Un'opera che fa meditare...
Forse la maggior parte dei tantissimi "passeggiatori" del lungomare non ci
fa nemmeno caso a quella fossa nello scoglio che è sempre stata
in quel punto, sulla curva della passeggiata all'inizio della
bellissima e ormai rara, scogliera dei Pungenti. Sicuramente
qualcuno ha pensato ad un'opera etrusca simile alle "tagliate"
della Maremma. Niente di tutto questo, si tratta invece di
un'opera che deve far meditare, essendo la dimostrazione ben
visibile di cosa era e quanto valeva, il lavoro umano appena un
secolo fa. Villa Giulia, la grande villa dei Mastiani-Brunacci,
pisani di origine,
sorgeva nell'area-parco a
poche decine di metri di distanza dall'attuale ristorante
"Pungenti". Proprietari di un grande
latifondo di 1300 ettari e 62 poderi con case per 220 vani sul territorio comunale (vedi
proprietà)
del quale sono tre volte sindaci, (nel 1880 con il Conte
Francesco e nel 1902 e 1905 con il Conte Teodoro), hanno come
tutti i "terrieri", l'obbligo della manutenzione stradale sui
loro terreni e per questo utilizzano numerosi
spaccapietre (vedi
la funzione). Quale migliore utilizzo nei periodi meno
adatti al lavoro sulle strade, se non per scavare a colpi di
martello e scalpello un singolare porticciolo per la barca della famiglia?
Un lavoro da schiavi senza alternative, retribuiti con un piatto
di minestra ed un bicchiere di vino. Il profondo porticciolo
di ben 165 m2 viene scavato da decine di miserabili alla fine
dell'800, realizzando la fossa nello scoglio (panchina
tecnicamente) con tanto di scala di accesso fino alla profondità
che vediamo oggi e successivamente viene abbattuta la paratia di
roccia lasciata a chiusura della bocca. Così i Simoncini,
conosciuti come "Pipi", già nel 1870 pescatori della
famiglia Mastiani e dopo degli Uzielli, come racconta Renato Fucini
(Vedi
"I dentici del Pipi"), ormeggeranno all'interno la
barca da pesca del padrone. Ma le previsioni non si realizzano,
perché le onde del libeccio superano la scogliera e si
rovesciano dall'alto nella fossa (Foto 7). Si provvede con protezioni
aggiuntive, realizzate con pezzi di scogliera dello scavo,
in parte visibili fino al 3 novembre 2023 quando una forte
libecciata ne ha completato la demolizione ed una paratia mobile in legno sulla
bocca, ma la risacca non ne permetterà mai un uso sicuro.
Non resta che ripiegare sul vicino magazzino a mare, (vedi
Mirko Olivieri), usando il sistema classico per il ricovero
delle barche, lo scorrimento a forza di braccia su supporti di
legno ingrassati con grasso di suino, i cosiddetti "parati" fino all'interno del
ricovero ora sicuro (vedi lo scivolo a mare ancora presente). Per fallimento i Mastiani dovranno
poi cedere l'intero patrimonio e dal 1911 Villa Giulia, sarà Villa Marina degli Uzielli.
Un solo lotto viene assegnato agli Uzielli:
quello di ben 45.000 metri quadrati, comprendente
la villa ed il parco che
prenderà il loro nome, compreso l'inutilizzato porticciolo.
Villa Marina fu
bombardata e distrutta nel 1944 dagli alleati perché ospitava
personale tedesco della Todt
(Vedi
Villamarina) Oggi restano
solo il nome "Via di Villa Marina", alla strada che dall'Aurelia
porta ai Pungenti e la vasca-fontana dei pesci, adiacente all'ex
villa (vedi
Parco Uzielli).
NOTA: La T.O.D.T. era la società ideata e organizzata
dall'architetto tedesco Albert Speer, occhio diritto di Hitler,
operava in tutta l'Europa occupata, servendosi di mano d'opera
coatta. La sua attività era essenzialmente di ricostruzione;
ricostruzione di ponti, nodi stradali e ferroviari, moli e porti
ecc. che erano stati distrutti dagli aerei americani e che, una
volta ricostruiti, erano puntualmente ribombardati.
(Per altre notizie su
Villamarina e gli Uzielli vedi il volume: "Villa Marina e gli Uzielli a Caletta di Castiglioncello" di Branchetti, Baudon,
Regoli scaricabile dalla sezione Scaricolibri e relativa Galleria fotografica) |