Vada la Sangriata si prende un anno di riflessione, anzi no CHIUDE I BATTENTI

 La storia e le incertezze del 2005
 ed il sondaggio per dire la tua  

2011 - Alle Spiagge Bianche si riprova con il "Circo Nero"
Questa è la ricetta "Sangria" proposta al beach party di Vada:

Vino rosso
Vermouth bianco
Spumante secco e dolce
Frutta macerata.

La Sangriata 2006? Ormai è morta. Il Comune dice no anche a feste alternative  
 Niente sangriata, niente programma alternativo. La festa piu’ frequentata dell’estate non si farà. L’amministrazione, per il secondo anno consecutivo ha detto no, ma un no scontato, perché in realtà dal comitato organizzatore non è arrivata nessuna richiesta. Così l’ultimo sabato di luglio, data nella quale di consueto si teneva l’evento, alle Spiagge bianche di Vada non si riuniranno decine di migliaia di giovani, non si verseranno centinaia di litri di sangria e non si ballerà al ritmo della musica del momento. La conferma arriva dall’assessore a cultura, turismo e sport Alessandro Franchi, il quale precisa che “ nessuna richiesta è arrivata. Così - prosegue - non abbiamo neanche pensato a programmare qualcosa di alternativo”. L’anno scorso polemiche a non finere scaturirono in seguito alla decisione del Comune di dire basta alla sangriata. Furono fatti sondaggi e fino all’ultimo momento si temette che le Spiagge bianche potessero diventare lo scenario di party abusivi. Alla fine il dispiegamento delle forze dell’ordine e le misure prese dall’amministrazione servirono solo a scongiurare l’arrivo di un paio di furgoncini sui quali erano caricati grossi impianti stereo. E sulla spiaggia si riunirono solo poche decine di giovani. Il silenzio quest’anno è invece calato davvero sulla sangriata. E l’ultimo sabato di luglio resterà nei ricordi di turisti e residenti come una tranquilla giornata estiva. Le occasioni di divertimento comunque non mancano, perché per chi vuole divertirsi i locali della zona offrono serate a suon di musica, cocktail particolari e sorprese a non finire. (C.Giannini 26/7/2006)

SANGRIATA 2006 NESSUNO NE PARLA PIU'  (25-7-2006)

L'anno di riflessione deve essersi trasformato strada facendo, in una rinuncia piena. Questa pare essere la conclusione ad una settimana dall'appuntamento grazie ad una legge che regolamenta anche le cosiddette
FESTE DI PIAZZA, sagre, eventi che prevedono la somministrazione di cibi e bevande. A
partire da quelle organizzate dagli stabilimenti balneari, che già avevano i loro guai nel contenzioso con residenti assai poco disposti a tanto rumore. Il problema è che con la nuova normativa europea non sarà più possibile “improvvisare” in pochi giorni eventi di questo tipo.  La legge prevede infatti che anche per questo tipo di iniziative sia necessaria una Dia (Dichiarazione di Inizio Attività), provvisoria.  E l’autorizzazione sanitaria scatta non prima di 45 giorni dalla presentazione della Dia. Insomma, l’autorizzazione per la festa va chiesta almeno 45 giorni prima della data di svolgimento. Idem per la Sangriata che molto probabilmente anche quest’anno non si farà. «Ad oggi - dice il presidente Daniele Donati  della Pubblica Assistenza che è tranquillo perché è l’unica iniziativa che lo riguarda- pur non escludendo niente non ci sono elementi nuovi per far pensare che si faccia la Sangriata. Per il resto il Comune mi ha spedito la normativa. Che rispetto e apprezzo: se può servire a predisporre una programmazione sul territorio delle feste in modo che non ce ne siano in contemporanea, è positiva». Che la Sangriata non si farà lo confermano anche gli organizzatori delle vecchie edizioni: «Devono decidere Comune e Pubblica Assistenza - dicono - se decideranno di farla poi magari ce lo verranno a dire ed entreremo in ballo come comitato organizzatore, ma la vedo molto difficile». Ma quali sono i limiti della nuova normativa? La Dia scatta in tutti quegli eventi non di tipo strettamente privato, dove ci siano alimenti che vengono preparati e somministrati. Non è tanto l’entità della festa che conta, quanto cosa si somministra e come. La legge non riguarda le feste private, ovvero quelle che faccio a casa mia, per gruppi di parenti o amici. Riguarda invece quelle organizzate su suolo pubblico, con attrezzature che vengono montate per la preparazione degli alimenti. È il caso ad esempio della Sangriata che tanto fece discutere negli anni passati.  Chi intende organizzare una festa deve quindi recarsi per tempo negli uffici comunali, riempire l’apposita modulistica e presentarla poi almeno 45 giorni prima della data dell’evento. La Dia andrà poi alla Usl che valuterà e verificherà l’esistenza dei requisiti sanitari, ma non sarà indispensabile una risposta positiva, visto che il silenzio della Usl sarà considerato come assenso. Associazioni, gruppi, enti di volontariato o semplici privati quindi se andranno a chiedere l’autorizzazione per una festa o un intrattenimento in programma ad esempio dopo un mese si vedranno respingere la domanda. E in Comune non potranno farci niente, neanche per istanze benefiche, perché l’aspetto sanitario è delicato, e la rigidità non è un optional. (Luciano Donzella Il Tirreno del 16-4-2006)

