Rosignano S. ieri/Case Poderali    
 
L'ex mulino di Crocetta del 1910, sulla rotatoria presso la nuova Piazza del Mercato (vedi nota) 1938 - La casa colonica Guerrini demolita negli anni '60 per costruire la scuola Europa (vedi nota) Casa 'Crocetta' (vedi nota). 1970 - Il Poderone presso l'ex villaggio Aniene (vedi nota) Casa nel podere delle Morelle o Morelline oggi 'Zona artigianale' 'Podere della Casa' alle Morelline (svincolo ingresso variante Aurelia) Casa sul podere 'La Sala' (vedi nota) Casa del 'Poderino 'ex Mastiani. Casa del podere 'Quercioleta' (proprietà Solvay, anche 'albergo celibi') Servizi per la casa poderale. 'Quercioleta' pozzo con abbeveratoio e lavatoio in primo piano. Fonte 'Acquaiola' all'incrocio fra via delle Pescine e via del Mondiglio in zona Morelline, non più visibile (vedi nota) Servizi per la casa poderale. Per la stalla la necessaria concimaia, qui a casa Gentili al Lillatro (vedi nota) Servizi per la casa poderale. Pozzo-cisterna a casa Gentili in località Lillatro. Su via della Cava fino a Rosignano M., una croce ogni Km. A sx. sotto il cavalcavia con l'epigrafe originale (vedi nota), a destra all' inizio di via Lungomonte.

A Rosignano Solvay paese recente, non mancano i resti delle case poderali ottocentesche

