“I bagni”
assumono rapidamente un ruolo primario. Si specchiano
nel porticciolo ampi, accoglienti, moderni. Bianchissimi,
anche sull'azzurro del golfo. La costruzione in legno
svetta verso l'alto con il tetto aguzzo, si protende
nell'insenatura tranquilla da palafitte, cinta da
parapetti eleganti: è, insieme, veranda e caffè,
ristorante ed ufficio, locale di soggiorno e locale da
ballo. Ha forma di pentagono:
è un'autentica “rotonda sul mare”, dotata di ogni
comfort e con due file lunghe di cabine, decorate da tende, su
entrambi i lati. Accanto l'attracco per le barche per le
uscite a remi. Questi sono i bagni dei ricchi, nessuno si avventura
dall'altra parte del promontorio, al Quercetano dove si trovano i bagni
dei poveri. Dal
1930 fino all'entrata in guerra dell'Italia nel secondo
conflitto mondiale Castiglioncello è una delle stazioni balneari più belle
ed apprezzate dell'intera penisola, rifugio di celebri
personaggi e di famiglie illustri.
Le
firme più note della cultura, dell'arte, del giornalismo,
della politica, dell'industria, dell'aristocrazia, qui
erigono le loro ville, vi soggiornano per lunghi periodi, vi
fanno tappa. L'elenco che annovera Pirandello, Corcos, Massimo
Bontempelli, Sem Benelli, Ardengo Soffici, Sergio Tofano,
Luigi Cimara, comprende pure le grandi famiglie dei Pavolini,
degli Spadolini, dei Milani-Comparetti, degli Osti, degli Olivetti, dei
Montezemolo, degli Uzielli, dei Birindelli (i
proprietari del castello venduto poi ai Conti Pasquini), dei
D'Amico, degli Ungaro, dei Di Renzo, dei Molinari, dei Ferrero,
dei Samuelli, dei
Fradeletto, dei Menicanti, dei Catelani, dei
Moroni, dei Salghetti in un elenco che deve prolungarsi con i
Galluzzi, i Parisi, i Giurati, i Bonaccorsi, e così via. Qui
nascono idilli che sfociano in matrimoni fiabeschi:
esemplare quello di Franca Cangini con il principe Filippo
Hercolani. Tra i giornalisti di gran talento Aldo Valori (con la
figlia Bice che resterà sempre fedele alla località), Luciano
Magrini, poi Cecchi mentre verso la fine del decennio per i loro
scritti già si fanno notare alcuni giovani che diventeranno
famosi.
Breve sintesi ricavata dai volumi "Quaderni di
storia" di Celati-Gattini.
Didascalie supplementari alle foto
Foto 10 -
Il castello
Patrone è finito da poco e sembra dominare la spiaggia dell'Ausonia.
Non c'è ancora il Miramare che sarà inaugurato nel 1912 e la
scogliera finisce sulla battigia. I pini voluti da Martelli sono
già cresciuti e quindi la pineta svolge il suo compito. Inizia
il decollo della località balneare e la corsa alla costruzione
delle ville ovunque.
Foto 16 -
Il promontorio
è ancora scosceso e la casetta dei pescatori Aliboni di Antignano vicino
alle costruzioni a sinistra è
ancora al suo posto, ma i bagni
Lorenzetti sono già pronti ad ospitare i villeggianti
sulla spiaggia dell'Ausonia. A sinistra la villa che in origine è "villa
Carpenter" dato che appartiene ai Carpenter Dunning americani
(oggi "La Scogliera") dei Budini Gattai di Firenze, ed accanto
il rimessaggio barche con sopra il locale adibito a studio del
pittore Eduardo Gordigiani figlio del più noto Michele.
