Rosignano Marittimo oggi   

Piazza Gori-Il gruppo dei partecipanti alla cerimonia Piazza Gori-Il Sindaco A. Franchi ed il Vicesindaco L. Benini posano la corona sotto il busto di Pietro Gori Piazza Gori-Il Sindaco A. Franchi ed il Vicesindaco L. Benini posano la corona sotto il busto di Pietro Gori Piazza Gori-Addio Lugano Bella al clarinetto
Piazza Gori-La commemoraziome del Sindaco Alessandro Franchi Piazza Gori-La commemoraziome del Sindaco Alessandro Franchi Piazza Gori-ll Gruppo Filarmonico completa la cerimonia in piazza Piazza Gori-ll Gruppo Filarmonico completa la cerimonia in piazza
 Il monumento a P.Gori al cimitero. La Federazione Anarchica Elbana e di Piombino ha scoperto la targa in basso al monumento La nuova targa posta dalla Federazione Anarchica Elbana e di Piombino Giacomo Luppichini Presidente dell'ANPI ed il Sindaco Alessandro Francjhi Il Sindaco ha appena terminato una breve celebrazione
 Si improvvisano piccoli cori musicali sulle parole di Lugano Bella e dell'Internazionale Si improvvisano piccoli cori musicali sulle parole di Lugano Bella e dell'Internazionale Si improvvisano piccoli cori musicali sulle parole di Lugano Bella e dell'Internazionale Ancora Addio Lugano Bella per clarinetto e fisarmonica
 La bandiera della F.A.I. di Piombino Villa Pertusati-Consiglio Comunale aperto e presentazione del volume 'Viaggi e avventure di P.Gori anarchico' Fondo Pietro Gori nelle sale del Museo Civico di Rosignano dal 7 ottobre 1995-La scrivania. Fondo Pietro Gori-Una delle due librerie esposte con volumi di casa Gori.
 Fondo Pietro Gori nelle sale del Museo Civico di Rosignano dal 7 ottobre 1995-Oggettistica. Fondo Gori-Fascicoli della rivista 'Criminologia moderna' fondata da Gori a Buenos Aires. Fondo Gori-Foto di gruppo di studenti tra cui Pietro Gori all’interno del cortile de La Sapienza di Pisa (1889?)

 
ROSIGNANO M.mo 8/1/2011 - Piazza Gori - Cimitero Comunale - Villa Pertusati - Museo Gori

8-11/1/2015 centocinquantesimo anniversario della nascita di Pietro Gori

ROSIGNANO M.mo 8/1/2011 Celebrazione del Centenario della morte di PIETRO GORI
Video di Alvaro Rossi et altri - Editing: www.lungomarecastiglioncello.it  (10:40)

