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Cronaca 2004 |
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Venerdi 3 gennaio 2004
Un
mese di tempo per la Venus
ROSIGNANO
- Ha trovato finalmente una soluzione il caso della motonave Venus,
che dal 24 ottobre 2002 si
trova incagliata a Castiglioncello. All'Albo Pretorio del comune di
Rosignano è stato infatti pubblicato il bando di gara per
l'individuazione della ditta che dovrà provvedere alla rimozione del
traghetto dalla scogliera dei Pungenti. La pubblicazione del bando
rappresenta un importante passo avanti per la risoluzione del grave
problema ambientale e di sicurezza rappresentato dalla Venus. Dopo la
dichiarazione dello stato di emergenza da parte della Presidenza del
consiglio, l'individuazione delle risorse per le operazioni di
rimozione e la nomina del Commissario, prendono il via le procedure
che porteranno al disincagliarnento della nave. Il bando, emesso dall'ammiraglio
Brusco, comandante della Capitaneria di Porto di Livorno e Commissario
delegato per l'emergenza Venus, servirà per affidare mediante appalto
l'intervento di rimozione e demolizione e per l'acquisto del
materiale, ferroso derivante dalla demolizione. Le ditte interessate
potranno presentare le offerte fino al 10 febbraio. L'atto sotto elencato, è pubblicato all’albo pretorio del Comune, posto presso la sede del Comune via dei Lavoratori n. 21, Rosignano Marittimo, e può essere consultato dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 13 e limitatamente al martedì e giovedì dalle ore 15.15 alle ore 17.45.
Il bando è anche scaricabile dal sito della Regione Toscana: http://www.rete.toscana.it/gar/idxbandi.htm dove riporta il seguente titolo:
Bando
di gara: |
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Sabato 17 gennaio 2004 Tre ditte per la Venus
ROSIGNANO
- Scade il prossimo 10 febbraio, alle 12, il bando per partecipare
all'appalto-coincorso per la rimozione e demolizione della motonave
Venus, incagliatasi nell'ottobre 2002 sulla scogliera di
Castiglioncello. Per l'operazione è stato stanziato un milione di
euro. Intanto, l'ammiraglio Brusco, commissario straordinario per la
rimozione della Venus, rende noto che fino ad oggi, sono tre le
imprese che hanno compiuto il sopraluogo della nave, obbligatorio per
partecipare all'appalto. E nei prossimi giorni sono programmate altre
tre ispezioni. |
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Mercoledi 21 gennaio 2004 (da Il Tirreno)
Venus,
cresce la preoccupazione sull'impatto dei lavori di rimozione
CASTIGLIONCELLO.
«Novità sulla Venus? Ce la faremo a toglierla di lì prima
dell'estate? E se decidono di toglierla in loco, che fine farà la
scogliera? Scomparirà sotto cemento e impalcature?». La Venus, il
mercantile che si trova incagliato sugli scogli dei Pungenti, è
l'argomento del giorno da oltre un anno e mezzo. Da quando una notte
d'ottobre di 15 mesi fa, le onde di libeccio spinsero la nave battente
bandiera libanese su una delle ultime scogliere rimaste illese dal
cemento della costa castiglioncellese.
Adesso
il relitto appare ancora più ingombrante; soprattutto da quando si è
saputo che le tre ditte che per il momento hanno presentato un
progetto, prevedono la demolizione della nave in loco. La paura è
quella di vedere nascere un grosso cantiere in riva al mare i cui
lavori possono slittare fino a stagione turistica iniziata; una paura
che si aggiunge a quella di vedere compromessa, una volta per tutte,
una delle ultime scogliere rimaste salve da moli e superfici in
cemento.
Domande
e dubbi che vengono avanzati dal fruttivendolo come dal proprietario
alberghiero, dal negoziante che vende abbigliamento o dal semplice
cittadino che sente il territorio anche suo.
Gianfranco
Simoncini, ancora per alcuni mesi sindaco di Rosignano, è chiaro: «un
procedimento del bando per rimuovere la Venus scadrà il 10 febbraio;
solo allora potremo vagliare i progetti pervenuti». Intanto è
ricomparsa la scaletta di corda e legno che oggi penzola dalla
fiancata del relitto; una scaletta tolta alcuni mesi fa per
scongiurare la possibilità che alcuni curiosi, di notte, potessero
salire sulla nave. «Una scaletta che oggi dimostra i sopralluoghi che
le ditte specializzate stanno compiendo sullo scafo; sopralluoghi
necessari - dice Simoncini - proprio perché il progetto di rimozione
non è di tipo economico, ma complessivo». Un progetto, dunque, che
non si dovrà basare solo sui costi di rimozione «ma vogliamo
conoscere la soluzione, come si arriva alla rimozione e la
destinazione del materiale tolto dallo scafo».
Tre
le soluzione prospettate: lo smantellamento in loco, soluzione che per
il momento sembra essere la più gettonata dalle ditte che hanno
partecipato al bando della Capitaneria di porto; l'alleggerimento del
mercantile e quindi lo spostamento dello stesso; e infine la soluzione
ritenuta la meno impattante, il solo spostamento della Venus. «Oltre
alla commissione giudicatrice dei progetti - continua Simoncini -vi
sarà anche una commissione di controllo». Una commissione composta
dal commissario, dal prefetto, dall'assessore regionale all'ambiente,
dal sindaco, da un rappresentante del Consiglio dei ministri e da un
rappresentante del Ministero dell'ambiente. «Questo gruppo affiancherà
la commissione giudicatrice per la verifica dei progetti». Ma se la Venus verrà demolita in loco, che fine farà la scogliera? «I progetti debbono garantire tre punti - sottolinea Simoncini - il pieno rispetto della situazione ambientale senza ricadute negative sul territorio: anche i manufatti eventualmente necessari sulla scogliera dovranno essere fatti in maniera tale da essere rimossi a lavori ultimati. Tant'è - continua il primo cittadino - che la Soprintendenza è stata messa a conoscenza di ogni atto e quindi anche del bando, un secondo punto è ovviamente la rimozione della nave; infine c'è il problema relativo ai costi. Ogni ditta che presenterà il progetto, dovrà sottostare a questi tre requisiti». Il bando per la presentazione dei progetti ha la scadenza del 10 febbraio e c'è la paura che i lavori di rimozione vadano a coincidere con i mesi estivi, quando un cantiere di simile portata potrebbe provocare disagi alle attività turistiche. «Anche su questo abbiamo voluto garanzie - risponde Simoncini - nel bando sono stati indicati 60 giorni come tempo massimo per toglire la Venus, altrimenti 1a ditta dovrà sobbarcarsi il costo della penale». Da segnalare però, che all'interno del progrtto di rimozione, la ditta dovrà presentare un ulteriore progetto, quello di bonifica, data senza di amianto in alcuni settori del mercantile. «E' bene ricordare - conclude il primo cittadino - che lavoriamo a stretto contatto con il commissario ammiraglio Brusco». Al.Be. |
Giovedi 12 febbraio 2004
Venus,
tre mesi di fuoco -
Pronti
quattro progetti per rimuovere il relitto: l'operazione dovrà
concludersi entro maggio
ROSIGNANO
— E' cominciata la corsa contro il tempo per cancellare la «Venus»
dal panorama dei Pungenti. Il termine per eliminare il relitto rimane
la fine di maggio. Tra oggi e giovedì prossimo l'apposita commissione
tecnica coordinata dal direttore marittimo della Toscana
contrammiraglio Marco Brusco dovrà decidere quale dei quattro
concorrenti alla gara indetta dal ministero avrà presentato il
progetto più adatto. Secondo la tabella di marcia di Brusco e dei
suoi, già sabato dovrebbe essere chiaro quale dei quattro progetti
sarà accettato: il resto del tempo servirà per gli adempimenti. Si
confrontano non solo quattro imprese più o meno specializzate, ma
anche quattro diverse metodologie per eliminare l'ingombrante ed ormai
pericoloso relitto. La gara peraltro ammette diversi sistemi,
definibili nell'ambito di tecniche mare-mare, oppure terra-terra,
oppure ancora terra-mare. Vuoi dire, per parlar semplice, che il
risultato di eliminare la "Venus" dai Pungenti può essere
ottenuto sia agendo da terra, cioè smantellando il relitto in loco e
portandone via pezzo per pezzo via terra, sia smantellandolo in loco e
portando via i pezzi via mare, sia infine portando via il relitto
tutto in una volta dal mare per andarlo poi a smantellare altrove. Per
ciascuna delle soluzioni i tecnici dovranno valutare le proposte
concorrenti, considerandone l'efficacia, il costo globale, l'impatto
sull'ambiente e naturalmente i tempi richiesti. A parità di
punteggio, saranno preferite le proposte che non creano disagio alla
circolazione stradale e non rischiano di danneggiare la scogliera e le
vie di accesso, come del resto più volte auspicato dal sindaco
Gianfranco Simoncini, che si è sempre detto contrario a un intervento
terra-terra. La commissione dovrà però anche considerare i rischi
connessi a un eventuale intervento mare-mare, cioè al tentativo di
rimettere in galleggiamento il relitto per andare a demolirlo altrove;
nelle condizioni di degrado in cui si trova lo scafo della "Venus"
- con l'opera viva ormai preda della ruggine e la carena sfondata in
più punti- il galleggiamento e il rimorchio altrove si presentano
almeno teoricamente ad alto rischio e andrà valutato se è opportuno
accettare la possibilità che il relitto affondi poco oltre la
battigia o a mezza strada, moltiplicando i problemi invece che
risolverli.
Comunque
vada la scelta tecnica, i tempi ormai stringono: tre mesi operativi
sono davvero una sfida per cancellare la "Venus", ma almeno
sulla carta tutti i concorrenti ritengono di potercela fare. Maltempo
e imprevisti permettendo. |
Sabato 14 febbraio 2004
La
Venus è ancora in emergenza CASTIGLIONCELLO - Il Consiglio dei Ministri, alla presenza di Silvio Berlusconi, ieri ha deliberato la proroga dello stato di emergenza nel Comune di Rosignano Marittimo in relazione all'incagliamento della motonave Venus, incagliata nella Baia del Quercetano dall'ottobre 2002, quando in una notte di tempesta il comandante della nave molto probabilmente per mettersi al riparo fece una manovra con la quale la nave è rimasta «prigioniera» degli scogli.- L'equipaggio fu messo in salvo dai vigili del fuoco che approntarono una sorta di teleferica. Da quella notte (vai alla cronaca del naufragio) è iniziato il conto alla rovescia per la rimozione. Nei giorni scorsi è iniziata la corsa contro il tempo per cancellare la Venus dal panorama dei Pungenti. E entro oggi la commissione, presieduta dal contrammiraglio Marco Brusco deciderà quale dei quattro concorrenti alla gara per la rimozione avrà presentato il progetto più adatto. Entro giovedì saranno terminati gli adempirnenti necessari per procedere alla rimozione. |
Venerdi 20 febbraio 2004
La
Venus sarà demolita -
Individuata la ditta che eseguirà i lavori di rimozione
del relitto dalla scogliera dei Pungenti
ROSIGNANO
— Definita, una volta per tutte, la sorte del relitto della Venus:
la commissione tecnica della Capitaneria di porto ha completato
l'analisi delle propote presentate dalle quattro ditte che si sono
offerte di rimuovere la nave dalle scogliere dei Pungenti ed ha
scelto la soluzione di demolire il relitto sul posto, portandone via
progressivamente i vari pezzi. Oggi la scelta della commissione sarà
ufficializzata anche con il nome dell'impresa vincitrice. Ieri a
Rosignano circolava già l'indiscrezione che a vincere sia stata la
Teseco di Ospedaletto (Pisa), impresa ambientale già nota per le
bonifiche effettuate e per quelle in corso, in particolare una
spettacolare operazione in una ex raffineria triestina. Condizione
"sine qua non" stabilita dal bando di gara gestito dalla
Capitaneria è che la Venus — o meglio, quello che ne è rimasto
sulla scogliera del lungomare di Rosignano — sia fatta sparire senza
lasciar traccia prima dell'inizio della stagione balneare, cioè non
oltre la fine di maggio.