Luglio 1994 - I giocatori del Rugby Rosignano si ritrovano al Lillatro per una "sangriata". La festa privata si allarga agli amici ed oltre e deve poi trasferirsi alle Spiagge Bianche.
Nel 2003 richiama 25.000 persone nella zona. Nel 2004 causa l'elevato numero di presenze e in conseguenza le disfunzioni e attività collaterali non autorizzate, nasce tutta una serie di intense polemiche circa l'opportunità di continuare o meno in futuro, non ultimo l'incidente occorso
sempre nell’agosto 2004 a Calogero Maenza, 24 anni, che perse la vita sull’Aurelia con un amico, Matteo Corbinelli, di 23. Tornavano a casa di notte in bici dopo aver partecipato alla Sangriata. Furono travolti da un’auto all’altezza del ristorante “La Cicala che ride”. Morirono a poche ore di distanza l’uno dall’altro.
SANGRIATA: dopo il NO all'edizione 2005, cosa faresti nel 2006?
Troppo rischiosa meglio rinunciare decisamente (voti 67)
Deve continuare prendendo tutte le precauzioni possibili (voti 497)
Non so  (voti 0)
Il sondaggio effettuato, chiuso il 3-8-2005, aveva dato: NO=67 e SI=497
per un totale di VOTI=564
GIOVANI, se sabato 30 luglio, avete deciso di partecipare alla "Sangriata alternativa" fate in modo che sia un esempio di civiltà, sarebbe il modo migliore per riavere la "Sangriata originale" confezionata con tutta la sicurezza possibile, come avete chiesto in questo sondaggio. La vera difesa di una manifestazione non la fanno le autorità, ma chi intende viverla con pienezza e responsabilità...
(La redazione)
Riportiamo da Il Tirreno di martedi 2 AGOSTO 2005
         Niente festa alternativa. Ha vinto il buon senso
 E così la sangriata abusiva è stata scongiurata. Secondo me, questa è una vittoria di tutte le persone alle quali è rimasto un po’ di buon senso.  Non c’è dubbio che la sangriata così come si era svolta fino all’anno scorso era sostanzialmente un appuntamento dove ci si ubriacava, ci si drogava lasciando sul posto una grande quantità di rifiuti. Forse fra coloro che partecipavano a questa festa c’era anche qualche giovane che aveva soltanto intenzione di soddisfare desideri innocenti come cantare, divertirsi e stare in buona compagnia. Ma certamente nella maggioranza le intenzioni erano assai diverse e di ciò se ne è avuta la prova ogni anno (...)  Insomma, questo mancato appuntamento deve essere registrato come un vero e proprio successo per tutti coloro che, pur comprendendo le esigenze dei giovani, ritengono che per una festa del genere non ci sono, attualmente, le strutture, i mezzi e il personale per una corretta gestione della manifestazione stessa. Dicevo all’inizio che la sangriata scongiurata è un successo per tutte le persone di buon senso, ma soprattutto è un successo del sindaco di Rosignano Marittimo, Alessandro Nenci, che è stato il protagonista assoluto di questa battaglia. Una battaglia che certamente il sindaco ha vinto grazie alla efficacissima collaborazione di tutte le forze dell’ordine, ma della bontà della quale è stato il primo e il più convinto assertore.  Senza dare troppo peso al fatto che la sua decisione di interdire la festa poteva provocare per lui una perdita di consenso fra alcuni strati giovanili Alessandro Nenci ha seguito dritto dritto la sua precisa opinione e cioè quella di un padre, di un educatore e di un uomo politico che ha come obiettivo principale il benessere di tutti.  Dino Dini
 

da Il Tirreno di LUNEDÌ, 1 AGOSTO 2005 

Niente Sangriata abusiva.

Fuochi sì, ma niente Sangriata abusiva. Dopo il tentativo di un furgone carico di attrezzature per fare musica di entrare alle Spiagge Bianche sabato sera, nessun altro mezzo è riuscito a varcare gli ingressi del Galafone e di via Pietrabianca in genere. Gente ne è arrivata sabato sera alle Spiagge Bianche: a mezzanotte, erano due gli accampamenti di tende più consistenti, uno a sud e uno a nord del punto azzurro. Arrivavano percussioni di tamburo, risa e urla, ma musica niente. Da duecento a trecento in tutto i giovani (per lo più di fuori zona) che sono rimasti per l’intera nottata in spiaggia. Il flusso di persone è cominciato ad essere più massiccio verso l’una di notte, ma erano arrivi alla spicciolata, giovani non informati che la festa non si faceva: qualcuno entrava comunque in spiaggia, qualcuno tornava indietro dopo aver parlato con le forze dell’ordine.
Multe, rimozioni, sequestri. Ha funzionato il piano di ordine pubblico disposto dalla Questura di Livorno e coordinato dal dirigente del commissariato di Rosignano. Controlli e servizi eseguiti in modo capillare - è il commento a consuntivo della notte di mobilitazione - hanno stroncato sul nascere tentativi di festa abusiva e garantito sicurezza e tranquillità per i cittadini. Sono stati massicci i controlli su mezzi e persone. La polizia municipale ha elevato in tutto venti multe e rimosso cinque auto. Quanto a sequestri di stupefacenti, un bilancio non è ancora stato stilato (al casello dell’A-12 a Rosignano c’erano anche i cani antidroga). Polizia di Stato, polstrada, carabinieri, guardia di finanza, forestale, rangers e polizia municipale le forze in campo ieri notte.
Il sollievo del sindaco. Ora più che mai, all’indomani del pericolo di festa abusiva sventato e con un bilancio di ordine pubblico e sicurezza in positivo, il sindaco Alessandro Nenci rimane convinto della sua posizione. «Ha funzionato come deterrente la notizia che la festa non si faceva. Nonostate i segnali che venivano da più parti - dichiara - di giovani intenzionati a fare una festa alternativa alla Sangriata, l’azione di sorveglianza e di controllo sulla viabilità ha dato i suoi effetti». Del resto, continua il sindaco, «negli ultimi anni la festa era cresciuta in modo esponenziale e incontrollabile. In condizioni diverse, potremo pensare a organizzarla nel 2006, ma in modo da evitare il pericolo di un evento fuori controllo. C’è da parte dell’amministrazione comunale l’interesse a recuperare lo spirito iniziale (divertimento ai fini di solidarietà, ndr) della festa».