                          Le celebrazioni del Centenario della morte
Quando tra le bandiere nere degli anarchici si sono levate le note di “Addio a Lugano” e in tanti hanno intonato la canzone scritta e musicata da Pietro Gori si è respirato un po’ dell’afflato libertario del “cavaliere dell’ideale”. La celebrazione del centenario della morte di Gori promossa dal Comune di Rosignano Marittimo, ha avuto il momento più toccante al cimitero, di fronte alla cappella di famiglia dove sorge il busto-monumento donato dagli operai apuani.
 Qui la F.A.I. Federazione Anarchica Italiana (sezione elbana maremmana e piombinese) ha scoperto la targa applicata alla base del monumento per il centenario con la scritta “8 gennaio 1911-2011 Dei ribelli sventoliamo/le bandiere insanguinate/eppure la nostra idea/non è che idea d’amor! Gli Anarchici”. La corona di alloro dei piombinesi deposta a fianco di quella del Comune, i garofani che ricordano la partecipazione di Gori alla fondazione del partito socialista, la fisarmonica e i drappi rosso-neri storicamente simbolo degli anarchici hanno fatto da sfondo alle canzoni che molti conoscono a memoria come inni alla libertà, cui ha dedicato la vita Gori. Qualcuno lo paragona al “Garibaldi anarchico”, alludendo all’instancabile opera di propaganda e difesa dei principi che ha fatto in Europa e in America, calcando le orme dell’eroe dei due mondi. La cerimonia al cimitero è stata il secondo momento della celebrazione iniziata in piazza Gori, dove sorge il busto di bronzo donato dagli anarchici di Genova, e che il consiglio comunale di Rosignano gli dedicò all’unanimità il 13 febbraio 1911. Qui, alla presenza del sindaco Alessandro Franchi e del presidente dell’Anpi Giacomo Luppichini è stata deposta la prima corona di alloro con la musica del Gruppo filarmonico Solvay che ha eseguito anche l’inno del Primo Maggio, altra canzone di Gori divenuta simbolica per i lavoratori. Nella piazzetta, la prima intitolata ad un anarchico, presenti tante personalità pubbliche, dal presidente del Consiglio Comunale Lucia Croce, agli assessori Elena Ciaffone e Gennaro Tudisco ed alcuni consiglieri, l’assessore regionale Gianfranco Simoncini, oltre a rappresentanze del Centro Solidarietà Internazionalista Alta Maremma, dell’Associazione rosignanese di Pronto Soccorso e di Rifondazione Comunista. La celebrazione è continuata con l'appuntamento dell'11 successivo a Villa Pertusati, (giorno dell'arrivo della salma portata a spalla dalla stazione di Castiglioncello), con il Consiglio Comunale aperto e l'intervento di Umberto Carpi dell'Università di Pisa sul tema "Pietro Gori nel 150° dell'Unità d'Italia" e Franco Bertolucci, Dir. della biblioteca Serantini di Pisa sul tema "Gori ed il suo ruolo nel movimento operaio", successivamente la presentazione del libro curato da Tiziano Arrigoni “Viaggi e avventure di Pietro Gori, anarchico”, con un dvd contenente le canzoni di Gori interpretate da Pardo Fornaciari, proiettato nell’occasione.
(Parzialmente di Federica Lessi per "Il Tirreno" del 9/1/2011)                                                                     
                                        
 Nello studio dei pensieri ribelli
Le foto dei comizi, le lettere rassicuranti alla famiglia e i ritratti con baffi all'insù nello sguardo volitivo. Alle pareti del museo Gori, solo due stanze nel cuore castello di Rosignano M.Mo, sono raccolte le memorie, le suggestioni della vita intensa di Pietro Gori sepolto nel cimitero locale, nella cappella di famiglia. La madre Giulia era infatti originaria del paese ed i Gori possedevano una casa in via Gramsci dov'è affissa la lapide in memoria, oltre al podere "I Poggetti" sulla collina di fronte. il piccolo museo
molto visitato dalle scolaresche e dagli studiosi costituisce un patrimonio culturale sul pensiero di un anarchico di fama internazionale. La raccolta dei suoi oggetti e dei libri donati al comune dalla famiglia si è arricchita di lasciti dagli anni '70, è stata poi riordinata nel 1995 e resa fruibile al pubblico nelle sale del museo civico con un catalogo edito nel 2004. La biblioteca ha 832 libri libri, alcuni dei quali rari, la serie completa della rivista di Criminologia Moderna fondata da Glori a Buenos Aires e pubblicate in spagnolo dal 1898 al 1900 e con ogni probabilità l'unica in Europa, comprese alcune seicentine ed edizioni preziose del settecento e dell'ottocento. 500 sono i volumi di proprietà di Gori come quelli con dediche affettuose donati dai suoi insegnanti all'Università di Pisa, gli stessi che lo difesero nei primi processi come quando fu arrestato nel 1889 per la pubblicazione dei "Pensieri ribelli" che raccoglieva i testi delle sue precoci conferenze sul pensiero anarchico. Una delle tante fotografia lo ritrae con i compagni nel cortile della Sapienza, altre rimandano l'eco di comizi affollati, come il discorso tenuto all'Elba per l'inaugurazione del medaglione Garibaldi a Porto Longone nel 1905. Gori infatti era un brillante oratore come dimostrò nella sua intensa attività propagandistica sul pensiero anarchico in vari paesi del mondo dal Belgio all'Inghilterra, dagli Stati Uniti all'Argentina, Egitto, Palestina durante periodi di esilio o di forzata permanenza all'estero per le leggi ante anarchiche e per sfuggire alle condanne. Da qui scriveva la famiglia lettere come le epistole autografate nell'archivio, nelle quali da Londra, da Milano tranquillizzava i cari sulla sua salute e chiedeva di intervenire con avvocati e tribunali per risolvere le questioni giudiziarie pendenti. Dai numerosi viaggi provengono alcuni cimeli come la pelle di coccodrillo-tappeto dal Sudamerica, o il ventaglio dalla Spagna. L'atmosfera del museo diventa quella intima di uno studio quando si osservano gli oggetti personali come il bastone da passeggio, il portapenne con le vaschette per l'inchiostro, l'orologio da tavolo e il divanetto con la seduta di paglia. Alle pareti dipinti ad olio come quelli con i ritratti dei genitori ed i disegni di Arturo Dazzi che scolpirà il suo busto di marmo per la tomba nel 1926, decapitato da un gruppo di squadristi negli e negli anni 60 esposto fuori dal Museo Civico a memoria dei giovani ed oggi custodito nella cappella Gori al cimitero. La raccolta rispecchia l'eredità morale del "cavaliere dell'ideale" l'avvocato e giurista che aveva difeso in tribunale tante operai accusati di adesione all'anarchia e promotore instancabile di riviste puntualmente sequestrate dalla polizia, l'autore di opere poetiche e celebri canzoni come "Addio a Lugano" e "Inno al 1° maggio". Proprio del materiale custodito a Rosignano si servì nel 1973 il Teatro Popolare Toscano di Sergio Liberovici per scrivere con Emilio Jona e Massimo Castri la pièce teatrale "E' arrivato Pietro Gori, anarchico pericoloso gentile" rappresentata nel 1975. (di Federica Lessi)
                                            