Una
condizione che tutte le imprese che hanno offerto la propria soluzione
si sono impegnate comunque a rispettare, anche se i tempi sono
evidentemente strettissimi. Anche le prescrizioni fomite dal ministero
dell'Ambiente, che terrà sotto costante monitoraggio l'impresa, sono
categoriche: non saranno tollerati inquinamenti nemmeno minimi, sia in
mare che sulle scogliere.
E
a conclusione della bonifica, gli scogli dei Pungenti dovranno tornare
come erano prima del sinistro, anche per la parte sott'acqua dove ci
sarebbero ancora oggi pezzi di lamiera strappati dalla carena. La
parte più delicata dell' operazione sarà il trasporto via terra dei
vari brandelli del relitto. Antonio
Fulvi |
II
cantiere Teseco aprirà a marzo -Una
diga per «tenere» lo scafo ROSIGNANO — La Teseco avrà 50 giorni di tempo dall'inizio dei lavori (previsto intorno al 10 marzo) per liberare la costa davanti a Castiglioncello e restituire la sicurezza a quel tratto di mare che si trova a poche centinaia di metri dal porto turistico di Crepatura. Il costo dell'intervento sarà di circa 960 mila euro e l'azienda pisana provvedere a bonificare tutti i serbatoi della nave e l'amianto che si trova in alcuni rivestimenti della stessa. Successivamente sarà messo in sicurezza lo scafo con una diga di massi posizionati sotto di esso. Poi la Teseco toglierà la nave: la parte più grande sarà caricata su un pontone e trasferita nel porto di Crepatura dove verrà scaricata e demolita a terra. |
20 febbraio 2004 LA TESECO ROSIGNANO. Da vent’anni nel settore dell’economia ambientale e dell’ecologia (la sede si trova in via Monasterio a Pisa), la Teseco è nota per essere l’impresa che alcuni anni fa ha sollevato dallo scavo della pineta di San Rossore a Pisa la nave augustea. Teseco (che opera nell’ambito della bonifica di sisti contaminati, oltre che nella raccolta e trattamento rifiuti; ha al suo interno anche un laboratorio di analisi chimiche) già prima di ieri, quando si è aggiudicata l’appalto da un milione di euro per la demolizione della Venus, aveva un legame con Rosignano. Legame nato con la partecipazione di Teseco alla società Marina Cala de’ Medici, che ha costruito il porto di Crepatura. Del gruppo Teseco, oltre alla società Marina Cala de’ Medici, fanno parte anche la fondazione Teseco per l’arte e la Tenuta di Poggio, società agroalimentare specializzata in coltivazioni biologiche e biodinamiche applicate alla produzione di vino e olio. |
21 febbraio 2004 Il Tirreno La società si è occupata anche della Karin B. Il progetto della Teseco - La demolizione punto per punto ROSIGNANO. Teseco si è aggiudicata la gara per la demolizione della Venus. Il progetto della società pisana, leader nel trattamento dei rifiuti industriali e delle bonifiche ambientali, è stato giudicato il più idoneo tra quelli presentati alla Capitaneria anche dal punto di vista del rispetto dell’ambiente. All’indomani dell’assegnazione dei lavori, è il presidente di Teseco, l’ing. Masini. ad entrare nei dettagli. Le ipotesi per la demolizione della Venus erano sostanzialmente due: demolizione in loco e rimozione progressiva delle parti della nave oppure trasporto della nave via mare ad altra località in cui effettuare la demolizione. Il progetto Teseco si basa sulla prima ipotesi, fa notare la società, in quanto le valutazioni effettuate sull’alternativa di spostare il relitto hanno evidenziato rischi ambientali e l’antieconomicità dell’operazione. Teseco è nota come società leader nel trattamento di rifiuti industriali e speciali e in opere di carattere ambientale: l’esperienza del gruppo pisano quindi è risultata particolarmente idonea alla realizzazione del progetto in questione. Inoltre fa capo a Gruppo Teseco anche la società Marina Cala de’ Medici, concessionaria del porto turistico Cala de’ Medici (distante 400 metri dal relitto): questa “fortunata combinazione” fa sì che Teseco possa avvalersi delle strutture di Cala de’ Medici (banchina e area adiacente) per l’allestimento del cantiere necessario alla demolizione della motonave. La demolizione in loco sarà effettuata realizzando opere provvisionali a mare e un piano di calpestio tra la scogliera emersa e la zona di incagliamento. Particolare attenzione dovrà essere posta all’impatto ambientale: clima acustico, qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo. Per questo motivo Teseco adotterà una serie di strumenti di mitigazione, tra cui una barriera fonoassorbente per la protezione acustica. La movimentazione dei mezzi e il trasporto delle parti della nave saranno effettuati via mare. Le operazioni prevedono la bonifica amianto e la bonifica serbatoi del relitto (le sostanze inquinanti ad oggi ancora presenti sulla nave). Tutto il cantiere e le opere a mare saranno rimossi al termine dei lavori. «Dopo molti anni torniamo ad occuparci di un problema ambientale legato ad una nave - afferma l’ingegner Masini, presidente Teseco, ricordando la vicenda della Karin B, la nave dei veleni di cui Teseco si occupò ormai più di dieci anni fa. - In questo caso il problema non è tanto il carico, quanto il relitto stesso, che tra l’altro nei mesi di permanenza sulle coste di Castiglioncello si è spostato di diversi metri. Per affrontare un progetto come questo, rispettando i livelli di qualità e sicurezza necessari, occorrono forti competenze sia in ambito ambientale e sia in ambito di ingegneria navale. Teseco ha maturato grande esperienza in entrambi i settori - conclude Masini - ed è in grado di allestire il cantiere, svolgere i lavori e portare a termine l’operazione in tempi molto rapidi e soprattutto evitando ogni ulteriore danno ambientale». |
Martedi
24 febbraio 2004 ROSIGNANO - Avverrà nei prossimi giorni la consegna dei lavori per lo smantellamento del relitto della motonave Venus da molto troppo tempo incagliato nello specchio di mare dei Pungenti. E' la Capitaneria di Porto ad annunciare che i lavori sono stati affidati alla ditta Teseco di Pisa. L'azienda toglierà il relitto smantellandolo e procedendo quindi alla demolizione, tanto attesa da enti locali e abitanti. La scelta della Teseco è avvenuta su indicazione della commissione tecnica che era stata nominata proprio per scegliere la ditta a cui affidare i lavori, oltre che il comitato consultivo delle istituzioni interessate (Comune di Rosignano, Prefettura di Livorno, Regione, Ministero dell'ambiente, Protezione Civile). Della commissione fanno invece parte professori universitari, oltre a un dirigente del Genio civile. A breve dunque, espletate le formalità di legge, la consegna dei lavori. Su proposta del sindaco Simoncini i lavori saranno illustrati dal commissario e dai membri della commissione tecnica ai capi-gruppo consiliari e ai rappresentanti di quartiere in una riunione in Comune il 4 marzo. |
Martedi 2 marzo 2004
Il
progetto per la Venus
ROSIGNANO
- Occorre ranno circa due mesi per la ri mozione della motonave Venus e
parte della demolizione sarà fatta sul posto. Un intervento complesso
che giovedì, alle 16,30, sarà presentato nella sala del consiglio
comunale di Rosignano Marittimo, alla presenza dell'ammiraglio Brusco,
Commissario straordinario per l'emergenza. La nave è incagliata a
Caletta, alla Scogliera dei Pungenti, dal 2002. Per arrivare alla
definizione dell'intervento è stato necessaria una gara d'appalto.
I
lavori di rottamazione e rimozione inizieranno nel mese di marzo per
concludersi prima dell'inizio della stagione balneare. |
6 marzo 2004 Il Tirreno
Il 10 marzo Teseco dovrà consegnare
il progetto definitivo -Venus, 4 giorni
per il piano sicurezza -
Le offerte
scartate dagli esperti: Fdm aveva proposto il trasporto dei pezzi di
nave con un elicottero;
ROSIGNANO. Ha tempo fino al 10 marzo Teseco per presentare il
progetto di sicurezza aggiuntiva per le opere di demolizione della
Venus, mercantile battente bandiera libanese incagliato nella
scogliera dei Pungenti (Castiglioncello) dalla notte del 24 ottobre
2002. Teseco è la holding pisana che realizzerà l’intervento di
smantellamento del cargo, 1.200 tonnellate per 90 metri di
lunghezza, arrugginito e fragile. Pericoloso, tanto da richiedere
misure ulteriori di sicurezza, come riporta (insieme al termine
ultimo per il progetto) l’ordinanza numero 9 del 2 marzo emessa dal
commissario straordinario (e ammiraglio della Capitaneria livornese)
Marco Brusco. Teseco è stata selezionata fra quattro offerte;
finora, le altre erano sconosciute. «Tre soluzioni suggestive», così
definite da Vincenzo Ruggiero, ingegnere navale, superesperto della
commissione nominata da Brusco a vagliare i progetti. Tutte meno
costose del progetto di Teseco, già legata a Rosignano per aver
costruito il porto turistico di Cala de’ Medici. Trasporto in
elicottero. Di sicuro la più curiosa la soluzione proposta dalla Fdm
di Frosinone: demolizione della nave in sito; la rimozione dei pezzi
di nave verso la destinazione finale (dove effettuare lo
smaltimento) sarebbe dovuta avvenire con 1.200 voli di elicottero.
