31 - Portovecchio
Cento
anni fa il viaggiatore che lasciava alle sue spalle l'incombente
castello trovava sulla destra la grande casa dei Dani, dove oggi
c'è la Farmacia Santinoceto, e, superato un ponte di legno sul
botro della Piastraia, gli si parava di fronte la locanda San
Salvadore, la prima casa costruita, nel 1821, a Castiglioncello,
dopo la torre e la chiesina, dai Faccenda, detti anche "Caini",
utilizzando le pietre delle rovine di una chiesa che, oltre la
strada, aveva vissuto tempi migliori. Lungo la strada ancora case
dei Faccenda con la bottega di Sabatino, poi divenuta albergo e
trattoria, e, sotto strada, vicino ad un'altra casa dei Faccenda,
la villa di Felice Cardon. Più avanti, sulla punta del
promontorio, la famosa Casa Lunga, fattoria dei Cardon, tante
volte ritratta, sul nudo sfondo, dai pittori macchiaioli.
Portovecchio, già porto etrusco e luogo dove era sorta una "mansio"
romana, sarà in epoca medievale, e fino al tardo Rinascimento,
sede di una chiesa abbaziale riportata sulle carte col nome di San
Salvadore. All'inizio del secolo, a monte e a mare dell'Aurelia,
oltre le poche case e ville, c'erano solo campi e orti, uliveti e
vigneti, mentre lungo la spiaggia, ancora priva della
passeggiata, i pescatori mettevano ad asciugare le reti lungo le
palizzate di recinzione. Pochi anni dopo, il golfo, dominato dalla
turrita villa Montezemolo, si arricchirà del primo bagno
costruito in cemento armato che sarà presenza fissa, fino ai
nostri giorni, nelle cartoline della baia. Mentre le prime ville
si affacciavano fra i campi della collina della Ragnaia, al Poggio
Allegro, l'aumento di popolazione faceva nascere l'esigenza della
costruzione di una nuova chiesa più capiente di quella vicino
alla torre. Sorgerà in forma poligonale su un terreno donato
dall'avvocato Cardon e, dopo la guerra, sarà coronata da quella
cupola che ancora fa bella mostra di sé.
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