuto del 1488, approvato dalla Signoria il 5 maggio, è fondamentale per la storia di Rosignano, in quanto non solo stabilisce, con norme precise, i diritti e i doveri dei cittadini, imponendo comportamenti per la vita collettiva, ma pur con modifiche ed aggiunte, è durato fino al 1665. Dallo statuto si viene a sapere che il podestà si chiamava rettore, o officiale, e che, una volta eletto, doveva presentarsi ai consoli del Comune e giurare di tenere il castello per il popolo di Rosignano e per la Signoria di Firenze, facendo osservare quanto era stabilito negli statuti locali. Gli Statuti della Potesteria di Rosignano sono conservati nell'Archivio del Comune.

1490

Nella Podesteria di Rosignano rimane un solo notaio.

1490.23.giu.

Lettera di Sigismondo da Rosignano a Lorenzo il Magnifico.

              Fine MEDIOEVO inizio ETA'MODERNA

1492.4.gen.

Lettera di Gismondo e Pulidoro da Rosignano a Piero de' Medici.

1492.24.apr.

I Consoli e i Consiglieri di Rosignano scrivono una lettera di condoglianze a Piero de' Medici per la morte del padre Lorenzo, avvenuta 1'8 aprile.

1492.ago.

Gli ambasciatori Baldassarre di Piero e Luca d'Ardito si recano a Firenze.

1494

Gabbro. Nel corso della seconda guerra tra Pisa e Firenze (1494-1509) un Jacopo di Antonio del Gabbro si distingue per l'abilità con cui, nel Comune, da vita ad un patrimonio terriero che durerà fino a metà del XVII secolo.

1494.23.dic.

Lettera di Sismundo di Giovanni da Rosignano a Piero de' Medici.

                                     Carlo VIII e la prima Repubblica fiorentina (1494-1512)
La discesa in Italia del re di Francia Carlo VIII nel 1494, fu un episodio assai importante per la nostra storia nazionale. L'Italia era ormai ripartita in numerose Signorie e già in alcuni Principati. Ludovico Sforza, il Moro, reggente del Ducato di Milano per il nipote Gian Galeazzo Maria (che aveva sposato Isabella, figlia di Alfonso II d'Aragona, re di Napoli) nell'intento, di assicurarsi il Ducato contro il nipote, stipulò una alleanza con Carlo VIII (1483-1498) perché lo aiutasse, contro la prevedibile reazione del re di Napoli. Carlo VIII, accettò l'invito, che gli forniva l'alibi per riconquistare l'Italia meridionale, ora degli Aragonesi, ma nel 1266, donata dal Papato agli Angioini. Per questo che Carlo VIII scese in Italia, ma con conseguente facile conquista della penisola, l'Italia dal 1494 al 1860, tornò ad essere oggetto di numerose invasioni. Un capitolo denominato delle "preponderanze straniere", in quanto le "invasioni", influenzarono in modo disastroso gli usi e i costumi delle varie regioni d'Italia, con conseguenze che si subiscono ancora oggi. L'Italia, infatti, per le più potenti monarchie d'Europa, divenne "territorio di scambio", secondo le decisioni prese nei conflitti continentali e frequente campo di battaglia fra i contendenti, specialmente quando, come accadde sovente in Toscana, furono opposte inutili resistenze. Carlo VIII conquistò facilmente l'Italia meridionale, grazie al suo potente esercito (il primo con artiglierie campali) e costrinse alla resa signori e i principi ovunque in Italia. Piero dei Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, signore di Firenze, per alleviare i danni dell'invasione francese nella sua Signoria, cedette al re francese le fortezze di Sarzana, Pietrasanta, Pisa e Livorno(NOTA). L'episodio portò alla insurrezione dei Fiorentini con la formazione della prima repubblica e la cacciata dei Medici da Firenze. In effetti, la spedizione di Carlo VIII finì in una sconfitta, perché quando anche Ludovico il Moro si rese conto di quale fosse l'obbiettivo del re di Francia, si mise a capo di una coalizione e con l'intervento della Spagna e dell'Austria, a Fornovo sul Taro (6 luglio 1495) infisse una clamorosa sconfìtta al re francese, che a stento riuscì a rientrare in Francia. Rosignano subì da vicino queste vicende, in quanto, mentre i Fiorentini, per il comportamento tenuto da Piero, si mossero per rovesciare l'egemonia medicea, dando vita alla "prima Repubblica fiorentina" con caratteristiche ed istituzioni neo-comunali (1494-1512) e i Pisani ne approfittarono per ribellarsi al dominio fiorentino, proclamando di nuovo la loro indipendenza, Rosignano si affiancò a Pisa. Quando scoppiò l'inevitabile guerra tra Pisa e Firenze, che durò dal 1494 al 1509, Rosignano fin che potè (sia pure per poco) fu al fianco di Pisa, su cui alla fine, la Repubblica di Firenze riconfermò la sua egemonia.  NOTA: Fu in questi frangenti che Pier Capponi, membro del governo repubblicano, alle minacce del re francese di far suonare le sue trombe, gli tenne testa rispondendo
"E noi suoneremo le nostre campane!", inducendo a miglior consiglio il potente monarca.
(Sintesi da: "Rosignano e il suo territorio" di Giuseppe Caciagli 1999)
1495

Dopo la calata di Carlo VIII in Italia e la sconfitta di Fornovo, i Fiorentini, si ribellarono ai Medici e i Pisani si ribellarono al dominio fiorentino, proclamando di nuovo la loro indipendenza, Rosignano si affiancò a Pisa. Quando scoppiò l'inevitabile guerra tra Pisa e Firenze, che durò dal 1494 al 1509, Rosignano, fin che potè (sia pure per poco), fu al fianco di Pisa, su cui, alla fine, la Repubblica di Firenze confermò, di nuovo, la sua egemonia. Inutilmente il capitano fiorentino Lucio Malvezzi pose l'assedio a Rosignano con il suo reparto, forte di 300 veterani. Fu costretto a rinunciare all'impresa. Tuttavia l'anno successivo altre truppe fiorentine, questa volta al comando di Ranuccio da Marciana, ripresero, con successo, l'assedio del castello, dove entrarono il 12 febbraio

1495.12.feb.

Le truppe fiorentine, guidate dal conte Ranuccio da Marciana, riescono a entrare a Rosignano e Vada che l'anno prima con Pisa, si erano ribellate a Firenze.

1495.lug.

Visita di Pier Capponi, Commissario della Repubblica di Firenze, a Rosignano.

1496.27.feb.

Il capitano fiorentino Oriaco dal Borgo, con le sue truppe forti di 1000 fanti e 200 cavalieri leggeri, occupa dopo aspro combattimento il porto di Vada.

1497

Vengono distaccati a Rosignano 100 balestrieri e cavalli leggeri con 200 fanti.

(200 a.C. - 1300) (1301 - 1500) (1501 - 1700) (1701 - 1800) (1801 - 1850) (1851 - 1900)
(1901 - 1920) (1921 - 1940) (1941 - 1970) (1971 - 2000)  (2001 - Oggi) (IIa Guerra Mond.) (I Sindacicontinua...