Le
milizie nel Comune
Per la sua posizione e
per la sua importanza, Rosignano fu sede e luogo di passaggio di
numerose milizie. Troviamo che l' 11 Settembre 1509 i Consoli e
Consiglieri de comune; tolsero a pigione (affittarono) da Carlo
di Zaccheria Vannelli una sua casa, nel borgo per gli ufficiali
del conte Lodovico da Pitigliano, conduttore di gente d' arme
della Signoria di Firenze, qui di sosta, e da Martino di Luca
altra casa alla Pescaiola per alloggiare il detto conte e la sua
famiglia.
La Comunità, il 31 Maggio 1519 mandò un ambasciatore a Firenze,
«attesoché veniva gran danno al Comune per la ingordigia dei
soldati, volendo loro le cose meno che giuste». Per pagare la
paglia dei soldati il Comune aveva dovuto vendere per tre anni
il pasco (pascolo) di Castiglioncello a Francesco Frescobaldi.
L'invio di queste truppe a Rosignano era in relazione con le
scorrerie dei pirati moreschi nel nostro mare e con la
protezione dell' approdo di Vada. A questo riguardo anche il
Comune prendeva qualche precauzione; infatti in data 5
Maggio1524 si legge: «atteso il pericolo cui è sottoposto il
castello di Rosignano per la quantità di fuste (piccole navi) di
mori che sono in questi mari e che per tal causa sarebbe bene
far fare la guardia in Castiglione (Castiglioncello)» elegge «
Bartolommeo di Regolo e Giuglielmo di Nardo a fare detta guardia
per un mese, con salario ciascuno di L. 11.»
In data 10 Giugno 1525 si trova poi notato: «Ricordo delli
schoppietti si sono avuti da’ Signori Consoli del mare, è quali
si hebbero dallari (da Lari) per commissione de' decti Consoli,
che furono vinti (20) schoppi et XX (20), fiasche, e' quali si
sono dati all' infrascritti homini per soccorrere a' bisogni
della terra, quando fussi di bisogno ». Si parla di fucili e di
polvere.
Nel Febbraio 1553 messer Luca di Piero andò a Firenze come
ambasciatore « per il fatto specialmente di potere
affortificarsi e vendere beni del Comune per detta
fortificazione. » I corsari facevano razzie!
Il Consiglio generale del Comune fu adunato il 17 Novembre 1562
in piazza sotto le Logge per essere informato che il duca Cosimo
I°, a calmare il timore di minacce del paese da parte dei
corsari, ordina di fortificare e racconciare il castello « in
modo che non si habbi da temere di quelli cani. » Si stanziarono
40 scudi per la calcina e condurre i sassi necessari al bisogno
e successivamente si fecero altri stanziamenti.
Marco d'Antoni di Lugano fu il maestro che condusse quei lavori:
si spianò una grotta avanti al castello; si rimurò il rivellino;
si fecero scale per andare sulle mura ; si provvidero bandelle,
arpioni, piombo, polvere, munizioni, ecc. e, nel Marzo 1563 si
misero guardie alle porte ed alla marina, « per i corsari che
molestano di notte.»
Fino dal 1564 risiedeva a Rosignano il Capitano dei cavalleggeri
ed abitava «in una casa delle duchesse » Quale sarà stata questa
casa?
Nel 1559 si trovano conti di «spese per alloggiare la fanteria
franzese » sotto il ducato di Cosimo I.°, contro Siena.
Nel 1592 al 16 di Gennaio, Francesco Strozzi da Volterra mandava
alla Corte a Firenze la « Nota di tutti li descritti per
archibusiere a cavallo della maremma di Pisa e di Volterra » e
per Rosignano nominava:
« Iacopo di Michele Marani, cancelliere, età anni 45,
prosperoso, ha da vivere, tiene cavallo, moglie, e figli.
Tiberio di Giuliano Pagnini, atto alle fationi, ricco, tiene
cavallo per ordinario; d' età anni 35; ha moglie e figli.
