Rosignano Marittimo ieri   

Il complesso della fonte, con le due bocche di leone Le targhe murate sulla fonte presso i lavatoi nel 1837 e 1865 L'acqua della fonte sgorgava da due teste marmoree di leone La 'Fonte del latte' sul Botro dei Goracci
Fontina del Saracino sulla via omonima. Per le mappe catastali del 1823 è la 'Fonte ai Bretti' La ex fonte presso le Fabbriche (via di Grotti), presso l'agriturismo 'Antica Fonte' Fonte e podere di Rivignali già censiti nell'Estimo di Rosignano del 1795 Code come quella della foto erano necessarie per portare una brocca di acqua a casa. Per capire quanto fosse preziosa!

Il complesso della fonte, con le due bocche di leone

  Foto 1 - L'edificio della fonte è stato ultimato nel 1837. Esso si compone di una struttura muraria in pietra a base quadrata che racchiude la vasca e di una copertura composta da una volta a crociera in laterizio intonacata. L'accesso alla fonte è preceduto da due scalini, è lastricato in pietra e protetto da tre colonnine in marmo bianco. Il prospetto principale, molto semplice, ha una lunetta posta al termine delle strutture verticali. Le polle erano in un orto di proprietà del sig. Giovanni Salvetti, già Gonfaloniere del Comune. L'allacciamento fu eseguito con canali sotterranei, interrotti ogni tanto da piccoli bottini di deposito, che servivano per la decantazione delle acque.
Foto 2 - Le iscrizioni apposte sulla fonte. La prima è del 1837:
« QUESTE ACQUE - FURONO DA OGNI SERVITU' VINDICATE - SENZA CHE ALCUNO MAI POSSA - SVIARLE O ALTERARNE - I PUBBLICI USI - GIOVANNI SALVETTI GONFALONIERE». La seconda del 1865: « I LAVORI DI GALLERIA, DEPOSITO RD ORNATO DI QUESTO FONTE FURONO ESEGUITI NEL 1865, SINDACO IL CONTE SALVETTO SALVETTI.» Per supplire alla deficenza di acqua in estate, fino da tempo antico venne costruita la cisterna pubblica del castello e più tardi quella della piazza del borgo.
(Nencini 1925)
Per i bisogni della popolazione anche in antico esistevano le fonti attuali. In un Consiglio generale tenuto il 17 Giugno 1520 e adunato nella casa dell'Arcivescovado di Pisa, in piazza del borgo (casa Benetti), venne deliberato che «senza aver rispecto a spesa» si racconciasse la fonte di Rosignano, la cui acqua «è facta cativa, onde è causa di molte malattie» in modo che l'acqua dovesse ritornare buona. Si trovano poi delle spese per altri restauri, tanto alla fonte del paese, quanto alla fonte Acquaiola, e a quella della Pieve, ora soppressa, negli anni 1562, 1600, 1700, 1865. In quest'ultimo anno la fonte del paese fu sistemata con criteri tecnici ed igienici e da allora è sempre rimasta come attualmente si trova. Nel 1825 ed anni successivi vi furono questioni con Francesco Geri per sottrazione, di acqua dalla fonte, a scapito del pubblico, che aveva scarsità di acqua, e della pubblica salute.
(Nencini 1925)
Adunanza 1 giugno 1921 - Nuova lampada in Rosignano - Via della Fonte.
                                                                   Il Consiglio
Considerato che essa è più utile di molte altre servendo a illuminare la strada di chi va a prendere l'acqua di notte e quindi a molte persone perché con una sola fonte le ore del giorno non sono sufficienti;
Veduto che la Ligure ha domandato un compenso una volta tanto di lire ottocento;
Ritenuto che non sia eccessivo dato il perdurare degli alti prezzi del materiale;
Veduto che la (Ligure ha domandato) somma sufficiente alla spesa trovasi disponibile nei Residui Passivi;
                                                                     Delibera
di fare installare dalla Società Ligure Toscana una nuova lampada elettrica alla fonte del Capoluogo, corrispondendole per indennità di impianto lire ottocento da gravare sui Residui Passivi.
Nessuno domandando la parola, il deliberato che sopra vien posto ai voti dal Presidente e resulta approvato con voti 19 favorevoli, resi per alzata e seduta, nessuno contrario.

