Nella giornata dell'8 ottobre 1993 pesanti fenomeni metereologici hanno
investito il Comune di Rosignano, causando gravi pericoli per i
cittadini ed ingentissimi danni alle cose.
Il Fiume Fine ha straripato lungo tutto il suo corso, allagando tutta
l'area industriale Solvay ex Aniene e danneggiando gravemente le
fabbricazioni cloro e Clorometani (seguirà un mese di arresto per
ripristino). Anche le attività artigiane della zona hanno subito pesanti
ripercussioni. Proseguendo a valle la piena ha investito tutto l’abitato
di Vada, determinando tra l’altro una grave situazione di pericolo che
ha portato all’evacuazione di circa 20 famiglie in località Fanfani.
Il Botro Cotone ha straripato in più punti, allagando l’abitato di
Rosignano Solvay nelle zone contigue al suo corso, determinando gravi
ripercussioni alle abitazioni private e ad infrastrutture pubbliche, fra
le quali è da annoverare l’interruzione della linea FF.SS.
Livorno-Cecina che è stata scavalcata dalla furia delle acque e resta
chiusa fino al giorno 14.
L’abitato di Maccetti (in zona rurale composta da circa 40 nuclei
familiari), ad est del fiume Fine, è rimasto completamente
isolato e scollegato dai pubblici servizi.
Alcune scuole del territorio hanno subito consistenti
danni e si è dovuto dichiararle temporaneamente inagibili. L’acquedotto
Comunale ha avuto sommersi alcuni dei suoi pozzi, e ciò ha comportato
problemi nella distribuzione dell’acqua.
Le stesse strade comunali, provinciali e statali hanno subito
ingentissimi danni, a seguito degli smottamenti che hanno investito
anche altre frazioni del territorio.
La fognatura comunale è stata travolta in più posti sia a Rosignano che
a Vada dalla furia delle acque, e da smottamenti di terreno.
L' Amministrazione Comunale si è
messa in contatto con la Prefettura di Livorno, che ha coordinato le
iniziative di Protezione Civile sul territorio comunale, coinvolgendo
Vigili del Fuoco, Esercito, Società volontarie di soccorso.
Di fronte a questa situazione l’Amministrazione ha richiesto di
dichiarare lo stato di calamità naturale, e lo stanziamento di
finanziamenti appositi per far fronte agli interventi pubblici e privati
di risanamento che si rendono necessari.
Da "Rosignano oggi" del
10/1993 |