ITINERARI EXTRAURBANI |
Parco dei Poggetti (Rosignano Marittimo) |
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Facile passeggiata "fuori porta" su comodo sentiero, richiede circa 40' - Attrezzata con "Percorso salute". Da non perdere. | ||||||||
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In località "Poggetti", nella tenuta che fu della famiglia
piemontese dei Pertusati, il Comune ha realizzato un parco su
proposta del Prof. Petretti. Il Parco Comunale dei Poggetti si
compone di una vasta superficie coltivabile che si estende, per
alcune centinaia di ettari dal versante Est della collina su cui
sorge il paese fino alla strada statale n°206 (Emilia). Dal
Centro Storico il Parco può essere ammirato quasi nella sua
interezza. L'oro delle colline è intramezzato dal verde dei pini
marittimi e dalle strutture presenti nel Parco. In quest'area,
infatti, sorgono una casa colonica con annessi agricoli e la
Fattoria dei Poggetti, in ristrutturazione, presso la quale,
durante l'estate, sono state organizzate feste e sagre paesane.
Alcune zone di questo vasto parco sono mèta frequente per gli
abitanti del paese e non solo. Il colle più alto nel Parco dei
Poggetti fu chiamato da un vecchio poeta locale "colle
universo". L'ingresso 1 si trova al termine di via De Filippo ed
il percorso ad anello aperto termina nei pressi dei lavatoi. Al
suo interno un valido percorso salute dispone di numerosi
attrezzi ginnici. Dalla sommità del colle, poco distante dal
quale si trova l'edificio dell'acquedotto comunale, si può
ammirare un meraviglioso panorama che spazia ad oriente nelle
dolci colline pisane con i loro caratteristici ed antichi paesi,
a occidente dalla punta di Castiglioncello al golfo di Baratti.
Nelle giornate limpide si possono vedere le isole
dell'arcipelago toscano. Il Comune vantava dei diritti di legnatico (taglio del bosco), ed anche diritti di possesso sui «Poggetti », ma tali diritti gli erano contestati dalla proprietaria d'allora Barbera Lischi, che nel 1784 fece intimazioni e proteste legali alla Comunità la quale non ritenne di ingolfarsi in una lite. (Nencini 1925) Il pianoro di poggio Cuccheri, ai «Poggetti», l'estrema elevazione a mezzogiorno dei monti Livornesi, offre, con la sua caratteristica forma, agli archeologi l'impressione di un ipogeo etrusco e Rosignano sarebbe stato l'arce, o la rocca. A poggio Cuccheri si osservano anche dei bastioni semicircolari di terra, che sembrerebbero fatti nel Medio Evo od in tempi anche più prossimi a noi a scopo di difesa militare, come opere avanzate del castello. Il ripristino del Casale Poggetti viene portato avanti congiuntamente dal Comune e dalla Provincia di Livorno con un sostanzioso finanziamento regionale e con il coinvolgimento delle Università di Firenze, Siena, e Pisa - che tra breve diverrà la «Porta del parco» con funzioni di accoglienza convegnistica, ricerca, documentazione e conservazione delle specie botaniche mediterranee. L’obiettivo, anche in questo caso, è quello di riqualificare una struttura di grande valore storico ed architettonico per il nostro territorio, che funzionerà anche come punto di riferimento scientifico, su scala provinciale, delle materie naturalistiche. Grazie ad un proficuo rapporto di collaborazione con la Provincia, che sta seguendo il progetto di restauro del complesso, verranno poste le basi di un percorso di volorizzazione del Parco che in seguito potrà portare anche al recupero del Casale Poggetti. Si tratta di un progetto di grande valenza, sia dal punto di vista provinciale che strettamente locale. Non soltanto infatti verrà recuperato un bene storico per creare un centro di accoglienza e di studio, ma, in accordo con la Provincia, verranno ricavati locali e spazi che saranno messi a disposizione della comunità rosignanese per attività culturali, di svago e di animazione turistica. Il recupero andrà ad interessare i due fabbricati del complesso e le aree a verde circostanti. In quello che era il vecchio edificio padronale troveranno posto al piano terra il centro di accoglienza per i visitatori, le aree di supporto e lo spazio per la convegnistica, e al primo piano i locali per la ricerca scientifica. Nell’edificio delle ex cantine invece saranno allestiti una sala conferenze ed uno spazio per l’archivio documentale ed espositivo. Oltre a questo è prevista anche la risistemazione delle aree esterne attigue al complesso, dove, tra l’altro, andranno ad essere ospitate strutture per la coltivazione ed un mini orto botanico. (Dichiarazione del sindaco Simoncini a "Il Tirreno" del 24-4-2003) Negli anni successivi la situazione apparirà assai meno rosea. 1991 - Con la recente acquisizione del "Parco Poggetti” è a disposizione della collettività una vastissima area, oltre 100 ettari tra boschi, pascoli, campi, uliveti, etc., che unito alle limitrofe zone delle ex-Cave dell’Acquabona, già di proprietà Comunale, e ponendosi come un “continum” rispetto al territorio delle Colline Livornesi, va a costituire un importante polmone di verde per la gioia di quanti sanno ancora trarre dal contatto con la natura distensione e piacere. L’area risulta, al momento, in parte degradata, soprattutto a causa dell’intensa attività agricola e pastorale cui è stata sottoposta per decenni, pertanto dovrà essere oggetto di un cospicuo intervento di riassetto. In particolare dovrà essere ripulito il bosco, riaperti gli antichi sentieri che congiungevano l’area prospiciente il paese alle zone retrostanti. Gli interventi devono avere come fine il miglioramento