Foto 1 -
L'edificio della fonte è stato
ultimato nel 1837. Esso si compone di una struttura muraria in pietra
a base quadrata che racchiude la vasca e di una copertura composta da
una volta a crociera in laterizio intonacata. L'accesso alla fonte è
preceduto da due scalini, è lastricato in pietra e protetto da tre
colonnine in marmo bianco. Il prospetto principale, molto semplice, ha
una lunetta posta al termine delle strutture verticali. Le polle erano
in un orto di proprietà del sig. Giovanni Salvetti, già Gonfaloniere
del Comune. L'allacciamento fu eseguito con canali sotterranei,
interrotti ogni tanto da piccoli bottini di deposito, che servivano
per la decantazione delle acque.
Foto 2 - Le iscrizioni apposte sulla fonte. La prima è del 1837:
« QUESTE ACQUE - FURONO DA OGNI SERVITU' VINDICATE - SENZA CHE
ALCUNO MAI POSSA - SVIARLE O ALTERARNE - I PUBBLICI USI - GIOVANNI
SALVETTI GONFALONIERE». La seconda del 1865: « I LAVORI DI GALLERIA,
DEPOSITO RD ORNATO DI QUESTO FONTE FURONO ESEGUITI NEL 1865, SINDACO
IL CONTE SALVETTO SALVETTI.» Per supplire alla deficenza di acqua in
estate, fino da tempo antico venne costruita la cisterna pubblica
del castello e più tardi quella della piazza del borgo.
(Nencini 1925)
Per i bisogni della popolazione anche in antico esistevano le fonti
attuali. In un Consiglio generale tenuto il 17 Giugno 1520 e adunato
nella casa dell'Arcivescovado di Pisa, in piazza del borgo (casa
Benetti), venne deliberato che «senza aver rispecto a spesa» si
racconciasse la fonte di Rosignano, la cui acqua «è facta cativa,
onde è causa di molte malattie» in modo che l'acqua dovesse
ritornare buona. Si trovano poi delle spese per altri restauri,
tanto alla fonte del paese, quanto alla fonte Acquaiola, e a quella
della Pieve, ora soppressa, negli anni 1562, 1600, 1700, 1865. In
quest'ultimo anno la fonte del paese fu sistemata con criteri
tecnici ed igienici e da allora è sempre rimasta come attualmente si
trova. Nel 1825 ed anni successivi vi furono questioni con Francesco
Geri per sottrazione, di acqua dalla fonte, a scapito del pubblico,
che aveva scarsità di acqua, e della pubblica salute.
(Nencini 1925)
Adunanza 1 giugno 1921 - Nuova
lampada in Rosignano - Via della Fonte.
Il Consiglio
Considerato che essa
è più utile di molte altre servendo a illuminare la strada di
chi va a prendere l'acqua di notte e quindi a molte persone
perché con una sola fonte le ore del giorno non sono
sufficienti;
Veduto che la Ligure ha domandato un compenso una volta tanto di
lire ottocento;
Ritenuto che non sia eccessivo dato il perdurare degli alti
prezzi del materiale;
Veduto che la (Ligure ha domandato) somma sufficiente alla spesa
trovasi disponibile nei Residui Passivi;
Delibera
di fare installare dalla Società Ligure Toscana una nuova
lampada elettrica alla fonte del Capoluogo, corrispondendole per
indennità di impianto lire ottocento da gravare sui Residui
Passivi.
Nessuno domandando la parola, il deliberato che sopra vien posto
ai voti dal Presidente e resulta approvato con voti 19
favorevoli, resi per alzata e seduta, nessuno contrario.
Foto 4 -
Fonte del Latte - Secondo una leggenda
locale, le sue acque miracolose sono in grado di ridare il latte
alla madre che lo avesse perduto. La leggenda sottolinea uno dei
drammi della maternità antica in ambiente contadino. Il corso d'acqua così nominato oggi,
aveva il nome antico di Botro della Fonte o anche Borro dei Mulini.
