Rosignano Marittimo ieri    

1912 -  S. Nicola (Arch. A. Orsini) Il baldacchino della chiesa in una rara foto dei primi del '900  (Arch. Piero Santi) 1925 - Gita a Roma con la parrocchia (Arch. Zolli-Coviello) 1930 - Il Vescovo di Livorno Mons. Piccioni in visita alla Parrocchia. A sinistra il pievano don Paganelli  (Arch. Zolli-Coviello)

La chiesa di S.Nicola, prima pietra 1834, (murata sul lato nord), consacrata nel 1848

Foto 3 - Anno Santo 1925 - Il 20 ottobre gita in Vaticano. Da sinistra sig.na Lina Galli (abito chiaro e cappellino) con la mamma Umiliana. Il pievano don Paganelli, a destra Maria Zolli.
                Gente pacifica, forse anche un po’ burlona.
Foto 2
- Rosignano è il paese che ha dato i natali a Pietro Gori e questi aveva insegnato ai suoi compaesani-discepoli le regole elementari dell’anarchia; non leggi perché non occorrono quando ci si autolimita. Era il paese delle discussioni sottili sul sociale, delle fantasticherie di un mondo migliore in cui ognuno si autogoverna. Era in fondo gente pacifica, forse anche un po’ burlona. I più evoluti, ossia chi aveva studiato, ambivano a entrare nel “Circolo dei Ventuno” (soppresso nel periodo fascista) i cui componenti avevano una tendenza laico-repubblicana; infine c’erano quelli vicini alla chiesa. Tendenze a parte, era un società maschilista che lasciava poco spazio alla donna. Era impensabile che i mariti pubblicamente passeggiassero al braccio delle loro mogli o che portassero in collo i bambini. In chiesa le donne andavano nella navata di sinistra, gli uomini in quella di destra; i funerali erano per lo più religiosi, ma molti uomini che seguivano il feretro rimanevano sul sagrato senza entrare in chiesa. Nonostante questa indifferenza per la religione, tutti erano orgogliosi che la parrocchia di Rosignano possedesse il migliore, il più bello, il più costoso baldacchino della zona, forse della provincia di Pisa, a cui ancora Rosignano apparteneva. Si dice che fosse tutto in oro. Quando per le ricorrenze passava la processione, a cui partecipavano quasi esclusivamente le donne, i mariti atei si schieravano ai lati della strada per ammirare il baldacchino d’oro. A distanza di molti decenni Castelnuovo può vantarsi ancora della “Bravona”
(vedi) che troneggia nel suo campanile, ma Rosignano non si può più vantare del suo baldacchino d’oro perché è sparito nella notte del 29 ottobre 1928 (Vedi cronistoria). I vecchi si domandano ancora cosa ne sia stato di questo tesoro; non si è più visto, non esiste più dai primi decenni del secolo. Dove sarà? Sarà stato rubato e poi fuso? Oppure sarà in qualche cripta abbandonato come accade a molte opere d’arte oggi dimenticate? A Rosignano piacerebbe che si rispondesse a questi interrogativi. (Sintesi da: "Un ragazzo in Toscana negli anni quaranta" di Piero Santi 1988)
                                      Le feste religiose

Molta importanza avevano le feste religiose, il paese partecipava in massa, le strade erano cosparse di petali di fiori, alle finestre venivano messi gli stendardi e una solenne processione, preceduta dalla banda musicale, passava, con le statue della Madonna o dei Santi o di Gesù, per le strade più importanti del paese. Un sacerdote con i paramenti sacri, sotto un baldacchino benediceva con l’ostensorio la folla che gremiva le strade. Da: "Come eravamo..." di Anna Maria Raigi scaricabile dal sito.
1943 - Don Naldini chiede un locale per i giovani sfollati.
Rosignano Marittimo - Ieri