Foto 22
- In costruzione dal 1916, il 25 luglio 1919, prende il
via il Kursaal (dal tedesco: sala di riposo), centro dell'attività
mondana di Castiglioncello con le sue sale da
gioco, da ballo e il suo parco. La struttura voluta dalle ricche
famiglie del promontorio, sarà ristrutturata nel 1931
dall'architetto romano Vittorio Cafiero, divenendo uno dei pochi esempi di bella architettura
moderna della storia di Castiglioncello (primo in cemento armato) e prenderà il nome di
Villa Celestina (non dal colore esterno che era tale, come
comunemente si crede, ma dal nome della madre del
proprietario, il gerarca Attilio Teruzzi che lo abita dal 1932).
Vedi
dettagli su Villa Celestina
Foto 23
Anni '20 - Con
la fine della Grande Guerra,
il turismo diventa un fenomeno di gran
rilievo per le categorie più alte che medie, anche se rimane
tabù per la massa. Il nuovo, favorevole
andamento si ripercuote sulla stazione balneare, ricca di golfi e di scogliere, di verde
e di minuscole, ma incomparabili spiagge. La stagione
si allunga, considerato che vi sono richieste di
soggiorno anche per i mesi di giugno e di settembre.
Scrive Romolo Monti proprietario del Miramare: «In quel periodo le prenotazioni
fioccavano già in gennaio e febbraio, a sollievo dei
gestori degli alberghi esistenti sul promontorio».
"Il mio solco" e "Un oste di
campagna" di Romolo Monti sono scaricabili dalla sezione Scaricolibri del sito.
Foto 32
-
Siamo
nell'estate del 1930 e la foto è apparsa, sui più importanti giornali italiani ed
anche in un libro di memorie sull'approdo. È diventata
immagine storica.
Luigi
Pirandello ha più di sessant'anni, ma vi appare giovanilissimo,
in forma. Ha la paglietta in testa, i baffetti, il pizzo ed è
completamente vestito pur sotto il sole d'agosto: sopra la
camicia sfoggia un pullover bianco, a maniche lunghe, poi
pantaloni chiari e scarpe di tela. Nel suo sguardo sembra
brillare un luccichio divertito.
Arrivava a Castiglioncello con un’auto Astura che gli aveva
regalato la Lancia, guidata dal suo autista Francesco, con tanto
di stivali e spolverina.
Unica concessione alla modernità. Ma la protagonista di
quello che è rimasto un documento significativo è
indubbiamente Marta Abba. La bella attrice si trova nel fiore
degli anni e nel fulgore della sua avvenenza. Qui indossa il
primo due pezzi visto a Castiglioncello, quanto basta per far
impazzire il paese. Alloggiava con Pirandello sempre nella stessa stanza
n° 24 al quarto piano del Miramare (vedi
biografia Romolo Monti).
Nel 1932 la rivista «La Maglia» lancia il grido d’allarme: «I
costumi da bagno tendono a zero. Trionfo della nudità. Cosa
succederà nel 1933?». Le riviste specializzate raccomandano alle
signore di possedere almeno due «costumi da acqua», come si
chiamano i costumi da bagno, onde evitare di stare in spiaggia
con un indumento bagnato. Inutile dire quanto sia disdicevole
esibire un corpo grassoccio e male abbronzato, sebbene il
fascismo prediliga la donna «in carne», alla donna «crisi» del
decennio precedente. Corpi sempre più nudi sulle spiagge, mentre
si inventano costumi traforati per favorire l’abbronzatura.
Gli uomini
scendevano in spiaggia in costume nero con la cintura di corda
bianca e giù risate di gruppo davanti all’obiettivo in bianco e
nero. Le ragazze in prendisole bianco o in costume da bagno nero
a un pezzo, stretto in vita dalla cinturina bianca. Si faceva il
bagno con la cuffia di gomma, per non sciupare la pettinatura,
quasi nessuno sapeva nuotare, si facevano giochi ingenui
nell’eccitazione di mostrare i corpi quasi nudi al sole. La
spiaggia era il solo luogo dove la promiscuità dei sessi fosse
non solo ammessa ma esibita. Si poteva fare una gita collettiva
sulla barca dei pochi pescatori o di qualche proprietario di
villa. Si stava fuori tutto il giorno, si faceva colazione a
bordo con i ricci raccolti, si tornava
scottati e indolenziti, ma appagati e felici.