Foto 4 -
Fonte del Latte - Secondo una leggenda locale, le sue acque miracolose sono in grado di ridare il latte alla madre che lo avesse perduto. La leggenda sottolinea uno dei drammi della maternità antica in ambiente contadino. Il corso d'acqua così nominato oggi, aveva il nome antico di Botro della Fonte o anche Borro dei Mulini. 

                                   Acque, fonti e cisterne
Rosignano ha sempre difettato di acque e principalmente di acque potabili, quantunque qualche storico abbia veduto, in alcuni condotti via via scoperti in vari scavi, la dimostrazione che in antico Rosignano forniva acqua anche a Vada.
Nel Comune, all' infuori della Fine, tutti gli altri corsi d' acqua dal Chioma al Tripesce, in estate sono completamente asciutti, ed anche la Fine talvolta non ha un filo d' acqua. Per i bisogni della popolazione anche in antico esistevano le fonti attuali.
In un Consiglio generale tenuto il 17 Giugno l520 e adunato nella casa dell' Arcivescovado di Pisa, in piazza del borgo (casa Benetti), venne deliberato che « senza aver rispecto a spesa » si racconciasse la fonte di Rosignano, la cui acqua « è facta cativa, onde è causa di molte malattie » in modo che 1' acqua dovesse ritornare buona. Si trovano poi delle spese per altri restauri, tanto alla fonte del paese, quanto alla fonte Acquaiola, e a quella della Pieve, ora soppressa, negli anni 1562, 1600, 1700, 1865. In quest' ultimo anno la fonte del paese fu sistemata con criteri tecnici ed igienici e da allora è sempre rimasta come attualmente si trova. Nel 1825 ed anni successivi vi furono questioni con Francesco Geri per sottrazione, di acqua dalla fonte, a scapito del pubblico, che aveva scarsità di acqua, e della pubblica salute.
Si riportano le iscrizioni apposte sulla detta fonte. La prima è del 1837, la seconda del 1865:
« Queste acque - furono da ogni servitù vindicate - senza che alcuno mai possa - sviarle o alterarne - i pubblici usi - Giovanni Salvetti gonfaloniere. »
« I lavori di galleria, deposito ed ornato di questo fonte furono eseguiti nel 1865, Sindaco il conte Salvetto Salvetti.
Per supplire alla deficenza di acqua in estate, fino da tempo antico venne costruita la cisterna pubblica del castello e più tardi quella della piazza del borgo.
Stando ai tre stemmi che adornano il collo della cisterna di castello, sia per la forma degli scudi, sia per le imprese che vi sono scolpite, si dovrebbe dedurre che la cisterna rimonta al 1300, se non prima. Lo stemma di mezzo con le sei rose, è quello del Comune di Rosignano; lo stemma di destra, col leone rampante, potrebbe rappresentare l' impresa della Mensa, arcivescovile pisana; lo stemma di sinistra, a scacchi smussati, e forse vaj, potrebbe essere della famiglia dell' Arcivescovo che, all' epoca della costruzione della cisterna, reggeva la diocesi pisana. In tal caso la cisterna sarebbe stata costruita dagli Arcivescovi pisani e dal Comune. Si nota che uno stemma col leone rampante è scolpito, come si e già altrove accennato, nell' architrave di un camino in una stanza a terreno nel podere della Villana, ed e probabile che quel podere fosse una volta di proprietà della Mensa arcivescovile pisana e la casa allora servisse da dimora di agenti della Mensa, o da villeggiatura di prelati pisani.
Nel battistero di Pisa in un pilastro è scolpito lo stemma della Mensa appunto col leone rampante e con la scritta: «MCLIII-Mensa Aug.»
Congetture ed induzioni sui due stemmi se ne potrebbero fare e se ne son fatte in quantità. Lo storico Repetti reputa che lo stemma, a scacchi o a vaj sia della fami­lia Pitti (1400), ma questa famiglia fiorentina ha lo stemma a liste ondulate e non a scacchi, ne vaj.
