Castiglioncello ieri    

1926 - Il tennis visto dal lato dei giardini con la fontana (che ancora non ci sono) Tennis in pineta 1928 - Una partita di doppio sul campo della pineta 1930 - Il tennis dal castello. Sulla dx il campo lavorato dove ora c'è una fitta pineta. 1959 - Spettatori al tennis Pietrangeli e Fraser a metà anni '50 1964 Immagine9 1965 - Il 'Fazzoletto' aperto nel 1948 e distrutto nel 1979 da un incendio vandalico. Foto piccola Matilde Volterrani 1965 - Il Circolo del tennis affollato per i tornei estivi 1966 1966 1975 - Giuria con Carlo Giuffrè, Flora Mastroianni e Carlo Della Vida Il gestore Marcello Bartoletti al bar del Tennis 1987 - Alberto Lami intrattiene Suso Cecchi D'Amico in una serata al Tennis 1987 - Alberto Lami intrattiene Marcello Mastroianni in una serata al Tennis

 

1923 - Nasce il Tennis Club
  Il tennis in pineta si deve all'iniziativa di Romolo Monti (Miramare), Cesare Galluzzi (ambasciatore con villa su via Marconi e valido tennista), Probo Magrini (medico condotto, con villa in Poggio Allegro) e Guido Uzielli (con villa in Portovecchio), che fatta domanda al Comune realizzano i due campi in terra battuta nel 1923 (Fonte sig. Nicolo' Ciappi). Nell'agosto del 1927 viene organizzata la prima edizione della Coppa Triennale intitolata proprio alla stazione balneare. È una manifestazione che raccoglie molte ed ambite adesioni e che ha svolgimento gradito. I villeggianti fanno ala a tutti gli incontri e segnatamente a quelli conclusivi. Lo scenario è dunque ideale. Si muovono sui «courts» di terra rossa racchette di grido. I castiglioncellesi si incaricano dei vari servizi (compresi i giovanissimi raccattapalle), con la solita, ma disincantata alacrità. È gente così, quella che abita sul promontorio, simpatica e fiera, intelligente e mai servile, la gente che ci vuole per un turismo di altissimo livello. Breve sintesi dai volumi "Quaderni di storia" di Celati - Gattini.
Nel luglio del 1932 viene costruito dalla "Sportiva" ed entra in funzione il fabbricato adiacente ai campi da tennis, che prende il nome di "Tennis Club" come lo chiamano i villeggianti, anche se il fascismo ha messo al bando le parole straniere e diventa subito luogo di incontro e di intrattenimento. Arriva la guerra e tutto si ferma, ma alla ripresa delle attività, la struttura viene affidata ad una giovane coppia locale che darà vita ad una gestione storica: Marcello Bartoletti e Matilde Volterrani che iniziano nel 1946. Nel 1948 esce la "Sportiva" per iniziativa comunale, ma continua la gestione Bartoletti, che nel 1955 apre la pizzeria lato pineta e nel 1960 allestisce sul tetto del Tennis il "Fazzoletto" una terrazza-ambiente che sarà presto fra le più ricercate ed esclusive. Fazzoletti a quadri in puro stile campagnolo, rivestono i cuscini del bar fatto con poco: qualche quadro, foto vecchie, tavolini apparecchiati con carta gialla, con posate d’argento o simile, un pianoforte ed il successo è assicurato per tutti gli anni ‘60. La fama del luogo dimostrerà che la tradizione toscana, fatta di zuppa di cavolo nero, fagioli rifatti e salsicce, unitamente a buon gusto estetico e professionalità, non tradisce mai. Mentre ai tavoli, il bridge fa da padrone fino a notte fonda, sul fronte tennistico, senza alcuna interruzione, si svolge ormai da 42 edizioni il Torneo Giallo.
 "Castiglioncello LA RAZZA DE' CAINI e altre storie" scaricabile dalla sezione Scaricolibri, con relativa Galleria Foto)
             Marzo 1946 - Dal bloc notes di Matilde Volterrani Bartoletti

“Con Rino Rossi, presidente della sportiva e amico della famiglia Bartoletti, in una serata trascorsa insieme, parlammo della rinascita di Castiglioncello. La guerra era finita da un anno e il locale Tennis era ancora abitato dagli sfollati; ricordo di questi solo il cognome di una persona: Santini. Gli americani stavano sgombrando le cucine e i campi dove avevano ancora del materiale.
Nel maggio del 1947, insieme a Marcello e al sig. Rossi riuscimmo ad avere la possibilità di entrare e constatare che i campi erano una piazza di cemento senza recinzione. La costruzione consisteva in una stanza, la più grande, come ricovero attrezzi, una più piccola come direzione e due vani come spogliatoi con due docce e due piccoli water.
Decidemmo, dopo aver pensato bene se firmare il contratto con la sportiva, e il 27 agosto del 1947 prendemmo dei seri accordi decidendo la cifra d’affitto e il tempo necessario per rimettere il Tennis in condizioni di renderlo funzionante come noi volevamo. Un anno di lavoro, solo per ridare una prima pulizia. Il 17 giugno del 1948 era funzionante e arrivarono i primi clienti.
Docce, toilette e un piccolo bar con sala bibite. Più avanti, con calma, fu fatta la sala gioco di carte. Ristrutturammo l’ingresso e la recinzione con aiuole intorno, realizzammo la fognatura e uno spogliatoio con sotto la cantina. Infine costruimmo la pizzeria allargando la sala gioco delle carte.”
(Foto e testo da "Alando" n°1  giugno 2008 -  Per gentile concessione di Giacomo Cantini Ediz.. Comiedit  scaricabile dal sito)
                         Biografia di Marcello Bartoletti nella sezione PERSONE