Breve sintesi ricavata dai volumi "Quaderni di
storia" di Celati - Gattini.
La zona prospiciente l'Hotel Miramare, uno dei punti più
suggestivi della costa di Castiglioncello, presenta già negli
anni '30 una serie di interventi sulle parti scogliose, a
contatto con le spiagge o direttamente sul mare, che non sono
più catalogabili come funzionali alla pesca. Si tratta, in tutta
evidenza, di strutture per la balneazione. La vocazione
turistica, sia pure di un turismo d'elite, della cittadina è
dunque ormai affermata. Sorgono per primi i bagni Corucci e poi
vicino i Bagnetti Lorenzetti, seguiti dai bagni Ausonia. I bagni
dei fratelli
Lorenzetti passeranno poi in gestione ai Martinetti, agli
Spadoni ed ai Maestrelli.
(Il Tirreno).
Una
serena e ineluttabile vacanza di famiglia
Dal 1910 Per quanto mi riguarda, la villeggiatura a
Castiglioncello è sempre stata cosa serenamente ineluttabile.
All'inizio del secolo c'era un avvocato romano con la passione
dei grandi alberghi
sul mare: era sua abitudine soggiornare
sulla riviera ligure, finché non scoprì che ne avevano aperto
uno a Castiglioncello, dunque più vicino alla Capitale. Correva
l'estate 1910 ed egli vi si recò per sperimentare in compagnia
della figlia, che qualche mese dopo doveva sposarsi. Inesperta
della vita, la giovane Elsa l'anno successivo convinse il marito
Silvio d'Amico a ritornarci. Questi erano i miei bisnonni, che
lì per lì la ritennero una vacanza del tutto occasionale, e in
fondo tale seguitarono a crederla per un pezzo, anche quando
incominciarono a essere raggiunti da parenti e amici. A loro si
unirono Pirandello, Bontempelli, Tofano, Cecchi. La figlia di
quest'ultimo, Suso, perseguiva una carriera scolastica
avventurosa senza brillare in latino, perciò Fedele, il
primogenito dei ragazzi d'Amico, fu lì incaricato di darle
ripetizioni. Lei lo trovava troppo serio, lui le attribuiva un
eccesso di originalità, e si innamorarono. La loro coincise tra
l'altro con la grande generazione pioniera del cinema, che a
partire dagli anni '50 condusse sulle spiagge di Castiglioncello
registi, musicisti e attori. Il tempo, com'è naturale, ha
suggerito qualche aggiornamento anche alla mia famiglia, ma non
in materia di vacanze: siamo ancora lì.
(Di Margherita d'Amico -
Corriere della Sera - 27 luglio 2003)
Guglielmo Marconi al Miramare
Sul terrazzo del
Grand Hotel Miramare, nel 1933 Guglielmo Marconi svolse alcuni
esperimenti legati all'invenzione del radar che fu poi realizzato
dagli inglesi ed usato durante la guerra dalle loro navi contro di
noi. A Marconi piaceva
farsi notare, e
vanitosissimo, si faceva vedere in giro facendo sfoggio di
decorazioni e di uniformi. Riuscì anche ad avere il titolo di
marchese, per sé e la seconda giovanissima moglie, più giovane
di sua figlia, sposata dopo essersi fatto annullare in Vaticano
il primo matrimonio. Diventato marchese, amico del fascismo e
accademico, si atteggiò anche a fervente cattolico e andò a
baciare l’anello di papa Pacelli e a farsi fotografare e filmare
in Vaticano. (Vedi
Marconi nel parco Uzielli). Come si può notare, sono scomparsi i
bagni sulle palafitte e le cabine sono ora allineate a terra,
questa sistemazione è già attuale nel 1928 e non va collegata
alla costruzione della
passeggiata lungomare (1936). Le passarelle verso le
palafitte servivano a superare le asperità degli scogli a monte
della spiaggia, qui evidentemente già ridimensionate ed eliminate
poi con il lungomare. La struttura della
"Lucciola" è ancora su pali, ma buona parte del
solarium è già presente. La serie dei bagni in successione:
Ausonia, Lido, Miramare, presenti in questo golfo è
sempre stata chiamata i "Bagnetti". Tante le barche
all'ormeggio fra le quali si fa
notare la GI.FU.LA, una grande barca a vela che prende il nome
dalle iniziali Gigliola, Furio (1916-2011) e Laura: i figli dell’avvocato
Augusto Diaz, labronico di fervente fede socialista i cui figli
diverranno accesi comunisti. Laura scriverà nel dopoguerra, su
un giornale romano un articolo in titolato: “Il Papa ha le mani
macchiate di sangue” e verrà scomunicata, cosa che non la
disturberà per niente.