Altri hanno attribuito quello stemma a Ludovico il Bavaro che nel 1327 era Signore di Pisa e quindi di Rosignano; ma gli scacchi della, casa di Baviera sono a losanga. Circa al leone rampante dello stemma di sinistra, alcuni vogliono che sia della repubblica pisana, mentre è noto che Pisa aveva ed ha per impresa un' aquila, o la croce pomata, cioè con i bracci terminati a tre punte munite di palle.
Certo è che la cisterna del castello è antichissima, se si considera che doveva servire ai bisogni dei castellani, ed il castello e molto antico.
Nell'Agosto del 1805 il Comune spese Lire 378, soldi 785 e denari 4 per costruire « un coperchio di muro con i suoi serrami per difesa delle immondizie e provvedere due secchioni di rame. » Da ciò si deduce che il collo della cisterna prima del 1805 doveva essere in condizioni diverse dalle attuali. La chiusura completa odierna, con casotto a volta semicircolare, e recente. Della cisterna di piazza si hanno notizie fino dal 1575. Con deliberazione del 15 Agosto di quell' anno il Comune si propose « di fare un pozzo nella piazza del borgo e di spendervi fino a scudi 40. » E’ probabile che si trattasse di una piccola cisterna, perché dopo quell’epoca si trovano di frequente registrate delle spese per soli risarcimenti della cisterna, senza mai rammentare il pozzo. Nel 1778 fu fatto il bottino o cisternino di chiarificazione della cisterna, la quale a quella data aveva il solo collo, o muro intorno a spalletta, con un coperchio di legno fatto e rifatto parecchie volte, perché esposto alle piogge e alle intemperie, presto si infracidiva. La cisterna fu restaurata nel 1808, come si legge anche nel fregio sopra la tabella di marmo dei pesi e delle misure: R. A. D. M. D. C. C. C. VIII. In quell'anno fu rialzato il collo, vi furono fatti gli sportelli, e fu aggiunta la cuspide piramidale in pietra scalpellata, essendo gonfaloniere Antonio Pieri. Vi furono spese L. 1359 e soldi 11. Lo stemma sopra lo sportello verso le loggie e quello del Comune, con le sei rose e la scritta: VERE - PROPRIO - COMUNIS ROSIGNANI - A. D. M. D. C. VIII.- Questo stemma probabilmente si trovava nel collo primitivo, o in altro sito ed è anche probabile che nel 1608 la cisterna fosse stata ampliata. La tabella dei pesi e delle misure vi fu collocata dopo l'annessione della Toscana all' Italia, cioè dopo il 1860, quando fu adottato il sistema metrico decimale. Prima del sistema decimale, ogni regione d’ Italia aveva le sue speciali misure e si trova che il 7 Luglio 1781 il Comune ricevette campioni delle diverse misure toscane e cioè: Un pezzo da 3 libbre, di 2, di 1; di 6, di 3, di 1 oncie ; di mezz' oncia, con la corrispondente serie di denari e grani; due bilancie: uno staio di rame, un quarto, un quartuccio; un vaso della tenuta di mezzo barile da vino, di un fiasco, di un quartuccio; di mezzo barile da olio, di un fiasco, di un quartuccio; un passetto di ferro, ossia una misura da due braccia. Nel 1817 si trattò di togliere dalla piazza dello Logge il collo della cisterna per rendere la piazza sgombra d' ogni impaccio, sostituendovi una pompa da collocar in un punto a parte; però non se ne fece nulla. Un' altra cisterna di proprietà privata della casa Bombardieri al poggio in certi periodi era messa a disposizione del pubblico. Nel fregio di quella cisterna vi si legge ancora: Johan Bombardieri - Effodit construxit A. D. M. D. C. C. C. X. VII. »
Dalla "Monografia storica del comune di Rosignano Marittimo" di Pietro Nencini pubblicata nel 1925, scaricabile dal sito
1878 - Progetto di nuova cisterna da costruirsi nella piazza della nuova Chiesa di Rosignano dalla tenuta di ettolitri 13.360


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