Vada ieri
Il cippo marmoreo in ricordo dell'eccidio del 1944 in piazza Garibaldi
2 marzo 1963 - I Sindaci Demiro Marchi e Louis Talamone pongono una corona in occasione del Gemellaggio fra Rosignano e Champigny sur Marne. 
(Arch. A.Orsini)

  20 giugno 1944 ore 3 del mattino, forse per il fatto precedente, inizia il rastrellamento delle SS. Quattro i morti. Delfo Rofi 21 anni trucidato davanti alla madre. Ruggero Luppichini 48 anni due colpi alla nuca. Elio Vanni 27 anni ferito viene raccolto dal cugino Ivo di 30 anni. Ottengono dai tedeschi di recarsi all'ospedale Solvay in bicicletta. Giunti presso il Fine vengono uccisi a bruciapelo da una camionetta tedesca gremita di SS. I quattro assassinati con i soli calzoni sono esposti in piazza Garibaldi per i due giorni successivi. Le SS minacciano altre uccisioni, ma don Vellutini le blocca: "Il primo sarò io". Poi al cimitero con un carretto.
All'inizio della piazza un piccolo ed elegante monumento in marmo di Carrara ricorda il barbaro eccidio per opera dei tedeschi come si legge sulla epigrafe scritta da don Vellutini:

All'alba del 20 Giugno 1944
la barbara ferocia tedesca
s'abbatteva sull'inerme Paese
portando lutto e desolazione.
Il Popolo di Vada
poneva a ricordo e monito
che solo concordia ed amore
rendono prospera la Patria
difendendo la libertà.
A.V. 
   
Biografia di don Antonio Vellutini nella sezione PERSONE

Su Vada oggi: "I racconti che riguardano l'eccidio" di G. Bramanti

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