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				    Con
        Pietro Gori poeta, giurista, scrittore anarchico, personaggio di notevole spicco,
        che qui visse periodi della sua vita e qui fu sepolto, Rosignano
        acquisì un posto importante nella storia del pensiero a cavallo
        dell'800.  Profondamente
        legato a Rosignano così lo ricorda in uno dei momenti meno lieti della
        sua milizia: 
        					"O Rosignano, giù dai poggi cari onde ai primi anni miei tanta
        dolcezza arrise,  
        e tanta fede ai giorni amari de la mia giovinezza, 
        mi vedesti, soavissimo paese, trascinar via con le catene ai polsi  
        e nel fremer del tuo popolo cortese il tuo saluto accolsi".  
        E' noto anche per aver scritto le parole dell'inno anarchico "Addio
        Lugano bella". 
        "Col menzognero pretesto
        della ferocia dei così detti anarchici sanguinari, si sono promulgate
        nuove leggi, speciali o no, contro la libertà del pensiero; e aumentano
        il numero dei proscritti e gettando in questo modo nella miseria e nella
        fame centinaia di famiglie, si è riusciti solo a spargere l'odio ed
        alimentare i più intensi rancori" 
                (P. Gori 16 agosto 1894). 
        Strano destino quello dell'avvocato Gori, ricordato, esaltato,
        dimenticato, poi di nuovo ricordato: un ciclo senza fine come se non
        riuscisse a trovare un posto stabile e definitivo nella memoria
        collettiva della comunità, come se il poeta-filosofo non fosse mai
        completamente ritornato dai suoi lunghi e forzati peregrinaggi. In
        questo senso ben si adattano a Gori le parole di un altro anarchico,
        Francesco Barbieri (1895-1937): "L'utopia accende una stella del
        cielo della dignità umana, ma ci costringe a navigare in un mare senza
        porti".  
							(Da 
                "Il fondo P. Gori" di A. Porciani e F. Tamburini 
		scaricabile dal sito)
                  
							
                                  
                            TORNA NELLA SUA PIAZZA IL CAVALIERE DELL’ANARCHIA IN 
		OCCASIONE  
                           DELL’ INAUGURAZIONE DEL NUOVO ARREDO DELLA PIAZZA 
		1995 - La giornata di sabato 
		7 ottobre a Rosignano Marittimo è stata dedicata a Pietro Gori. 
		L’occasione è stata offerta dalla inaugurazione del nuovo arredo urbano 
		della piazzetta del capoluogo intitolata al grande anarchico. Alle 16.30 
		alla presenza della banda del gruppo filarmonico Solvay, il Sindaco ha 
		scoperto quello stesso busto in bronzo che venne inaugurato nel 1960, 
		quando l’allora Piazzetta Libero Turchi venne intitolata a Pietro Gori, 
		oggi ricollocato dopo i lavori che hanno portato alla riapertura del 
		loggiato del palazzo che fu degli Arcivescovi di Pisa. In realtà 
		Rosignano Marittimo fu il primo paese toscano a dedicare una piazza - la 
		piazza centrale del paese - al cavaliere dell’anarchia, a pochissimi 
		giorni di distanza dalla sua morte. Ma l’avvento del fascismo cancellò 
		ben presto quel nome, preferendo intitolare quella piazza con il più 
		neutrale nome del Santo patrono. E solo a molti anni di distanza dalla 
		fine del fascismo e della guerra, Pietro Gori ebbe di nuovo, nel luogo 
		dove è sepolto e dove trascorse molto tempo della sua breve vita accanto 
		ai familiari, un luogo alla memoria. Ripercorrendo in qualche modo il 
		percorso del 1960, è stata inoltre riaperta ufficialmente al pubblico 
		un’ala di Palazzo Bombardieri ove è raccolta una parte del patrimonio 
		documentario, librario e di cimeli che a Pietro Gori sono appartenuti o 
		che la tradizione gli ha attribuito. I materiali, tra cui si segnalano 
		alcune fotografie di particolare pregio quale quella del comizio tenuto 
		da Pietro Goria Porto Longone e l’unica copia completa presente in 
		Italia della rivista Criminologia Moderna fondata dal Gori a Buenos 
		Aires, sono stati di recente restaurati e ricollocati in tre stanze 
		della nuova sede museale, grazie alla stretta collaborazione con la 
		Soprintendenza Archivistica della Toscana. Infine, a chiudere la 
		giornata, alle ore 18.30 il prof. Maurizio Antonioli dell'Università di 
		Milano e il prof. Umberto Sereni dell’Università di Udine hanno 
		presentato ad un pubblico numeroso ed attento il volume “Pietro Gori il 
		cavaliere errante dell’anarchia” di M. Antonioli, della Biblioteca 
		Serantini di Pisa. Il libro si colloca nell’attuale panorama 
		bibliografico su P. Gori in una posizione particolare. Oltreché offrire 
		un quadro della complessa cd articolata figura di Pietro Gori, avvocato, 
		anarchico, poeta, aiuta infatti a capire - anche attraverso una rassegna 
		dei suoi scritti e di un inedito bozzetto teatrale - la genesi del mito 
		goriano, il fascino che la sua semplicità, la sua ingenuità, le 
		aspirazioni ad un mondo migliore, egualitario e libertario esercitarono 
		sulla gente. Aiuta a comprendere l’accorata, talvolta disperata, 
		partecipazione di migliaia di persone ai suoi funerali durati tre giorni 
		e la laica “sacralizzazione” che ne venne fatta subito dopo, nelle vie e 
		nelle piazze d’Italia, l’odio cieco dei fascisti che si accanirono 
		persino sulle sue statue, l’immediata ricollocazione di lapidi e 
		monumenti quando la dittatura venne spazzata via, il suo ricordo ancora 
		ben desto nella memoria popolare. Rosignano non poteva mancare questo 
		appuntamento.(Rosignano 
		oggi 10/95)  |