 da Il Tirreno di GIOVEDÌ, 07 LUGLIO 2005 

E dopo lo stop si teme una festa abusiva  

Contromisure del sindaco: informazione in internet e controlli dei vigili
  Non sarà facile smorzare l’effetto mediatico che la Sangriata si era guadagnata in undici anni di onorata carriera, il tam tam che si innescava di questi tempi e faceva arrivare alle Spiagge Bianche fino a 30mila persone in cerca di una notte tra luna, sabbia e sangria. Ora che il dado è tratto, che l’amministrazione comunale - per voce del sindaco Alessandro Nenci - ha detto no alla Sangriata, incombe il rischio che comunque arrivino, l’ultimo sabato di luglio (il giorno dell’appuntamento annuale con la festa in spiaggia lunga una notte) migliaia di persone alle Spiagge Bianche.
 Ci ha pensato anche lo stesso Nenci e come intervento tampone ha escogitato, intanto, «un’opera di controinformazione su internet. Contatteremo i siti internet in cui si parla di Sangriata. Come in passato ha funzionato il tam tam per dire che la festa si faceva ora succederà lo stesso per dire il contrario», promette il primo cittadino. E tramite i canali percorsi dai cybernauti l’amministrazione comunale diramerà il messaggio: che la Sangriata quest’anno non si fa, o non si farà più. Il sindaco, come annunciato nella conferenza stampa che ha messo fine a ogni supposizione su Sangriata sì, no, forse, ha detto «ci prendiamo una pausa di riflessione». Cosa significa pausa di riflessione, gli domandiamo. E lui risponde «non disconosciamo l’importanza della motivazione iniziale con cui la festa è nata. Per questo vorremmo ripartire con iniziative analoghe». Il “no” scandito a chiare lettere si traduce nella volontà «di interrompere la crescita esponenziale di frequentatori. Non c’era più controllo. Erano stati 20mila (a dire il vero gli organizzatori parlavano di 30mila, ndr) nel 2004; nel 2005 sarebbero stati 30mila».  Secondo intervento dopo la controinformazione: agenti di polizia municipale a bloccare aspiranti frequentatori sciolti della Sangriata che non c’è. «Nei due tre giorni precedenti quella che doveva essere la data della festa (30 luglio, presumibilmente, ndr) metteremo pattuglie agli ingressi della città per fare opera di dissuasione a chi volesse andare alle Spiagge Bianche e farci feste».  Ma in casa del comitato organizzatore - i giocatori del Rugby Rosignano di un decennio e passa fa - è difficile da mandare giù il boccone amaro di tanti anni di impegno e lavoro per la festa gettati al vento. Ieri Gianni Carugi (uno degli storici del Rugby Rosignano) ha annunciato che il gruppo (ex) organizzatore invierà una lettera al sindaco. «Lettera non pronta, dovremo consultarci», dice Carugi. Anche lui teme un arrivo in massa di persone il giorno che doveva essere della festa. E questo lo preoccupa. «Sarebbe un grosso problema - continua Carugi -. Con un po’ di informazione possiamo dire che la festa non si fa. Credo che gli amministratori abbiano calcolato questo rischio. Noi avevamo creato una bella festa, divertimento a scopo di solidarietà. Ma se non la tuteli, il problema della sicurezza esiste. L’anno scorso è stata lasciata allo sbando. Dovevano essere fermati quelli che arrivavano con casse di birra e tubi innocenti per montare banchi abusivi; bastava trovare uno spazio per depositare quella roba. Ma sul nostro territorio l’amministrazione non vuole eventi. In Versilia, a Rimini e Riccione feste come la Sangriata le pubblicizzano. Si mettono a tavolino a marzo e organizzano per l’estate. Qui invece, pedate sulla ghigna ai giovani. E lo dico con grande stima e fiducia del sindaco e dell’amministrazione».  Dai banchi del consiglio comunale, Città Nuova non perde tempo a esprimere apprezzamento per «la pausa di riflessione presa sull’opportunità dello svolgimento della Sangriata. Avevamo già avanzato forti perplessità di ordine pubblico, di sicurezza e viabilità per un evento divenuto ingestibile. Per conservare i nobili intenti di solidarietà che animarono gli organizzatori della iniziativa, siamo disponibili a dare il nostro contributo per valutare altre proposte che potranno emergere tra i giovani e le associazioni». Di BARBARA ANTONI  

da Il Tirreno di GIOVEDÌ, 07 LUGLIO 2005 

I sondaggi in rete dicono sì al party Spiagge bianche le più cliccate  

IL CASO Anche un sito locale a tema

  Da quando è partito il tormentone sangriata sì sangriata no, www.lungomarecastiglioncello.it,  ha proposto un sondaggio online. Domanda: quale è la tua opinione sulla Sangriata 2005? Due risposte possibili: troppo rischiosa, meglio rinunciare decisamente; deve continuare prendendo tutte le precauzioni possibili.  In pochi giorni, si sono espresse 152 persone, schierate nettamente per la continuazione della festa: 92,8% contro un misero 7,2 che riteneva meglio rinunciarci subito.  «Anche se ormai l’amministrazione comunale ha preso la decisione, dice l'autore, può darsi che il sondaggio riscuota ancora interesse. Io, con il mio sito, non faccio che seguire i fatti e tenerli all’attenzione dei cittadini. Se il Comune andrà avanti con questa decisione, la situazione potrebbe diventare pressante». Dei 152 navigatori che si sono presi la cura di dire la loro sulla festa alle Spiagge Bianche, il 60% potrebbero essere di fuori zona. Lo dice a ragion veduta, dato che il suo sito si appoggia su un altro sito che monitorizza gli accessi: non è in grado di dire chi sono ma può risalire alla provenienza geografica.  Non finisce a www.lungomarecastiglioncello.it l’avventura virtuale della Sangriata. Basta andare su un motore di ricerca, scrivere “sangriata spiagge bianche” e dare l’invio, che la schermata si riempie di siti in cui l’evento woodstockiano di (ex) casa nostra è protagonista. B.A.

da Il Tirreno di MERCOLEDÌ, 06 LUGLIO 2005 

Ora è deciso, la sangriata non si fa. Il sindaco: «Evento divenuto ingestibile». Proposte altre iniziative.  