Il rischio previsto della fuoriuscita di olii dal serbatoio sarebbe
stato evitato con una precedente aspirazione degli stessi; l’amianto
a bordo del cargo doveva essere smaltito secondo la normativa di
settore. Il rovesciamento della nave (evento prevedibile con la
progressiva diminuzione di peso) sarebbe stato tamponato con tagli a
V per ridurre l’effetto vela e con fori per consentire il flusso e
riflusso del mare ((tempo previsto: 60 giorni; costo: 876.892,80
euro). Un pontone verso Livorno. Era l’idea di Baraldi (impresa di
Modena che demolì la torre di raffreddamento della Solvay). Lo
smantellamento della Venus doveva avvenire asportando parti e
trasportandole via mare su un pontone a basso pescaggio, dotato di
gru a traliccio o in alternativa autogru vincolata. Il pontone si
sarebbe avvicinato al relitto per caricare i rottami. Lo
stazionamento sarebbe stato garantito da un battello di appoggio. Il
pontone doveva trasportare il carico di rottami al porto di Livorno
(cala Magnale). Tempo previsto: 50 giorni; costo dell’opera:
650.235,84 euro. Ghiaia sulla scogliera. Secondo la Metalmeccanica
Agrigentina (di Porto Empedocle) il cantiere per la demolizione
della Venus doveva essere allestito direttamente sulla scogliera dei
Pungenti, previa ricopertura della stessa con un manto di ghiaia che
sarebbe stato rimosso a fine lavori. La nave sarebbe stata
smantellata tagliando le lamiere, iniziando dalle parti sporgenti,
dall’alto verso il basso e simmetricamente lungo l’asse
longitudinale. La nave sarebbe stata tagliata a pezzi sostenuti da
due autogru che li avrebbero trasportati nell’area cantiere dove
sarebbe stati tagliati la seconda volta (tempo previsto: 58 giorni;
costo: 729.408 euro). Invece, Teseco. Tempi velocissimi (49
giorni) e costo più alto (907.085,73 euro). Ma già in sede di
presentazione a stampa e consiglio comunale l’ingegner Masini ha
affermato di sapere la data di inizio dei lavori (l’indomani delle
feste di Pasqua) ma non quella di ultimazione («dipenderà dal meteo
e dal mare»). Intanto, Teseco dovrà progettare la diga di inerti
richiesta come aggiunta di sicurezza (costo presunto: 100mila euro
per ora senza ente finanziatore). |
11 marzo 2004 Il Tirreno
Una cintura di massi
impedirà alla Venus di rompersi
ROSIGNANO. Sarà una cintura di grossi massi, distanti dieci metri
dalla Venus, ad assicurare la stabilità del mercantile incagliato
nella scogliera dei Pungenti durante le operazioni di demolizione.
E’ il progetto di sicurezza aggiuntiva che Teseco (impresa pisana
che eseguirà lo smantellamento del cargo battente bandiera libanese)
ha sottoposto ieri all’esame della Capitaneria di Porto di Livorno.
L’intervento è stato richiesto sia dalla commissione di esperti che
ha valutato le offerte delle imprese che si erano candidate alla
demolizione, sia dallo stesso ammiraglio Marco Brusco, nominato (dal
massimo responsabile della Protezione civile, l’ingegner Bertolaso)
commissario straordinario per le opere di distruzione della nave.
La sicurezza aggiuntiva al progetto di Teseco (vincitore fra i
quattro pervenuti) è stata ordinata perché la nave, bloccata ai
Pungenti da un anno mezzo, è arrugginita; lo scafo è fragile e in
queste condizioni potrebbe spezzarsi durante lo smantellamento (e al
suo interno c’è sia una quantità di amianto). La Capitaneria fa
sapere che la tabella di marcia sarà rispettata: il 19 marzo ci sarà
la consegna ufficiale dei lavori a Teseco; lavori che inizieranno
subito dopo Pasqua. Rimane la questione dei soldi in più (100mila
euro oltre il milione stanziato) che si rendono ora necessari.
Maggiore sensibilità a sanare il problema economico - aggiunge la
Capitaneria - è stata dimostrata dall’amministrazione comunale e
dallo stesso ingegner Bertolaso. B.A. |
Venerdi 12 marzo 2004
Altri
100.000 € per la «Venus»
ROSIGNANO
- Serviranno altri 100 mila euro per la rimozione della motonave Venus
arenata sugli scogli di Crepatura dall'ottobre 2002. L'integrazione alla
spesa di un milione di euro è stata richiesta per la realizzazione di
ulteriori opere prescritte dalla commissione tecnica a maggior tutela
sul luogo dei lavoro, dell'ambiente e della collettività. Lo rende noto
il commissario ad acta, contrammiraglio Marco Brusco, comandante della
Capitaneria di Porto di Livorno il quale ha disposto ieri
l'aggiudicazione definitiva alla ditta Teseco di Pisa dei lavori di
rimozione e demolizione della motonave. Il 19 marzo si procederà alla
stipula dei contratto di servizio e alla successiva consegna dei lavori. |
14 marzo 2004 Il Tirreno Impressionati dal caso Venus ROSIGNANO. Il fatto di cronaca che li ha più colpiti è stato il naufragio e l’incagliamento della Venus ai Pungenti. Lo dicono chiaramente, gli alunni della 2ª F, nei pensieri scritti dopo aver visitato “Un titolo lungo vent’anni”. «Gli articoli che mi hanno colpito di più sono stati pochi perché la maggior parte degli avvenimenti li conoscevo per averne sentito parlare dai miei genitori e nonni - scrive Marco Setti -. Mi è piaciuto scoprire di più sul naufragio della Venus nel 2002 incagliatosi a Castiglioncello e che si trova ancora lì. Questa mostra è stata molto interessante perché mi ha fatto conoscere nuovi fatti». «Nella mostra ho scoperto molte cose che mi sono servite a capire cosa è successo negli ultimi vent’anni - è il pensiero di Ettore Catoni -. Un evento che mi ha colpito è il grande nubifragio che colpì Rosignano. Oppure un episodio molto più recente è la nave Venus incagliata il 25 ottobre 2002 davanti ai Pungenti. Questa nave ha procurato molti danni anche al turismo, perché non credo che i turisti vadano a fare il bagno vicino la nave. Spero che questa nave sia rimossa al più presto perché sono passati due anni e ancora la nave è lì. Guardando gli articoli, ho imparato la storia degli ultimi vent’anni che fino a qualche giorno fa non sapevo». «La mostra è stata molto utile e interessante perché mi ha permesso di conoscere avvenimenti recenti ma anche passati dal nostro territorio, che non conoscevo - scrive Cristiana Gallorini -. Il nostro territorio, in questi venti anni, è cambiato, è più umanizzato e progredito, rispetto al passato. L’avvenimento più recente da cui sono rimasta colpita è stato il naufragio della nave Venus, accaduto nel 2002. Questo fatto mi ha colpito perché secondo me questa nave dovrebbe essere rimossa, perché inquina il mare. Mi auguro che venga fatto in breve tempo». «Questa mostra trattava, con articoli di Tirreno, gli avvenimenti più importanti dal 1984 a oggi. L’ultimo fatto successo è la Venus incagliata ai Pungenti - dice Serena Villani -. Questa nave però dovrebbe essere rimossa a causa del continuo inquinamento delle acque vicine. Questa mostra secondo me è stata molto interessante perché ci ha fatto capire l’importanza degli avvenimenti e ci ha fatto scoprire più il nostro passato». |
Sabato 20 marzo 2004 - Il Tirreno Naufragio Venus, conclusa l'indagine
Il
magistrato ha indagato il comandante della nave e l'armatore LIVORNO. Due indagati per il naufragio della motonave Venus. Il magistrato che segue il caso, il sostituto procuratore Massimo Mannucci, ha concluso le indagini preliminari sull'incidente: dovranno rispondere di
naufragio
colposo il comandante della nave e l'armatore di fatto della
motonave. Ma nel fascicolo del magistrtato figura anche il nome dell'armatore di diritto, a lungo
ricercato dagli uffici della Procura della
Repubblica livornese anche con l'aiuto dell'Interpool. Uno degli
ultimi tentativi di contatto con la sede dell'armatore libanese risale
ad agosto scorso, proprio per volontà della magistratura livornese, che ieri ha
definitivamente chiuso l'indagine.
La
Venus, il cargo di 86 metri e di circa 1.800 tonnellate incagliato dal
24 ottobre del 2002 sulla scogliera dei Pungenti tra Solvay e Castiglioncello,
è rimasta fmo ad oggi «parcheggiata» in questo tratto di litorale
tanto che solo recentemente è stato approvato il progetto e trovata la
ditta che dovrà demolire e rimuovere lo scheletro.
Ma tutta la vicenda di questo naufragio ha avuto una lunga serie di
vicissitudini.