  Pietro Gori la voce del popolo.
                   Anarchico, avvocato e poeta, dimenticato per decenni e oggi rivalutato
C'era sempre (oggi più di rado) un garofano rosso appoggiato sul marmo bianco di Carrara. Un omaggio silenzioso dell'anonimo al monumento a Pietro Gori nel cimitero di Rosignano Marittimo il paese della madre delle sue origini. Un omaggio all' anarchico difensore dei lavoratori, all'avvocato all'intellettuale, oggi a cent'anni dalla morte avvenuta a Portoferraio, una corona è stata deposta davanti alla statua ascoltando i suoi inni di libertà. "Addio Lugano", Sante Caserio", "Inno del 1° maggio" hanno fatto da sottofondo agli interventi del professor Umberto Carpi dell'Università di Pisa su "Pietro Gori nel 150º dell'Unità d'Italia" e Franco Bertolucci direttore della biblioteca Serantini di Pisa su "Pietro Gori ed il suo ruolo nel movimento operaio". Le relazioni sono state programmate durante un consiglio comunale aperto e seguite dalla presentazione del libro da parte di Giacomo Luppichini presidente dell'ANPI, di Tiziano Arrigoni “Viaggi e avventure di Pietro Gori, anarchico”, con allegato un dvd contenente le canzoni di Gori interpretate da Pardo Fornaciari. Anche Pisa dove si laureò in giurisprudenza dedica due iniziative per Gori: alla Biblioteca Universitaria pisana si inaugura la mostra bibliografica "Le parole di Pietro Gori" testi ed opuscoli pubblicati alla fine dell'ottocento e all'inizio del novecento. Il 14 e 15 gennaio nell'aula magna della Sapienza studiosi provenienti da tutta Italia animeranno un convegno organizzato dalla Biblioteca Seratini dal titolo "Pietro Gori nel movimento operaio e libertario internazionale".
Avvocato, intellettuale, poeta anarchico perchè Pietro Gori è dimenticato?
«
Lo è dalla cultura del paese, come lo sono le prime figure del movimento operaio, i primi socialisti ed i primi anarchici - spiega il professor Carpi - non è tanto da rivalutare Gori, quanto è necessario studiare le origini del movimento operaio nel nostro paese».
Quale ruolo ebbero gli anarchici, quindi lo stesso Gori prima e dopo l'unificazione?
«Oggi è necessario capire cosa significò il movimento operaio e anarchico nell'Italia appena unificata. Furono gli stessi anarchici ad esprimere il disagio in maniera più dura, disagio sentito dal popolo, ma anche dalla borghesia di fronte al fatto che l'unificazione non riusciva a rispondere ai bisogni immediati delle masse popolari: si chiedeva di fare il militare e pagare le tasse, fu messa perfino quella tassa sul grano macinato che era una vera e propria tassa sulla fame, si doveva obbedire alle leggi, ma non si potevano fare. Il movimento diventa così un'espressione di un bisogno fortissimo, di una lenta maturazione delle masse operaie verso la partecipazione politica».
Italia unita, ma senza che vi fosse ancora una coscienza nazionale, senza che si avesse ben chiaro il concetto di patria. «Un lungo processo che non è stato ancora del tutto realizzato».
(di Elisabetta Arrighi)