                  Scarica il volume "Castiglioncello 1946 -1996  IL TENNIS" di C. Castaldi e G. Marianelli             Cinquant'anni fa nasceva il Fazzoletto covo d'artisti nella pineta del tennis
Cinquanta anni fa nasceva a Castiglioncello il mitico "Fazzoletto", un locale che per tanto tempo è stato il luogo estivo più alla moda di tutta la costa tirrenica e non solo. Era infatti l'estate del 1960 quando a Marcello Bartoletti, gestore del "Tennis", venne la bella idea di ricavare dalla terrazza del bar un ritrovo, un punto d'incontro del mondo vip che avrebbe fatto epoca. Il "Tennis" funzionava già alla grande: i campi sempre occupati dalle 6 del mattino alle 2 di notte, la sala da gioco affollata soprattutto di grandi bridgisti, il bar, la pizzeria e il ristorante a gonfie vele. Il Bartoletti ci sapeva proprio fare. E non si era improvvisato in quel mestiere ma si era formato in un'ottima scuola: anni e anni di navi da crociera di lusso dietro il banco dei bar della prima classe alle prese con cocktail di ogni tipo e banane flambè al Gran Marnier. Durante quelle crociere aveva perfino conosciuto Ernest Hemingway e ne era divenuto amico: un'amicizia di tutto rispetto nel campo del gran bere. La terrazza sembrava fatta apposta. Vi si accedeva attraverso una scaletta a chiocciola e il Bartoletti ci costruì sopra una sorta di grande capanno di legno e di stipa ricoperto da un tetto di canneggiole. Un angolo lo riservò a un piccolo bar che comunicava, per mezzo di un saliscendi, con il piano di sotto dal quale arrivavano bottiglie, bicchieri e piatti di rigatoni alla "tennis" e insalate alla "Marcello". Il resto era una specie di saletta con tavoli bassi e panche con rimedio di cuscini di penne d'oca su cui sedere. Al soffitto e alle pareti era attaccato un pò di tutto compresi naturalmente qualche centinaio di fazzoletti variamente colorati. Due altoparlanti nascosti non si sa dove, diffondevano musiche di Nat King Cole, Frank Sinatra ed Ella Fitgerald. L'inaugurazione avvenne proprio nell'estate del 1960, esattamente il 9 luglio. Un paio di giorni dopo "Il Tirreno" pubblicava il "pezzo" sulla serata con il titolo: "Il "Fazzoletto" un piccolo miracolo in una soffitta di pochi metri" con una foto di Paolo Panelli con baffetti inconsueti che firma l'album delle presenze. Da quel giorno il ritrovo ha vissuto la sua lunga serie di grandi stagioni. I frequentatori abituali erano Paolo Panelli e Bice Valori, Marcello e Flora Mastroianni, Paolo Ferrari e Marina Bonfigli, Delia Scala e Toni Ucci, il regista televisivo Enzo Trapani, il musicista Armando Trovaioli, le sorelle Kessler, Umberto Orsini ed Enrico Maria Salerno, Gabriella Farinon e il regista Dore Modesti. Alberto Sordi ci mise piede solo una volta. Disse che il locale era molto simpatico, ma che ci si faceva troppo tardi e lui, a Castiglioncello, veniva per lavorare. Anche politici e giornalisti come Giovanni Gronchi, Giovanni Spadolini e Indro Montanelli non lo frequentavano: preferivano rimanere a parlare seduti ai tavoli del bar di fronte ai campi da tennis. Effettivamente era un posto per "tiratardi". Il Bartoletti non lo chiudeva mai prima delle cinque del mattino. Si poteva bere, mangiare, ballare o chiacchierare. Insieme alla gente del cinema c'erano poi i rappresentanti del bel mondo della nobiltà come i conti Tolomei della Lippa e i conti Venturi; dello sport come il campione di tennis Nicola Pietrangeli; dell'alta finanza come Peppino Paoncelli; delle grandi costruzioni come Pontello e Befani; dello spettacolo come il romano Cammilli gran manager della ditta Garinei e Giovannini; dell'industria delle bevande come il bolognese Fabbri della famosa amarena. Oggi il "Fazzoletto" non esiste più. La capanna di legno e di stipa si dissolse a metà degli anni'80 in un incendio di cui non si è mai saputa l'origine. Il "Tennis" è tuttora un ritrovo molto frequentato, ma non ha più le caratteristiche di allora. Cinquant'anni non sono passati invano e, bisogna dirlo, il turismo a Castiglioncello non è più di alta qualità. Ora le vacanze sono mordi e fuggi, i nomi importanti si contano sulle dita di una mano e della gente del cinema non c'è più traccia se si eccettua la famiglia D'Amico. Da alcuni anni hanno inventato la settimana "Parlare del cinema a Castiglioncello". Qualche regista o qualche attore fa l'atto di presenza, arriva la mattina e riparte il giorno dopo. Cinquant'anni fa attori, registi, sceneggiatori ecc. trascorrevano qui tutte le loro vacanze. Considerando i mutamenti che sono avvenuti nella società in fondo è giusto che oggi il "Fazzoletto" non esista più. Forse sarebbe un luogo non solo poco frequentato, ma anche fuori del tempo.
(Il Tirreno 15 agosto 2010 di Dino Dini).
              ANCHE GRANDE BRIDGE AL CIRCOLO DEL TENNIS

