Rosignano
Solvay
oggi
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La "Piazza del Mercato" inaugurata il 27 febbraio 1998. Il progetto è dell'arch. livornese Giuseppe Milanesi. |
![]() L’11 maggio 1988 il mercato ha preso possesso della sua nuova piazza. Una sistemazione che consente il facile accesso, con una viabilità funzionale e contornato di parcheggi. Con questo studio e le soluzioni applicate si è cercato di togliere l’ambulantato dalla marginalità. Non più strade bloccate ed invase che precludono l'accesso di emergenza per mezze giornate, creando condizioni di criticità per i cittadini. Anche il commercio ambulante si è evoluto, dispone di attrezzature mobili complesse, non sono più sufficienti le “piazzole” commisurate ai “carretti”: i nuovi stalli sono di quaranta metri quadrati (a Rosignano, la superficie minima per un negozio è di trenta metri quadrati, che scende a quindici per le zone di particolare pregio). Inoltre sono cresciuti di numero: da 156 a 165. Ma la novità originale, è che ogni piazzola è servita di corrente elettrica, acqua potabile e scarichi. Questi servizi sono forniti con colonnine che sono, nel contempo, i braccioli delle panchine dell’arredo urbano: un’invenzione dell’architetto Occhipinti dell'Ufficio Tecnico Comunale. Infine la ditta costruttrice delle colonnine ha acquistato dal Comune il Copyright, cosicché il 3% dei proventi della loro costruzione verranno al Comune. (Vedi sistemazione precedente in Piazza Monte alla Rena) ![]() La nuova Piazza del Mercato si trova all’estremità settentrionale del vasto settore urbano compreso tra via Allende, via della Costituzione, via della Cava e viale della Repubblica; questo settore, prevalentemente residenziale, contiene al suo interno attrezzature e servizi di pubblica utilità, quali le Scuole Rodari, gli Uffici Comunali, gli Uffici Postali, l’Asilo Mater Misericordiae, l’IPSIA “E. Solvay”, il Palazzetto dello Sport; prossimi al settore sono poi lo Stadio Comunale, la pista di atletica, la scuola D. Alighieri, la Piazza Risorgimento con la Scuola media “Fattori”. Il sito prescelto, non di particolare valore ambientale ed architettonico, aveva comunque il pregio, per ampiezza e situazione territoriale, di offrire adeguati spazi per accogliere un grande mercato ambulante e nello stesso tempo, di divenire piazza e parco. Si trattò allora di coniugare i tempi ed i modi di una funzione di rilevante importanza, ma per così dire, mobile, con altre invece di continuità e di permanenza. In altre parole, le stesse aree che dovevano assicurare il miglior svolgimento possibile del mercato settimanale, nelle cadenze di chiusura e apertura, sarebbero state per tutti gli “altri giorni”, viali e strade, terrazze e parcheggi, giardini e aree per gioco. Il tema poneva dunque la ricerca di un’ equilibrio tra le richieste di un polo di attrazione, il mercato, prevalentemente commerciale, con una specifica tipologia di funzionamento e di uso, e le richieste di un luogo di incontro, di sosta, in qualche maniera di rappresentanza, la piazza e il parco. Nei riguardi del settore urbano di pertinenza, tra gli elementi principali che il progetto e le varie fasi di attuazione hanno individuato, conviene ricordare il riassetto di via della Costituzione e dei terreni limitrofi alla ferrovia, l’organizzazione dei parcheggi e dei flussi di traffico, la predisposizione di un collegamento pedonale centrale che promuovesse l’interazione delle significative funzioni pubbliche prima accennate ed il consolidamento di una loro presenza in quanto servizi e risorse della comunità; l’impegnativa realizzazione di una grande opera è stata vista come occasione per un’ulteriore possibilità di ragionamento su questa zona di Rosignano. Nei riguardi del sistema piazza - parco - mercato, si trattava di elaborare un disegno, una regola per uno spazio così ampio, una norma per le diverse attività che vi si svolgono; un disegno che, organizzando e dotando di tutta una serie di specifici impianti tecnici le aree per il mercato, tuttavia ricomprendesse queste stesse aree, con opportuni passaggi di scala e di materiali, nella piazza e nel parco; un disegno in cui le forme architettoniche avrebbero condiviso con il verde, cresciuto e vissuto, comuni criteri di pratica utilità insieme a criteri, se non di bellezza, almeno di decorosa qualità ambientale. Un disegno insomma capace di ricomporre le dimensioni del tempo con quella dello spazio, il fluire delle stagioni, il modificarsi delle chiome e dei colori delle varie specie botaniche con una precisa geometria dei percorsi e con l’aspetto dei manufatti edilizi; sia nello stato iniziale che negli anni a venire, le componenti del nostro sistema avrebbero dovuto suscitare nei cittadini un senso di riconoscibilità e di appartenenza. Credo che questa intenzione sia già oggi manifesta nell’edificio principale, dove l’ auditorium e il portico che lo circonda sono stati pensati come una continuazione della piazza e del parco, da cui accedere agli uffici pubblici, alla sede del Consiglio di Frazione e alle sale di riunione del piano superiore, dove una loggia si apre sull’area antistante le scuole Rodari, area da sempre intesa come una specie di Piazza delle Erbe, estensione della Piazza del Mercato vera e propria, inizio dell’asse centrale pedonale che ci porterà verso le scuole Dante Alighieri. Mi auguro che questa intenzione sia ancor più manifesta domani, quando le piante saranno cresciute, il mercato diverrà di per se stesso luogo di riferimento e di lavoro, la piazza sarà abitata. ![]() |
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