ITINERARI EXTRAURBANI |
Da Rosignano M.mo a Castelnuovo M.dia |
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Facile
percorso
fra il capoluogo e Castelnuovo attraverso la campagna (Km. 5,5) Clicca sulle foto per ingrandirle (Per gentile concessione del prof. Roberto Branchetti) |
Partiamo
dal Mulino a Vento
(Fig.1,
vedi anche), verso gli altri centri collinari. Scendiamo per
una stretta via, davanti ad un ex negozio d'antiquariato,
ricavato nell'edificio d'angolo, in cui un tempo si trovava un
mulino elettrico del Fiaschi (Fig.2,
vedi
anche), e procediamo lungo la Strada Traversa
Livornese che percorriamo verso Nord fino
alla Maestà. A sinistra la grande villa Paradiso ex alloggio dei
lavoranti dei Mastiani-Brunacci e dal 1914 villa Zolli-Coviello
(Fig.3,
vedi
anche).
La strada è assai antica: lo testimonia il doppio filare di vecchi
cipressi ricordati dal Nencini quando parla
dell'allargamento della strada di S. Martino (1817). Per un
breve tratto incontriamo
fabbricati relativamente moderni, ma quando l'abitato urbano
comincia ad esaurirsi, appare la campagna
che circonda il paese. Al termine del paese in località
Paradiso sulla sinistra, un vecchio fabbricato rurale disabitato (Fig.4),
con la colombaia sul tetto e carraia laterale secondo lo stile
delle coloniche Mastiani. L'origine del toponimo si spiega con
il panorama verso la costa visibile da questo punto. Sulla destra, 150 m più
all’interno, l’edificio del podere di Rivignali (Fig.5), con la sua fonte (Fig.6),
censiti nell’Estimo di
Rosignano del 1795. Poco più avanti sulla
sinistra, una vecchia croce, in origine di legno poi rimessa in
ferro, su un piedistallo in muratura (Fig.7,
vedi
anche); quasi certamente appartenente alla serie fatte costruire nel 1841 da
Baldassarre Audibert ai bivi delle strade di tutta la Toscana. Ancora
un breve tratto di circa 300 m per arrivare al bivio della
Giunca, strada costruita nel 1838; qui, nel punto dove oggi è presente una "aiuola
spartitraffico", esisteva, fino al 1944, anno in cui venne
distrutto dalla guerra, un antico oratorio dedicato a S. Antonio
da Padova, comunemente detto della Maestà (Vedi). La mappa del Catasto
Toscano del 1823 ci mostra questo bivio con due strade in uscita da Rosignano: a destra la
“Via del Poggio alle Chiese” che nel primo tratto è
l'attuale strada della Giunca che, passando per "Colli" ed il
Poggetto, scendeva fino all’”Osteria dell’Acqua Buona”
sulla Strada Maremmana. Parte dell’antica via è ancora esistente
e percorrendola, si potrà osservare nelle giornate assolate
lungo il sentiero che porta all’agriturismo Il Poggetto, il
luccichio dei cristalli di gesso (Miocene superiore), affioranti
in gran quantità. Troveremo l’agriturismo perfettamente
inserito, nel paesaggio della mezza collina rosignanese, con gli
antichi edifici un tempo di proprietà della Mensa Arcivescovile
di Pisa. Lo stemma della famiglia arcivescovile dei Franceschi,
primeggia sul portone d’ingresso della villa padronale. (Vedi).
Tornando al bivio, vediamo a diritto, la “Via di Castelnuovo”,
un antico percorso di crinale che portava fino a Livorno ed è
quello che ci interessa. Secondo le mappe catastali del 1823,
un’altra via di mezza costa, ancora in parte esistente,
collegava Rosignano a Castelnuovo. Questa, ritenuta dal Nencini
“da sole cavalcature”, partiva in località Colli dall’odierna
strada della Giunca e attraverso il Debbio di Cesarotto,
proseguiva per Castelnuovo. Nel 1867 venne costruita l’attuale
strada fra i due paesi, ed i tratti in piano (Rosignano - La
Maestà e Debbio di Cesarotto - Castelnuovo) furono mantenuti;
nuovo invece il tratto pianeggiante dalla Maestà al Debbio di
Cesarotto, abbandonado così i tratti meno agevoli. |