Spesso nella veranda a monte alcuni clienti si riunivano per giocare a bridge e nel 1953, il regista Luigi Filippo d’Amico, grande appassionato e maestro di questo gioco, organizzò il primo torneo giallo. Il successo fu immediato e invogliò a continuare tanto che da quell’anno è stata sempre una ricorrenza importante e un’occasione d’incontro per tanti appassionati, accaniti avversari, ma grandi amici. Gli iscritti sono sempre stati numerosissimi e la durata del torneo si è sempre protratta per più giorni. A parte il citato D’Amico hanno partecipato ai tornei anche numerosi giocatori professionisti e campioni internazionali come Benito e Marisa Bianchi, Umberto Barsotti, Renato Mondolfo, Anna e Paolo Valente, oppure esponenti del bel mondo come Giovanna degli Albizi, la contessa Della Gherardesca, Graziella Trapani Magrini, Giusto Magrini, la signora Gassman e tanti tanti altri.
(Da: "Castiglioncello 1946-1996 Il Tennis" di Castaldi-Marianelli, scaricabile dalla sezione Scaricolibri del sito)
Nel 2007 termina la gestione "Pastacaldi-Rossi" durante la quale l'ambiente ha mantenuto le prerogative conquistate nel tempo e nel 2008 si aggiudica la nuova, il sig. Niccolò D'Andrea gestore dell'Hotel Tornese a Cecina Marina. Il nuovo Tennis Club QUI. Nel settembre 2011 il Tennis torna al CRM a seguito di un provvedimento amministrativo per la risoluzione del contratto. Riapre nell'estate 2012 sotto la gestione di Marco Neri, gestore anche del ristoran
te «Senza Nome» del Circolo Canottieri di Rosignano Solvay fino alla fine del 2012. A febbraio 2014 il Neri lascia la gestione e il locale resta chiuso per nuova assegnazione, attribuita per la stagione 2014 al CCN Castiglioncello.
ettimana decisiva per fare il punto della situazione sul progetto del Tennis Castiglioncello. Prevista una riunione in Comune alla presenza dell'assessore all'urbanistica Margherita Pia. Riunione durante la quale verrà fatto il punto della situazione con aggiornamenti puntuali circa lo stato dell'iter del progetto esecutivo. La società che ha vinto il bando per la gestione del locale, infatti, sta ancora lavorando al progetto esecutivo e continuano gli incontri con la Soprintendenza che ha dettato alcune prescrizioni alle quali i concessionari dovranno attenersi scrupolosamente. Con la società, un raggruppamento temporaneo d'impresa costituito da Real Estate Management Srl con sede a San Vincenzo, Ego Anima e Corpo di Rosignano e Grapam Srls con sede a Tirrenia, avremo un incontro per valutare lo stato di tutto l’iter. Una valutazione complessiva per capire come l’amministrazione comunale possa agire così da abbreviare i tempi. Un aspetto tecnico di non poco conto visto che la pineta Marradi è soggetta a vincolo storico, paesaggistico ed ambientale. Ciò vuol dire il progetto esecutivo, una volta terminato, dovrà essere presentato alla Sovrintendenza per ottenere l'autorizzazione rispetto al vincolo storico. Il progetto dovrà poi passare al vaglio della commissione paesaggistica del Comune; una volta superati i pareri della commissione dovrà nuovamente tornare alla Sovrintendenza. Solo dopo aver superato questo lungo iter, i nuovi gestori che si sono aggiudicati il locale il 2 novembre 2015 dopo un bando di gara indetto dall'amministrazione comunale, potranno ottenere il permesso a costruire. E a quel punto avranno 30 giorni per presentare il cronoprogramma degli interventi e 60 giorni per iniziare i lavori di riqualificazione del Tennis. Un percorso ancora molto lungo che fa ipotizzare l'inizio dei lavori dopo l'estate 2016. E per la prossima stagione estiva ormai alle porte? Il Comune assicura: il Tennis, così come riportato dalla convenzione firmata dai nuovi gestori, in primavera- estate aprirà i battenti. Saranno sufficienti alcuni lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria per rinfrescare la struttura.  Alessandra Bernardeschi per Il Tirreno
Nel 2017 rifacimento spogliatoi tennis e costruzione tribunetta lato Aurelia, seguiranno lavori sul fabbricato principale.

                                        

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