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Rosignano
Marittimo
IL TERRITORIO
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![]() ![]() la Mensa Arcivescovile Pisana, che deteneva la vasta Tenuta di Vada più altri terreni a Nord-Est del Colle di Rosignano; ![]() ![]()
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I due enti pisani conducevano le rispettive tenute in maniera estensiva
(predominavano boschi e pascoli), tuttavia, mentre la Mensa
operava con bassissimi investimenti di capitale, attuando il
sistema maremmano "a gran coltura" (al cereale si alternavano
più anni di "riposo", con terreno lasciato a pascolo), la Pia
Casa era più attenta alla buona conservazione delle proprie
terre, come dimostrano certe iniziative volte a ridurre il
fenomeno della frammentazione fondiaria (no ai matrimoni con forestieri) e ad aumentare il
valore della tenuta mediante l'impianto di frutti pregiati
(obbligo di coltivare cinque staiora di vigna per i maschi di
Castelnuovo con età superiore ai 18 anni e di innestare frutti
domestici sugli appezzamenti ricevuti in gestione onde evitare
abbandoni del paese). La stessa
Misericordia, verso la fine del '500, aveva dato un'accelerazione
al processo di formazione dei poderi, indirizzando i contadini
alla costruzione di case e alla conversione di molte porzioni di
bosco in coltivi. Già gli "Estimi Rurali" del '500 evidenziavano,
intorno ai borghi di Castelnuovo e Castelvecchio, un paesaggio
variegato, con numerosi pezzi di terra "vignata" accanto a terre "lavoratie",
"sode" ed "ortali"; ancora poche risultavano, invece, le piante
d'olivo, presenti in forma sparsa negli appezzamenti. |
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...la storia
continua nelle didascalie delle foto con
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