La decisione presa dopo lunghi incontri con gli organizzatori e un passaggio in giunta.
La sangriata 2005 probabilmente era già morta prima di nascere dopo l’ondata di polemiche che accompagnarono l’ultima edizione. Ieri mattina Alessandro Nenci gli ha dato l’estrema unzione. Ma ha voluto precisare: «Si tratta di una pausa, non è un no definitivo».
 Per comunicare questa decisione, partorita dopo accese riunioni con gli organizzatori e un delicato passaggio in giunta, il sindaco ha scelto la convocazione di una conferenza stampa, forse stufo del balletto di dichiarazioni (e previsioni) d’inizio estate: sangriata sì, sangriata no, sangriata forse. Il risultato è che alla fine di luglio alle Spiagge Bianche la festa che rappresentava, da alcuni anni, l’evento cult per migliaia di giovani di tutt’Italia, non si farà. «Questa manifestazione - ha detto Nenci - che era nata come contrassegnata da un grande spirito di amicizia e solidarietà, ha avuto un trend di crescita esponenziale che secondo noi ha determinato difficoltà oggettive soprattutto se collocata in un ambiente suggestivo come quello della Spiagge Bianche, ma di difficile gestione».  Significa che l’amministrazione comunale non ce la fa più a sopportare il peso di un evento che si consuma in 24 ore e che vede concentrarsi sull’arenile dalle 20 alle 25mila persone. Con costi per il dispiegamento di forze di sicurezza, per il mantenimento della pulizia delle spiagge, per il controllo della viabilità. I numeri dello scorso luglio sono impietosi: 30 interventi di soccorso per malori e ferimenti, la Pubblica Assistenza che allestì una sorta di ospedale da campo con 20 posti letto, 20 bagni chimici, un piccolo servizio di sicurezza con 10 vigilantes, oltre 100 verbali elevati dai vigili urbani. Una festa, nata con nobili intenti una quindicina di anni fa grazie all’impegno dei rugbisti biancoblù e poi diventata momento di solidarietà ed aiuto con gli incassi in parte devoluti per comprare ambulanze, si è trasformata in un vero e proprio happening nazionale. Tanto che già l’anno scorso furono proprio gli organizzatori a lamentarsi per l’invasione di venditori abusivi (risultato, 400 litri di sangria avanzati) e, mortificati dalla coda polemica dopo la manifestazione, prospettarono di fare valigie. «Ci avete lasciati soli», dissero esasperati.  Nenci, oggi, è consapevole che questa decisione di sospendere la Sangriata provocherà reazioni. «Voglio ribadire che noi non siamo contro i giovani, non vogliamo penalizzare affatto iniziative che nascono da loro», ha detto il sindaco. «Abbiamo anche dato la nostra disponibilità a sostenere e a partecipare a manifestazioni alternative a questa. Abbiamo offerto la possibilità di utilizzare lo stadio...». Proposta che evidentemente è caduta nel vuoto tra gli organizzatori.  Nenci, con gli assessori Dunia Del Seppia e Alessandro Franchi, non ne fa neppure una questione di sicurezza, per la quale il compito è demandato anche ad altri enti ed istituzioni (prefettura, forze dell’ordine). Ed è consapevole che comunque, il tam tam del passaparola e via internet, potrebbe far convogliare nella zona migliaia di persone che metteranno sù, lo stesso, un festival della sangria. «Vigileremo con pattuglie di polizia municipale», dice il sindaco. Che però non ci sta a passare come il killer delle iniziative giovanili. «E’ una pausa di riflessione, questa», ribadisce. In attesa di tempi migliori. Di ANDREA ROCCHI  

LE REAZIONI  

Dispiaciuti, amareggiati: «La festa perde appeal»  

 Non si fanno attendere le reazioni alla comunicazione del sindaco Alessandro Nenci che l’edizione 2005 della Sangriata non si farà. Gli (ex) organizzatori (il comitato per la Sangriata) si dicono delusi e dispiaciuti e parlano di «occasione persa»; da parte sua, la Pubblica assistenza che li affiancava anticipa manifestazioni di altro genere e si augura che «il prossimo anno la Sangriata riprenda con lo spirito originario».  Gianni Carugi del Rugby Rosignano è uno di quei “ragazzi” che diversi anni fa si ritrovarono alle Spiagge Bianche a bere sangria e diedero vita alla festa. «Siamo delusi - spiega Carugi -, perché questa amministrazione ha tagliato i ponti. Non pensavamo che si arrivasse al punto di dovercene privare. La Sangriata ha un grande richiamo per adulti e giovani. Soprattutto giovani. Questa è la dimostrazione che per loro non si vogliono trovare spazi. E comunque di iniziative di questo tipo se ne fanno di più grandi in tutta Italia. Ci voleva sinergia di forze - prosegue - e maggiore volontà da parte di tutti». Carugi annuncia che scriveranno «una lettera di risposta alla decisione». Anche le due Pro Loco di Rosignano e Vada sono dispiaciute: auspicavano che la manifestazione si ripetesse anche quest’anno.  «Siamo amareggiati - sottolinea la presidente della Pro Loco di Solvay Giovanna Chiellini -. Quando un’iniziativa si ferma un anno non riprende poi così facilmente». E Roberto Creatini, presidente della Pro Loco vadese dice che «la speranza era quella, in termini di gestione, che partecipassero le autorità. Ci dispiace - continua - perché la manifestazione aveva grande richiamo». Daniele Donati, presidente della Pubblica assistenza parla di «decisione meditata. Dal punto di vista organizzativo - conclude - era tutto ok, ma erano le posizioni che si sono create parallelamente ad essere difficilmente gestibili. Moralmente non ce la sentiamo di dare spalla a situazioni come quelle dello scorso anno, ma ci auguriamo che il prossimo la Sangriata sia rifatta con lo spirito originario di solidarietà». Di Chiara Giannini

da Il Tirreno di martedi, 8 Giugno 2005:  