Lattantio di Niccolaio, d' età anni 25, ha moglie e figli, atto
alle fationi, tiene cavallo et è commodo. Michele di Iacopo
Marani, di anni 20, ha moglie, è ricco, è atto alle fationi e
tiene cavallo. Catelano di Domenico d' anni 33, sta commodo, ha
cavallo, è buono da fatione. »
Castiglioncello era pure sede di soldati, per la vigilanza della
costa e si trova che il 26 Ottobre 1713, il Comune fece un
memoriale a S. A. R. il Granduca Cosimo III°, perché le coste
non erano a sufficenza vigilate a causa delle assenze degli
Ufficiali stipendiati di marina, i quali se ne stavano
comodamente a Livorno a 12 miglia di distanza, trascurando le
loro cariche, con evidente sconcio. Gli ufficiali erano il
tenente Angiolo Pierazzi e il maniscalco Lorenzo di Iacopo
Silvestri.
Il 6 Marzo 1745 furono eletti 4 deputati e cioè i signori
Francesco Bombardieri, Michelangiolo Buoncristiani, Agostino
Salvetti e Francesco Turchi, per provvedere ad alloggiare,
mantenere e foraggiare «a forma di regolamento», i soldati ed i
cavalli di due compagnie del reggimento Bourbon del Monte, che
passavano e sostavano a Rosignano.
I cavalleggeri della marina nel 1774 domandarono al Comune di
essere imborsati (sorteggiati da una borsa) per la estrazione
alle cariche comunali, essendo di famiglie del paese, sempre
quando 1' Autorità militare li autorizzasse a potere esercitare
il loro mandato, in caso di favorevole sorteggio.
Il 2 Ottobre 1796 giunse a Rosignano una divisione di truppe
francesi di circa 200 uomini.
Furono nominati a deputati per preparare alloggi, viveri,
foraggi, approvvigionamenti per conto della Comunità i cittadini
Antonio Pieri e Giovan Battista Buoncristiani.
Per la permanenza delle truppe francesi a Rosignano dal 26 Marzo
al 9 Luglio 1799, furono spese dalla Comunità, L. 4.635 e soldi
13, senza contare la pigione delle case per gli alloggi degli
Ufficiali, e i danni procurati ai terzi.
Nel 1800, quando S. A. R. il Granduca Ferdinando III.° ritornò
in Toscana, truppe imperiali tedesche stazionarono a Rosignano
in numero di 25 soldati di cavalleria e 25 di fanteria, agli
ordini dell' Ufficiale Foranovich ed il Comune nel Maggio 1800
ne sostenne le spese a mezzo del suo deputato alle truppe Sig.
Giovanni Ricci.
In quel tempo ebbe luogo un prestito generale forzato diretto a
sostenere gli sforzi militari per la salvezza della Toscana »
Nel 1802 vi fu una requisizione di cavalli per le milizie, e nei
due anni, dal Maggio 1800 all'Agosto 1802, il passaggio continuo
e la sosta di truppe francesi, tedesche, e toscane dissanguarono
le finanze del Comune.
Nel 1803 ancora passaggio delle truppe della legione Italica del
Re d' Etruria, e nuove spese della Comunità.
Soltanto di paglia nell' Ottobre 1803 vennero pagate a
Bartolommeo Zanobini L. 600 e nel 1804 ancora spese per affìtto
di case e stalle, e acquisto di marmitte, stoviglie, arredamento
di caserme per il continuo passaggio di truppe estere delle
spedizioni « che si fanno all' Isola d' Elba» e per guarnigione
di truppe toscane.
Il 23 Giugno 1804 fu concesso al Maggiore Tausch comandante
delle truppe del littorale « l'uso dei letti del Comune che
servirono agli alloggi delle truppe francesi ed altre truppe
estere di passo e di stazione, per comodo della truppa di
rinforzo, in ispecie dragoni toscani, per impedire sbarchi di
corsari barbareschi.
Dal 25 Marzo 1779 a tutto Novembre 1801, la Comunità spese per
le truppe di passaggio e di sosta, la somma, enorme per quei
tempi, di L. 41.831!