e la conservazione del manto forestale, data l’importanza che esso riveste dal punto di vista protettivo e paesaggistico. Gli eventuali ampliamenti delle aree boscate possono essere previsti tenendo presente l’esigenza di disporre di luoghi atti a contenere l’afflusso di massa dei frequentatori del parco. Queste aree andranno quindi individuate nei settori con versanti scoperti eccessivamente declivi che devono essere protetti dall’erosione idrica e lungo i margini accidentati da proteggere dai venti marini inquinanti. Il vetusto casolare che si trova proprio sulla sommità del Poggio e dal quale si può ammirare un panorama a 360°, dovrà essere recuperato per le finalità del Parco pubblico. Tutto questo è allo studio dell’Amministrazione Comunale. Il precedente proprietario sta lasciando la casa e pertanto fin da ora il Parco può diventare meta per le diverse attività del nostro tempo libero. L’area del Parco è interdetta al traffico motorizzato ed alla caccia. LA FAUNA Nell’area si trova un nucleo di tipica macchia mediterranea che può ospitare diverse specie di uccelli: poiana, sterpazzola, picchio verde; di mammiferi: volpe, fama, scoiattolo; di rettili: biacco, ramarro, saettone. Sono presenti zone molto ampie seminativi, a seminativi arborati, olivo, vigna, siepi lungo i fossi e i confini. Queste cenosi hanno una discreta capacità ricettiva di specie faunistiche. Le specie di uccelli che più vi si adattano sono quelle del fagiano, lodolaio, cappellaccia e gazza e, per i rettili, biacco e saettone. In generale, la zona dei Poggetti offre alla fauna condizioni favorevoli per l’insediamento, sebbene sia in parte antropizzata (coltivi, case sparse, vicinanza al centro urbano). La disposizione orografica con dossi e colline, permette un facile spostamento da una posizione ad un’altra, favorito anche dalla presenza di complessi e pendici boscate. IL BOSCO Circa il 30% della superficie ha una copertura boschiva discontinua, interrotta da aree scoperte che sono state sede di colture agricole fino a tempi recenti. Il settore più boscoso è quello orientale, in cui si rinvengono pendenze maggiori, mentre nel settore occidentale sono presenti alcuni nuclei di conifere e latifoglie situati su punti in cui il terreno è meno profondo. Per la loro importanza multifunzionale, le formazioni boschive in oggetto sono soggette ad una serie di vincoli paesaggistici e di difesa del suolo. La vicinanza di questi boschi al centro abitato di Rosignano ne accresce l’importanza sia dal punto di vista paesaggistico, sia dal punto di vista turistico-ricreativo. Attualmente l’area non è molto frequentata a causa dell’evidente stato di abbandono e della difficile percorribilità. La morfologia dell’area, che è compresa tra i 25 e i 197 m di quota sul livello del mare, è caratterizzata da una serie di colline di modesta altitudine degradanti più o meno dolcemente verso la valle del fiume Fine. Le formazioni forestali presenti sull’area sono riconducibili essenzialmente alla macchia alta e forteto, costituita da elementi tipici della foresta mediterranea quali il leccio, l’orniello, il lentisco, l’erica e la fillirea. Nel settore occidentale e meridionale si rinvengono nuclei di pini di una certa rilevanza, inframmezzati alle aree ex-agricole. Le condizioni delle pinete sono variabili, ma in genere abbastanza buone; si riscontrano quasi ovunque danni di lieve entità dovuti all’aereosol marino inquinato. (Rosignano oggi dic.1991) Appena dopo sei mesi dall’inaugurazione l’ippovia del Mediterraneo, aperta con una grande passeggiata a cavallo il 19 marzo 2005, versa in stato di degrado. Dal parco dei Poggetti passando per Castelnuovo, Gabbro e Nibbiaia il percorso presenta tratti non percorribili da cavalieri inesperti; tratti interrotti da cunette, grossi massi o dossi. Ma quel che di più colpisce è l’incuria in cui l’ippovia è lasciata. Erba tanta, che con l’estate diventa alta e secca; qua e là sporcizia e rifiuti, e il pericolo di incendi nella zona è costante. L’area più critica è proprio quella del parco dei Poggetti, tanto sciupata da far fioccare le proteste dei frequentatori dei maneggi della zona e di appassionati delle passeggiate a cavallo. La storia. L’ippovia è stata realizzata nell'inverno 2004, nell’arco di alcuni mesi. La Provincia di Livorno, partecipando ad un progetto Interregionale con i due partner (Provincia di Sassari e Région Corse) ha ottenuto i 330mila euro necessari per la realizzazione del percorso. Della cifra totale, 70mila euro sono serviti per mettere a disposizione dei cavalieri i primi quaranta chilometri. L’ippovia è costituita da due diramazioni che si estendono dal capoluogo comunale fino a Gabbro e Nibbiaia. Il resto del percorso (cento chilometri in tutto) dovrebbe essere terminato entro il 2006. Ogni tratto è segnalato da cartellonistica adeguata. (Chiara Giannini da "Il Tirreno" del 1-9-2005) Il percorso della salute fu inaugurato alcuni anni fa. Ci sono attrezzi di legno assai ben costruiti, che potrebbero essere utilizzati da chiunque. Il fatto è che alcuni di questi non si possono neanche vedere perché completamente ricoperti da rovi ed erba alta. Così sono diventati il simbolo di uno spreco di risorse veramente inutile. (Chiara.Giannini da "Il Tirreno" del 1-9-2005) |
ORGANIZZAZIONE: individuale, conviene entrare dalla porta 1 dove si può parcheggiare ed uscire dalla 2 (identica alla 1) presso i lavatoi risalendo poi comodamente su via della Fonte per tornare al posteggio. |
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