35
- Caletta
Superata
la discesa di Portovecchio e il ponte sul botro, il nostro
viandante d'avvio di secolo si trovava a passare, dove la strada
spianava, di fronte alla locanda degli Smith, a sinistra con poche
altre case e, sulla destra, verso il mare, sfilava di fronte alle
belle ville che facevano cornice alla spiaggia. Più avanti, una
breve strada partiva a perpendicolo verso il mare. Sull'incrocio
due case, lungo la via ville e civettuole villette a cui il tempo
apporterà cambiamenti senza spostarne l'essenza. Ancora più
avanti, sulla destra, protetta da un bel parco la grande villa
Berti, una delle prime costruzioni di Castiglioncello, con la sua
fattoria sul lato opposto della strada. Come il resto della costa,
Caletta era povera di vegetazione alta e i campi lavorati
confinavano con le costruzioni. Le nostre cartoline ci mostrano,
ad inizio secolo, uno stabilimento balneare su palafitte, alla
moda del tempo. Già nel 1880 un certo Giubbolini pubblicizzava
sui giornali toscani le magnificenze di questi bagni che la furia
del libeccio finirà per portar via. Ricostruiti, anni dopo, per
opera dei Simoncini, sul luogo conosciuti come "Pipi",
avranno ancora vita breve; le onde riporteranno la spiaggia al
fascino selvaggio di quando ancora non c'erano i bagnanti. Una
bella villa, villa Marina, sorgeva nel parco sopra la scogliera
dei Pungenti. Il suo elegante profilo sarà ripreso in immagine
fino all'ultima guerra quando, sotto le bombe delle superfortezze
americane, scomparirà. Più a Sud Crepatura col suo
inconfondibile scoglio spezzato e viale Trieste non hanno subito
sconvolgenti cambiamenti nel corso di questo secolo. Dopo le
ultime case coloniche, lungo la via del Littorale, al nostro
viandante non rimaneva che spingersi verso le assolate piane di
Vada e di Cecina.
|