Nuove spese ancora dal 20 Settembre 1804 al 20 Maggio 1805. Ad
un oste, Bernardo Satiro Anguillesi, che ripeteva somme per
alloggio somministrato alle truppe francesi, il Comune, in data
14 Maggio 1806, rispondeva « che nel concorso di universali
sacrifìzi sarebbe indoveroso ed ingiusto 1' esentare esso solo
dal risentirne alcuno quando per le sue qualità di possessore e
benestante non ne può essere ragionevolmente dispensato. »
Nel 1807 non si trovava più nessuno che generosamente volesse
prendersi il gravoso incarico di deputato alle truppe, per cui
il Comune, in data 14 Gennaio 1807 fu obbligato a stanziare per
tale bisogna, venti scudi all' anno.
Nel 1819 erano accasermati in Rosignano ben 200 cannonieri da
costa.
Nel 1825 si trovano ancora somme pagate a Giuseppe Zanobini,
conosciuto col celebre nome di Geppe Santo dell' Acquabona, per
somministrazione alloggi a militari di passaggio, ma allora
erano soltanto passaggi dovuti a cambi di guarnigione dei
cannonieri tra Livorno, Piombino e Orbetello.
Il 4 Dicembre 1831 si accasermò a Rosignano, al podere di Luigi
Bacchi, oggi del Comm. Grandi al Paradiso, la quarta compagnia
del 3 ° battaglione del Reggimento Real Ferdinando e il Comune
pagò e dall' 8 Marzo al 10 Maggio 1832 vi transitarono 18
compagnie di fanteria di linea e il Comune pagò ancora.
Nel 1842 la Comunità, per ospitare a turno gli Ufficiali delle
truppe di passaggio, designò diverse famiglie, le quali dovevano
somministrare gratuitamente camera con letto, lume e fuoco.
(segue la lista nel testo)
Si è già detto nella «Prima parte» che Rosignano sotto i governi
granducali era la sede di distaccamenti militari fissi, quali i
cannonieri, i cacciatori, i cavalleggeri e poi i carabinieri a
cavallo granducali.
I cannonieri presiedevano le torri di Castiglioncello e di Vada;
i cavalleggeri avevano casetta e stalla al Fortullino, ove nel
1870 fu fabbricata la villa del banchiere Emanuele Orazio Fenzi,
oggi Bartolini; a Monte alla Rena, oggi rasa al suolo; a
capo Cavallo, ecc.
Agli albori della rivoluzione del 1848 fu istituita la Guardia
Civica, che voleva dire il popolo armato. Tutta, la Toscana
richiese al governo tale istituzione, che il governo concesse.
A Rosignano il 19 Agosto 1847 la richiesta fu presentata alla
Comunità dal Cav. Bali. avv. Salvetto Salvetti, dal Dott.
Antonio Lusoni e da Ercole Giorgerini, i capi dei liberali d'
allora, seguiti da 99 cittadini che avevano sottoscritta la
petizione, concepita in questi termini:
« E' coscenzioso dovere del popolo di far conoscere lealmente al
Principe i desideri onesti che vivamente sente nel cuore ed è
perciò che i sottoscritti abitanti di Rosignano producono alle
SS. VV. Illme, che meritamente li rappresentano nel municipale
Consesso, le firme loro all' oggetto di ottenere presso l'
Imperiale e Regio Governo la istituzione della Guardia Civica ».
Gran giubilo di popolo quando giunse la notizia di questa
istituzione e 1' 8 Settembre 1847, straordinarissima festa e
luminara in paese.
Il 14 Ottobre a spese del Comune furono acquistati 50 fucili per
aiutare il Governo granducale nell' armamento della Guardia
Civica che diventò istituzione dello Stato.
