Un testo manoscritto di 119 pagine, una «bella copia», frutto di una visione e di un progetto che alla metà del Settecento si presentava difficile e non privo di pericoli. Non c'era infatti la tecnologia ad aiutare nelle schedature e nei repertori, ma solo la  memoria, lo spirito scientifico-razionale che si voleva applicare nelle ricerche e la grande umiltà - come uomo e come religioso - di padre Filippo Tozzi dei Servi dei Maria di Firenze. Grazie a queste qualità l'autore ha saputo trarre dallo spoglio dei numerosi registri di amministrazione dell'archivio, da libri di partiti, cartapecore, ricordanze, le sue «Memorie della Chiesa, e convento». Ma oltre ai manoscritti, compaiono citate tra le sue fonti le opere stampate che all'epoca si consultavano più comunemente ed avevano autori quali Giorgio Vasari e Giuseppe Richa, Filippo Baldinucci e Stefano Rosselli.

Le Memorie sono incomplete: non compare nella descrizione del Santuario la parte relativa alle cappelle della tribuna e della navata destra. Ma la Piazza, e i diritti di proprietà dei frati su di essa, la chiesa nel suo complesso, la cappella di S. Sebastiano, la cappella della SS. Annunziata e quelle della navata sinistra sono trattate sontuosamente, con stile narrativo essenziale e ricchezza di citazioni.

Per questo le Memorie, nonostante l'incompletezza, sono state consultate da più generazioni da storici e religiosi che hanno scritto sulla storia e sull'arte della SS. Annunziata.

Sono rimaste inedite fino al febbraio 2010 quando padre Eugenio Casalini e Paola Ircani Menichini ne hanno trascritto e stampato il testo, corredando il volume di un indice accurato che permette di cercare e trovare nel testo i riferimenti alle cose notevoli del Santuario, ai nomi dei frati, degli estranei e delle località di Firenze e fuori Firenze.

Una premessa storica invece ricorda l'eclettica storia della SS. Annunziata nel Settecento: vi si parla di devozione, di indulgenze concesse dai papi del tempo, della crisi montante fra gli stati nazionali e la Chiesa che culminò con la spoliazione francese del 1799. Non meno importanti però sono i ricordi dei lavori, dei benefattori e dei frati cardinali, vescovi, teologi, professori e santi. Un eccellente insegnante all'Università di Pisa fu proprio il padre Filippo Tozzi che, con la sua paziente opera, ha posto le basi per la memoria e la celebrità del Santuario in epoca moderna.

Il libro è in vendita nel Negozio del Santuario (Euro 15)

Vedi la recensione in inglese e francese (link a http://manoscritti.altervista.org/index4.html)

Gli autori: padre Eugenio M. Casalini (link a http://annunziata.xoom.it/casalini.html)

Paola Ircani Menichini (link a http://ricordare.xoom.it/profilo.html). 
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