Dal
fallimento del sequestro chiesto dopo ricorso presentato dai marittimi
della Venus, ridotti senza lavoro e stipendio. Al grido d'allarme per il
pericolo amianto e le difficoltà di rimozione dell'ingombrante
scheletro dalla scogliera dei Pungenti Un aspetto però più íncredibile di questa faccenda è stato proprio quello dell'armatore misterioso. Gli uffici di via Falcone e Borsellino, hanno sempre saputo ben poco di lui: solo che è un egiziano di mezza età, nato ad Alessandria d'Egitto e residente in Libano sotto la cui bandiera naviga la Venus, partita da Port Said per fare scalo a Vasto e da qui procedere verso Carrara per caricare marmo destinato al mercato mediorientale. Sull'indagine, ora giunta a termine, ha sempre pesato l'incognita di un indagato fantasma. Ora, a fascicolo chiuso, in attesa che sui due indagati si pronunci il giudice c'è la certezza di due nomi e due indagati. |
Mercoledi 24 marzo 2004 - Il Tirreno Venus, arriva la lettera ai residenti sui disagi
ROSIGNANO. È pronta la lettera firmata dal sindaco
Gianfranco Simoncini e dal commissario delegato per l’emergenza Marco
Brusco, che comunica ai cittadini l’avvio dei lavori per lo
smantellamento della motonave Venus. La lettera, che preannuncia disagi
durante l’opera di demolizione, sarà consegnata porta a porta a tutte
le famiglie che abitano nelle zone adiacenti il relitto e il porto
turistico di Crepatura. Inoltre, con il consiglio di frazione di
Castiglioncello, il Comune pubblicizzerà l’assemblea pubblica sui
lavori in programma lunedì 19 aprile al Castello Pasquini. Nella lettera, Simoncini e Brusco spiegano come, dall’incagliamento
della Venus ai Pungenti (24 ottobre 2002) siamo giunti alla demolizione
(250mila euro ciascuno stanziati da Comune, Regione, Ministero
dell’Ambiente, Protezione Civile). Li eseguirà Teseco spa di Pisa, a
cui fa capo la Marina Cala de’ Medici, concessionaria del porto di
Crepatura. |
Giovedi 1 aprile 2004 Venus, via ai divieti di navigazione - Un’ordinanza fissa le aree proibite: ecco le regole per i diportisti Le imbarcazioni non devono intralciare le operazioni del pontone. Teseco: «Lavori dal 13 aprile»
ROSIGNANO. Sono pronti all’apertura i cantieri per la
rimozione della motonave Venus dalla scogliera dei
Pungenti. L’intervento, eseguito dalla Teseco Spa, sarà
realizzato secondo questo schema: dapprima la preparazione dell’area
di cantiere adiacente al relitto della Venus. Quindi l’operazione di
bonifica, demolizione e rimozione del relitto. Poi la rimozione completa
delle opere realizzate per la demolizione della nave. |
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Venerdi 2 aprile 2004 Demolizione Venus, Caletta si ribella -Petizione e raccolta di firme per rinviare i lavori a dopo l’estate CASTIGLIONCELLO. Gli operatori commerciali di Caletta stanno
promuovendo una raccolta di firme per chiedere al sindaco e alla
Capitaneria di Porto di rimandare i lavori di smantellamento del
mercantile Venus (previsti a partire dal 13 aprile) al mese di
settembre. «La stagione turistica - dicono i commercianti di Caletta -
per noi inizia a Pasqua e siamo fortemente preoccupati per i disagi che
il cantiere per la demolizione della Venus, con il suo impatto
paesaggistico ed ambientale, avrà sull’afflusso turistico. Se ci sono
problemi di sicurezza per la nave, sia pure costruita la diga di massi
intorno, ma chiediamo che i lavori inizino a fine estate. Abbiamo atteso
due anni, e pochi mesi in più non saranno certamente quelli
determinanti». |
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Sabato 3 aprile 2004 La Venus sarà distrutta nei tempi previsti - Impossibile il rinvio a settembre, scrive il sindaco in una lettera aperta ROSIGNANO. Impossibile il rinvio delle opere di demolizione della Venus. Lo dice a chiare lettere il sindaco Gianfranco Simoncini, che per rispondere ai commercianti e agli operatori turistici di Caletta (i quali hanno chiesto di iniziare i lavori a settembre e stanno preparando una petizione con raccolta di firme) ha scritto una lettera aperta. Il rinvio delle opere, spiega Simoncini, potrebbe significare il ritiro della dichiarazione di stato di emergenza e dei finanziamenti collegati, pregiudicando la rimozione del relitto, un pericolo per l’incolumità pubblica e l’ambiente circostante. Simoncini vuole precisare i contorni della questione. «Ritengo opportuno intervenire per chiarire ai cittadini l’inopportunità di sottoscrivere la petizione, che non potrebbe in alcun modo essere accolta né dall’amministrazione comunale, né dal commissario delegato per l’emergenza - scrive il sindaco nella lettera aperta -. Due le ragioni dell’impossibilità di rinviare l’intervento. La prima è legata alla necessità di risolvere quanto prima i rischi per sicurezza pubblica e ambiente rappresentati dal relitto sulla scogliera. Rischi acuiti dal susseguirsi dei marosi che, così come evidenziato anche nel corso della presentazione del progetto il 4 marzo scorso, potrebbero portare ad una destabilizzazione della nave. Vorrei ricordare come le mareggiate dell’ultimo anno abbiano causato uno spostamento significativo del relitto rispetto alla posizione iniziale. Anche per questo è incomprensibile la proposta di attendere oltre, proprio ora che, dopo mesi e mesi, con un lavoro di pressione continua siamo riusciti ad avere i finanziamenti necessari per la rimozione». «In secondo luogo l’ipotesi di uno slittamento - continua Simoncini - dei lavori potrebbe far saltare l’intervento, essendo i finanziamenti legati a una dichiarazione di stato d’emergenza che è incompatibile con la richiesta di non intervenire subito. La petizione potrebbe determinare il rischio di perdere i finanziamenti e la revoca del commissario, lasciando sine die il relitto sul nostro territorio, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero per la sicurezza dei frequentatori della costa, cittadini e non, per l’ambiente e per le imprese turistiche di Castiglioncello». «Per queste ragioni - conclude il sindaco -, a nome dell’amministrazione comunale, invito a riflettere i promotori di questa petizione, assicurando pieno impegno affinché lo smantellamento della motonave avvenga senza ricadute negative sul territorio e sulle attività turistiche, nel rispetto dei tempi previsti e per la conclusione dell’intervento prima dell’inizio dell’estate. Approfondiremo ulteriormente la conoscenza del progetto e di registrare suggerimenti nel corso dell’assemblea pubblica organizzata al castello Pasquini di Castiglioncello per 19 aprile, a cui saranno presenti, oltre agli amministratori rosignanesi, anche il commissario delegato Brusco e i rappresentanti dell’impresa Teseco incaricata dei lavori». |
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Domenica 4 aprile 2004 Venus: petizione al sindaco - Già 300 firme per rinviare l’intervento CASTIGLIONCELLO. Sono circa trecento le firme raccolte solo a Caletta, in calce ad una petizione che verrà inviata al sindaco ed alla capitaneria di Porto di Livorno; documento che chiede di rinviare la completa demolizione della Venus al mese di settembre. Ma la raccolta di firme si sta espandendo a Portovecchio e Castiglioncello; intanto la Confcommercio sta organizzando, per la prossima settimana un’assemblea alla quale saranno invitati tutti i gestori ed i proprietari degli stabilimenti balneari di Castiglioncello. Nella petizione si chiede al sindaco ed alla capitaneria di rinviare i lavori di smantellamento del mercantile a settembre». Infatti «procedere con i lavori - recita il documento - prima di tale data comporterebbe un danno con l’economia commerciale e turistica di questa località che ha dovuto sopportare anche i disagi durante la costruzione del porto turistico». I commercianti ed i firmatari propongono, per la messa in sicurezza della nave, che venga effettuata la diga atta a proteggere il mercantile. Al.Be. |
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Mercoledi 7 Aprile 2004 Venus, lavori da eseguire nei tempi previsti - Assemblea il 19 aprile ROSIGNANO. Interpreta le preoccupazioni di cittadini e operatori turistici per la rimozione della Venus, ma la demolizione dovrà essere fatta nei tempi previsti. E’ la posizione che assume il consiglio di frazione di Castiglioncello, attraverso la presidente Silvia Cerri. E che fa seguito anche alla raccolta di firme organizzata dai commercianti di Caletta per rinviare le opere di demolizione a dopo l’estate. Il Cdf è per la «rimozione con urgenza, consapevole che alcuni cittadini di Caletta, quando ancora la questione non si era definita, hanno inviato al sindaco una raccolta di firme per la rimozione di urgenza della nave, raccolta mai apparsa sulla stampa», spiega Cerri. «Dopo tutto l’impegno speso dal sindaco e da questa amministrazione, il 4 marzo membri del Cdf, capigruppo consiliari e presidente del consiglio comunale sono stati invitati in Comune per la presentazione del progetto di rimozione - continua Cerri -. Ci fu apprezzamento del progetto e i consiglieri di frazione chiesero al sindaco e all’ammiraglio Brusco di concordare la data di un’assemblea pubblica per rendere più trasparente l’operazione ed evitare per quanto possibile disagi alla popolazione». L’assemblea ci sarà il 19 aprile e chiunque potrà partecipare. «Sono stati invitati, con lettere portate casa per casa, residenti o dimoranti nelle zone limitrofe ai lavori in modo da coinvolgere il più possibile la popolazione e poter gestire insieme i disagi che inevitabilmente si creeranno - spiega Cerri -. L’operazione si basa sull’urgenza di togliere un rischio per l’incolumità dei cittadini e quindi occorre fare presto e ridare a questo tratto di costa il suo aspetto originario». |
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Sabato, 10 aprile 2004 I balneari chiedono il rinvio dei lavori - Propongono di allestire il cantiere a stagione turistica finita. Il timore è che i tempi siano superiori alle previsioni. CASTIGLIONCELLO. I gestori di stabilimenti balneari situati per lo più tra Caletta e Portovecchio si sono riuniti nella sede di Confcommercio per parlare dei problemi derivati dalla demolizione del mercantile Venus. I lavori per la messa in posa del cantiere partiranno martedì; il sindaco Simoncini e il commissario delegato per l’emergenza Brusco hanno indetto un’assemblea pubblica per lunedì 19 aprile, alle 21,30, al castello Pasquini. La preoccupazione dei balneari è che, allestito il cantiere, l’inizio dello smantellamento del relitto incagliato ai Pungenti vada a coincidere con la stagione turistica. Per questo propongono di iniziare i lavori a stagione terminata. E vogliono capire se, in effetti, sia possibile rimandare questa operazione. Dall’assemblea - riporta Daniele Borghesi della Confcommercio - non è emerso alcuno spirito polemico. Piuttosto i partecipanti alla riunione, soprattutto coloro che sono proprietari di stabilimenti balneari nel tratto compreso fra Caletta e Portovecchio (in pratica i più interessati dai lavori di distruzione della nave), hanno mostrato preoccupazione per alcuni provvedimenti. In particolare per l’interruzione della passeggiata a mare e per i disagi prodotti dal divieto di transito dei natanti e dal divieto di balneazione, in quel tratto di mare compreso appunto tra la scogliera dei Pungenti e il porto di Crepatura. Per questo motivo i gestori degli stabilimenti avanzano la proposta di effettuare tutte quelle operazioni necessarie per mettere in sicurezza la nave, ma di iniziare con le opere di smantellamento vere e proprie a settembre». Allo stesso tempo però, gli stessi gestori «vorrebbero comprendere - continua la spiegazione di Borghesi - quali problemi potrebbe incontrare l’amministrazione comunale, nel caso in cui decidesse di rimandare i lavori di una cinquantina di giorni». Infatti sono in pochi a credere che lo smantellamento della Venus possa essere terminato prima dell’inizio dell’estate (secondo il progetto di Teseco i lavori dovrebbero durare 59 giorni), che ormai è alle porte. «Tutti questi quesiti - continua Borghesi - che verranno posti direttamente al sindaco nel corso della riunione del 19 aprile prossimo al Pasquini». Ma se da un lato gli operatori sono preoccupati dai disagi derivati dalla demolizione del mercantile, dall’altro «non vogliamo fermare un procedimento che abbiamo voluto - dice Carlo Pellegrini, presidente della Confcommercio -. Comprendiamo chiaramente che la demolizione è legata a un iter burocratico ai cui passaggi è interessato anche dal governo, e da tranche di finanziamento straordinario data l’emergenza creata dal relitto. Noi abbiamo voluto raccogliere le preoccupazioni dei gestori degli stabilimenti balneari, avanzare delle proposte sul tavolo operativo così da apportare migliorie per non danneggiare gli operatori turistici. Potremmo pensare, ad esempio - propone Pellegrini - ad alleggerire i lavori del cantiere o ad alcuni momenti di blocco durante il maggior afflusso turistico così da tamponare i disagi». A. B. |
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Sabato, 10 aprile 2004 ROSIGNANO.
Al via martedì 13 aprile i lavori di smantellamento della Venus. Sono
stati assegnati, al termine di un bando pubblico, a Teseco spa di Pisa,
azienda leader nel settore dei servizi di ingegneria ambientale, al cui
gruppo fa capo anche la società Marina Cala de’ Medici,
concessionaria del porto di Crepatura. |
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MARTEDÌ, 13 APRILE 2004 Parte oggi l’allestimento del cantiere per demolire la Venus ROSIGNANO. Prenderà il via stamani l’allestimento del
cantiere di Teseco ai Pungenti, per la demolizione del mercantile Venus.
Tutto secondo i piani: la conferma arriva dal sindaco Gianfranco
Simoncini. A breve sarà eseguito un sopralluogo congiunto da parte
delle autorità sul punto della scogliera dove la nave battente bandiera
libanese si incagliò la notte tra il 23 e il 24 ottobre 2002.
La data del sopralluogo sarà resa nota nei prossimi giorni. Del
gruppo di autorità faranno parte, oltre al sindaco Simoncini, il
prefetto di Livorno Giancarlo Trevisone, il commissario straordinario
delegato alle opere di demolizione (l’ammiraglio Marco Brusco,
comandante della Capitaneria di porto di Livorno) e il ministro per
l’ambiente Altero Matteoli.
