Rosignano S. ieri/Scuole |
1923 - Le nuove scuole elementari inaugurate nell'ottobre (foto 1-15)
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1915 - Urge una scuola Campi brulli e desolati, su cui si innalzano le tamerici dai bianchi fiori, circondano la Casa Morgantini ed il Lillatro. La villa, con adiacente casa acquistata dalla Soc. Solvay dal sig. Ugo Morgantini alla fine del 1912, è adibita a direzione dei lavori dello stabilimento sino al 1° maggio 1915, data in cui l'ing. Tricot comunica a Monsieur Chardin che detta direzione verrà trasferita negli uffici provvisori della casa Santa Rosa, all'interno dello stabilimento. Nell’ottobre del 1916 la casa padronale è proposta momentaneamente come scuola per i figli dei dipendenti e dei ragazzi della borgata; tale scelta è comunicata nella lettera del 25 ottobre 1916: "I nostri operai dimoranti nella cites e nella borgata hanno chiesto una scuola per i loro ragazzi. La scuola è obbligatoria da 6 a 12 anni. Le scuole, attualmente, sono: a Rosignano, a più di 4 chilometri; a Vada, a più di 4 chilometri; a Castiglioncello, a più di 3 chilometri. Dunque è impossibile mandarvi i loro figli senza disagio. I nostri operai in questione hanno in totale 37 ragazzi dei due sessi dai 6 ai 12 anni, che arrivano a 50 con i ragazzi degli altri abitanti della borgata. Dopo la guerra, dovremo creare una scuola e nominare dei maestri; se noi vogliamo fare qualcosa, sarà tutto a nostre spese. Abbiamo un fabbricato che potrebbe servire da scuola, è stato il nostro ufficio: vi sono due grandi sale che potrebbero servire per le classi e quattro stanze e una cucina che potrebbero essere l'alloggio per il maestro." La scuola sarà approntata ad ottobre del 1923. (Da "Quella chiesina del mare" di C.Mancini scaricabile dal sito), 1923 - In questo anno numerose opere sociali vengono portate a compimento e messe a disposizione del personale. Il 22 settembre l'Amministrazione Centrale di Bruxelles invia in Italia "a titre d'indication" le planimetrie relative alla scuola elementare, con prevista anche una zona adibita a scuola materna utilizzando il progetto di Saline di Giraud dell'arch. Brunfaut, adattato alle esigenze locali. Alla fine del 1923 si completa la costruzione dell’edificio scolastico, con 6 vani e nel 1926 si amplia raggiungendo complessivamente 17 vani. La scuola Ernesto Solvay con aule luminose e ben arredate, disposte lungo un grande corridoio a U è quanto di più razionale si possa chiedere (foto 4-8). Inizialmente accoglie le prime cinque classi elementari. Agli inizi del 1924, anche l’Asilo Infantile con le stesse caratteristiche. Ben presto la Società Solvay ottenne l’autorizzazione per completare i corsi di studio fino all’VIII classe e risultò necessario ampliare l’edificio nel 1939 realizzando il fabbricato quadrato posto all'estremità sud, simile a quello costruito sull'ala nord nel 1934. Chiude così la precedente sede di Villa Morgantini al Lillatro (prima direzione Solvay, prima chiesa, prima scuola). Nel 1948 si procede alla costruzione del piano superiore consentendo di ospitare anche la Scuola Media al primo piano dal 1952. 1929 - Il Comune, al fine di agevolare gli ampliamenti, esentò la Società Solvay dalle tasse sui materiali come risulta dalla seguente deliberazione del 18 settembre 1929: Oggetto: Edifici Scolastici della Società Solvay; esenzione dal dazio sui materiali da costruzione. Il podestà Udito che la spettabile Società Solvay chiede la esenzione dal dazio sui materiali da costruzione per l’ampliamento della scuola della frazione di Solvay Rosignano e per gli eventuali lavori di riparazione o di nuova costruzione dei locali scolastici; considerato che la predetta Società ha costruito la scuola a tutte sue spese e che anche l’importo dei nuovi lavori graverà completamente su di essa; ritenuto quindi che sia doveroso da parte dell’Amministrazione Comunale incoraggiare l’iniziativa tanto utile per il miglioramento della cultura popolare di quella frazione in gran parte abitata dal ceto operaio; Delibera Di esentare dal dazio sui materiali le nuove costruzioni o riparazioni di locali scolastici da eseguirsi dalla Società Solvay. 