Quando il Piemonte dichiarò la guerra all' Austria per la
indipendenza dell' Italia, da Rosignano partirono il 31 Marzo
1848 trenta volontari per essere incorporati a Livorno nel
battaglione Bartolommei, oltre alcuni studenti del battaglione
universitario di Pisa e Siena. Pei loro bisogni al campo vennero
raccolte fra il popolo L. 600. Con vivo dispiacere non si sono
potuti rintracciare tutti nomi di questi animosi, quasi tutti
giovani al di sotto dei venti anni (segue lista di 15 nomi). La
Guardia Civica, che a Rosignano aveva numerosi militi col Corpo
di guardia in piazza delle Logge, ove ora e la bottega di
Secondo Caniparoli, durò poco, perché venne disciolta nel 1849
per reazione politica del Granduca Leopoldo II.°
Nel 1859, per la seconda guerra della indipendenza d'Italia, da
Rosignano partirono pei Campi lombardi altri volontari tra. i
quali Lori Giovanni, Sambri Sambrino, Sanetti Cesare, certo
Francesco di Fioravante ed altri.
Ed anche nella insurrezione garibaldina del 1867, soffocata a
Montana, da Rosignano partirono i volontari Arrighi Pietro,
Bolognesi Alessandro, Fontanelli Torello, Ghignoli Ulisse,
Lorenzini Giuseppe, Priori Domenico, Tafi.
Nel 1861 la Comunità stanziò a suo carico la somma annua di L.
1460,80 pel mantenimento della Guardia Nazionale di recente
istituzione, ivi compreso il soldo a sei tamburi.
La Guardia Nazionale a Rosignano era formata su tre compagnie,
di cui una a Castelnuovo.
Erano capitani delle due compagnie di Rosignano i Sigg. Dott.
Antonio Lusoni e il notaro Curzio Pieri.
La Guardia Nazionale nel 1866 fu sciolta. Nel Maggio 1859
la Comunità fece l' offerta di L. 1000 per la guerra dell'
indipendenza Nazionale. All'inizio della guerra del 1866
contro l'Austria, la Comunità deliberò di assegnare la somma di
L. 500 per quei compaesani che avessero compiuto atti tali da
meritarsi la medaglia d’ oro al valor militare e L. 200 per la
medaglia d' argento.
Inoltre stanziò la somma
di L. 300 per sussidi alle famiglie bisognose dei soldati
richiamati.
Furono corrisposte L. 200
alle medaglie d'argento: Masoni Jacopo, luogotenente del 3°
Reggimento artiglieria; Vannini Giuseppe, sergente nel 30°
fanteria; Fontanelli Antonio, sergente nel 33.° Fanteria ed alla
famiglia Maccanti, per il luogotenente Maccanti Achille,
insignito della medaglia d'argento sul campo di battaglia, poi
morto in seguito a ferite riportate a Custoza.
Si è già accennato che a Rosignano fino dai tempi remoti
risiedeva un comandante dei cavalli.
«In tempi più vicini a noi e fino all' alba del Nazionale
riscatto, avevano stanza a Rosignano un capitano ed un tenente
d' artiglieria, con un limitato numero di uomini di bassa forza.
Qui pure era un deposito ed una infermeria di detta arma; un
cappellano ed un medico miliare che in parte serviva anche la
popolazione del Comune. Parimente era in Rosignano il Comando
della seconda compagnia del 2.° battaglione dei Cacciatori
volontari di costa, con un capitano ed un tenente, nonché un
numero non indifferente di Cavalleggeri di costa ». (Avv.
Berti).
I Cacciatori volontari di costa erano chiamati « carciofi », a
causa del colore della loro uniforme.
L'ultimo avanzo dei Cavalleggeri di costa, pensionato con cinque
crazie e mezzo al giorno (centesimi 37 e mezzo), morì ai
primi del l923: Giovanni Sambri.
Nel 1922 fu istituita in Rosignano la Tenenza dei R. R.
Carabinieri con larga giurisdizione.
I R. R. Carabinieri uno dal 1860 avevano sempre avuto qui una
Stazione comandata da un brigadiere e, più recentemente da un
maresciallo maggiore. I R. R. Carabinieri in principio
ebbero la caserma nella casa già Guidotti, accanto alla piazza
dell' erba ove è la bottega Picchianti; poi alla Villa del
Paradiso; infine alla Delegazione, ove tutt' ora risiedono.
Fino dal 1875 in Rosignano, a diversi intervalli, vi furono
campi militari di brigata e di reggimento per manovre estive;
l’ ultimo campo vi fu nel 1922.
