ITINERARI EXTRAURBANI |
Gabbro: i
mulini del botro Sanguigna |
|
||||||||
I mulini della Sanguigna costituiscono il principale percorso molitorio della Toscana. Oltre a quelli qui illustrati esisteva a monte, il mulino dei "Casini" al Diacciarello ed a valle il mulino della "Pieve di Camaiano", quello di "Pane e vino o della Villa" e del "Chiappino o del Piccassi" per un totale di sette impianti ad acqua e due a vento. |
"Quando
senti il mugnaio che canta è allora che ti ruba la farina; quando
senti che non canta più è allora che la porta su" |
Video mulino di cima | Video mulino di Bucafonda |
Video tratti da: "I segni storici del paesaggio rurale" di R. Branchetti e A. Guidi, per gentile concessione. |
|
Clicca sulle foto per ingrandirle |
Mulino di cima | Mulino di cima dal muro della gora | Il muraglione della gora | ||||||||||
La gora con la vegetazione | Una macina del mulino | |||||||||||
Il carcerario con la ritrecine | ||||||||||||
Mulino di mezzo |
||||||||||||
La serra costruita su una cascata |
La gora |
|||||||||||
Mulino di
Bucafonda (Due edifici distinti, il principale con due macine sulla ruota verticale ed una macina a ritrecine. Subito a valle un altro mulinetto di ripresa con una ritrecine) |
||||||||||||
Il carcerario della ritrecine | ||||||||||||
Una macina di pietra "alberese" | ||||||||||||
Il mulino
La storia |
L'interno
Testimonianze |
Descrizione | ||||||||||
La gora La tassa sul macinato |
La bocca di alimentazione della ruota verticale | |||||||||||
Il borgonaio o alloggio ruota verticale | ||||||||||||
Immagini di ruote verticali,
ritrecine e macine simili a quelle usate al Gabbro (da Internet) |
||||||||||||
Il carcerario del mulinetto di ripresa | Una macina del mulinetto di ripresa | |||||||||||
Mulini a ruota simili al Bucafonda | ||||||||||||
Carcerario con ritrecine installata | ||||||||||||
Ruote a ritrecine | Tramogge di carico cereali e macine simili a quelle di Gabbro | |||||||||||
Un mulino dimostrativo in funzione | Modellino di macina a ritrecine | Il locale del mugnaio | ||||||||||
|
Lo stretto rapporto
che legava l'antica industria molitoria con l'ambiente,
attribuisce ai mulini idraulici e a quelli eolici un ruolo
importante nel processo di rilettura e di comprensione della
storia di un territorio. I mulini idraulici ed eolici, per la
loro importanza sociale ed economica, hanno costituito fin
dall'antichità un elemento propulsivo delle società
preindustriali, un esempio dell'ingegno umano applicato alla
tecnologia dell'acqua e del vento. Nel Livornese niente di vivo
rimane dell'arte molitoria tradizionale. Ciò che resta è
costituito da strutture in precario stato di conservazione, il
cui destino appare inesorabilmente segnato. Eppure il valore
testamentario che questi manufatti superstiti conservano è
grande; essi definiscono infatti, insieme ai vecchi edifici
colonici ed ai percorsi di collegamento, l'identità
storico-architettonica dell'area. I proprietari dei mulini. In epoca medioevale, la realizzazione di un mulino idraulico richiedeva condizioni particolari: non soltanto era necessario disporre del luogo, ma occorreva averne anche il controllo giuridico. Inoltre si dovevano sostenere le spese di costruzione e le eventuali riparazioni. Tutto ciò faceva sì che la sua edificazione fosse "privilegio" esclusivo di Signori o di ecclesiastici, i soli in grado di poter esercitare, per questi fini, il diritto d'uso di un corso d'acqua e di sostenere i notevoli costi. Affinchè l'investimento risultasse vantaggioso, era necessario che la quantità di grani da macinare fosse sufficientemente grande da rendere un buon profitto. Tra le rendite ricavate dal mulino figuravano, inoltre, le tasse che gli abitanti del contado (contadini) dovevano pagare sul grano macinato. La macina di proprietà personale non era tollerata ed il contadino era obbligato a portare il proprio grano al mulino del Signore o del Comune. Durante l'Età Moderna la maggior parte dei mulini compresi nelle Comunità di Rosignano, Castelnuovo della Misericordia e Gabbro, rientrava nei grandi possedimenti fondiari di facoltose famiglie locali o di Enti morali (Pia Casa della Misericordia di Pisa) e religiosi (Mensa Arcivescovile Pisana) che provvedevano a dare in affitto o a livello gli opifici a mugnai della zona. Lo stesso Mulino del Comune, nel 1544, era stato dato per nove anni ad un certo Simone D'Ambruogio "con il patto della riaccomodatura a spese dell'affittuario e per un canone di 40 staia di grano" Le famiglie più in vista del paese proprietarie di mulini furono: per l'area del Gabbro i Dal Matto, i Casini, i Cartoni e i Finocchietti; mentre nell'area di Castelnuovo della Misericordia la proprietà di terre e mulini era concentrata nelle mani della Pia Casa della Misericordia. Nei primi decenni dell'Ottocento, grazie agli effetti della politica riformista avviata dai Lorena a favore dell'agricoltura, si verificò una profonda riorganizzazione del territorio rurale delle tre comunità e le campagne cominciarono rapidamente a popolarsi. Il crescente fabbisogno di farine, indispensabili per soddisfare la necessità di una maggiore quantità