Intanto, sono già iniziati i lavori per la costruzione della
passerella che dalla scogliera condurrà alla nave incagliata; si sono
dovuti interrompere a causa delle avverse condizioni atmosferiche.
Secondo il progetto da Teseco (giudicato il migliore dei quattro
esaminati dalle commissioni preposte alla selezione), l’intervento di
smantellamento della Venus non dovrebbe protrarsi oltre due mesi.
Commercianti e balneari avevano chiesto che i lavori fossero spostati a
dopo l’estate. Questa mattina in Comune saranno presentate le firme
raccolte per chiedere il rinvio.
MERCOLEDÌ, 14 APRILE 2004
L’ingegner Rossi spiega il
progetto: sarà sezionata e rimossa a tempo record. Ma qualcuno dubita «Smonteremo
quella nave in 49 giorni»
- Amianto e petrolio i rischi maggiori, il timore di una
mareggiata ROSIGNANO. Si staglia maliconica su un orizzonte grigio, lo
scafo lambito da onde appena accennate. E’ quasi malinconico il
mercantile Venus nel giorno che suggella l’inizio della sua fine. In
un anno e mezzo di stazionamento ai Pungenti, dove si incagliò una
notte d’autunno e tempesta, l’hanno attaccata salsedine e ruggine.
Ma è un ospite troppo pericoloso: nelle 1.798 tonnellate di peso, su
una lunghezza di 86 metri, ci stanno carburante residuo nei serbatoi e
amianto coibentato nei tubi della sala macchine. Ieri, per la Venus, è
iniziato il conto alla rovescia. In 49 giorni le squadre di Teseco la
faranno sparire. L’accerchieranno con una diga di sassi,
l’attaccheranno su ogni fronte, la sezioneranno in parallelepipedi
giganti di sei metri per sei per tre. La bellezza naturale dei Pungenti
non rischia, «così come l’abbiamo avuta, così la lasceremo»,
tranquillizza l’ingegner Giulio Sbocchelli, dello staff di tecnici di
Teseco che ha partorito il progetto con cui la spa pisana (attiva in
smaltimento e recupero ambientale) ha partecipato al bando europeo per
la demolizione della Venus e se l’è aggiudicato. Per quello staff
Teseco ha voluto gli uomini migliori. Ha voluto l’ingegnere navale
Stefano Rossi, viareggino, progettista di mega yachts e imbarcazioni
utilizzate come set cinematografico.
MERCOLEDÌ, 14 APRILE 2004
VENUS, LA SCHEDA -Incagliata dall’ottobre 2002 ROSIGNANO. La Venus, nave da carico battente bandiera libanese,
si incaglia ai Pungenti la notte tra il 23 e il 24 ottobre 2002, mentre
è diretta a Carrara per caricare marmo. Subito dopo il naufragio, il
sindaco Gianfranco Simoncini si attiva per chiedere lo stato di
emergenza, che viene decretato dal consiglio dei ministri a luglio del
2003. Intanto, con 250mila euro ciascuno, Comune di Rosignano, Regione
Toscana, Ministero per l’Ambiente e Protezione civile mettono insieme
il finanziamento giudicato necessario a coprire le opere di
smantellamento del mercantile (un milione di euro). Il 29 dicembre 2003
viene pubblicato il bando di gara, emesso dall’ammiraglio Brusco, con
scadenza il 10 febbraio 2004. Tra le quattro imprese in lizza - Fdm di
Frosinone, Fratelli Baraldi di Modena, Metalmeccanica Agrigentina di
Porto Empedocle, Teseco spa di Pisa - è quest’ultima ad aggiudicarsi
l’appalto. GIOVEDÌ, 15 APRILE 2004
Nella Venus 36 metri di tubi
all’amianto - Come sarà eseguita la bonifica delle sostanze tossiche nel
cargo
L’Asl chiede a Teseco di incaricare solo ditte esperte in
smaltimento BARBARA ANTONI
ROSIGNANO. Nella Venus c’è amianto su trentasei metri di tubi, nelle
fibre di una quantità di coperte ignifughe (lasciate dall’equipaggio che
naufragò ai Pungenti nell’ottobre 2002) nel locale plancia coperta, amianto
in nastri e guarnizioni stoccati nel magazzino della sala macchine. Amianto
classificato come crisotilo, che non spolvera ma è friabile. Sarà asportato
pezzo per pezzo con la tecnica del glove bag: i tubi coibentati con
l’amianto (si trovano soprattutto nella sala macchine della nave) saranno
avvolti in sacchi di polietilene in cui si infilerà un braccio meccanico che
agguanta la fascia di amianto, la insacchetta e la sigilla. In questo modo, con
il glove (guanto) tenuto in depressione da aspiratori, le fibre non si
disperdono nell’aria. Dove non sarà possibile asportare le fasce (o corde) di
amianto che rivestono i tubi, questi saranno asportati, confezionati e
trasferiti a Pisa, nella camera di decontaminazione di Teseco. Ieri è iniziata
la bonifica dei materiali non ferrosi a bordo della Venus, preliminare alla
demolizione. Sono stati trattati i serbatoi, svuotati del combustibile e lavati
all’interno per evitare che durante il taglio della nave vapori in fuoriuscita
prendano fuoco a contatto con fiamma ossidrica. GIOVEDÌ, 15 APRILE 2004
AMIANTO
La scheda La struttura chimica del crisotilo (il tipo di amianto riscontrato nella
Venus) è quella di un silicato di magnesio idrato contenente tracce non
trascurabili di metalli (nichel, cromo, cobalto, manganese) la cui
concentrazione varia secondo l’origine geologica del minerale. All’interno
del crisotilo si trovano la crocidolite, l’amosite, la tremolite e l’actinolite.
La caratteristica specifica della crocidolite e dell’amosite è la resistenza
alle alte temperature. Hanno basso peso specifico allo stato nativo e sono
particolarmente idonee per materiali destinati all’isolamento tecnico.
Caratteristica di tutti i tipi di amianto sono incombustibilità, resistenza
alle temperature, alle sostanze chimiche aggressive, ai microrganismi,
all’usura meccanica. GIOVEDÌ, 15 APRILE 2004
ROSIGNANO. Da Genova, è arrivato il pontone, la piattaforma di 40
metri per 18 che farà la spola tra il cantiere della Venus e il porto di
Crepatura per trasportare via via le parti della Venus che verranno tagliate.
E’ arrivato a pieno carico. Sul pontone infatti si trovano le basi delle
piattaforme su cui saranno collocate le due gru cingolate che sposteranno i
pezzi di Venus. GIOVEDÌ, 15 APRILE 2004
Depositate cinquecento
firme per il rinvio dei lavori CASTIGLIONCELLO. Ieri mattina alcuni rappresentanti degli operatori
commerciali di Caletta, hanno consegnato, all’ufficio protocollo del Comune la
petizione con la quale viene richiesto al sindaco di rimandare i lavori di
demolizione della Venus a settembre. Uguale petizione verrà consegnata, in
questi giorni, anche alla Capitaneria di Porto di Livorno. «Le firme allegate
al documento - dicono alcuni operatori - hanno superato la quota di 500».
Operatori e alcuni gestori di stabilimenti balneari della zona, compresa tra
Caletta e Portovecchio, hanno così esternato la loro preoccupazione circa il
fatto che la demolizione del mercantile possa avvenire contemporaneamente
all’inizio della stagione turistica con danni economici per le attività e
disagi a villeggianti e residenti. Da qui la richiesta di messa in sicurezza
della nave e lo slittamento dei lavori a settembre. Intanto però, gli
interventi per la messa in posa del cantiere sono già iniziati e lunedì 19 si
terrà l’assemblea pubblica indetta dal sindaco e dal Commissario per
l’emergenza Marco Brusco. Assemblea alla quale presumibilmente parteciperanno
molti operatori per esternare preoccupazioni e ricevere informazioni. Al.Be.
MERCOLEDÌ, 21 APRILE 2004
Via alla bonifica, ma i
tempi slittano - Venus, scomparsa di nave e cantiere assicurata per il 14
luglio A. BE. VENERDÌ, 23 APRILE 2004
Venus, diga rimossa
a spese del Comune. -Massi tolti dopo l’estate se i tempi slittano ROSIGNANO. La demolizione della Venus proseguirà secondo tempi e modi
prestabiliti, fa sapere la Capitaneria di Porto di Livorno dopo la riunione con
il comitato consultivo, sollecitata dall’esposto del comitato cittadino che
chiede di procrastinare i lavori a dopo l’estate. A seguito di un ulteriore
sopralluogo sul cantiere della motonave incagliata ai Pungenti, il sindaco
Gianfranco Simoncini annuncia: «Valuteremo a giugno l’opportunità di rinviare lo
smantellamento della diga di protezione per non creare troppi disagi nel periodo
balneare. Se il rinvio fosse necessario, il Comune potrà accollarsi i costi di
un eventuale slittamento della rimozione della diga. In stretta collaborazione
con il Commissario per l’Emergenza Marco Brusco - continua il sindaco -
porteremo avanti un controllo continuo e pressante sulla ditta che esegue
l’intervento affinché non si verifichino ritardi nei lavori. E’ nostra volontà
ridurre al minimo i disagi per operatori commerciali e abitanti. Ci impegnamo a
informare in modo costante il Consiglio di Frazione e i cittadini».
Dalla Capitaneria arrivano rassicurazioni che i lavori saranno eseguiti con la
massima urgenza, ma è escluso il rinvio a dopo l’estate chiesto dal comitato
cittadino. «Il comitato consultivo - spiega la Capitaneria in una nota -
concorda sulle valutazioni della commissione di esperti riunita in via di
urgenza, confermando la necessità di procedere con ogni urgenza e senza
soluzione di continuità alla rimozione e demolizione della Venus, considerato lo
stato di degrado in cui la nave versa. Le operazioni di demolizione e rimozione
sono iniziate il 13 aprile con la predisposizione della barriera antirumore,
l’asportazione dei rifiuti non ferrosi e la bonifica dei liquidi a bordo. Sono
iniziate i lavori per le opere a mare e la bonifica dell’amianto rinvenuto a
bordo secondo le prescrizioni dell’Asl di Cecina. Al termine della bonifica
dall’amianto, proseguiranno le ulteriori lavorazioni, in base al programma dei
lavori finora pienamente rispettato».
Tutti gli enti che seguono in prima persona le opere di smantellamento del
mercantile sottolineano che i lavori procedono secondo i tempi previsti e
vengono costantemente sorvegliati. Secondo i programmi, la nave dovrà scomparire
entro il 20 giugno; il 14 luglio è la data indicata per la rimozione della diga
di protezione che la circonda e previene possibili rischi che la nave,
arrugginita e in degrado, possa spezzarsi nel corso dei lavori.