Acque, fonti e cisterne
Rosignano ha sempre
difettato di acque e principalmente di acque potabili,
quantunque qualche storico abbia veduto, in alcuni condotti via
via scoperti in vari scavi, la dimostrazione che in antico
Rosignano forniva acqua anche a Vada.
Nel Comune, all' infuori della Fine, tutti gli altri corsi d'
acqua dal Chioma al Tripesce, in estate sono completamente
asciutti, ed anche la Fine talvolta non ha un filo d' acqua. Per
i bisogni della popolazione anche in antico esistevano le fonti
attuali.
In un Consiglio generale tenuto il 17 Giugno l520 e adunato
nella casa dell' Arcivescovado di Pisa, in piazza del borgo
(casa Benetti), venne deliberato che « senza aver rispecto a
spesa » si racconciasse la fonte di Rosignano, la cui acqua « è
facta cativa, onde è causa di molte malattie » in modo che 1'
acqua dovesse ritornare buona. Si trovano poi delle spese per
altri restauri, tanto alla fonte del paese, quanto alla fonte
Acquaiola, e a quella della Pieve, ora soppressa, negli anni
1562, 1600, 1700, 1865. In quest' ultimo anno la fonte del paese
fu sistemata con criteri tecnici ed igienici e da allora è
sempre rimasta come attualmente si trova. Nel 1825 ed anni
successivi vi furono questioni con Francesco Geri per
sottrazione, di acqua dalla fonte, a scapito del pubblico, che
aveva scarsità di acqua, e della pubblica salute.
Si riportano le iscrizioni apposte sulla detta fonte. La prima è
del 1837, la seconda del 1865:
« Queste acque - furono da ogni servitù vindicate - senza che
alcuno mai possa - sviarle o alterarne - i pubblici usi -
Giovanni Salvetti gonfaloniere. »
« I lavori di galleria, deposito ed ornato di questo fonte
furono eseguiti nel 1865, Sindaco il conte Salvetto Salvetti.
Per supplire alla deficenza di acqua in estate, fino da tempo
antico venne costruita la cisterna pubblica del castello e più
tardi quella della piazza del borgo.
Stando ai tre stemmi che adornano il collo della cisterna di
castello, sia per la forma degli scudi, sia per le imprese che
vi sono scolpite, si dovrebbe dedurre che la cisterna rimonta al
1300, se non prima. Lo stemma di mezzo con le sei rose, è quello
del Comune di Rosignano; lo stemma di destra, col leone
rampante, potrebbe rappresentare l' impresa della Mensa,
arcivescovile pisana; lo stemma di sinistra, a scacchi smussati,
e forse vaj, potrebbe essere della famiglia dell' Arcivescovo
che, all' epoca della costruzione della cisterna, reggeva la
diocesi pisana. In tal caso la cisterna sarebbe stata costruita
dagli Arcivescovi pisani e dal Comune. Si nota che uno stemma
col leone rampante è scolpito, come si e già altrove accennato,
nell' architrave di un camino in una stanza a terreno nel podere
della Villana, ed e probabile che quel podere fosse una volta di
proprietà della Mensa arcivescovile pisana e la casa allora
servisse da dimora di agenti della Mensa, o da villeggiatura di
prelati pisani.
Nel battistero di Pisa in un pilastro è scolpito lo stemma della
Mensa appunto col leone rampante e con la scritta: «MCLIII-Mensa Aug.»
Congetture ed induzioni sui due stemmi se ne potrebbero fare e
se ne son fatte in quantità. Lo storico Repetti reputa che lo
stemma, a scacchi o a vaj sia della familia Pitti (1400), ma
questa famiglia fiorentina ha lo stemma a liste ondulate e non a
scacchi, ne vaj.