Sangriata: il Palazzo tace 

Più no che sì, ma gli incontri sul raduno continuano

  Rischia di trasformarsi in un affare di Stato l’organizzazione ed il relativo nulla osta per l’edizione 2005 della Sangriata. Dopo l’orientamento espresso dall’amministrazione comunale di non concedere l’autorizzazione per problemi di sicurezza, ieri si sono registrate alcune reazioni di meraviglia da parte di rappresentanti di associazioni turistiche e non.  Meraviglia non tanto per la posizione dell’amministrazione comunale (preoccupata per dover gestire un evento che richiama alle Spiagge Bianche oltre 20mila giovani) ma per la notizia trapelata che ieri, la giunta, avrebbe definitivamente deciso sulla Sangriata. Tra gli organizzatori c’è chi ha manifestato stupore ritenendo non ancora conclusa la fase di discussione avviata col sindaco e gli altri amministratori. E l’ondata di reazioni avrebbe spiazzato la stessa amministrazione col sindaco Alessandro Nenci che ieri ha fatto chiaramente capire che la decisione sarà comunicata prossimamente attraverso una conferenza stampa.  Non è un mistero, però, che proprio il sindaco sia scettico sulla possibilità di gestire al meglio un raduno sul lungomare che diventa ogni anno sempre più difficilmente controllabile. E ieri mattina, prima della giunta, Nenci avrebbe incontrato il presidente della Pubblica Assistenza Donati per chiarire alcuni aspetti non ancora completamente chiariti nel precedente incontro avuto con gli organizzatori della Sangriata. Oggi Palazzo Civico manda a dire che è ancora tutto da decidere. Non si sa se per mettere a tacere i più polemici o perché, effettivamente, sta ripensando una scelta che sembrava già maturata.

da IL Tirreno di martedi, 7 Giugno 2005:  

Troppi problemi, addio Sangriata
«Controlli difficili e sicurezza a rischio». Il Comune pronto a dire no.
Preoccupazione per gestire l’arrivo di ventimila giovani tra l’Aurelia e le Spiagge Bianche

 La “Sangriata”, ossia il mega raduno di mezza estate da consumare tra la notte e l’alba dell’ultimo week-end di luglio sulla riva del mare di Vada sarà, con tutta probabilità, cancellata dagli appuntamenti dedicati ai giovani. Le indiscrezioni accreditate sono giunte dopo una riunione che si è tenuta nei giorni scorsi con gli organizzatori di tale manifestazione, tra i quali la Pubblica assistenza. Il problema maggiore alla base di tale decisione, rimane quello relativo alla sicurezza dato l’enorme numero di giovani che in una sola notte si riversano nella zona delle Spiagge Bianche.  Il sindaco, Alessandro Nenci, non si sbilancia: «La decisione definitiva - ha detto - verrà presa durante la riunione di giunta. Abbiamo avuto, nelle settimane scorse, riunioni con gli organizzatori. Dell’esito di tale riunioni parleremo questa sera in sede di giunta, sede nella quale decideremo se la manifestazione verrà organizzata anche quest’anno oppure no». Il sindaco però, ribadisce le perplessità avanzate anche nei mesi scorsi legate alla sicurezza. «La Sangriata ha raggiunto tali proporzioni da diventare difficilmente gestibile proprio per motivi di sicurezza». È infatti impossibile capire quante persone, soprattutto giovani, partecipino a questa iniziativa di fine luglio; c’è chi parla di ventimila, forse 30mila presenze che in una notte si riversano sul tratto di costa diventato un must per i giovani. Giovani che arrivano in auto da tutta la Toscana se non da tutta Italia, ma anche in ciclomotore o in bicicletta, intasando letteralmente le strade che portano sull’Aurelia, impedendo la normale circolazione. Musica alta, da sballo, e sangria ma anche bottiglie di birra e vino portate all’interno di cassette o addirittura frigoriferi, per segnare, in un modo diverso, la notte di mezza estate. Impossibile recintare la zona, impossibile controllare chi entra e chi esce dal perimetro della riserva biogenetica. Difficile controllare anche i venditori abusivi che fanno affari d’oro in una sola notte. E impossibile un vero controllo antincendio. Tutti motivi che hanno sollevato il problema se riproporre, con la formula di sempre, questa manifestazione nata dal Rugby Rosignano a scopi benefici. Ma se cancellare la Sangriata dal calendario degli eventi rosignanesi sarà teoricamente facile, più difficile sarà toglierla dalle abitudini e dal cuore dei tanti giovani che vi hanno partecipato per anni. Il timore è quello che migliaia di questi si riversino comunque, l’ultimo sabato di luglio, sulla spiaggia per dare vita ad un raduno senza che nessuno possa effettuare controlli anche se minimi. Anche questo è un problema che la giunta di Rosignano dovrà affrontare quest’oggi.  A.Bernardeschi
 

UN PO' DI CRONACA da IL Tirreno di sabato, 31 LUGLIO 2004:

Quelli che il rugby... idearono la Sangriata  

Una festa nata dieci anni fa come ritrovo del dopo partita  di BARBARA ANTONI 

  Metti una squadra di atleti, giocatori di rugby. Agonismo all’ultimo respiro nel primo e secondo tempo, al terzo... si abbassa la guardia. L’agonismo lascia il posto al senso di fratellanza; si mangia, si scherza, si beve. Una sangria, perché no. E allora, troviamoci al Lillatro, per una sangria tutti insieme. Luglio 1994, in questa cornice nasce la Sangriata. In prima battuta ritrovo per i giocatori del Rugby Rosignano, poi si amplia alle rispettive fidanzate, fratelli, cugini. Poi agli amici. E agli amici degli amici.  Potenza del passaparola: nove anni dopo, nel 2003, l’undicesima edizione (undicesima perché per due anni ne sono state organizzate due, in luglio e in agosto) totalizza 25mila partecipanti. E per stasera sono attesi in 30mila.  Senza mai spendere un centesimo di pubblicità, la Sangriata è diventata l’evento dell’estate rosignanese (quest’anno, per la prima volta, ha anche ottenuto il patrocinio dal Comune). Complice lo scenario incantato delle Spiagge Bianche di notte, che però non basterebbe se l’entusiasmo degli organizzatori non fosse quello che è. Ora come allora, quelli del rugby (hanno dai 35 ai 45 anni, qualcuno gioca sempre, altri hanno appeso al chiodo la palla ovale) si ritrovano ogni settimana al ristorante del Piccolo Hotel in piazza Monte alla Rena.  Dai 19 giocatori del 1994, oggi lo Staff Sangria conta 70 componenti (si sono aggiunti, nel frattempo, mogli, madri, figli e amici degli atleti), a cui si aggiunge (da cinque anni a questa parte) la macchina organizzativa della Pubblica Assistenza di Rosignano. Insieme, per la Sangriata di luglio, cominciano a riunirsi il precedente mese di marzo.  «A un certo punto - spiegano dalla Pubblica Assistenza, che stasera metterà in campo decine di volontari - la festa ha assunto dimensioni tali che avevamo bisogno di permessi per fare fronte a tutto quanto poteva succedere». All’associazione di volontariato sono stati demandati gli aspetti logistici (permessi, predisposizione dei soccorsi, sorveglianza, protezione civile, smistamento ai parcheggi), mentre lo Staff Sangria continua a curare l’aspetto originario: la preparazione della sangria.  Per stasera ne saranno preparati 120 mastelli, che verranno trasportati dal laboratorio di produzione alle Spiagge Bianche su un trattore già a partire da questa mattina. E’ un elemento di novità rispetto agli anni passati, quando - per mancanza di una cella frigorifera alle Spiagge Bianche - la sangria arrivava dal laboratorio al mare via via che veniva consumata.  Anche quest’anno, neanche un centesimo speso in pubblicità. La Sangriata a Rosignano l’ultimo sabato di luglio è diventata un appuntamento noto in tutta Italia. «Abbiamo avuto l’idea di metterla sul nostro sito - spiegano dalla Pubblica Assistenza - e riceviamo di continuo messaggi in posta elettronica da persone di tutta Italia che annunciano il loro arrivo o chiedono informazioni su come raggiungerci».  Un bicchiere di sangria non si paga, ma si può fare un’offerta. Il ricavato della manifestazione, infatti, va alla Pubblica Assistenza, che con quei soldi acquista mezzi e strumenti che hanno una ricaduta immediata sulla collettività. Negli ultimi anni sono stati comprati un Ford Transit (usato, ma in ottime condizioni) per il trasporto dei malati di Alzheimer; un Doblò per lo stesso uso. Altri contributi derivanti dalla Sangriata sono serviti a comprare nuove ambulanze.

Ecco il gruppo degli artefici della manifestazione 

 ROSIGNANO. Ecco il gruppo di giocatori del Rugby Rosignano che nel 1994 ebbe l’idea di una festa a base di sangria. A loro si sono aggiunti altri appassionati; tutti insieme hanno costituito lo Staff Sangria.
 Nella foto in basso da sinistra: Gabriele Neri, Emanuele Bertolini, Valerio Sullo, Plinio Provinciali, Alessandro Falchini, Alessandro Mantovani, Mario Vigarito, Federico Fiori. In alto da sinistra: Massimo Mantovani, Emanuele Costantini, Gianni Carugi, Fabio Berti, Andrea Benvenuti, Leonardo Balzini, Stefano Fiori, Luca Bellucci, Mario Lenzi, Paolo Bandini, Aldo Giannini.

 DIETRO LE QUINTE  

Una due giorni tra vino rosso e tanta frutta da sbucciare 

 ROSIGNANO. Da tre giorni i settanta volontari della Sangriata lavorano senza sosta per preparare le tipica bevanda. E’ una squadra affiatata di persone comuni, rosignanesi doc che si dedicano anima e cuore a organizzare quella che sta diventando la festa a tema più frequentata d’Italia.  «E non solo - azzarda uno degli storici inventori del Sangria party, Gianni Carugi -; potremmo dire che dando un’occhiata fuori dai confini nazionali non ci sono manifestazioni di pari livello, almeno non di questo tipo».  Il gruppo con gli anni si è allargato sempre più e a ogni edizione arriva gente nuova per collaborare. Il lavoro sembra semplice, ma non lo è. Nello spazio feste di via della Costituzione, dove si prepara la sangria, ci sono frutta da tagliare a pezzi, mastelli da contare, vino da scaricare. E poi si deve procedere alla preparazione vera e propria, con pesche, banane, mele, pere, melone, limoni ed arance da mettere nelle tinozze e da ricoprire con il vino (3.600 litri arrivati alle 15 di ieri), spumante dolce e secco, vermouth rosso, zucchero e cannella. Il tutto viene lasciato coperto una notte e un giorno prima della somministrazione.  Ma i volontari del Sangria party non si danno per vinti e proseguono imperterriti a darsi da fare fino all’inizio della festa. Che comincerà stasera con un brindisi. «Alle 21 - prosegue Carugi -. Sarà l’inizio della Sangriata. Tutti quanti alzeremo i calici e daremo il via ai festeggiamenti. Avremo addosso le magliette di questa edizione, con il logo stilizzato stampato sul retro: un pallone da rugby». Sotto la figura che riporta alle origini storiche del party si potrà leggere il motto di quest’anno: “Defendemos l’alegria”. Un inno al divertimento, che raggiungerà il suo apice durante la notte, sotto la luna di questa sera di fine luglio, con musica anni ’60 e ’70, ma anche latino americana e italiana. «Così i giovani potranno cantare - dice ancora Carugi - e divertirsi. E’ proprio questo che mi ha sempre colpito del Sangria party. Il fatto che i presenti stiano bene insieme in allegria. Non dimentichiamoci comunque del contorno: questo pezzo di spiaggia bianca che la natura ci ha dato, che contribuisce molto, insieme alla musica e all’atmosfera ad attirare così tanta gente». Il conto alla rovescia per l’arrivo del popolo della sangria è iniziato. I volontari continueranno a lavorare ininterrottamente fino a stanotte. Seguirà un pranzo domani allo Scoglietto. Poi il sipario si abbasserà anche su questa edizione. Di Chiara Giannini 
 