Monumento per i morti della guerra
1915-1918
La guerra di redenzione del 1915-1918 mieté molte vittime di compaesani; in tutto il
Comune i morti sul campo di battaglia, in prigionia, negli
Ospedali, o successivamente per malattie contratte alla guerra,
furono N. 182; per la sola frazione del Capoluogo, N. 65.
Nel 1921 il Consiglio Comunale stanziò una somma per erigere un
monumento in memoria dei caduti nella grande guerra. Nel 1923 si
costituì un Comitato per raccogliere altri fondi e nel suo seno
fu costituita una Giunta esecutiva, la quale, a mezzo di schede
di sottoscrizione, di conferenze, di fiere di beneficenza, di
concerti e di ricreazioni, potè accumulare la somma di oltre L.
25.000.
Furono cospicue le offerte della Direzione degli Stabilimenti
Solvay e C., del Comm. Grandi, del Comm. Vestrini, dell'Avv.
Zolli, delle Associazioni paesane e di quello delle Frazioni;
numeroso il concorso dei cittadini del Comune con oblazioni
diverse. Gli studenti Vestrini, Zucchelli, Paci, De' Guidi,
Marchi, Saggini, Braccini ed altri aiutarono efficacemente il
Comitato, il quale ebbe sensibile ausilio anche dal corpo
insegnante e da ogni ordine di cittadini, nonché dai
filodrammatici di Rosignano Solvay, dai mandolinisti di Caletta,
da diversi dilettanti di canto, ecc.
Il Prof. Arturo Dazzi, un nome caro alla moderna arte, scultoria
italiana, si assunse il generoso incarico di eseguire il
monumento che presto si vedrà sorgere sulla piazza Giosuè
Carducci. L' illustre artista ha preso formale e ripetuto
impegno di dare a Rosignano un «vero gioiello» d'arte ed un
gioiello indubbiamente sarà, e Rosignano gli tributerà
gratitudine. Dalla "Monografia
storica del comune di Rosignano Marittimo" di Pietro Nencini
pubblicata nel 1925, scaricabile dal sito
Storia amministrativa
Con la Restaurazione avvenne il ripristino, se pur con alcune
modifiche, dell'organizzazione centrale e periferica del
Granducato antecedente al periodo francese. Soppresse le mairies,
Rosignano tornò ad essere sede di comunità, servita dalla
Cancelleria di Lari. La vastità della circoscrizione della
cancelleria favorì l'istituzione a Rosignano di un aiuto
cancelliere, autorizzato con sovrano rescritto del 27 agosto
1815 con l'obbligo di servire anche le comunità di Castellina,
Orciano e Santa Luce.
Con motuproprio del 29 novembre 1826 si provvide a riformare le
già esistenti cancellerie comunitative ed ad istituirne di
nuove; per questo a Rosignano venne eretta, a partire dal
gennaio 1827, una cancelleria di terza classe per servire le
comunità di Rosignano, Orciano, Castellina, Riparbella, Bibbona,
Casale, Guardistallo e Montescudaio. Già da tempo si pensava a
questa promozione, tant'è che già un anno prima l'aiuto
residente Gugliantini scriveva al cancelliere di Lari di aver
ricevuto notizia della designazione di Rosignano a cancelleria,
mostrando il timore di non essere lasciato in quella nuova
veste: "... vivevo io in silenzio attendendo sopra di me quel
nuovo destino che sarebbe piaciuto darmi dai superiori".
A seguito della legge del 9 marzo 1848 vennero soppresse le
cancellerie comunitative ed istituiti gli uffici del censo
responsabili della tenuta e conservazione di tutti i documenti
censuari e degli archivi delle comunità comprese nel proprio
ambito territoriale: Rosignano divenne così ufficio del censo di
quarta classe, con un distretto comprendente le comunità di
Rosignano, Riparbella, Orciano e Castellina Marittima
Ulteriori modifiche furono apportate alla fine del 1849 quando
l'Ufficio del Censo di Rosignano divenne di seconda classe
andando a includere anche Santa Luce. Venne poi soppresso nel
1865 con notevole dispiacere della comunità.
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