Ferruccio Chellini (padre di
Vadino fotografo) autista dei vip
... Nel '22 fu
chiamato a Castiglioncello da Probo Magrini medico, pezzo grosso del
regime fascista, podestà, per fargli da autista. Magrini aveva
la villa in cima al Poggio Allegro (vedi) e lui trovò casa in Via
Signorini. Con la macchina lo accompagnava dappertutto, ma
specialmente in vacanza e alle frequenti partite di caccia,
occupazione preferita dai capoccioni di allora. Così facevano la
spola fra il lago di Massaciuccoli, le riserve nel Chianti e la
foce dell'Ombrone dove cacciavano le anatre appostati nella
botte affondata nel padule. Quando arrivava Italo Balbo, il
famoso trasvolatore, con l'idrovolante ammarava ai bagnetti
davanti al Miramare
(foto 26),
portando anche il Teruzzi da Roma e lui andava a prenderli per portarli alle
ville o alle cene che spesso si facevano alla trattoria Portovecchio, tra grandi bevute e inni fascisti. Spesso portava
anche la mamma del Gen. Teruzzi a Viareggio e la riportava
indietro la sera. La signora doveva andare a prendere il thé o a
giocare a canasta con gli amici: nel tempo le abitudini non sono
molto cambiate. Le occupazioni...di utilizzo del tempo di chi
gestisce il potere e dei suoi familiari sono spesso pagate dallo
stato...(Da: "Castiglioncello: un
secolo di immagini" di C. Castaldi e G. Marianelli scaricabile
dalla sezione Scaricolibri del sito)
1907 - La Capitaneria di Porto obbliga i bagni ad avere la
barca di salvataggio
1909 - Permessi apertura bagni
per Ferruccio Lorenzetti e Ruggero Corucci.
Rosignano 27 agosto 1909 - Al Prefetto di Pisa -
Oggetto Stabilimento balneare.
Mentre Le do notizia che ho comunicato ai Signori Lorenzetti e
Corucci di poter tenere aperto il loro stabilimento balneare per la
corrente stagione, Le significo che esiste a Castiglioncello un
altro stabilimento appartenente alla famiglia Simoncini cui fu
comunicata la circolare 20 luglio 1909 n.9870 senza ottenere replica
alcuna. Con ossequi il Sindaco.
(Giuseppe Comparini)
26 agosto 1909 - R.Prefettura di Pisa - Sig. Sindaco
Castiglioncello - Stabilimenti balneari.
Prego la S.V. di voler significare agli utenti di codesti
stabilimenti balneari Sigg. Ferruccio Lorenzetti e Ruggero Corucci
che in seguito alla ispezione sanitaria eseguita da questo Medico
Provinciale, nulla si ha in contrario a che rimangano aperti per
tutta la stagione. Il Prefetto.
27/agosto 1909 - In seguito alla ispezione sanitaria passata dal
Medico Provinciale al suo stabilimento balneare, il Prefetto della
Provincia mi incarica di significare che nulla vi è in contrario a
che il medesimo rimanga aperto per tutta la stagione. Il Sindaco.
|