C’è però da tenere in conto che possano verificarsi condizioni avverse del
mare; in questo caso, i lavori sarebbero temporaneamente interrotti e
slitterebbe la data della loro conclusione. Ne risentirebbero le attività
commerciali e turistiche della zona; per evitare danni particolarmente ingenti,
derivanti dallo smantellamento della diga durante la stagione turistica, il
sindaco ha prospettato l’eventualità di rinviarlo, anche a spese del Comune, a
dopo l’estate. GIOVEDÌ, 29 APRILE 2004
IL CASO VENUS -
Finita la bonifica dell’amianto, presto arriverà la gru. ROSIGNANO. L’amianto non c’è più a bordo della Venus. I 57
chilogrammi di asbesto individuati - secondo la mappatura del Chimico di porto -
nelle coibentazioni dei tubi della sala macchine (oltre alle coperte ignifughe
trovate in uno dei locali all’interno) sono già stati asportati e messi in
cassoni per essere portati a smaltire. E’ terminata quindi la prima parte
della bonifica di quelli che gli addetti ai lavori di demolizione della Venus
hanno definito come “materiali non ferrosi” (olii e altri liquidi residui
nel motore, amianto). La bonifica prosegue con l’asportazione dal mercantile
di altri residui non metallici.
Secondo la Capitaneria di Porto di Livorno, i lavori procedono nel
rispetto dei tempi previsti, in stretta osservanza del cronogramma stilato, con
le fasi che si avvicendano. Terminata la bonifica delle parti non metalliche,
comincerà lo smantellamento vero e proprio della motonave incagliata ai
Pungenti dal 23 ottobre 2002. |
LUNEDÌ, 03 MAGGIO 2004 Venus: il 10 maggio ci sarà Matteoli CASTIGLIONCELLO. Si svolgerà il 10 maggio prossimo il sopralluogo delle autorità alla motonave Venus. In questa occasione, oltre al sindaco di Rosignano ed i rappresentanti della Capitaneria di Porto, sarà presente anche il ministro dell’Ambiente onorevole Altero Matteoli. Politici e tecnici faranno il punto dei lavori per lo smaltimento della nave e sulle problematiche varie del cantiere aperto dopo le festività pasquali. |
MARTEDÌ, 04 MAGGIO 2004
Trovati i soldi in più per
demolire la Venus
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DOMENICA, 09 MAGGIO 2004 Pontone fermo per il mare agitato, ma il taglio della Venus è già partito ROSIGNANO. Il mare agitato ha bloccato il pontone,
il traghetto piatto di quaranta metri per venti che sarà utilizzato per
trasportare dal cantiere di demolizione della Venus al porto di Cala de’
Medici i pezzi di motonave via via tagliati dalle squadre di Teseco. «Il
pontone è fermo - spiegano dalla Capitaneria di Porto di Livorno - ma
proseguono velocemente le operazioni di smantellamento». Né il moto ondoso dei
giorni scorsi, né la mareggiata della notte fra venerdì e sabato, hanno messo
in pericolo lo scafo, giudicato molto fragile dai tecnici ancora in fase
preliminare all’allestimento del cantiere. Non si è spezzato, spiegano gli
addetti ai lavori, grazie al prolungamento della diga di massi intorno la Venus. |
LUNEDÌ, 10 MAGGIO 2004 Il ministro Matteoli alla Venus ROSIGNANO. Stamani alle 10, il ministro Altero Matteoli, titolare
del dicastero dell’ambiente e tutela del territorio, eseguirà un sopralluogo
al cantiere dove sono in corso le opere di smantellamento del mercantile Venus.
L’appuntamento - fa sapere la Capitaneria di Porto di Livorno in una
nota - è fissato per stamani alle 10 ai Pungenti. |
MARTEDÌ, 11 MAGGIO 2004 Entro giugno la Venus scomparirà Lo ha ribadito il ministro Matteoli durante il sopralluogo al cantiere - Mancano 25mila euro: «Li scucirà il dicastero delle Infrastrutture» BARBARA ANTONI ROSIGNANO. «I venticinquemila euro che mancano a coprire i costi di
smantellamento della Venus? Mi impegno a farli scucire al ministero delle
Infrastrutture». Parola di Altero Matteoli, ministro dell’Ambiente, che ieri
mattina ha concluso a Rosignano la due giorni toscana. Ha visitato la nave,
ridotta ormai a un tristissimo guscio rugginoso e vuoto; l’ammasso di rottami
di legno nella stiva è quel che rimane degli alloggi dell’equipaggio. «L’opera
di demolizione si concluderà in tempi brevi - rassicura Matteoli -. Un caso
unico tenuto conto delle lungaggini della burocrazia italiana. Grazie anche alla
collaborazione fattiva di tutte le istituzioni coinvolte: aver lavorato in
sintonia permetterà che il relitto sia rimosso entro giugno». E poi a villa Celestina. Seconda tappa del sopralluogo, il cantiere di villa Celestina nella pineta Marradi. «Questi due cantieri - dice Simoncini - sono esempi di positiva collaborazione tra livelli istituzionali. Per villa Celestina è stata risolta una questione che si trascinava da tre decenni». «Anche in questo caso - precisa Matteoli - provo soddisfazione doppia, da ministro e uomo della strada. In questo edificio ho ballato quando ospitava una discoteca. Dopo ci sono stati trent’anni di polemiche per l’abbandono in cui ha cominciato a versare. Grazie a un vero lavoro di squadra, abbiamo avviato il recupero della villa, che diventerà un centro di biologia marina». |
MARTEDÌ, 25 MAGGIO 2004 VENUS Rimosse alcune parti CASTIGLIONCELLO. Proseguono i lavori di demolizione della motonave Venus incagliata ai Pungenti. Come si vede nella foto, una parte (quella superiore) dello scafo è già stata tagliata e rimossa. I lavori di smantellamento, eseguiti da Teseco spa, dovranno essere ultimati entro giugno. Per il 14 luglio, invece, è previsto di rimuovere l’intero cantiere. Le parti asportate dalla Venus sono caricate su un pontone e trasportate al vicino porto di Crepatura. |
SABATO, 29 MAGGIO 2004 Venus, polveri ovunque Esplode la rabbia dei cittadini che abitano vicino al luogo del taglio CASTIGLIONCELLO. Le proteste per i disagi derivati dai lavori di rimozione della Venus stavolta arrivano direttamente dai cittadini. E, per l’esattezza, dai proprietari delle case di fronte al porto turistico Marina Cala de’ Medici. È lì, infatti, che vanno a finire i pezzi del mercantile; tubi, lamiere arrugginite tagliate dal relitto e trasportate con il pontone dai Pungenti fino al cantiere del porto. Qui, lamiere e pezzi vengono ammassati in un’area adiacente a quella che diventerà la porta d’ingresso principale della struttura turistica. Infine, con la fiamma ossidrica, sono ridotti in pezzi più piccoli. La procedura sta provocando disagi a chi abita nelle case lungo il viale Trieste, specie ai proprietari di case vicine al cantiere. In alcuni momenti del giorno, passeggiando sul viale Trieste, si può essere investiti da un odore acre, come di olio o gomma bruciata. «Durante il taglio del materiale - dice una famiglia di Firenze proprietaria di una casa sul viale Trieste - sale un odore acre e pungente che arriva direttamente nelle nostre abitazioni che distano solo pochi metri dal cantiere. Ma va peggio quando ad essere tagliati sono tubazioni o altri pezzi di nave; ci sono stati momenti in cui, durante queste operazioni, si è prodotta una nuvola nera di fumo che ha reso l’aria irrespirabile. Abbiamo già chiamato in Comune, all’ufficio dei diritti del cittadino». Le proteste sono passate di porta in porta «e siamo in tanti ad aver deciso - dice una signora anch’essa proprietaria di una casa fronte porto - di mettere al corrente l’Asl di ciò che sta succedendo. Pensiamo che questi fumi siano cancerogeni». Ma ciò che non riescono a spiegarsi questi cittadini è perché «il Comune e la Teseco abbiano provveduto a mettere alcuni metri di pannelli sul lungomare dei Pungenti proprio per attutire il rumore e le polveri e non abbiano pensato a fare la stessa cosa lungo le abitazioni sul porto. In fin dei conti è qui che sminuzzano il relitto e siamo noi i più colpiti da rumori, fumi e polveri che si creano dal taglio delle lamiere. Siamo quelli che di più abbiamo sopportato tutti i disagi durante la costruzione della struttura portuale; ora abbiamo anche il problema Venus». Intanto i lavori per la rimozione del mercantile stanno andando avanti; in questi giorni è stata completata la rimozione della parte superiore della nave ma è stata demolita anche una parte della poppa. A. Be. |
GIOVEDÌ, 10 GIUGNO 2004
Venus, via il cantiere a metà luglio. - I lavori sono nei tempi. Rimane l’incognita delle mareggiate ROSIGNANO. «Procedono secondo i tempi stabiliti i lavori per la rimozione del relitto della Venus. Il sessanta per cento dell’intera motonave è già stato smantellato. Escludendo il verificarsi di mareggiate, i lavori di demolizione dello scafo si concluderanno prima del mese prossimo ed entro il 15 luglio la nave e il cantiere altro non saranno che un brutto ricordo». Lo ha dichiarato ieri mattina, con toni di piena soddisfazione, il sindaco Gianfranco Simoncini, intervistato nel corso della trasmissione di Rai Radio 1 “La Radio a colori”. Il noto programma radiofonico, condotto dal giornalista Oliviero Beha, si era già occupato del caso Venus il 26 settembre scorso, quando la demolizione era ancora lontana. Simoncini ha ripercorso velocemente le tappe della tormentata questione della Venus. Dal naufragio ai Pungenti, avvenuto la notte fra il 22 e il 23 ottobre 2002, alla svolta del 31 luglio 2003, quando a il ministero dell’Ambiente e l’Agenzia nazionale di protezione civile proclamarono lo stato di emergenza che poi ha portato alla nomina del commissario delegato, il contrammiraglio Marco Brusco (comandante della Capitaneria di Porto di Livorno). «Abbiamo realizzato un importante lavoro di squadra - ha spiegato il sindaco -, portato avanti tra i diversi livelli dello Stato, insieme al ministero dell’Ambiente e alla Capitaneria di Porto». Lavorare in squadra ha anche facilitato il percorso per mettere insieme le risorse economiche, in totale un milione di euro (a cui più tardi se ne sono dovuti aggiungere altri centomila), per arrivare alla gara per l’affidamento dei lavori. Il cantiere, poi, è stato allestito il 22 marzo scorso. «Questa collaborazione - continua Simoncini - a mio avviso, dovrebbe essere presa ad esempio. Condizioni atmosferiche permettendo, dopo il 15 luglio riavremo la nostra scogliera dei Pungenti libera da quel relitto, che rappresentava anche un serio pericolo ambientale». In primo luogo gli olii contenuti nei serbatoi, in secondo la quantità di amianto nei tubi coibentati della sala macchine, costituivano una minaccia per la salute dei cittadini. Domani alle 16, in sede pubblica, il sindaco Simoncini traccerà un quadro aggiornato dei lavori di demolizione della Venus. L’incontro, previsto nella sede centrale del municipio a Rosignano Marittimo, è stato infatti organizzato per illustrare lo stato di avanzamento dei lavori al Consiglio di frazione di Castiglioncello. |