1929 - Corsi professionali offerti dalla Solvay Consiglio Comunale - Deliberazione presa dal Podestà in data 25 febbraio 1929 Oggetto: Corso di avviamento professionale in Solvay Rosignano Il podestà Veduto che per disposizione governativa i corsi integrativi delle scuole elementari debbono essere aboliti e trasformati in corsi di avviamento professionale; considerato che in Solvay-Rosignano, dove esiste lo stabilimento Solvay, e che si avvia ad essere il centro più importante del Comune, tale trasformazione si impone; veduto l’importantissimo contributo che la Ditta Solvay stessa dà a questo corso; considerando che durante il medesimo il Comune non spende nulla nei primi sette anni, e la scuola entra a suo carico gradatamente in tre anni; ritenuto ciò convenientissimo, nella certezza che tra dieci anni le finanze civiche permetteranno anche quest’aggravio delibera 1°di proporre la istituzione del corso di avviamento professionale in Solvay-Rosignano, stanziando nel bilancio la somma necessaria fino a lire quarantamila; 2°di ridurre lo stanziamento proporzionalmente se non vengono subito istituite le tre classi; 3°di accettare l’offerta della Ditta Solvay contenuta nella lettera 22 febbraio pp. la quale consente nel rimborso al Comune di L.40.000 per sette anni diminuendo di L.10.000 per ognuno dei tre successivi, fino a giungere la spesa a completo carico dell’Amministrazione Comunale. 1942-43 Refezione scolastica Durante il periodo bellico la Società Solvay concede contributi straordinari per l’organizzazione e somministrazione della refezione a vari asili e scuole del territorio ed organizzazioni del Partito Fascista: Asilo San Giuseppe a Caletta di Castiglioncello; Giardino d’infanzia a Rosignano Marittimo; Asilo Infantile a San Vincenzo; Asilo Infantile Maria Filippi, Luca Bini, Rosina Ambrogi a Sassetta; Fascio di Combattimento a Castelnuovo della Misericordia; Fascio di combattimento a Rosignano Marittimo; Fascio di combattimento a Rosignano Solvay; Fascio di combattimento a Vada; Gruppo rionale fascista di San Carlo-Solvay; Fascio di combattimento di San Vincenzo; Fascio di combattimento di Donoratico. Il titolo di studio nel Ventennio Il titolo di studio assicurava un impiego adeguato. Gli ingegneri e i tecnici specializzati trovavano facilmente lavoro. Il fascismo aveva istituito il liceo scientifico, le scuole tecniche e d’avviamento professionale per il commercio, l’industria e l’artigianato, e la nuova facoltà di scienze politiche (oggi decaduta), sulla preesistente scuola di scienze politiche d’epoca liberale, per preparare non solo gli alti funzionari dell’amministrazione pubblica, ma anche i dirigenti per le organizzazioni di partito e sindacali e per i mezzi di comunicazione di massa (giornali e radio). Il direttore tecnico dello stabilimento era un’autorità e godeva di grande considerazione. Ma al di sopra di tutti, della stessa direzione e della dirigenza di fabbrica, c’erano i rappresentanti del partito e fascisti di provata fede (Carlo Leoni per la fabbrica Solvay ndr). Non sempre la tessera era sufficiente per farsi assumere se non venivano riconosciute doti di sicura capacità (anche perché non esisteva il pericolo che qualcuno si rivolgesse ad altro partito). Il fascismo aveva il culto del lavoro «lieto e operoso» e l’architetto Gio Ponti aveva esaltato la qualità del lavoro italiano e «l’Italia che lavora all’italiana». Nelle industrie siderurgiche e meccaniche il rumore era in sopportabile, tra il sibilo dei laminatoi e i colpi dei magli e delle presse. Il fumo denso e giallo che si sprigionava dalle cokerie e dalle ciminiere degli altiforni invadeva e appestava gli squallidi quartieri operai costruiti a ridosso delle fabbriche e gran parte dei quartieri cittadini. Gli stabilimenti erano in città. Non esisteva alcuna prevenzione, nessun accorgimento a tutela della salute dei dipendenti, le garanzie sul lavoro erano scarse o inesistenti; gli incidenti mortali erano all’ordine del giorno e nessun sindacato corporativo protestava. Dopo trenta-quarant’anni e anche più di lavoro — giacché in fabbrica si entrava da bambini — gli operai andavano in pensione con i polmoni distrutti dalla silicosi.
