Museo Archeologico Palazzo Bombardieri

     

1955 - Inaugurazione del Museo Civico (Foto Chellini) 1955 - Inaugurazione del Museo Civico (Foto Chellini) 1955 - Inaugurazione del Museo Civico (Foto Chellini) 1955 - Inaugurazione del Museo Civico (Foto Chellini) La domus romana La domus romana La domus romana La domus romana La domus romana La domus romana Materiale esposto Corredo di tomba Anfora africana utilizzata come sepoltura (Scavi via Dante R.S.) Materiale esposto Materiale esposto Anfore vinarie raccolte al largo di Vada Materiale esposto Materiale esposto Materiale esposto Testa dell'imperatore Traiano ed altri reperti. Materiale esposto Stivaggio ancore su imbarcazione. Scheletro maschile incompleto da S.Gaetano Sotterranei Frammenti da ville. A dx stele funeraria. Monaco 1986 - Mostra dedicata alla Toscana con esposizione di reperti del Museo di R. M.mo Monaco 1986 - Mostra dedicata alla Toscana con esposizione di reperti del Museo di R. M.mo Monaco 1986 - Mostra dedicata alla Toscana con esposizione di reperti del Museo di R. M.mo Monaco 1986 - Mostra dedicata alla Toscana. Gruppo in visita con il sindaco Danesin.

 

Il Museo merita ampiamente una visita, qui diamo solo un rapido sguardo ai reperti archeologici esposti. Le didascalie sono volutamente minimali e del tutto incomplete, da leggere in loco.

                    12 giugno 1955 - Inaugurazione del Museo Civico
Dopo il rinfresco offerto dall'Amministrazione al Palazzo Municipale, le autorità si sono portate al castello che dall'alto del colle domina gran parte del comune. Qui nel torrione di levante è sorto il Museo Civico quale istituzione che tende a valorizzare la nostra terra ed il suo luminoso passato. Dopo la benedizione impartita dal parroco di Rosignano Marittimo don Nardini, il Prefetto dr. Marfisa tagliava il nastro di ingresso ed inaugurava il locale apponendo la sua firma nella prima pagina del grande registro dei visitatori. Il Museo comprende una sezione archeologica ed una storica. Nella prima sono esposti oggetti risalenti al periodo etrusco e romano, capitelli, anfore, frammenti di mosaico, statue pagane, un caminetto in pietra, colonne in pietra ed in marmo, tombe etrusche, monete romane e frammenti di bassorilievi. Nella sezione storica figurano vecchi libri di Statisti e di Leggi, registri di contabilità, proclami e notificazioni, armi antiche, staffe da cavaliere, nonché un gonfalone del Municipio di Rosignano Marittimo confezionato in occasione del 6° Centenario Dantesco (Maggio 1865).  Oltre al Prefetto erano presenti: il dr.
Lanza in rappresentanza del Questore, il dr. Prima capo di gabinetto della Prefettura, il ten. col. Cavallo in rappresentanza del col. Gabriele comandante la Legione Carabinieri di Livorno, l'avv. Cocchella, per la Provincia, il col. Graziani presidente della Camera di Commercio di Livorno, l'on. Jacoponi deputato provinciale, il Sindaco di Piombino Mancini, il Sindaco di Cecina Massei,il Sindaco di S.Vincenzo Mischi, l'ing. comunale Michetti, l'ing. Nuti della Commissione Tecnica della FF.SS., l'ispettore scolastico Fontanelli, l'avv. Toni vice direttore della Società Solvay, il sig. Bini segretario della stessa, la sig.ra Rosa Avellino direttrice del Circolo Didattico di Rosignano, il sig. Giovanni Giannini commissario provinciale dell'ECA, il cav. Cau giudice conciliatore di Rosignano M.mo., il cav. Russo segretario comunale, il dr. Bernardini ufficiale sanitario, il dr. Berti veterinario comunale, il dr. Carradori presidente dell'AAST di Castiglioncello, il maresciallo Pepe comandante la sezione dei CC, il maresciallo Giannaccini comandante la stazione dei CC locale, il maresciallo Felice comandante la stazione dei CC di Rosignano M.mo., il sig. Magretti capostazione delle FF.SS. di Rosignano, il sig. Papini direttore della filiale della Cassa di Risparmio locale, il sig. Pieraccioni della filiale Cassa di Risparmio di Rosignano M.mo., alcuni rappresentanti dell'impresa Faucci, costruttrice dell'opera, tutti i consiglieri comunali, i vari funzionari e impiegati dell'Amministrazione Comunale, nonché tutti i rappresentanti dei partiti, associazioni sindacali, e vari altri Enti. Al termine il gruppo delle autorità si è spostato a Rosignano Solvay per l'inaugurazione del nuovo sottopasso.
(Da: Il Tirreno Livorno)
                                    Il Museo Archeologico