VENERDÌ, 11 GIUGNO 2004 Motonave smantellata entro il 15 - Della Venus rimarranno solo ancora, oblò, bitta CASTIGLIONCELLO. Un’ancora, un oblò e una bitta. Ecco cosa rimarrà della Venus: tre oggetti chiesti in ricordo di questa avventura, dall’amministrazione comunale e dal Consiglio di frazione, che ieri si sono incontrati per verificare lo stato di avanzamento dei lavori. «Lavori - come ha detto il sindaco Gianfranco Simoncini - in linea con le previsioni. Della nave è rimasto solo il vano motori e un pezzo di prua. Ora l’intervento più delicato riguarda la rimozione dei motori data la possibile presenza, al loro interno, di olii residui». Per questi motivi, la ditta incaricata (Teseco spa, ieri rappresentata dall’ingegner Petrucciani), sta valutando la possibilità di fasciare i motori con materiale assorbente, per garantire che eventuali residui di olio non finiscano in mare. Intanto, già otto autotreni hanno trasportato il materiale ferroso (tagliato) alle acciaierie. «Dalle verifiche - ha detto Simoncini - la rimozione non ha creato grossi disagi». Il relitto sarà rimosso entro il 15 giugno ma «a questo punto - ha concluso - credo non vi saranno problemi neanche per la rimozione della diga». Il presidenti del Cdf Silvia Cerri ha lanciato anche l’idea, una volta chiuso il cantiere, di una festa da organizzare sui Pungenti. Al.Be. |
DOMENICA, 27 GIUGNO 2004 Venus, esplode la rabbia dei residenti in viale Trieste - Rumori incessanti e fumi: partono esposti a giudice di pace, carabinieri e sindaco ROSIGNANO. Adesso i cittadini che risiedono sul viale Trieste, non ne possono proprio più del taglio della Venus. I fumi dall’odore acre, i rumori delle attrezzature che segano il metallo e che non lasciano scampo, stanno esasperando chi abita nelle vicinanze del cantiere aperto proprio per ridurre in piccoli pezzi lo scafo del mercantile smantellato poco più in là, sulla scogliera dei Pungenti. Ieri mattina è stato contattato anche il difensore civico del Comune di Rosignano; alcuni giorni fa c’è anche chi si è rivolto ai carabinieri. E c’è chi intende fare un esposto al nuovo sindaco, e in queste ore alcune famiglie pensano di contattare direttamente l’ammiraglio Brusco, responsabile dello smantellamento del relitto affinché venga effettuato un sopralluogo, nonché la stessa Asl. «Non è più possibile - dicono alcuni residenti e proprietari delle abitazioni più vicine al cantiere -: quando il materiale portato via dal mercantile attraverso il pontone viene ridotto in piccoli pezzi, l’aria diventa irrespirabile. Inoltre il rumore non ha interruzioni, perché si lavora dalla mattina alla sera. Anche nelle fabbriche vige una legge che protegge gli operai dai fumi, ci sono ordinanze per il rispetto della quiete. Qui niente, vige solo un’assoluta mancanza di rispetto. Perché questi lavori non vengono fatti in inverno? Perché nessuno controlla nonostante le nostre richieste di intervento? Chiederemo all’ammiraglio Brusco di venire sul cantiere, di fare un sopralluogo, perché così è davvero impossibile continuare». Al.Be. |
VENERDÌ, 2 LUGLIO 2004 VENUS Fine lavori a metà luglio CASTIGLIONCELLO. Pochi giorni e della Venus, la motonave battente bandiera libanese incagliata ai Pungenti dall’ottobre 2002, rimarrà solo un ricordo. La Teseco di Pisa, incaricata della demolizione del cargo, sta ultimando i lavori, ed entro metà luglio la zona sarà restituita agli abitanti e ai turisti della zona. Rispetto alle previsioni, la demolizione della motonave richiederà un paio di settimane in aggiunta. Secondo un primo calcolo, infatti, la nave doveva essere rimossa per fine giugno. Lo scafo della Venus è ormai stato demolito quasi per intero. «Manca soltanto di sollevare il motore, di portare via i doppifondi della nave. Il lavoro di bonifica delle morchie e delle materie oleose è già stato eseguito per intero nelle scorse settimane», dice l’ingegner Giulio Sbocchelli, di Teseco, responsabile dei lavori, che da metà marzo segue giorno per giorno il cantiere. Prima scomparirà la Venus, subito dopo toccherà alla diga di massi costruita intorno allo scafo per assicurare lo spazio di movimento per gru e altri macchinari necessari alla demolizione. «Cercheremo di salvare qualche blocco - continua l’ingegner Sbocchelli -. Non aspetteremo settembre per sgombrare la diga dal mare, sarebbe troppo rischioso. Eventuali mareggiate disperderebbero il materiale inerte in mare, sulla striscia compresa tra Livorno a San Vincenzo». |
SABATO, 03 LUGLIO 2004 I detriti causati dai lavori alla Venus scatenano rabbia e proteste. Fango in mare, la rivolta dei balneari Dalle 9 alle 15 chiazza marrone in acqua Chiamata l’Arpat. La Capitaneria assicura: «Oggi l’ultimo giorno per tagliare il relitto»
CASTIGLIONCELLO. Rabbia e proteste, forse il primo vero giorno di
indignazione dei balneari da quando sono iniziati i lavori per la demolizione
della Venus. E’ bastato recarsi sulle spiagge a nord di Crepatura, sul
lungomare Colombo, per notare già dalle 9 di ieri mattina una gigantesca
chiazza di fango e detriti stazionare nello specchio d’acqua a ridosso degli
ombrelloni tra i bagni Salvadori, Belvedere, fino ai Tre Scogli. Quanto bastava
perché i titolari dei bagni chiamassero subito Arpat e Capitaneria per
segnalare l’accaduto. |
DOMENICA, 04 LUGLIO 2004 Venus, altri cinque giorni di lavoro - Non si escludono nuovi episodi di acqua torbida per la terra. Nella scogliera, i chiodi della passerella lasceranno alcuni piccoli fori CASTIGLIONCELLO. Il vento lieve dà tregua al caldo, il mare continua a
incresparsi. Dolce, ma quanto basta per fare da bastian contrario. Eccoci ai
Pungenti, primo sabato di luglio. Aldo Barbieri, direttore della General works
srl - impresa viareggina che per 170mila euro, in subappalto da Teseco, ha avuto
l’incarico di sezionare, smontare e cancellare la Venus dallo specchio di mare
di fronte alla scogliera lavica -, lo dice chiaro: cinque giorni effettivi di
lavoro, cinque soli, davvero, mancano per ultimare le operazioni di taglio e
sgombero di quel che rimane del relitto Venus. Cinque, sperando però che il
mare e le condizioni atmosferiche siano dalla parte dei lavoratori. Dopodiché
via, via tutto. Unici segni della Venus sulla scogliera saranno piccoli fori,
causati dagli stopper, parte finale dei tiranti che reggono i tubi di ferro
della passerella.
E’ il giorno dopo l’ennesima sommossa, scatenata stavolta
dall’onda torbida (intorbata di terra) che ha messo in allarme bagnanti e
balneari. L’onda torbida potrebbe ripetersi, non escludono gli addetti ai
lavori, ma scongiurano qualsiasi tipo di allarme: era solo terra, briciole dei
massi inerti finite in acqua e poi sollevate, rimescolate dal mare agitato.
«E’ stato un inconveniente - spiega l’ingegner Giulio Sbocchelli, di Teseco,
direttore del cantiere -: c’era un po’ di mare mosso durante la lavorazione,
del pulviscolo si era depositato sul fondo. E’ la stessa cosa che succede alle
Spiagge Bianche. Il mare agitato smuove la soda dal fondo e l’acqua diventa di
color bianco latte». |
DOMENICA, 04 LUGLIO 2004 DAL RISTORANTE «Macchie marroni in mare, è scattata la psicosi collettiva» CASTIGLIONCELLO. Di certo, per due anni, è stato il soggetto più
fotografato dai “fiorentini” (leggi: villeggianti). Lui stesso, Giuliano
Goffredi, proprietario del bar I Pungenti, ha ancora a casa due rullini di
istantanee della Venus da sviluppare. «Ma ora la folla di curiosi che venivano
a vedere la nave è finita - dice Goffredi -. I lavori potevano cominciare
prima, ma la burocrazia... L’importante è che ora siano quasi arrivati alla
fine. E la prossima estate tornerà definitivamente tutto come prima». |
GIOVEDÌ, 8 LUGLIO 2004 Venus, la rimozione slitta al 12 luglio. Via la diga il 31 ROSIGNANO. Slitta al 12 luglio la rimozione delle ultime parti
della motonave Venus incagliata ai Pungenti. Del relitto resta solo una porzione
del fondo e del motore, dove sono già stati eseguiti tagli preparatori. Entro
una settimana anche le ultime parti del relitto saranno tolte dalla scogliera,
poi saranno rimosse la pista carrabile e la scogliera di massi. La scogliera
sarà sgombra, dicono dal Comune, dal prossimo 31 luglio. |
SABATO, 17 LUGLIO 2004 CASO VENUS Il Comitato teme che i detriti restino fino a settembre CASTIGLIONCELLO. “I Pungenti, l’unica scogliera di valore rimasta nella zona, devono tornare come erano prima”; questo lo sfogo di una turista che fa parte del comitato dei Pungenti costituitosi il giorno successivo a quello in cui la motonave Venus finì la sua navigazione contro i bassi scogli del luogo. Adesso del mercantile non resta più nessuna traccia, se non una diga costituita di massi e detriti che doveva proteggere il relitto dalle mareggiate e permettere ai mezzi meccanici il suo smantellamento. Ed è proprio sulla diga che adesso sono puntati gli occhi del comitato; soprattutto da quando è circolata la voce che i massi verranno tolti a settembre. Una voce che si è sparsa nella giornata di ieri, quando una pala meccanica ha iniziato a smuovere i detriti:”Li hanno gettati fin quasi a riva - dice la donna - allungando di qualche metro il tratto della diga interna. Così abbiamo iniziato a chiedere delucidazioni su ciò che stava accadendo e ci è stato riferito che comunque i massi non sarebbero stati tolti prima di settembre”. Il timore espresso è che per “qualche motivo si vada per le lunghe e che questa diga alla fine non venga più tolta”. Timore immediatamente fugato dalle parole del sindaco: “Tutto sarà tolto entro il mese - ha dichiarato Alessandro Nenci - sarà rimossa sia la parte degli inerti a terra dove transitavano i mezzi, sia i massi a protezione della diga”. Intanto curiosità tra i cittadini ed i turisti che frequentano i Pungenti lo hanno destato i mezzi della Rai posteggiati nel piccolo parco retrostante la scogliere; Rai, i cui giornalisti, stamani registreranno alcune riprese relative non solo alla Venus ma anche a Castiglioncello e dintorni. |
