20 giugno 1944 ore 3 del mattino, forse per il fatto precedente, inizia il
rastrellamento delle SS. Quattro i morti. Delfo Rofi 21 anni trucidato
davanti alla madre. Ruggero Luppichini 48 anni due colpi alla nuca. Elio
Vanni 27 anni ferito viene raccolto dal cugino Ivo di 30 anni.
Ottengono dai tedeschi di recarsi all'ospedale Solvay in bicicletta. Giunti presso il
Fine vengono uccisi a bruciapelo da una camionetta tedesca gremita di
SS. I
quattro assassinati con i soli calzoni sono esposti in piazza Garibaldi
per i due giorni successivi. Le SS minacciano altre uccisioni, ma don Vellutini le
blocca: "Il primo sarò io". Poi al cimitero con un carretto.
All'inizio della piazza un piccolo ed elegante monumento in marmo di
Carrara ricorda il barbaro eccidio per opera dei tedeschi come si legge
sulla epigrafe scritta da don Vellutini:
All'alba del 20
Giugno 1944
la barbara ferocia tedesca
s'abbatteva sull'inerme Paese
portando lutto e desolazione.
Il Popolo di Vada
poneva a ricordo e monito
che solo concordia ed amore
rendono prospera la Patria
difendendo la libertà.
A.V.
Biografia di don Antonio
Vellutini nella sezione
PERSONE Su Vada
oggi: "I racconti
che riguardano l'eccidio" di G. Bramanti |