Il 22 giugno 2014 sul
lungomare dei Pungenti è stato posizionato dall'Amministrazione
Comunale e dall'ANPI un cippo a ricordo del bombardamento
alleato che 70 anni prima aveva coinvolto quest'area ad altre
limitrofe provocando la morte di 35 persone.
Dopo appena 40
giorni, nella notte del 2 agosto la piccola scultura riporta i
danni da vandalismo visibili nella foto a sinistra. Il 23 aprile
2017 il vandalismo completa l'opera e viene totalmente demolito
come nella foto a destra.
29 maggio 2017 - E’ stata riposizionata sul basamento la copia
dell’opera di Rolando Filidei “Bombardamento su Castiglioncello”,
danneggiata da ignoti un mese fa, alla vigilia della ricorrenza
del 25 aprile.
L’opera originale, realizzata nel 1958 in legno di cipresso,
patina a cera rossa e terra verde, è custodita presso la sede
dell’amministrazione al castello di Rosignano Marittimo nel
Fondo Filidei, donata all’ente dalla famiglia dello scultore.
“Il cippo fa parte di un percorso sulla memoria con lapidi,
monumenti e pannelli informativi che ricordano eventi tragici
accaduti su territorio negli anni della resistenza e della
guerra di liberazione – afferma il sindaco Alessandro Franchi –
riposizionarla sul luogo dove sono accaduti i fatti e in un
punto molto frequentato della passeggiata rappresenta la volontà
del Comune di tenere viva la memoria del nostro passato come
monito per le nuove generazioni”.
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Nell’ambito dell’operazione “Strangle” (Strangolamento)
predisposta dal MAAF (Mediterranean Allied Air Forces) che ebbe
inizio il 19 marzo 1944 con lo scopo di interdire l’afflusso dei
rifornimenti alle truppe tedesche attestate, in quel momento,
sulla linea Gustav a sud di Roma, tutti i nodi nevralgici della
rete stradale e ferroviaria (ponti, viadotti, stazioni) del
centro-nord Italia, furono oggetto di ripetuti attacchi da parte
delle forze aeree alleate. Tra le ore 8.27 e le ore 8.37 del 15
giugno 1944 trentotto bimotori North American B-25 Mitchell del
321st Bombardment Group inquadrato nella 12th Air Force
statunitense, decollarono da Solenzara in Corsica per andare a
bombardare un viadotto a Ronta in Provincia di Firenze. Gli
obiettivi alternativi previsti per quel giorno, erano il ponte
ferroviario e il vicino ponte stradale presenti a
Castiglioncello, in località Caletta. Trovato l’obiettivo
primario occultato dalle nuvole, i trentotto aerei suddivisi in
due formazioni di diciannove velivoli ciascuna, si diressero
verso Castiglioncello. Arrivati nei pressi dell’obiettivo
stabilito, la prima formazione - con direzione ovest/sud –ovest
- si trovò sulla rotta corretta per colpire i ponti previsti, e
alle 10.47 sganciò, dalla quota di 10.000 piedi (circa 3000
metri), settantasei bombe da 1000 libbre (circa 450kg). L’altra
formazione, invece, si trovò su una rotta errata per colpire i
ponti, e arrivata sopra Rosignano Solvay, nonostante non ci
fossero obiettivi importanti da colpire, alle 10.47 sganciò,
sempre dalla quota di 10.000 piedi, alcune bombe da 1000 libbre
nella zona nord del paese. Come testimoniano le relazioni degli
equipaggi, il tiro non fu accurato. La percentuale di precisione
rispetto all’“area bombing” prevista, fu del 41%. Il ponte della
ferrovia fu colpito, quello stradale no. Furono però colpite
numerose abitazioni a Caletta e a Portovecchio di
Castiglioncello. Il primo edificio a essere distrutto fu
l’Istituto Israelitico Levi in località Trich Troy, a Caletta,
dove perirono numerose persone molte delle quali sfollati, lì
giunti alla ricerca di un luogo sicuro in mezzo alla campagna.
