Vada oggi

 Centro Giochi Coriandolo in via 2 Giugno per 24 bambini. A Vada sono operativi anche l'Asilo Nido Arcobaleno
con 36 bambini e la Scuola dell'Infanzia Ciari per 70 bambini, oltre alla Scuola Regina Pacis
(dati CRM 2006).
                       Vita dura per il primo asilo
Negli ultimi anni del '40 i comunisti di Vada, insieme a larga parte del cittadini, dopo aver costruito con le loro mani il circolo ricreativo, iniziarono la raccolta di fondi per costruire un asilo. I fratelli Saul e Leone Bernini ancora una volta aiutarono concedendo di rialzare la struttura che era stata utilizzata come cinema in passato. Vi fu un lavoro volontario e inoltre molti si impegnarono a versare 500 lire al mese per costruire l'opera. E pensare che, in quel periodo, la  paga mensile andava dalle 15.000 alle 20.000 lire al mese! L'asilo fu ultimato con il solo contributo dei cittadini vadesi e la gestione fu affidata all'Unione Donne di Vada. Molti bambini, oggi babbi e nonni, sono stati ospiti di quell'asilo che ebbe anche chi cercò di farlo chiudere, ma non ci riuscì. Quello di Vada fu il primo asilo del Comune a non essere diretto dalla Chiesa, ma dal contributo del cittadini che se ne fecero carico per molti anni, fino a quando il Comune di Rosignano ha potuto costruire un asilo comunale nelle frazioni...ma nel mese di marzo del 1953, per ordine delle istituzioni governative, l'asilo di Vada fu chiuso. Questo asilo era l'unico allora gestito dall'U.D.I. (Unione Donne Italiane) e mantenuto economicamente dai cittadini di Vada; questo fu il motivo della chiusura! Non era un asilo clericale anche se dipendeva, come programma culturale, dal Provveditorato agli Studi. Abbiamo avuto ragione di pensare che qualche buon pensante della storia antica sia intervenuto per impedire che il diavolo prendesse dimora nella gioventù vadese. Chiuso l'asilo nacquero ovvie proteste della popolazione e ogni mattina quattro o cinque donne dell'U.D.I si recavano in delegazione dal Prefetto di Livorno. Di quell'atto fazioso e illegale fu informato il Sindaco di Rosignano, il Presidente della Provincia, il Sanitario Comunale, quello Provinciale, l'Ispettore Didattico di Rosignano ed il Provveditorato agli Studi. L'asilo possedeva tutti i requisiti tecnici, sanitari e didattici per svolgere la sua attività. Alla fine di novembre del 1952 la popolazione di Vada conquistò una importante vittoria: le Autorità Scolastiche, d'accordo con il Prefetto, revocarono l'ingiusto provvedimento di chiusura dell'asilo. Per l’azione delle donne e della popolazione di Vada e grazie anche al deputati locali in Parlamento, la verità vinse nel confronti della menzogna.
(Da: "Ricordi di un operaio" di Emilio Lupichini 1997)

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