Il torrente Tripesce nasce al Poggio
del Terriccio (209 m.) e riceve a sinistra il "Botro della
Ciabatta" all'altezza del podere "Il capannone". Più a valle
oltrepassata la via Emilia, sempre a sinistra in zona Pacchione,
riceve il "Fosso Meluccio" ed il "Fosso del ponte Nuovo", quindi
al podere S. Caterina il "Fosso degli Impalancati", per giungere
al ponte dell'Aurelia dopo il quale il percorso piega
decisamente a destra per seguire il tracciato voluto dalla
bonifica leopoldina quando nel 1839 viene deviato ed indirizzato
verso gli Stagnoli della Bonaposta per realizzarne la colmata.
(Vedi
Vada/bonifica/Tripesce). (Vedi
Vada/oggi/Bonaposta)
Criticità dell'area vadese attraversata dal Tripesce
Nella relazione sugli studi idraulici da parte del Consorzio di
Bonifica a supporto del Regolamento Urbanistico del Comune di
Rosignano, (convenzione stipulata il 13.04.2006), viene
specificato che l’area oggetto di studio è delimitata a nord dal
Fosso Circolare, a est dal Fosso Circondariale, a sud dalla Via
Vecchia del Tripesce e a ovest dalla costa è oggi soggetta in
parte a sollevamento
meccanico a mezzo dell’impianto idrovoro situato in Loc. Molino
a Fuoco, e in parte a scolo naturale dal Fosso Tesorino.
L’impianto di sollevamento attuale può contare su tre idrovore
con una portata di 0,7 mc/s ciascuna, per una portata
complessiva smaltibile pari a 2,1 mc/s. Pertanto l’area in
oggetto è individuata dal vigente P.A.I in Pericolosità
Idraulica Elevata (P.I.E.). Il contributo alla delimitazione di
tali aree allagabili è dato a nord dal Torrente Tripesce, a sud
dal Fiume
Cecina e dal bacino del Fosso Mozzo, e dalla inadeguatezza
dell’esistente reticolo idraulico di bonifica e del relativo
impianto di sollevamento, in quanto questi ultimi progettati per
una bonifica di tipo agricolo. Da studi effettuati nel 2003 dal
Gruppo di Studio Intersettoriale predisposto al suo interno dal
Comune di Rosignano M.mo, infatti, emerge come il sistema
costituito dall’impianto di sollevamento e dalla rete di canali
risulti insufficiente a smaltire le portate di piena
duecentennale, causando fenomeni di ristagno nelle aree più
depresse della pianura costiera. Limitatamente al
torrente Tripesce è stato
redatto da parte del Consorzio di Bonifica Colline Livornesi il
progetto preliminare globale (approvato con Delibera della
deputazione Amministrativa N. 60 del 31.08.2006) che pone come
ipotesi progettuale il deflusso di una portata laminata, nel
tratto tra il ponte della ferrovia Pisa-Roma e la foce, pari a
18 mc/s con un tempo di ritorno di 200 anni. Tale portata
defluisce lungo il tratto in oggetto con franco nullo al di
sotto dei ponti della ferrovia e dell’Aurelia, ma comunque
garantendo il deflusso al di sotto degli stessi senza che
entrino in pressione. Il progetto di cui sopra è stato integrato
dal Consorzio in data ottobre 2006 e successivamente novembre
2006 a seguito di richiesta da parte dell’Autorità di Bacino
Toscana Costa. Il progetto globale (e successive integrazioni)
ha ottenuto parere favorevole dal Comitato tecnico dell’Autorità
di Bacino in data 25.01.2007.
22 luglio 2019 Inaugurata la cassa di espansione
Inaugurata la cassa di espansione del torrente
Tripesce, in località Impalancati, all'incrocio
con via Aurelia Vecchia, nel comune di
Rosignano, direzione Marina di Cecina. Presenti,
tra gli altri, il presidente della Regione
Toscana Enrico Rossi, i sindaci di Rosignano e
Cecina Donati e Lippi, il presidente del
consorzio 5 Toscana Giancarlo Vallesi.
Con
questo intervento è stata realizzata la cassa di
espansione e sono stati alzati gli argini.
"Riduciamo il rischio idraulico e i fenomeni di
esondazione", ha detto Rossi. La Regione Toscana
ha investito in quest'opera un milione e mezzo.
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