                                      Le case del podere
Foto 1
- La casa colonica presso la rotatoria al termine di via Allende, lato Piazza del Mercato è stata in passato uno dei pochi mulini a vapore della piana di Rosignano insieme a quello del Casone Tardy-Traverso di Vada. Come risulta dalle testimonianze rese dal Sig. Cecconi Ezio, abitante nel podere sopra indicato, il mulino, costruito nel 1910 dall'allora consigliere comunale Ezio Foraboschi, ebbe una vita produttiva relativamente breve, in quanto la sua localizzazione era stata prevista in funzione della stazione ferroviaria che sarebbe dovuta sorgere nelle vicinanze (a Caletta), ma che invece fu costruita a Castiglioncello. L’investimento nella macinazione dei cereali risultò fallimentare e la potente caldaia (del tipo “Cornovaglia”), installata per far fronte alle grandi capacità di lavoro attese, si rivelò ben presto antieconomica e funzionò poco o niente. Il mulino venne trasformato in abitazione e l'imponete ciminiera (alta più di 50 m), divenuta pericolante, fu demolita.  (Da:"Strade di pietra, vie d'acqua e di vento" di Giuseppe Milanesi e Roberto Branchetti)
Foto 2
- La casa della famiglia Guerrini sorgeva nell'area ora occupata dalle scuole Europa ed era di proprietà della fattoria Berti di Caletta. Galline sull'aia e colombaia sul tetto. Nella carraia era tenuto il carro funebre a cavalli per la comunità. Successivamente le "Pompe funebri" passarono al Comune ed il carro fu trasformato in pianale per il trattore. Nel 1968 fu costruita la scuola Europa entrata in funzione nell'anno scolastico 1968-69 con 14 aule. Per la famiglia Guerrini vedi (Persone/famiglie). Per le vicende della lunga gestazione della scuola vedi Rosignano ieri/Scuola Europa.
Foto 3 - Tra i vari componenti del resedio, la casa colonica è certamente la più duratura nel tempo ed insieme al suo variegato universo di forme, rappresenta uno degli elementi più caratterizzanti del paesaggio agrario. La difformità continuata nel tempo e nello spazio è la caratteristica principale delle case coloniche, il risultato di uno straordinario adattamento all'ambiente circostante, alle necessità del lavoro e della famiglia. I vani principali (cucina, camere, stalle o magazzini),  rispondevano sempre all'esigenza della sistemazione più conveniente e funzionale, così come i locali secondari, che trovavano sempre il posto e il punto più adatto. Inoltre, scale, scalette e balconi, e perfino botole, permettevano al colono di spostarsi rapidamente entro il fabbricato. In collina, per dominare il circostante podere, la casa colonica era sempre edificata  alla sommità del poggio ed orientata in modo tale da  sfruttare al meglio la radiazione solare nelle diverse stagioni, così da riscaldare i locali durante l’inverno quando il sole è basso sull’orizzonte e tenerli più freschi in estate quando è alto.
(Da: "I segni storici del paesaggio rurale" di Roberto Branchetti)
Foto 4 - Nella foto a sinistra le condizioni odierne. La scala centrale porta al grande appartamento che occupa tutto il primo piano. In basso a sinistra la stalla dei bovini ed a destra dei cavalli. Il piano rialzato era il magazzino. Il Poderone è una delle case coloniche risalenti ai primi decenni dell'800 costruite sui poderi del cav. Francesco Teodoro Mastiani-Brunacci (foglio 86 particella 90) e che dopo il fallimento della facoltosa famiglia nel 1909, passò all'asta ai Vestrini come tutti gli altri della val di Fine. Si trova alle spalle dell'ex villaggio Aniene assai vicino alla recinzione dello stabilimento. Nel 1937 fu acquistato dalla Società Solvay. Dal 1930 al 1958, vi abitava la famiglia del colono Ettore Guidi, persona capace e competente come mostra il diploma e 1° premio vinto alla "Fiera del Bestiame" durante i festeggiamenti di S.Teresa nel 1951. La fiera si teneva allora nella pineta lungo l'attuale via A.Moro. In precedenza il sig. Ettore aveva ottenuto dalla Società Solvay un premio-riconoscimento di 5.000 lire per la eccellente tenuta del proprio allevamento di bovini e suini. Successivamente la casa è stata abitata fino al 1964, quindi non è stata più assegnata. (Fonte Fedora Guidi)
Foto 8
- Podere La Sala: "Ampliò e restaurò il Conte Fra (Francesco) Mastiani Brunacci l'anno 1837. Jacopo Vivaldi Agente".
Foto 11
- La fonte "Acquaiola" è citata negli Estimi del '500 con la denominazione "Acquaioli". Il nome al plurale "fa supporre che essa servisse come approvvigionamento a questa categoria di venditori che avevano il loro mercato dove si beveva male per scarsità di acqua"
(P.I. Menichini, 1989)
Foto 12
- Le concimaie in muratura hanno origini abbastanza recenti; negli anni Venti del '900, una legge impose, per motivi igienici, (vicinanza ai pozzi e nessuna impermeabilizzazione del fondo causavano frequenti casi di epidemie per inquinamento delle acque) di costruirle con opportuni criteri ad una certa distanza dalle case coloniche: "nacquero così, in corrispondenza di ogni resedio rurale, i contenitori in cemento, della profondità di un metro circa, delimitati da muretti di recinzione" (Cultura contadina in Toscana, 1982). Usate per stoccare il "concio" o "sugo", cioè il concime naturale formato da deiezioni animali (soprattutto bovine) e lettiera. Le concimaie un tempo erano diffusissime proprio per la loro importante funzione di conservare i preziosissimi "sughi"; oggi, non avendo trovato valide alternative di riutilizzo, queste semplici strutture sono quasi scomparse dalle nostre campagne.
(Argomento dibattuto sul volume "Mezzadria" scaricabile dal sito)
Foto 14 - Due croci stradali a 950 m. di distanza su via della Cava cioè sul percorso che da Rosignano M.mo portava alla torre di Castiglioncello i cavalleggeri della caserma del capoluogo. A destra quella all'incrocio fra via della Cava, via Siciliani e via Lungomonte. A sinistra quella fra via della Cava e l'Aurelia sul cui piedistallo fu apposto l'epitaffio ancora presente": "Nel giorno terzo di ottobre - 1841 - il pio Baldassarre Audibert - con devota pompa - l'augusto segno doloroso di nostra - redenzione inalzava - Giovanni Berti - questo monumento di venerazione - al religioso popolo riponeva". (Nencini, 1925). Oggi la croce, forse in legno, è scomparsa, ma l'epitaffio è presente (nel riquadro in basso) e durante i lavori al vicino fabbricato ex "Caravanserraglio" che sostituisce l'antica casa colonica dei Berti-Mantellassi è stato restaurato. Nel riquadro in basso il vecchio cartello stradale nella stessa posizione. Nascenti da un cippo di pietra o da un basamento in laterizio, le croci stradali erano disseminate nella campagna, lungo le vie percorse dalla processione rogatoria; oggi sono poche le croci superstiti, alcune, addirittura, sono state assorbite dallo sviluppo urbano e restano nascoste dalle case o dimenticate ai bordi di uno svincolo stradale. Le più recenti ricordano avvenimenti dolorosi accaduti in quel luogo. Per saperne di più sul culto delle croci stradali e sul Pio Audibert vedi Rosignano M.mo /Chiese e oratori.

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