1936-1941 - Si procede alla modifica dell'ingresso posteriore del giardino delle scuole elementari ed alla costruzione di un fabbricato per l'asilo. Viene ampliato anche il fabbricato delle scuole elementari con vari lavori di modifica. Si progetta anche la costruzione di due cunicoli-rifugio per 400 bambini delle elementari, costruiti durante la guerra nei cortili interni della scuola stessa. Due tunnel tubolari dal diametro interno di m.2,20, sul modello di quello indicato in sezione nel disegno a destra, con pianta circolare visibile a sinistra. L’incarico venne affidato allo studio dell’ingegner Mario Gucci di Castiglioncello con una somma stanziata di Lire 125.267 di cui l’amministrazione comunale e la Solvay si fecero rispettivamente carico per Lire 27.750, mentre le restanti Lire 69.767 furono a carico del Ministero dell’Interno. Dopo successive ulteriori perizie la somma stanziata lievitò però a Lire 163.640, pur rimanendo invariate le cifre a carico del Comune e Solvay. Questi rifugi furono terminati nei primi mesi del 1943. Parimenti rifugi furono costruiti nelle cantine di molte abitazioni dei dipendenti nel rispetto della norma che imponeva la costruzione di rifugi e protezioni per un raggio di 600 m. intorno alle fabbriche. Non risulta la costruzione di rifugi da parte comunale, con l’eccezione di quello sopracitato presso le scuole Ernesto Solvay di Rosignano. Su sollecitazione del Prefetto di Livorno, che il 2 dicembre 1940 aveva inviato una nota al Podestà, fu progettata la costruzione di un rifugio anche presso la scuola di avviamento professionale “Duca degli Abruzzi” di Rosignano Solvay. Esso doveva essere costituito da due torri in cemento armato provviste di tutti quei servizi indispensabili a ospitare un totale di circa 300/360 persone. Alla fine di dicembre del 1942, tuttavia, i lavori di costruzione non erano ancora iniziati perché il Prefetto non aveva dato istruzioni per l’appalto e l’inizio dei lavori. Questi rifugi non vennero mai costruiti. Quindi solo il rifugio alle scuole Ernesto Solvay cadeva sotto la giurisdizione delle autorità comunali che, in seguito a un ordine del Prefetto, avevano incaricato la custode della scuola di aprirlo, in caso di allarme aereo e in orario extrascolastico, anche ai civili esterni. La custode fu, inoltre, incaricata di sorvegliarlo e custodirlo. Il tutto dietro ad un corrispettivo straordinario. (Da "Guerra a Castiglioncello" di Gabriele Milani) 1931
- Richiesta di ampliamento scuole per il "Corso di
Avviamento al Lavoro". 1943
- Disposizioni per i rifugi antiaerei. 1944
- Decentramento scuola causa guerra.
1942-1944 -
Inizia la costruzione del fabbricato officina della scuola
Professionale su modello della scuola “C. Ciano” di Livorno.
Estate 1944 -
Dopo il passaggio del
fronte, ed il rientro degli "sfollati", si pensò di
istituire una scuola media a Rosignano Solvay. Il professor
Danilo Toni, se ne fece attivo promotore, con l'appoggio
dalla Società Solvay e dall'Amministrazione Comunale. Nel
1944, pertanto, furono istituite cinque classi medie,
sezione distaccata della "Giosuè
Borsi" di Livorno, presso i locali
del fabbricato "servizi pubblici", nell'allora Via Re
Alberto (oggi Via A. Moro), sopra la Dispensa, di proprietà
dell'azienda. Ma l'anno successivo, ai primi del 1945, le
lezioni si svolsero in Via Piave, a "Villa Seni", già
abitata dall'ex direttore dello stabilimento(3a
villa a est del cancello della fabbrica, lato Vada).
Qui, oltre alla scuola media, anche quattro famiglie di
dipendenti, ex sfollati. Da quell'anno sino al 1947, la
scuola passava dalla dipendenza Borsi di Livorno a quella
delle medie di Cecina. Intanto nel 1946, con delibera
comunale, (sindaco Dardo Dardini), fu chiesto al Ministero
della P. Istruzione, l'OK per una scuola autonoma in
considerazione del costante aumento della popolazione.
L'amministrazione avrebbe provveduto a quanto necessario per
il funzionamento, mentre la Solvay avrebbe garantito i
locali. Dopo varie discussioni sul progetto di
sopraelevazione dell'edificio scolastico, prevalse la tesi
dell'azienda che dette inizio ai lavori d'ampliamento
dell'immobile sottostante adibito a Scuola Elementare e
Materna. La sopraelevazione del fabbricato, fu portata a
termine nel corso del 1947. |
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