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ROLANDO
FILIDEI
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San
Francesco
(...continua)
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24.
San Francesco adora la Madonna e il Bambino Gesù
(fronte della tavola)
Madonna e Bambino (retro della tavola)
1970 post legno di olivo, patina a cera rossa e terra verde 112 x
48 x 18 cm. Proprietà della famiglia.
Con questa scultura abbiamo l'occasione di porre in evidenza come
la creatività di Filidei non si arrestasse mai ed avendo a
disposizione una tavola di legno spesso la sfruttasse il più
possibile per farvi prolificare le sue figure. Ecco che, come in
questo caso, scolpiva sia la fronte che il retro della tavola non
sacrificando nessuna immagine. Basta notare da un lato l'intensità
dolcissima del corpo adorante di S. Francesco che si allunga
curvandosi sopra e alle spalle di una armoniosa e serena Madonna
che quasi accenna un passo verso destra. Nel retro un'altra
immagine della Madonna è efficacemente resa in tutta
l'espressione del suo profondo amore per il Bambino che tiene
sulle ginocchia.
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25.
Stimmate ed Estasi di S. Francesco
(fronte della tavola)
Predica agli uccelli
(retro della tavola, particolare)
1970 post legno di cipresso 168 x 24 cm. Proprietà della famiglia.
La forma allungata e curvata della tavola ha suggerito questa
composizione verticale a Filidei che tuttavia ha realizzato
un'opera singolarissima sia come tecnica, sia come iconografia.
Come possiamo osservare Filidei ha scolpito, potremmo dire, "in
negativo", cioè a bassorilievo a depressione, le sue figure; la ha
ricavate con la sgorbia creando l'immagine "in dentro" e non "in
fuori". Questo tipo di lavorazione gli servì per realizzare uno
dei suoi capolavori: il leggio per la Chiesa di S. Damiano ad
Assisi. Questo è ricavato da un intero tronco di legno e raffigura
la Crocifissione. Riosservando l'opera qui in Mostra notiamo come
Filidei abbia rappresentato l'Estasi di S. Francesco
raffigurandolo ben quattro volte in senso ascensionale. In basso
il Santo riceve le Stimmate e poi come in un racconto Filidei ce
lo mostra mentre si solleva verso l'alto tutto proteso e orante
verso il Crocifisso. Anche questa tavola come la precedente è
stata scolpita sul retro.
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26.
S. Francesco e S. Domenico,
1970 post legno di cirmolo, patina di terra verde 121 x 47 cm. Proprietà
della famiglia.
Il bassorilievo mostra i due Santi, che secondo la tradizione si
sarebbero incontrati ed abbracciati, racchiusi da una sottilissima
nicchia che evidenzia la sacralità dell'evento. L'opera è stata
esposta nella già citata Mostra di Assisi del 1975 (vedi
catalogo).
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27.
Frate 'Foco", 1974
pietra di Rosignano 26 x 15
x 23 cm. Proprietà della famiglia.
In questa opera troviamo un'altra singolare iconografia. San
Francesco è in ginocchio e guarda in basso verso un immaginario
fuoco mentre alle sue spalle è il lupo, quasi simbolo dell'intima
unione fra il Santo e tutte le creature. L'asperità della pietra
porta l'artista a realizzare un'immagine sintetica, ma forse
proprio per questo estremamente efficace e profondamente
spirituale.
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28.
Estasi di S. Francesco,
1977 legno di cipresso h. 139 cm. Proprietà della famiglia.
Anche in questo caso Filidei ha saputo unire efficacemente le
possibilità della materia, un sottile ramo di cipresso, con
l'immagine della sua creatività. Nasce così questo S. Francesco la
cui elevazione mistica è sintetizzata dall'allungarsi del magro
corpo ed è ricavata quasi naturalmente dal legno.
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Ritratti |
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29.
Busto della moglie Nicla,
1945 ca. gesso con patina verde 47 x 40 x 32 cm. Proprietà della famiglia.
L'opera inaugura tutta una serie di ritratti che nel corso della sua
vita Filidei dedicherà alla moglie e poi alla figlia. La ritrattistica
fa parte di una delle grandi tematiche ricorrenti nella scultura del
nostro artista. Filidei amò molto ritrarre le sembianze di chi
incontrava, fosse l'uomo della strada o il ragazzino di campagna o una
dolcissima bambina o come abbiamo già detto le persone della sua
famiglia. Quindi il ritratto nasceva da un moto libero della sua
ispirazione, anche se con il passare degli anni molte furono le
commissioni. Anzi, come ci riferisce la figlia, "farsi fare il ritratto
da Filidei" diventò un fatto di moda e molte erano le persone in lista
d'attesa o che frequentavano lo studio per le pose. Filidei usò per i
ritratti sia il gesso, come in questo caso, sia la terracotta e
anche il legno da cui sapeva trarre con grande abilità i tratti fisici e
psicologici della persona.
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Fiorello, 1945
ca. terracotta, patina con cera rossa 27 x 19 x 18 cm. Proprietà della
famiglia.
Con questa opera Filidei fissa un ricordo delle campagne dei suoi luoghi
natii. Il fanciullo era probabilmente un ragazzino semplice, un
pastorello, con l'espressione del viso così vivace e simpatica che
colpì l'ispirazione di Filidei. Elemento significativo è anche il
cappellino floscio che ci fa risalire alla povertà del dopo-guerra.
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31.
Ritratto della mamma, anni '50
terracotta. 28 x 17 x 23 cm. Proprietà della famiglia.
L'opera è decisamente realista nel volto segnato dal tempo e nello
sguardo sicuro che fissa davanti a sé.
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32.
La suocera Maria, 1954
legno di tiglio, patina di terra verde e
rossa 37 x 24 x 30 cm. Proprietà della famiglia.
Il volto severo è racchiuso da un fazzoletto che copre completamente i
capelli (sfugge solo un piccolo ciuffetto) e il collo. Questo ritratto è
stato pubblicato nel testo di Nicola Rilli "Rolando Filidei scultore"
stampato dalla Tipo-Litografia A. Molendi - Siena, 1974 (tavola XI).
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33.
Autoritratto, 1954
ca. legno di cipresso patinato tipo bronzo 36 x 25 x 23 cm. Proprietà
della famiglia.
Lo scultore si ritrae con realismo evidente. Dall'espressione decisa e
serena dell'autoritratto si intuisce la forza di carattere di Filidei.
L'opera, dal cui collo ancora traspare la ruvidezza del tronco di legno,
è in ottimo stato e viene per la prima volta qui esposta.
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34.
La moglie Nicla, 1956
terracotta su base di marmo bianco 28 x
20 x 24 cm. Proprietà della famiglia.
La moglie viene ritratta in un'espressione assorta, quasi triste, ma
profondamente dolce. Anche questo ritratto è stato pubblicato nel già
citato testo di Nicola Rilli - 1974 (tavola IV).
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Ritratti
(continua...)
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