2011 - Alle Spiagge Bianche

si riprova con il "Circo Nero"
(Sottovoce...uno dei posti più inquinati del mondo, ma va scritto minuscolo perché non si deve sapere!!! Se proprio vuoi saperlo leggi QUI)
 

Musica, caldo sabbia e mare, in 20mila alle Spiagge Bianche

Musica a palla, bikini e tatuaggi, ombrelloni e gazebo della Red Bull, famigliole con bambini che si arrampicano sulle dune per godersi un’insolito panorama estivo di corpi sudati che si muovono a ritmo di house davanti al palco.

Nemmeno uno scirocco che sembra un ghibli, caldo e insistente, riesce a fermarli. Arrivano a ondate, per lo più in auto e in treno, da tutta la Toscana. Da Firenze, dove il Circo Nero nasce grazie all’intuito per gli happening notturni di Leandro Bisenzi (10 anni di gestione del Tenax) e Duccio Cantini. Ma piove gente anche da fuori: Liguria, Lazio, Emilia, Lombardia. Il tam tam su Fb dice 10mila. Alle 16, nell’ora di punta del mare, fra bagnanti e festanti si arriverà a 20mila. Musica a palla, bikini e tatuaggi, ombrelloni e gazebo della Red Bull, famigliole con bambini che si arrampicano sulle dune per godersi un’insolito panorama estivo di corpi sudati che si muovono a ritmo di house davanti al palco.
Presto il popolo della tintarella e dei kite surf lascerà campo a quello della notte che pure arriva di buon ora per non perdersi lo show del Circo Nero, a cominciare dalle avvenenti Superdolly e le ammiccanti ragazze-baywatch in microcostumi e surf rossissimi che trasformeranno un tranquillo pomeriggio all’ombra delle ciminere in un eccitante e bollente angolo di California. Birra a fiumi, coca e rhum, ma anche vodka e drink energizzanti. Perché nessuno ha vietato gli alcolici, ma le bottiglie di vetro, quelle sì. Welcome to Rosignano Solvay - 20mila residenti, un porto, una fabbrica, soda e bicarbonato come marchi distintivi - e naturalmente loro, le mitiche Spiagge Bianche. Sono l’ attrattiva di questo lembo di litorale fra Rosignano e Vada, capaci di calamitare nei fine settimana migliaia di bagnanti affascinati dall’acqua azzurra che solo al largo degrada in un blu cobalto e dalla finissima sabbia avorio.
Spettacolo regalato da natura e chimica, dal carbonato di calcio che arriva dritto da mamma Solvay e sbianca i fondali. Scenari da set, spot di creme solari ma anche, più volgarmente, «Caraibi de’noantri», icona del popolo della tintarella under 40. Turismo mordi e fuggi, affari soprattutto per quei fortunati ambulanti che qui d’estate prendono casa rifocillando gli spiaggiati con gazzose e hot dog. Spiagge che, per un giorno, tornano ad essere la sede di un mega evento quando ormai sembrava tramontata l’era della sangriata, partita coi buoni propositi da un manipolo di rugbysti, poi diventata ingestibile per la mole di presenze e i rischi sicurezza, schiacciata anche dal peso di una tragica fatalità (la morte di Matteo e Calogero, 24 anni, travolti il 1 agosto del 2004 da un’auto mentre tornavano a casa in bici dal party). Adesso la festa è ricominciata con un taglio diverso e più struttura. E tutto è andato bene grazie anche all'impianto di agenti e soccorritori pronti ad intervenire ed a parte un po' di ingorghi sull'Aurelia è andata tutto bene in attesa dell'edizione 2012.  
Andrea Rocchi per "Il Tirreno"

In 20.000 all’assalto delle Spiagge Bianche
Show del Circo
Nero
Bagnanti e popolo della notte insieme sull’arenile Ok agli alcolici, ma niente bottiglie Controlli e sequestri