Furono colpite e distrutte anche la Scuola Fucini di
Castiglioncello, Villa Marina (in quel momento sede della Todt
ovvero dell’impresa che si occupava della costruzione di strade,
ponti e opere difensive per l’esercito tedesco) nella quale
perirono due civili italiani e tre soldati tedeschi. Fu
gravemente danneggiata anche la Chiesa di Portovecchio, dove
rimase ferito il parroco Don Carlo Gradi. A Rosignano Solvay
furono colpite abitazioni lungo la via Aurelia, in via Monte
alla Rena, in via del Fascio (ora via del Partigiano) e in via
Dino Leoni (ora via Enrico Berlinguer). Il prezzo in vite umane
pagato dalla popolazione fu molto elevato. I caduti civili
furono in totale 35, dei quali 19 nel crollo dell’Istituto
Israelitico Levi e nelle abitazioni in Località Casalino; 2 nel
crollo di Villa Marina; 8 nelle abitazioni e nelle strade di
Caletta e Portovecchio di Castiglioncello; 6 a Rosignano Solvay.
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LE VITTIME
Deceduti nell’Istituto Israelitico Levi in località Trich Troy e
nella località Casalino a Caletta di Castiglioncello:
Giovanni Apolloni, di mesi 6, residente in Caletta di
Castiglioncello;
Loriana Apolloni, di anni 5, residente in Caletta di
Castiglioncello;
Vanda Francesconi in Apolloni (madre di Giovanni e Loriana
Apolloni), di anni 43, residente in Caletta di Castiglioncello;
Jole Sembri, di anni 20, residente in Rosignano Solvay;
Tina Sembri, di anni 22, residente in Rosignano Solvay;
Secondo Sembri (padre di Jole e Tina Sembri), di anni 57,
residente in Rosignano Solvay;
Iva Salvetti (coniugata a Silvio Fancelli), di anni 42,
residente in Rosignano Solvay;
Silvio Fancelli (coniugato a Iva Salvetti), di anni 46,
residente in Rosignano Solvay;
Anna Teresa Cristiano, di mesi 5, residente in Forio d’Ischia;
Concetta Lamonica in Cristiano (madre di Anna Teresa Cristiano),
di anni 32, residente in Forio d’Ischia;
Anna Maria Giovannetti, di anni 4, residente a Livorno;
Gina Sardi nei Giovannetti (madre di Anna Maria Giovannetti), di
anni 39, residente in Livorno; Giovanna Simoncini, di anni 15,
residente in Caletta di Castiglioncello;
Elisa Franceschi, di anni 45, residente in Caletta di
Castiglioncello;
Nivo Billeri, di anni 11, residente in Rosignano Marittimo;
Cataldino Robertiello, di anni 19, residente in Vietri di
Potenza;
Oscar Petrucci, di anni 51, residente in Vietri di Potenza;
Madre e figlia provenienti da Genova (sconosciute).
Deceduti nella Villa
Marina a Caletta di Castiglioncello:
Argia Serrini, di anni 57, residente in Caletta di
Castiglioncello;
Gino Baschiera, di anni 25, residente in Belluno;
Tre soldati tedeschi.
Deceduti tra Portovecchio
e Caletta di Castiglioncello:
Gina Pelagatti, di mesi 18, residente in Livorno;
Anna Maria Lunati, di anni 34, residente in Livorno;
Annita Sardi, di anni 43, residente in Caletta di
Castiglioncello;
Iadè Serredi, di anni 48, residente in Caletta di
Castiglioncello;
Elisa Roberti, di anni 61, residente in Caletta di
Castiglioncello;
Teresa Cini, residente in Livorno;
Mario Parlanti, di anni 21, residente in Livorno.
Deceduti a Rosignano
Solvay:
America Molendi in Brogi (coniugata a Francesco Brogi), di anni
42, residente in Rosignano M.; Francesco Brogi (coniugato ad
America Molendi), di anni 53, residente in Rosignano Marittimo;
Erasmo Marcellini, di anni 13, residente in Rosignano Solvay;
Pier Luigi Griselli, di anni 19, residente in Livorno;
Umberto Paoli, di anni 20, residente in Rosignano Solvay;
Angiolino Caroti, di anni 57, residente in Rosignano Solvay.
(Fonte CRM) |