Rosignano Marittimo  oggi

Piazza Carducci con le scuole elementari ed il Monumento ai Caduti. La scuola è stata interamente
ristrutturata e messa a norma nei primi anni '90 e inaugurata il 17 settembre 1994 
 

                  Il maestro di scuola
Si trova notizia del primo maestro di scuola pubblica a Rosignano nel 1555. Nel giorno 8 Gennaio di quell'anno i Signori Cinque del contado e distretto di Firenze «danno licentia agli habitanti di Rosignano» di proporre il salario ad un maestro di scuola e barbiere per scudi 30 all'anno e il 19 Gennaio 1555 venne eletto a tale doppio ufficio Francesco di Giovan Battista di Mariottini da Volterra. Così il primo educatore dei ragazzi di Rosignano, stipendiato dal Comune, fu, un cittadino di Volterra, il quale, oltre la penna, doveva saper maneggiare anche il rasoio, ed il rasoio di quei tempi! In seguito lo strano connubio delle due professioni fu soppresso e quasi sempre, come maestro «di grammaticha », fu nominato un ecclesiastico, che, naturalmente, doveva dire anche messa. Infatti nel 1576 il maestro era un fra Michelagnolo e circa 90 anni più tardi si può leggere una deliberazione del Comune (11 Settembre 1665) che suona così: « atteso il buon servizio che ha reso e rende nella sua carica di maestro di scuola et il profitto delli scolari del Molto eccellentissimo maestro Don Giovanni Antonio Silva da Fivizzano; conoscendolo perciò meritevole, il medesimo confermonno e confermano in detta carica per un anno» col salario però sempre di scudi 30 all’anno. Soltanto nel 1776, cioè più di 200 anni dopo, il salario del maestro fu elevato a scudi 40, e nel 1786 a scudi 60, ivi compresi scudi 18 per l'obbligo al maestro Don Marco Salvolti di fare anche da secondo cappellano.  Il maestro, come tutte le altre cariche ad uffici, era, nominato sempre per un anno, salvo conferma. Nel 1668 fu nominato maestro di squola, il prete Domenico Guerrazzi da Castelfranco di sotto, forse della stessa famiglia di Francesco Domenico. Nel 1799 il salario del maestro fu ancora elevato a scudi 85, ma il maestro doveva insegnare ai giovani «leggere, scrivere, l'aritmetica, la lingua latina, l'umanità e rettorica », pur continuando a far da secondo cappellano-curato e, durante la dominazione, francese, doveva insegnare altresì la lingua francese.
I maestri nel 1809 erano due e, poiché non avevano destinato i giorni o le ore addette alla scuola, così il Consiglio-Municipale in quell'anno stabilì «che i Maestri di scuola devino fare le loro lezioni due volte al giorno, semprechè precedentemente vengano annunziate queste con il suono a tocchetti della campana della Cura, fissando l'ore dalle nove della mattina alle 11 e dalle 2 pom. alle 4, d'inverno, e nell'estate dalle 8 della mattina alle ore 10 e dalle 3 allo 5, esclusi i Giovedi ed i giorni festivi e le consuete vacanze del 1° ottobre e del carnevale». Nel 1814 i due maestri, sacerdoti entrambi, dovevano insegnare a leggere, a scrivere, l'aritmetica, la lingua italiana e la dottrina cristiana ad 80 ragazzi.
                           Monumento ai caduti
Nel 1921 il Consiglio Comunale stanziò una somma per erigere un monumento in memoria dei caduti nella grande guerra. Nel 1923 si costituì un Comitato per raccogliere altri fondi e nel suo seno fu costituita una Giunta esecutiva, la quale, a mezzo di schede di sottoscrizione, di conferenze, di fiere di beneficenza, di concerti e di ricreazioni, potè accumulare la somma di oltre L. 25.000. Furono cospicue le offerte della Direzione degli Stabilimenti Solvay e C., del Comm. Grandi, del Comm. Vestrini, dell'Avv. Zolli, delle Associazioni paesane e di quello delle Frazioni; numeroso il concorso dei cittadini del Comune con oblazioni diverse. Il Sig. Guido Uzielli, il Prof. Vincenzo Baldasseroni, il poeta Elio Bientinesi ed altri fecero conferenze interessanti e redditizie; alcune recite, cui presero parte, sotto la direziono del Sig. Neri Lulli, le signorine Lea Sembri, Iva Caniparoli, Maria Giani e Neva Serredi ed i signori Giuseppe Marchi, Odoardo Braccini, Antonio Braccini, Ranieri Mascagni, Morini, Gradi ed altri, fruttarono somme cospicue. Gli studenti Vestrini, Zucchelli, Paci, De' Guidi, Marchi, Saggini, Braccini ed altri aiutarono efficacemente il Comitato, il quale ebbe sensibile ausilio anche dal corpo insegnante e da ogni ordine di cittadini, nonché dai filodrammatici di Rosignano Solvay, dai mandolinisti di Caletta, da diversi dilettanti di canto, ecc. Il Prof. Arturo Dazzi, (vedi nota) un nome caro alla moderna arte scultoria italiana, si assunse il generoso incarico di eseguire il monumento che presto si vedrà sorgere sulla piazza Giosue Carducci. L' illustre artista ha preso formale e ripetuto impegno di dare a Rosignano un «vero gioiello» d'arte ed un gioiello indubbiamente sarà, e Rosignano gli tributerà gratitudine(Monografia storica del comune di Rosignano Marittimo  di P. Nencini 1925 scaricabile dal sito)
L'inaugurazione avvenne il 15 agosto 1926 alla presenza di molte personalità politiche e dell’artista Arturo Dazzi, in uno scenario di luci curato direttamente da Odoardo Braccini, presidente della sezione combattenti di Rosignano. Dopo l’inaugurazione del monumento fu proposto di trasformare il piccolo parco adiacente alle scuole in “Parco della rimembranza” in sostituzione del viale oramai non corrispondente allo scopo. (vedi)
Arturo Dazzi (Carrara 13 Luglio 1881 - Pisa 16 Ottobre 1966) figlio di un proprietario di alcune cave e di un laboratorio per la lavorazione del marmo, è legato al territorio di Rosignano oltre per il monumento ai caduti del Capoluogo, anche per avere realizzato alcune opere dedicate all’avvocato Pietro Gori.                                La meridiana 
"Gnomone" è l'ago che indica l'ora con la sua ombra. Conoscere da vicino le meridiane sbriciola l'enorme convenzione del tempo in cui viviamo: il tempo vero (indicato dagli orologi solari) e quello fittizio (segnato dagli orologi convenzionali) coincidono solo quattro volte l'anno. Altrimenti ci sono circa quindici minuti di sfasamento. A Genova nel Castello d'Albertis, il capitano Enrico Alberto D'Albertis, a metà Ottocento, ne ha collezionate oltre 100 da tutto il mondo.
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