Una fiumana di gente così era da molto, che non si vedeva alle Spiagge Bianche di Vada. Giovani e meno giovani a divertirsi ballando sotto un cielo grigio, a tratti illuminato dalle luci e dai fuochi del circo nero. Sicuramente più di 10.000 persone (alle 16 gli organizzatori parlavano di 20mila, compresi una parte di bagnanti), che si sono alternate nell’arco della giornata, concentrandosi per lo più nel pomeriggio e, soprattutto, dopo cena quando hanno avuto inizio gli spettacoli promossi dall’organizzazione Stranomondo, in collaborazione con la discoteca Astragalo e e diversi djs locali.
Una macchina organizzativa che ha funzionato alla perfezione, che ha consentito un divertimento sicuro e senza sballi, dimostrando che facendo sistema si può creare eventi di successo e di grande richiamo per i giovani. Sono lontani i tempi delle spiaggiate, modello rave party che tanti problemi hanno creato in passato, stavolta tutto è andato liscio e il merito va senz’altro al Comune di Rosignano Marittimo, alle forze dell’ordine, al servizio di sicurezza, al 118 e vigili del fuoco e agli stessi organizzatori che hanno garantito il tranquillo svolgimento dell’evento.
«Non è un rave, nè un beach party», spiega Luca Agostini, assessore al turismo che ha promosso l’iniziativa targata Stranomondo srl con associazioni e discoteche locali e il patrocinio della Provincia. «E’ un evento ispirato al circo che vuole avvicinare giovani e non solo al nostro territorio». «Per ora abbiamo soccorso solo qualche ragazzetto ubriaco», ci raccontano. Ma sono appena le 20 e la notte è lunga. Ci sono 30 uomini della Secur Secur a vigilare, 5 punti vendita in spiaggia.
Evento, che è cominciato dal mattino alle 11 ed ha proseguito nel pomeriggio, dove dalle 15, si sono alternati i djs sul palco e sono cominciate le performances partire dalle bagnine abbigliate stile Bay Watch sotto il marchio Superdolly di Firenze, per poi proseguire alle 21.30 con la Brigada del Fuego e alle 23 con il Circo Nero, con mangiafuoco e giocolieri. 75 artisti capitanati da Emanuele Brondi, Leandro Bisenzi e Duccio Cantini di Stranomondo che hanno creato atmosfere suggestive fatte di colori, luci e trucchi di impatto. Tanti i giovani provenienti da tutta la Toscana, ma anche da Roma, Milano. Vacanzieri ed amanti della musica house, ma anche tanti curiosi della zona che sono venuti a dare un’occhiata. Unico neo, il tempo instabile, che però non è stato in grado di fermare il divertimento che ha proseguito fino a mattino. Dopotutto, “Show must go on”. Domani, un po’ più stanchi si torna tutti in spiaggia.
Viola Conti per "Il Tirreno"

 Festa in spiaggia, via 8 patenti e sequestrate 4 auto
Alcol e qualche scazzottata. Ma giovani e Comune promuovono il Circo Nero

Non sono mancati gli intoppi (parcheggi, alcol e qualche scazzottata), ma per l’organizzazione il bilancio della grande festa del Circo Nero alle Spiagge Bianche è ok. Si farà il bis? Molto probabilmente sì.
Il bilancio del Comune. «È andata bene - dice Luca Agostini, assessore al turismo - da tutti i punti di vista: un aspetto molto importante è la pulizia della spiaggia, che stamani era già molto pulita e nei prossimi giorni continuerà ad essere setacciata». Molto importante per la buona riuscita dell’evento, secondo l’assessore, è stata la durata, che si è protratta lungo tutto l’arco della giornata. «In questo modo si è permesso un ricambio continuo di persone, sia per coloro che andavano alla festa sia per quelli che andavano al mare, tale da non creare un ammasso di persone. In questo modo l’affluenza è stata più regolare». Si stima che il flusso totale di persone alle Spiagge Bianche durante la giornata di domenica «abbia raggiunto la cifra di 40.000 accessi», dice Agostini, che mette in evidenza due aspetti da migliorare: «È entrata qualche bottiglie di vetro di troppo, anche a causa di venditori abusivi. Ma come prima volta siamo soddisfatti».
Volontariato. Molto importante per la buona riuscita dell’evento, il lavoro svolto da una quarantina di volontari della Bassa Val di Cecina coordinati dalla Pubblica assistenza di Rosignano, presente sul posto con un’ambulanza con medico e infermiere e i mezzi dell’antincendio.
Via 8 patenti. Nella marea di persone che ha invaso le Spiagge Bianche c’è chi ha esagerato con l’alcol. È così i carabinieri, durante uno specifico servizio di controllo, domenica notte hanno ritirato 7 patenti e una carta di circolazione e sequestrato 4 macchine. Tra i casi più singolari, quella di una rosignanese di 30 anni beccata alle 3,30 con un tasso alcolemico superiore di 3 volte al consentito. La ragazza, dopo avere provocato un incidente in via Gigli, in un primo momento si è allontanata per poi ripensarci e tornare sul punto dell’impatto. Qui tra lei e gli occupanti dell’altra macchina è scoppiata una lite, sedata dall’arrivo dei militari, che hanno trovato la ragazza positiva all’alcol-test.
Il momento di maggior caos, sulla strada, è stato intorno alle 13. Traffico a rilento sull’Aurelia tra Rosignano e Vada, parcheggi del Galafone già esauriti, semaforo lampeggiante in funzione all’incrocio, qualche code. Un po’ di disagi. Poi, nel pomeriggio, a fronte di centinaia di giovani che comiciavano ad arrivare per la festa del Circo Nero, c’erano altrettante persone (soprattutto famiglie) che abbandonavano le Spiagge Bianche dopo alcune ore di sole.
Dalle 17, ai parcheggi, «prezzo politici» praticati dal Comune: solo 2 euro al giorno. Impegnati mezzi di vigili del Fuoco, forestale, ambulanze del 118, protezione civile. Pattugliamento di guardia costiera, finanzieri, polizia e carabinieri. Vigili urbani al traffico. Trenta gli uomini della sicurezza privati in servizio: 200 fra organizzatori, artisti e lavoratori, in una spiaggia che nel momento di punta ha accolto fino a 20mila persone. Qualche ubriaco, un po’ di bottiglie di vetro sequestrate, una scazzottata senza conseguenze al Galafone. Qualche telefonate di residenti contrari alla festa.
Di DANIELE MEUCCI per "Il Tirreno"

Poichè questa pagina è vista in buona fede da molte migliaia di persone, ci sia consentito un solo suggerimento, anzi una preghiera: il prossimo Circo Nero venga organizzato in uno qualsiasi dei 120 km2 disponibili nel Comune fra la Mazzanta e Nibbiaia, ma NON QUI !!!

PREGHIERA SUBITO ACCOLTA -->

Foto in parte da Faceboox (Astragalo)
Torna alle spiagge bianche