ITINERARI EXTRAURBANI

  Parco dei Poggetti  (Rosignano Marittimo)



 
Facile passeggiata "fuori porta" su comodo sentiero, richiede circa 40' - Attrezzata con "Percorso salute". Da non perdere.

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L'ingresso al parco dei Poggetti ed il 'Colle Universo' (m.198) a dx. Il quartiere 'Vignone' in alto a sx visto dal punto più elevato del castello (m.154), con in primo piano villa Pertusati. Il comodo ingresso al Parco dei Poggetti su via De Filippo presso il quartiere Vignone. Posteggio assicurato. Vista del Parco dei Poggetti dal castello. Parte del percorso fra i pini. I dolci profili del Parco dei Poggetti dal castello lato sud. Il serbatoio dell'acquedotto di Rosignano Marittimo sul colle più alto a quota 198m. fra i ripetitori. Uno dei tanti attrezzi ginnici presenti sul 'percorso salute' nel Parco dei Poggetti. Uno dei tanti attrezzi ginnici presenti sul 'percorso salute' nel Parco dei Poggetti. Punto di sosta panoramico a sud del Parco. Bella la vista verso la piana di Vada. Il Parco luogo silenzioso e ameno, vale sicuramente una passeggiata nella natura fino ai 170 m.s.l. del fabbricato Casa Poggetti. Qui siamo poco più in basso.
Parco dei Poggetti. Parte del percorso fa parte dell'ippovia del Mediterraneo
La ex casa colonica al centro del Parco dei Poggetti (170 m.s.l.m) qui in via di sistemazione. Parco dei Poggetti. Classica vista sul castello.
Parco dei Poggetti. Vista sul retro del castello da nord.
Parco dei Poggetti. Verso il lago di S.Luce a nord-est. Parco dei Poggetti. Verso Gabbro a nord. Parco dei Poggetti. Obbiettivo verso Valdiperga. Parco dei Poggetti. Verso Castellina.
Parco dei Poggetti. Verso Vada. Parco dei Poggetti. Verso la chiesa di S.Nicola e Rosignano Solvay. Parco dei Poggetti. Il Vignone con l'ingresso al parco fra i pini.
Parco dei Poggetti. Il castello nella sua posizione dominante.
Parco dei Poggetti. Vista sul Vignone e l'ingresso al parco. Parco dei Poggetti. Il castello si stacca sulla foschia.

Parco dei Poggetti. Attrezzi ginnici nell'erba alta. Il fumo sulla destra è l'incendio al supermercato Conad di Rosignano Solvay del 12 luglio 2005 ore 16. Parco dei Poggetti. Vista d'insieme. Parco dei Poggetti. Il castello e la via con i cipressi di accesso da sud, Lorenzo de'Medici.
Riprendiamo un cartello adottato nei boschi della Garfagnana, rielaborato ad uso locale, che potrebbe costituire un intelligente monito anche all'interno del Parco dei Poggetti, area protetta soggetta alla legge 394/91 dove è già evidente l'azione sciagurata e vile dei vandali e dove il rischio incendi è sempre presente e reale come nell'agosto 2002 e 2006 e settembre 2003 e 2004. Cartellonistica intelligente ed educativa che sarebbe utile adottare anche da noi.
 

