In quegli anni la pineta presso
S.Gaetano e la sua spiaggia era frequentata da alcune famiglie vadesi
durante l'estate, ma era anche zona di caccia. Don Mario Ciabatti il
parroco, lì aveva una sua villa per la giusta "privacy" e ne approfittava,
come la racconta Emilio Luppichini, che stava vicino di casa, per cacciare
volatili con buoni risultati. Di un altro cacciatore ho un personale
ricordo, avendogli fatto da porta cartucce in quella pineta: era il Sor
Alfredo Morelli che, sì, amava sparare, seppure con parsimonia, ma non è
che ne centrasse molti.
(Da Q.Vadesi 11 a cura di
Vinicio Bernini)
Nel 1927 fu necessario
cercare una nuova dimora che si concretizzò con la nuova locazione presso
la pineta della Pietra Bianca.. In quella zona esisteva una villa e una
piccola casa di proprietà del parroco di Vada, Don Mario Ciabatti. Con la
modesta abitazione, piena di umido, fu affittato anche circa 1200 mq. di
terreno adatto per orto. Mio padre dopo il lavoro alla Solvay, dove
scaricava con la forca i vagoni della pietra, lavorava questa terra. I
raccolti erano buoni: fagioli, patate, cocomeri, che insieme a mia mamma
andavamo a vendere nel paese. Spesso veniva anche il nostro padrone di
casa Don Mario Ciabatti. Aveva il fucile a canna ed io gli offrivo
compagnia nelle passeggiate che faceva a caccia di selvaggina. A seconda
della qualità della selvaggina mi diceva: «bimbo, aspetta un pò qui, ora
vado solo».
(Da: "Ricordi
di un operaio" di Emilio Lupichini 1997, scaricabile dal sito)
Richiesta di aiuti al Comune
1910 - Miliani Leandro bracciante
(analfabeta) alla fattoria Ginori Conti (oggi Graziani) deve farsi
scrivere da don Ciabatti, la richiesta di aiuto economico al Sindaco per
acquisto medicinali per la famiglia. La principessa Paola, suo datore di
lavoro, va invece alla messa in carrozza e palafraniere (no comment).
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Ill.mo Sig. Sindaco e Componenti della Giunta Municipale di Rosignano
M.o. - Il sottoscritto Miliani Leandro del fu Ferdinando di condizione
bracciante, abitante in Vada in località detta "Dispensa Vecchia" via
provinciale livornese, pigionale della Principessa Paola Ginori Conti,
trovandosi in condizioni finanziarie ben misere, fa istanza alle
S.S.L.L. Ill.me perché nella loro giustizia e generosità vogliano
compiacersi ammetterlo al fornimento gratuito dei medicinali occorrenti
alla sua famiglia, trovandosi nell'impossibilità di poterli procacciare
per conto proprio. Certo che le S.S.L.L. Ill.me vorranno esaudire la
preghiera di un povero padre di famiglia, ne anticipa i sensi della sua
viva riconoscenza. Con osservanza Delle S.S.L.L. Ill.me Dev. Miliani
Leandro. Vada 21 maggio 1910.
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