      8/11 gennaio 2015-Centocinquantesimo anniversario della nascita di Pietro Gori
Il Comune di Rosignano Marittimo, insieme alla Regione Toscana, alla Fondazione Giorgio Gaber e ad Armunia, ha organizzato una serie di eventi dall'8 all'11 gennaio 2015, tesi a mantenere vivo il ricordo di questo straordinario pensatore. Ad aprire i quattro giorni di iniziative, dal titolo “Perciò fummo ribelli”, un incontro-spettacolo con il cantante Francesco Guccini, lo scrittore Sergio Staino, l’attore Paolo Rossi ed il paroliere e pittore Sandro Luporini. Dopo le celebrazioni del 2011 in occasione del centenario della morte, il Comune di Rosignano è tornato a puntare le luci su uno dei protagonisti dell’anarchismo dell’800, cittadino del mondo, ma molto legato alla sua casa di Rosignano M. Il primo evento, al Teatro Solvay dove la Fondazione Giorgio Gaber ha presentato “La fiaccola dell’anarchia”, con Francesco Guccini, Sergio Staino, Sandro Luporini, Paolo Rossi, Paolo Finzi (direttore della rivista A), Claudia Pinelli (figlia di Giuseppe Pinelli), Giampiero Alloisio (cantautore), Les Anarchistes (gruppo musicale) e Paolo Dal Bon (Presidente della Fondazione Gaber). Il secondo appuntamento alla stazione di Castiglioncello con “Omaggio a Pietro Gori in ricordo del suo funerale” con la partecipazione di Fabrizio Parrini e del Coro Garibaldi d’assalto diretto da Pardo Fornaciari. Quindi una serie di appuntamenti: in Piazza Pietro Gori a Rosignano Marittimo con “Addio Lugano bella”, canzoni e testi di Pietro Gori interpretati dal Coro ANPI di Rosignano e dagli studenti dell’Isis Mattei; la deposizione di una corona di alloro al cimitero di Rosignano Marittimo e visite guidate al Fondo Pietro Gori, presso il Castello di Rosignano, a cura della cooperativa Microstoria. «Ho lavorato con amore a questo progetto – dice l’Assessore al turismo Licia Montagnani – che costituisce solo l’anteprima di un più ampio programma che si svilupperà per tutto il 2015 e che riunisce in sé la forza della memoria, la potenza della cultura, quella vera, che negli anni non solo mantiene intatta l’attualità del suo messaggio, ma anzi la conferma e la ribadisce nella rilettura, ad un secolo e mezzo di distanza, di parole “scritte solo ieri e così giuste anche oggi”. La riscoperta dei valori del nostro territorio sono la formula che intendiamo continuare a seguire».

Vai alla biografia di Pietro Gori 
Vai a Rosignano M.Mo ieri/Gori 1961  Vai al 2011
Vai a Rosignano M.Mo oggi/Gori

Vai a I canti della nostra storia ('800)

Rosignano Marittimo - Oggi