In località "Poggetti", nella tenuta che fu della famiglia piemontese dei Pertusati, il Comune ha realizzato un parco su proposta del Prof. Petretti. Il Parco Comunale dei Poggetti si compone di una vasta superficie coltivabile che si estende, per alcune centinaia di ettari dal versante Est della collina su cui sorge il paese fino alla strada statale n°206 (Emilia). Dal Centro Storico il Parco può essere ammirato quasi nella sua interezza. L'oro delle colline è intramezzato dal verde dei pini marittimi e dalle strutture presenti nel Parco. In quest'area, infatti, sorgono una casa colonica con annessi agricoli e la Fattoria dei Poggetti, in ristrutturazione, presso la quale, durante l'estate, sono state organizzate feste e sagre paesane. Alcune zone di questo vasto parco sono mèta frequente per gli abitanti del paese e non solo. Il colle più alto nel Parco dei Poggetti fu chiamato da un vecchio poeta locale "colle universo". L'ingresso 1 si trova al termine di via De Filippo ed il percorso ad anello aperto termina nei pressi dei lavatoi. Al suo interno un valido percorso salute dispone di numerosi attrezzi ginnici. Dalla sommità del colle, poco distante dal quale si trova l'edificio dell'acquedotto comunale, si può ammirare un meraviglioso panorama che spazia ad oriente nelle dolci colline pisane con i loro caratteristici ed antichi paesi, a occidente dalla punta di Castiglioncello al golfo di Baratti. Nelle giornate limpide si possono vedere le isole dell'arcipelago toscano.
   Il Comune vantava dei diritti di legnatico (taglio del bosco), ed anche diritti di possesso sui «Poggetti », ma tali diritti gli erano contestati dalla proprietaria d'allora Barbera Lischi, che nel 1784 fece intimazioni e proteste legali alla Comunità la quale non ritenne di ingolfarsi in una lite. (Nencini 1925)
 Nel '700, le colline attorno al castello di Rosignano apparivano ben coltivate, costituendo il cosiddetto "Domesticheto", uno spazio di circa un miglio non sottoposto al diritto di pascolo (previsto dagli usi civici), "ma unicamente consacrato all'agricoltura, come la parte più acconcia di tutto il territorio per la coltura delle viti, degl'ulivi e delle altre piante fruttifere…" (Rosignano una comunità della Toscana lorenese. S. Rossi, P.L. Ferri).
  Il pianoro di poggio Cuccheri, ai «Poggetti», l'estrema elevazione a mezzogiorno dei monti Livornesi, offre, con la sua caratteristica forma, agli archeologi l'impressione di un ipogeo etrusco e Rosignano sarebbe stato l'arce, o la rocca. A poggio Cuccheri si osservano anche dei bastioni semicircolari di terra, che sembrerebbero fatti nel Medio Evo od in tempi anche più prossimi a noi a scopo di difesa militare, come opere avanzate del castello. (Nencini 1925)
  Il ripristino del Casale Poggetti viene portato avanti congiuntamente dal Comune e dalla Provincia di Livorno con un sostanzioso finanziamento regionale e con il coinvolgimento delle Università di Firenze, Siena, e Pisa - che tra breve diverrà la «Porta del parco» con funzioni di accoglienza convegnistica, ricerca, documentazione e conservazione delle specie botaniche mediterranee. L’obiettivo, anche in questo caso, è quello di riqualificare una struttura di grande valore storico ed architettonico per il nostro territorio, che funzionerà anche come punto di riferimento scientifico, su scala provinciale, delle materie naturalistiche. Grazie ad un proficuo rapporto di collaborazione con la Provincia, che sta seguendo il progetto di restauro del complesso, verranno poste le basi di un percorso di volorizzazione del Parco che in seguito potrà portare anche al recupero del Casale Poggetti. Si tratta di un progetto di grande valenza, sia dal punto di vista provinciale che strettamente locale. Non soltanto infatti verrà recuperato un bene storico per creare un centro di accoglienza e di studio, ma, in accordo con la Provincia, verranno ricavati locali e spazi che saranno messi a disposizione della comunità rosignanese per attività culturali, di svago e di animazione turistica. Il recupero andrà ad interessare i due fabbricati del complesso e le aree a verde circostanti. In quello che era il vecchio edificio padronale troveranno posto al piano terra il centro di accoglienza per i visitatori, le aree di supporto e lo spazio per la convegnistica, e al primo piano i locali per la ricerca scientifica. Nell’edificio delle ex cantine invece saranno allestiti una sala conferenze ed uno spazio per l’archivio documentale ed espositivo. Oltre a questo è prevista anche la risistemazione delle aree esterne attigue al complesso, dove, tra l’altro, andranno ad essere ospitate strutture per la coltivazione ed un mini orto botanico. (Dichiarazione del sindaco Simoncini a "Il Tirreno" del 24-4-2003) Negli anni successivi la situazione apparirà assai meno rosea.