Altri hanno attribuito
quello stemma a Ludovico il Bavaro che nel 1327 era Signore di
Pisa e quindi di Rosignano; ma gli scacchi della, casa di
Baviera sono a losanga. Circa al leone rampante dello stemma di
sinistra, alcuni vogliono che sia della repubblica pisana,
mentre è noto che Pisa aveva ed ha per impresa un' aquila, o la
croce pomata, cioè con i bracci terminati a tre punte munite di
palle.
Certo è che la cisterna del castello è antichissima, se si
considera che doveva servire ai bisogni dei castellani, ed il
castello e molto antico.
Nell'Agosto del 1805 il Comune spese Lire 378, soldi 785 e
denari 4 per costruire « un coperchio di muro con i suoi serrami
per difesa delle immondizie e provvedere due secchioni di rame.
» Da ciò si deduce che il collo della cisterna prima del 1805
doveva essere in condizioni diverse dalle attuali. La chiusura
completa odierna, con casotto a volta semicircolare, e recente.
Della cisterna di piazza si hanno notizie fino dal 1575. Con
deliberazione del 15 Agosto di quell' anno il Comune si propose
« di fare un pozzo nella piazza del borgo e di spendervi fino a
scudi 40. » E’ probabile che si trattasse di una piccola
cisterna, perché dopo quell’epoca si trovano di frequente
registrate delle spese per soli risarcimenti della cisterna,
senza mai rammentare il pozzo. Nel 1778 fu fatto il bottino o
cisternino di chiarificazione della cisterna, la quale a quella
data aveva il solo collo, o muro intorno a spalletta, con un
coperchio di legno fatto e rifatto parecchie volte, perché
esposto alle piogge e alle intemperie, presto si infracidiva. La
cisterna fu restaurata nel 1808, come si legge anche nel fregio
sopra la tabella di marmo dei pesi e delle misure: R. A. D. M.
D. C. C. C. VIII. In quell'anno fu rialzato il collo, vi furono
fatti gli sportelli, e fu aggiunta la cuspide piramidale in
pietra scalpellata, essendo gonfaloniere Antonio Pieri. Vi
furono spese L. 1359 e soldi 11. Lo stemma sopra lo sportello
verso le loggie e quello del Comune, con le sei rose e la
scritta: VERE - PROPRIO - COMUNIS ROSIGNANI - A. D. M. D. C.
VIII.- Questo stemma probabilmente si trovava nel collo
primitivo, o in altro sito ed è anche probabile che nel 1608 la
cisterna fosse stata ampliata. La tabella dei pesi e delle
misure vi fu collocata dopo l'annessione della Toscana all'
Italia, cioè dopo il 1860, quando fu adottato il sistema metrico
decimale. Prima del sistema decimale, ogni regione d’ Italia
aveva le sue speciali misure e si trova che il 7 Luglio 1781 il
Comune ricevette campioni delle diverse misure toscane e cioè:
Un pezzo da 3 libbre, di 2, di 1; di 6, di 3, di 1 oncie ; di
mezz' oncia, con la corrispondente serie di denari e grani; due
bilancie: uno staio di rame, un quarto, un quartuccio; un vaso
della tenuta di mezzo barile da vino, di un fiasco, di un
quartuccio; di mezzo barile da olio, di un fiasco, di un
quartuccio; un passetto di ferro, ossia una misura da due
braccia. Nel 1817 si trattò di togliere dalla piazza dello Logge
il collo della cisterna per rendere la piazza sgombra d' ogni
impaccio, sostituendovi una pompa da collocar in un punto a
parte; però non se ne fece nulla. Un' altra cisterna di
proprietà privata della casa Bombardieri al poggio in certi
periodi era messa a disposizione del pubblico. Nel fregio di
quella cisterna vi si legge ancora: Johan Bombardieri - Effodit
construxit A. D. M. D. C. C. C. X. VII. »
Dalla "Monografia
storica del comune di Rosignano Marittimo" di Pietro Nencini
pubblicata nel 1925, scaricabile dal sito
1878 - Progetto di nuova
cisterna da costruirsi nella piazza della nuova Chiesa di
Rosignano dalla tenuta di ettolitri 13.360
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