A Castiglioncello veniva per le bagnature anche Renato Fucini. La
sua dimora non era un castello; anzi, aveva tali caratteristiche
di eccezione che il poeta la chiamò «la Cuccetta». Altra
caratteristica della dimora di Neri Tanfucio era un enorme
parafulmini piantato sul tetto. «Sembra un fegatello infilzato
allo spiedo» commentava l'incorreggibile umorista. Cosa faceva
Fucini a Castiglioncello? Scriveva, naturalmente, ma più ancora
pescava. O meglio, cercava di pescare, perché a quanto raccontano
gli ancor vivi testimoni oculari, come pescatore aveva una
maledetta sfortuna. Non ne faceva un mistero, il Fucini; anzi, un
bel giorno decise di fondare e fondò l'Associazione dei Pescatori
Sfortunati di Castiglioncello. Sembra che le adesioni siano state
numerosissime. Fu eletto il Consiglio direttivo dell'Associazione,
composto da un Presiniente e quattro Gonziglieri; e si adottarono
come Inno Sociale i seguenti versi scritti espressamente dal
Fucini:
« Non è vero che il Fucini
pigli sol tre pesci all'anno,
sono i pesci che non sanno
dal Fucini farsi pigliar! »
Voleva il rito dell'Associazione che il Presiniente intonasse
l'Inno «a solo», mentre i Gonziglieri facevano coro, ripetendo in
chiave di basso: « Sono i pesci che non sanno, sono i pesci che
non sanno...» Insomma, una specie di Società per la protezione
degli animali, che naturalmente godeva tutta la prudente simpatia
dei pesci. Il Fucini aveva messo insieme, nella sua casa, anche un
assortito Museo dei Fenomeni Marini. Raccoglieva pazientemente
quella specie di torzoli che le mareggiate portano a seccarsi
sulla riva, barbe di mare, alghe ed altre piante: completava
questi...mostri con occhi artificiali fatti di spilloni colorati e
disponeva il tutto in modo acconcio nelle sue stanze, con tanto di
cartellini che dicevano: «Serpente di mare», «Cavallo marino»,
«Drago della Capraia », ecc. Il Museo serviva, se non altro, per
farci le matte risate con gli amici. Tra questi amici, il Fucini
ebbe anche e per lungo tempo Giovanni Fattori, il quale eseguì
dello scrittore pisano un noto e bellissimo ritratto.
(Da "Castiglioncello"
di Milziade Torelli, scaricabile dal sito)
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