1991 - Con la recente acquisizione del "Parco Poggetti” è a disposizione della collettività una vastissima area, oltre 100 ettari tra boschi, pascoli, campi, uliveti, etc., che unito alle limitrofe zone delle ex-Cave dell’Acquabona, già di proprietà Comunale, e ponendosi come un “continum” rispetto al territorio delle Colline Livornesi, va a costituire un importante polmone di verde per la gioia di quanti sanno ancora trarre dal contatto con la natura distensione e piacere. L’area risulta, al momento, in parte degradata, soprattutto a causa dell’intensa attività agricola e pastorale cui è stata sottoposta per decenni, pertanto dovrà essere oggetto di un cospicuo intervento di riassetto. In particolare dovrà essere ripulito il bosco, riaperti gli antichi sentieri che congiungevano l’area prospiciente il paese alle zone retrostanti. Gli interventi devono avere come fine il miglioramento e la conservazione del manto forestale, data l’importanza che esso riveste dal punto di vista protettivo e paesaggistico. Gli eventuali ampliamenti delle aree boscate possono essere previsti tenendo presente l’esigenza di disporre di luoghi atti a contenere l’afflusso di massa dei frequentatori del parco. Queste aree andranno quindi individuate nei settori con versanti scoperti eccessivamente declivi che devono essere protetti dall’erosione idrica e lungo i margini accidentati da proteggere dai venti marini inquinanti. Il vetusto casolare che si trova proprio sulla sommità del Poggio e dal quale si può ammirare un panorama a 360°, dovrà essere recuperato per le finalità del Parco pubblico. Tutto questo è allo studio dell’Amministrazione Comunale. Il precedente proprietario sta lasciando la casa e pertanto fin da ora il Parco può diventare meta per le diverse attività del nostro tempo libero. L’area del Parco è interdetta al traffico motorizzato ed alla caccia.
LA FAUNA
Nell’area si trova un nucleo di tipica macchia mediterranea che può ospitare diverse specie di uccelli: poiana, sterpazzola, picchio verde; di mammiferi: volpe, fama, scoiattolo; di rettili: biacco, ramarro, saettone. Sono presenti zone molto ampie seminativi, a seminativi arborati, olivo, vigna, siepi lungo i fossi e i confini. Queste cenosi hanno una discreta capacità ricettiva di specie f
aunistiche. Le specie di uccelli che più vi si adattano sono quelle del fagiano, lodolaio, cappellaccia e gazza e, per i rettili, biacco e saettone. In generale, la zona dei Poggetti offre alla fauna condizioni favorevoli per l’insediamento, sebbene sia in parte antropizzata (coltivi, case sparse, vicinanza al centro urbano). La disposizione orografica con dossi e colline, permette un facile spostamento da una posizione ad un’altra, favorito anche dalla presenza di complessi e pendici boscate.
IL BOSCO Circa il 30% della superficie ha una copertura boschiva discontinua, interrotta da aree scoperte che sono state sede di colture agricole fino a tempi recenti. Il settore più boscoso è quello orientale, in cui si rinvengono pendenze maggiori, mentre nel settore occidentale sono presenti alcuni nuclei di conifere e latifoglie situati su punti in cui il terreno è meno profondo. Per la loro importanza multifunzionale, le formazioni boschive in oggetto sono soggette ad una serie di vincoli paesaggistici e di difesa del suolo.
La vicinanza di questi boschi al centro abitato di Rosignano ne accresce
l’importanza sia dal punto di vista paesaggistico, sia dal punto di vista turistico-ricreativo. Attualmente l’area non è molto frequentata a causa dell’evidente stato di abbandono e della difficile percorribilità. La morfologia dell’area, che è compresa tra i 25 e i 197 m di quota sul livello del mare, è caratterizzata da una serie di colline di modesta altitudine degradanti più o meno dolcemente verso la valle del fiume Fine.
Le formazioni forestali presenti sull’area sono riconducibili essenzialmente alla macchia alta e forteto, costituita da elementi tipici della foresta mediterranea quali il leccio, l’orniello, il lentisco, l’erica e la fillirea. Nel settore occidentale e meridionale si rinvengono nuclei di pini di una certa rilevanza, inframmezzati alle aree ex-agricole.
Le condizioni delle pinete sono variabili, ma in genere abbastanza buone; si riscontrano quasi ovunque danni di lieve entità dovuti all’aereosol marino inquinato.
(Rosignano oggi dic.1991)
  Appena dopo sei mesi dall’inaugurazione l’ippovia del Mediterraneo, aperta con una grande passeggiata a cavallo il 19 marzo 2005, versa in stato di degrado. Dal parco dei Poggetti passando per Castelnuovo, Gabbro e Nibbiaia il percorso presenta tratti non percorribili da cavalieri inesperti; tratti interrotti da cunette, grossi massi o dossi. Ma quel che di più colpisce è l’incuria in cui l’ippovia è lasciata. Erba tanta, che con l’estate diventa  alta e secca; qua e là sporcizia e rifiuti, e il pericolo di incendi nella zona è costante. L’area più critica è proprio quella del parco dei Poggetti, tanto sciupata da far fioccare le proteste dei frequentatori dei maneggi della zona e di appassionati delle passeggiate a cavallo.
La storia.
 L’ippovia è stata realizzata nell'inverno 2004, nell’arco di alcuni mesi. La Provincia di Livorno, partecipando ad un progetto Interregionale con i due partner (Provincia di Sassari e Région Corse) ha ottenuto i 330mila euro necessari per la realizzazione del percorso. Della cifra totale, 70mila euro sono serviti per mettere a disposizione dei cavalieri i primi quaranta chilometri. L’ippovia è costituita da due diramazioni che si estendono dal capoluogo comunale fino a Gabbro e Nibbiaia. Il resto del percorso (cento chilometri in tutto) dovrebbe essere terminato entro il 2006. Ogni tratto è segnalato da cartellonistica adeguata. (Chiara Giannini da "Il Tirreno" del 1-9-2005)
 Il percorso della salute fu inaugurato alcuni anni fa. Ci sono attrezzi di legno assai ben costruiti, che potrebbero essere utilizzati da chiunque. Il fatto è che alcuni di questi non si possono neanche vedere perché completamente ricoperti da rovi ed erba alta. Così sono diventati il simbolo di uno spreco di risorse veramente inutile. (Chiara.Giannini da "Il Tirreno" del 1-9-2005)
ORGANIZZAZIONE: individuale, conviene entrare dalla porta 1 dove si può parcheggiare ed uscire dalla 2 (identica alla 1) presso i lavatoi risalendo poi comodamente su via della Fonte per tornare al posteggio.

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