Nasce nel 1957, ad opera del Gruppo Archeologico, per accogliere i corredi di 11 tombe rinvenute a Castiglioncello e si amplia progressivamente con reperti provenienti dal territorio comunale dove l’espansione edilizia e l’agricoltura meccanizzata portavano in quegli anni alla luce consistenti resti antichi. Gli scavi in localita’ S. Gaetano di Vada, condotti dallo stesso Gruppo Archeologico, tra il 1960 e il 1979, dotano il Museo del suo nucleo piu’ consistente. Negli stessi anni la chiusura del Museo Nazionale di Castiglioncello, pionieristica esperienza di decentramento museale agli inizi del secolo, accresce l’esigenza di una struttura espositiva che raccolga le testimonianze del territorio. I nuclei maggiori dell’esposizione sono costituiti dai corredi ellenistici dell’ampia necropoli di Castiglioncello (oltre trecento tombe) tra cui(terzo quarto del II secolo a.C.), dai numerosi reperti di età romana provenienti dallo scavo di un quartiere portuale di Vada Volaterrana - anch’esso visitabile su richiesta -, dai rinvenimenti subacquei effettuati nel mare di Vada, e dai reperti medievali e rinascimentali provenienti dal castello stesso. Il Museo, dal carattere fortemente didattico ed arricchito da ricostruzioni, plastici e strumenti multimediali, vuole anche essere un’introduzione alla visita del territorio, suggerendo itinerari e percorsi alla riscoperta della storia e delle tradizioni in un paesaggio variegato e suggestivo in cui spesso è difficile distinguere tra ciò che è trasformazione spontanea della terra e l’intervento umano stratificato nei secoli. Il museo come racconto storico, "illustrato" dai reperti archeologici, dalle testimonianze materiali che le diverse genti che si sono succedute sul territorio, hanno lasciato. Ma i reperti archeologici sono stati forzatamente disgiunti dai loro contesti di appartenenza, talvolta distrutti ma spesso, ancora esistenti, magari solo come traccia, nel paesaggio. Ecco allora che il Museo vuole aprirsi al territorio circostante, costituire un invito costante ad uscire e a visitare i luoghi, monumenti, paesaggi che non sono "musealizzabili", ma sono i veri protagonisti della nostra storia.
 (Il Direttore dott.ssa Edina Regoli)
                                            La visita