di pane (elemento base dell'alimentazione del tempo), indusse la classe imprenditoriale dell'epoca - costituita ancora dalla nobiltà agraria locale, ma anche dalla nascente borghesia professionale - ad investire nella costruzione di nuovi impianti molitori e nel potenziamento di quelli esistenti. Un forte impulso, in tal senso, si ebbe anche nel periodo napoleonico, quando la Guerra Generale motivata dalla Rivoluzione Francese e le carestie fecero salire alle stelle i prezzi dei cereali, favorendo le rendite dei mulini. I siti di localizzazione. Erano preferiti, lungo l'asse fluviale, i luoghi con un salto di cascata naturale, in modo da assicurare una maggiore spinta dell'acqua che, per caduta, andava a sbattere contro le pale della ritrecine. A questo scopo, era necessario che il dislivello minimo fra il pelo libero dell'acqua nella gora ed il piano del torrente fosse di almeno 3-4 m. Dove le condizioni morfologiche del sito si presentavano pianeggianti si era costretti ad aumentare l'altezza della serra, la lunghezza dell'aldio e l'ampiezza della gora, con evidente aggravio dei costi di realizzo. Queste differenze costruttive sono ben evidenti nelle due tipologie di mulini presenti nel territorio di Rosignano: gli opifici di pianura (M. del Chiappino, M. del Fine) e di altura (M.ni del Gabbro sul Sanguigna). Una volta individuato il corso d'acqua più idoneo, la scelta si spostava sul luogo che meglio rispondesse ai requisiti di comodità dei potenziali clienti (in genere contadini), che, dovendo portare "grano e biade" a macinare, avrebbero conseguito "risparmio di tempo e di bestie". Troviamo, quindi, i mulini, ubicati lungo una viabilità quasi sempre carrabile o comunque somabile; vicini alle osterie (M. dell'Acquabona; M. del Riposo) o ai centri di ristoro (M. di Pane e Vino), ma anche alle dipendenze di poderi (M. di Chioma attinente al podere del Capannino) o fattorie (M. del Fortulla attinente alla fattoria di Campolecciano). I mulini, espletando un servizio indispensabile alla popolazione - e cioè l'approvvigionamento di farine -, avevano un rapporto molto vario con lo spazio rurale e urbano: a Rosignano per esempio, dove i residenti (ai primi dell'Ottocento) vivevano soprattutto in "Castello", i mulini erano ubicati sul vicino Botro della Fonte, mentre a Castelnuovo, dove la popolazione abitava prevalentemente nelle case sparse intorno al borgo, i mulini si trovavano nella "campagna" circostante (M. del Chiappino, M. di Pane e Vino). Nei pressi del Gabbro avevamo gli opifici dell'Alta Valle del Sanguigna, con funzioni produttive rivolte non solo agli abitanti del paese ma anche alla popolazione di Nibbiaia. Il mulino ad acqua. La struttura d'insieme di un mulino idraulico si componeva di quattro sezioni distinte: 1) l'edificio; 2) l'impianto idrico, costituito dalle opere d'imbrigliamento (prese), convogliamento (gore) ed accumulo delle acque (bottacci); 3) l'impianto di azionamento, costituito dai congegni atti a convertire l'energia dell'acqua in moto rotatorio; 4) l'impianto di macinazione, comprendente le macine e tutti gli accessori necessari per la trasformazione dei grani in farina.
Faceva parte
dell'impianto di azionamento la ruota idraulica, nella sua
versione "verticale" o "orizzontale", dalla quale dipendeva la
tipologia del mulino. Mulino a ruota verticale: l'elemento che contraddistingueva questo mulino dal precedente era costituito dalla ruota verticale, disposta ortogonalmente rispetto al terreno. Un sistema di ingranaggi disposto a 90° permetteva di cambiare piano al movimento dell'asse della ruota, con evidenti vantaggi sulle capacità produttive dell'impianto. Il diverso diametro degli ingranaggi permetteva infatti di moltiplicare il numero dei giri dell'asse della ruota e, di conseguenza, la potenza dell'impianto. A parte questo accorgimento, il principio di funzionamento del mulino a ruota verticale era del tutto simile a quello di un mulino a ritrecine. (Da: "Strade di pietra, vie d'acqua e di vento" di Giuseppe Milanesi e Roberto Branchetti) (Per saperne di più: "Antichi mulini del territorio livornese" scaricabile dal sito) |
Saranno
restaurati i mulini del Gabbro. |
Il Botro della Sanguigna nasce dalle alture di Poggio D'Arco di Gabbro e dopo 6 km. diventa affluente di sinistra del Botro Riardo, a sua volta affluente del Savalano che finisce nel Fine (Per l'etimologia del nome vedi Castelnuovo/ieri) |
ORGANIZZAZIONE: Data la vicinanza al paese ed il percorso breve, è agevole la visita individuale od in piccole comitive. Occorre comunque attenzione allo stato pericolante dei fabbricati ed al camminamento lungo il torrente, meglio con scarpe impermeabili. Non consigliabile con bambini. Non risultano, se non eccezionalmente, escursioni organizzate fra le quali segnaliamo quelle dell'associazione ecologica AGIRE VERDE di Livorno, contattabile al n° 0586.801235 ore serali, oppure scrivendo a: agireverde@tin.it |
Si ringrazia il prof. Roberto Branchetti del Gruppo Archeologico del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo sempre guida eccellente. |
Torna a Gabbro/oggi |
Torna a Rosignano Mmo/fiumi e fossi |