La
tenuta Il Pino della quale gli edifici facevano parte, aveva in passato
deciso di disfarsene dato che ristrutturarli
sarebbe stata un’impresa lunga e costosa, così la proprietà, anche per
ringraziare l’Amministrazione dell'approvazione di un appresellamento a
nord di Vada, regalò in pratica i due fabbricati già fatiscenti al
Comune all'inizio degli anni '80, per una cifra simbolica. Il primo utilizzo dei casoni di
Dispensa Vecchia fu di abitazioni e di dogana. Divenuti di proprietà
comunale si è tentato
di venderli più volte, partendo da basi d’asta di un 1,3 mld/£
fino a scendere a 0,5 mld/£. La vendita non è mai andata in porto. A fine
2005 si ritenta ad uso appartamenti, ma ancora senza esito. Nel 2007 le Sovrintendenze di Pisa e di
Firenze danno parere positivo circa il progetto preliminare che
prevede la riqualificazione esterna dei due immobili e la realizzazione al
loro interno di 12 appartamenti. Caduta l'opzione ASA che pareva
interessata all’acquisto delle strutture, l’Amministrazione ha deciso di
alienare i due vecchi edifici attraverso una gara pubblica con una base
d’asta attorno al milione di euro tenendo
conto dello stato in cui si trovano. Nel luglio
2007 anche l’ultima asta col
prezzo a 990.000 euro va deserta per la seconda volta consecutiva.
Finalmente, la procedura va a a buon fine nel luglio 2008. Ad
aggiudicarsi gli edifici è l’impresa edile Cosimo Pancani di Signa (FI),
per 712mila euro. Dal recupero devono uscire i 12
appartamenti, tenendo conto di certi
parametri vincolati dalla Soprintendenza delle Belle Arti soprattutto
per quanto riguarda le facciate. Prevista una serie di parcheggi
di pertinenza dei fabbricati ed anche un certo numero di posti pubblici. |