L’esposizione, articolata su tre piani, prende le mosse dal quadro ambientale, per illustrare le testimonianze di età preistorica e protostorica della fascia costiera, tra le quali spicca l’insediamento di Casa Saracino (Rosignano Marittimo) che ha restituito abbondante ceramica della fase di passaggio dall’età del Rame all’età del Bronzo Antico (circa 2000 a.C.) e che costituisce, per questo periodo, la scoperta più rilevante effettuata in Toscana fino a oggi. Di notevole interesse appare anche l’insediamento costiero del Galafone (fine X-IX secolo a.C.), specializzato nella produzione del sale. Ben documentato il periodo etrusco, soprattutto per la fase ellenistica cui risale l’ampia necropoli di Castiglioncello, centro costiero sviluppatosi tra la fine del IV e gli inizi del secolo a.C. Dopo una serie di rinvenimenti occasionali succedutisi a partire dal XVIII secolo ed in parte confluiti nella collezione di Diego Martelli, agli inizi del ‘900, la necropoli fu oggetto di scavi sistematici da parte del Soprintendente alle Antichità dell’Etruria, Luigi A. Milani. Per accogliere le oltre trecento tombe rinvenute, venne costruito un piccolo Museo a forma di tempietto etrusco, chiuso negli anni ‘70 ed oggi riaperto.
Tra i reperti della necropoli si segnalano l’urna cineraria volterrana in alabastro di Velia Cerinei (fine II secolo a.C), le steli funerarie in marmo raffiguranti dei guerrieri ed i corredi di una ventina di tombe scoperte nel 1997 nel parco del Castello Pasquini. Allo stesso periodo risale la ricca necropoli aristocratica di Pian dei Lupi, (vedi) riferibile ad un villaggio situato nell’immediato entroterra di Castiglioncello, ai piedi della ‘fortezza di altura’ di Monte Carvoli. L'esposizione prosegue illustrando la storia dell’antica Vada Votaterrana, porto etrusco e poi romano della città di Volterra. Del centro costiero si conoscono alcune tombe di età ellenistica e un quartiere portuale in località San Gaetano, (vedi) dove scavi archeologici condotti dall’Università di Pisa hanno portato alla luce un complesso databile alla prima età imperiale, articolato in due impianti termali, magazzini per il carico e lo scarico delle merci (horrea), un probabile mercato al dettaglio (macellum) e due sedi di corporazioni di lavoratori del porto (scholae). Ulteriori edifici sono in corso di scavo nel settore meridionale dell’area. Il quartiere, risalente al I secolo dC, rimase in vita fino agli inizi del VII secolo dC., quando venne occupato da una necropoli e poi definitivamente abbandonato, Gli scavi di San Gaetano restituiscono ogni anno una grande quantità di reperti di grandissima importanza per lo studio delle rotte commerciali che attraversavano il Mediterraneo e in cui il porto di Vada era saldamente inserito. Ai commerci marittimi di età romana è dedicata l’ampia sala di apertura del III piano, cui fa seguito una sezione dedicata alla circolazione monetaria nel Mediterraneo, documentata dalle oltre 2000 monete rinvenute negli horrea di San Gaetano. Attraverso l’epoca tardo-antica, rappresentata ancora una volta dai numerosi reperti provenienti da Vada e da ritrovamenti sparsi, per lo più riferibili a necropoli, l’esposizione prosegue fino al medioevo e alle soglie dell’età moderna, epoca alla quale risale un interessante contesto di ceramiche e maioliche locali e di importazione rinvenuto al Castello di Rosignano Marittimo.

           2024 va in pensione la storica direttrice Edina Regoli, subentra Carolina Megale

Va in pensione a fine febbraio 2024, la storica direttrice Edina Regoli, da circa 40 anni alla guida della struttura. "Con la pensione della dottoressa Edina Regoli perdiamo una grandissima professionista e appassionata archeologa, ma contiano di continuare il lavoro con la nuova direttrice. Naturalmente Edina affiancherà la nuova responsabile per facilitare il passaggio", così la vicesindaca e assessore alla cultura Licia Montagnani. La direzione del Museo Archeologico è stata affidata a tempo indeterminato all'archeologa Carolina Megale vincitrice del bando di concorso.

Il volume ""Il Museo Archeologico di Rosignano Marittimo"- Risorse e insediamenti nell'Etruria settentrionale costiera (2018) è scaricabile dalla sezione Scaricolibri del sito.