LUNEDÌ, 19 LUGLIO 2004 VENUS Si rimuovono i detriti dai Pungenti - Iniziati da due giorni i lavori: entro la fine del mese tutto a posto CASTIGLIONCELLO. Un grosso pontone affianca ora la diga costruita per proteggere la Venus durante i lavori di smantellamento. Una benna, comandata da operai, sta procedendo a rimuovere i detriti ed i massi della barriera, che vengono depositati sopra una grossa chiatta. Sono iniziati da due giorni gli interventi per rimuovere i massi della diga, ultima testimonianza della presenza del relitto, incagliatosi nella scogliera dei Pungenti in una ventosa notte di ottobre del 2002. “Stiamo lavorando a pieno ritmo”, dicono gli operai della ditta incaricata da Teseco di smantellare la Venus e oggi di rimuovere la diga. “Se le condizioni del mare lo permetteranno e salvo imprevisti, tutto sarà pronto entro la fine di luglio”. Parole che rassicureranno i tanti turisti che anche quest’anno, nonostante i disagi del cantiere e le acque non propriamente limpide di questi giorni, intorbidite proprio dal movimento dei massi, non hanno rinunciato a prendere il sole ai Pungenti. Anche sabato camion e ruspe erano a lavoro sopra la diga a terra per togliere gli inerti. A.B. |
VENERDÌ, 23 LUGLIO 2004 Sopralluogo alla Venus - Lunedì arrivano Matteoli e Bertolaso per la verifica alla fine dei lavori ROSIGNANO. E’ l’ultimo atto per la vicenda della Venus. Del cargo battente bandiera libanese non rimane più niente, solo una parte della diga creata per eseguire le opere di demolizione, documentate e raccolte in un video. Lunedì 26 luglio, alle ore 11,30, il ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio, onorevole Altero Matteoli, e il capo del dipartimento della Protezione Civile, il dottor Guido Bertolaso - ricevuti dal prefetto di Livorno Giancarlo Trevisone, dal sindaco di Rosignano Marittimo Alessandro Nenci e dall’ammiraglio Marco Brusco, commissario ad acta per l’emergenza Venus - effettueranno un sopralluogo congiunto in località I Pungenti sulla scogliera di Castiglioncello, territorio comunale di Rosignano, dove nella notte tra il 23 e il 24 ottbre 2002 si era incagliata la motonave Venus. Il sopralluogo, fanno sapere dalla Capitaneria di porto di Livorno, è la «testimonianza della particolare attenzione con cui il ministro Matteoli e il dottor Bertolaso hanno seguito la vicenda». Le due altre cariche dello Stato - continua la nota della Capitaneria -, che hanno creato le condizioni perché si potesse operare per la rimozione dello stato di emergenza -, verificheranno direttamente lo stato di avanzamento dei lavori di demolizione, che saranno completati entro la fine del mese corrente. Nel corso della visita sarà verificato lo smantellamento delle ultime opere provvisionali per la rimozione della Venus. Alle 12,15, le autorità si dirigeranno al vicino porto turistico di Crepatura, dove saranno presentati video e documentazione cartacea dell’operazione effettuata. |
LUNEDI, 26 LUGLIO 2004 Matteoli oggi alla Venus ROSIGNANO. Il ministro per l’Ambiente Altero Matteoli e il capo del dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso sono attesi stamani alle 11,30 ai Pungenti per un sopralluogo al cantiere della Venus al termine delle opere di smantellamento. Saranno ricevuti dal sindaco Alessandro Nenci, dal prefetto Giancarlo Trevisone, dal commissario straordinario per l’emergenza Venus ammiraglio Marco Brusco. Dopodiché il gruppo di autorità si dirigerà verso il vicino porto di Crepatura, dove sarà presentata la documentazione, anche in video, dell’opera svolta. |
MARTEDÌ, 27 LUGLIO 2004 Finiti i lavori, la Venus non c’è più Tra pochi giorni nel mare intorno ai Pungenti si potrà fare il bagno - Bertolaso: «Per noi la parola “insuperabile” non è mai esistita»
ROSIGNANO. Quattro mesi e mezzo dopo l’inizio dei lavori, è sembrata
una riunione di vecchi amici. I volti finalmente rilassati, l’atmosfera pure,
la tensione scomparsa. Infatti. E’ scomparsa anche la Venus, la motonave
battente bandiera libanese che si incagliò nella scogliera dei Pungenti la
notte tempestosa tra 23 e 24 ottobre del 2002. Della chiatta - in cui a fine
demolizione è stato scoperto un doppiofondo utilizzato per il contrabbando di
prodotti petroliferi - ieri si è celebrato una specie di funerale. In piena
allegria. La fine di un incubo, insomma. E Gualtiero Masini, presidente di
Teseco (l’impresa che ha eseguito la demolizione), mentre annuncia che a
giorni i bagnanti potranno riappropriarsi della scogliera (sono da rimuovere
alcuni massi) per le loro immersioni, dall’altra parte svela il perché dei
ritardi sulla fine dei lavori: «Quando tutto sembrava finito, nella Venus sono
stati scoperti doppifondi usati per il contrabbando di prodotti petroliferi. Li
abbiamo dovuti bonificare rapidamente». Partendo dalla Venus, Masini sottolinea
come «questa carretta dimostri i problemi delle vie del mare. Il traffico
commerciale e le imbarcazioni da diporto sono in aumento. Le rotte saranno molto
trafficate e ci saranno problemi di sicurezza per chi naviga». Più tardi il
ministro Matteoli sulle carrette del mare dirà che «è un problema da
risolvere a livello internazionale». |
La nave non c'è più ma... VENERDÌ, 13 AGOSTO 2004 |
DOMENICA, 22 AGOSTO 2004 Pungenti coperti dai detriti della Venus - I sassi hanno formato una massicciata, petizione al sindaco CASTIGLIONCELLO. La protesta per la pulizia della scogliera dei Pungenti dopo la rimozione del relitto Venus si allarga. Le voci che si erano alzate nelle scorse settimane, hanno preso corpo e si sono concretizzate in una lettera firmata da un’ottantina di villeggianti rivolta direttamente al primo cittadino. L’oggetto di tale missiva è chiaro: “situazione di pericolo e deturpamento paesaggio”. Nel documento gli ospiti e i bagnanti che si recano in località i Pungenti, chiedono ad Alessandro Nenci un suo diretto interessamento ed un suo intervento. Perché, scrivono, «esaurite le opere di rimozione della Venus sono rimasti sulla spiaggia in questione copiosi ammassi di inerti, taluni di grosse dimensioni, che sono stati altresì rimossi a seguito della recente mareggiata». A prima vista la situazione in cui versa allo stato attuale una buona parte della scogliera dei Pungenti è peggiorata rispetto ad una decina di giorni fa. Gli scogli, gli ultimi rimasti sul litorale di tale conformazione ed ai quali evidentemente molti bagnanti non vogliono rinunciare proprio per le loro caratteristiche, sono punteggiati per alcune decine di metri di massi bianchi; una sorta di piccola cava dismessa i cui residui composti da pietre bianche e grigie di diverse dimensioni, sono sparsi qua e là per buona parte dei Pungenti. Ma non solo; dalla battigia rocciosa, sulla punta estrema della scogliera e poi più in là, verso Caletta, affiora a pelo d’acqua, una distesa di altri massi residui, evidentemente, delle dighe costruite per il transito dei mezzi meccanici e per proteggere dalle onde il mercantile. Con tutta probabilità, la mareggiata dei giorni scorsi, ha scaraventato alcuni di questi massi direttamente sulla scogliera. E la situazione potrebbe peggiorare in inverno, quando il vento di libeccio aumenta la sua forza. La zona è stata invece ripulita, dal materiale fuoriuscito dalle panne che dovevano assorbire l’eventuale sversamento di oli durante lo smantellamento della Venus. Ma a preoccupare i cittadini, sia da un punto di vista paesaggistico che di pericolosità («i sassi sono taglienti e scivolosi» - dice una turista) sono gli inerti. «Inerti - continuano i bagnanti nella lettera - dalle fattezze grossolane e taglienti, rappresentano una situazione di pericolosità per tutti coloro che da anni frequentano la località oltre a deturpare vistosamente il paesaggio e lido marino, noto da sempre per ben altre caratteristiche». Per questo i turisti confidano in un «autorevole intervento» del sindaco affinché possa «una semper» ripristinare «lo stato dei luoghi ponendo fine alla vicenda Venus che da troppo tempo ha amareggiato anche gli ospiti». A.Be. |
MERCOLEDÌ, 25 AGOSTO 2004 VENUS - Via alla ripulitura dei detriti ai Pungenti ROSIGNANO. Lunedì gli addetti degli uffici tecnici del settore Lavori Pubblici hanno effettuato un sopralluogo sulla scogliera dei Pungenti a Castiglioncello per mettere a punto un programma di pulizia dai detriti di pietra riportati dal mare. Il Comune intende ripulire i Pungenti anche da quelli che sono i piccoli ed innocui residui dei massi restituiti dalle onde. A seguito del sopralluogo sono state concordate le modalità di esecuzione dell’intervento: sulla scogliera saranno posizionati dei robusti tavoloni, per realizzare un piano abbastanza regolare e sicuro da essere percorso dagli operai con carriole a mano. La rimozione del materiale infatti potrà avvenire solamente a mano: i sassi più piccoli direttamente con secchi e badili, quelli più grandi saranno caricati su piccole carriole a mano o altri piccoli mezzi per essere poi caricati su un piccolo mezzo che stazionerà lungo la passeggiata. Sulla scogliera sono presenti anche massi del peso di vari quintali. Per questi l’ipotesi è quella di ridurli in pezzi più piccoli mediante frantumazione con martellino pneumatico: questa operazione, che sarà di maggiore disturbo per i bagnanti, potrebbe essere rimandata a settembre. |
VENERDÌ, 27 AGOSTO 2004 VENUS-Marabotti (Arcobaleno) sollecita al sindaco la ripulitura dei Pungenti Quei detriti deturpano la scogliera ROSIGNANO. La situazione della scogliera dei Pungenti al termine della rimozione della Venus, è oggetto di una interpellanza presentata dal capogruppo Arcobaleno Marco Marabotti. Il consigliere comunale, dopo un sopralluogo sulla scogliera dice di aver constatato che «malgrado le assicurazioni fornite a più riprese dai responsabili della ditta incaricata dei lavori di rimozione della Venus, lo stato di quel tratto di mare appare fortemente compromesso». Oltre ai massi di diverse forme e dimensioni sparsi sugli scogli che «deturpano l’ultimo tratto di scogliera protetta con vincolo paesaggistico» sono presenti molti altri massi che appaiono «subito sotto il pelo dell’acqua nello specchio di mare circostante prossimi proiettili in occasione delle future libecciate e motivo di rischio per bagnanti e natanti». Marabotti chiede perciò di conoscere «il grado di consapevolezza della questione da parte dell’amministrazione comunale»; le intenzioni della stessa «per far rispettare alla ditta incaricata l’impegno di ripristinare la scogliera nello stato in cui si trovava prima del naufragio della Venus» nonché i tempi ed i modi individuati «per eliminare sia i massi sulla scogliera che quelli sotto il livello delle acque». Infine il consigliere chiede se l’amministrazione era a conoscenza che «i massi di dimensioni maggiori, trasportati via con il pontone sono stati poi in discreta quantità gettati nuovamente in mare subito all’esterno della diga foranea del porto turistico e se questa modalità di eliminazione dei massi fosse stata concordata con la stessa amministrazione, al posto del trasporto in altra zona con i camion». |
MERCOLEDI, 27 OTTOBRE 2004 (Meglio tardi che mai...!)
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