Nel
periodo fra le due guerre il G.S. Solvay gioca nei campionati di
II e III divisione interregionale. Nel 1928-29 conquista il titolo
nel proprio girone vincendo tutte le partite e poi anche il
girone interregionale tosco-ligure ottenendo la promozione in II°
Divisione. Dal 1934-35 al dopoguerra campionati sospesi per
riservare il campo alla "Milizia Volontaria Sicurezza
Nazionale".
Nel dopoguerra il G.S. Solvay riprende l'attività con il
campionato di Prima Divisione (vedi in basso)Dal 1947-48 al
1951-52 milita in Serie C.
QUI la
storia del Gruppo Sportivo Solvay fino ad oggi.
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NOTE SPORTIVE
La Nazione del 29/9/1945
Rosignano Solvay ha finalmente il suo Gruppo
sportivo.
Dopo lunghi anni di inattività calcistica e non senza sacrifici
di tutti i «tifosi» di Rosignano è stata riorganizzata la squadra
«biancoblù». Lo spirito sportivo che per quanto sopito, mai è
venuto meno, si è risvegliato più forte di prima per infondere
ai
nostri giocatori quell’aiuto necessario a chi, come loro, si
prepara al cimento delle future competizioni.
Tutto si può dire ormai pronto. E’ di ieri l’inizio degli
allenamenti di Giannini il classico centromediano su cui sono
appuntati gli occhi dei tecnici della palla rotonda. A dire
la verità si presume che qualche altra cosa bolla in pentola
in tema di acquisti, ma nulla sappiamo di preciso per cui è
conveniente tacere.
La squadra è alle cure del noto ex-terzino Corsini Gino, che alle
qualità tecniche unisce una passione veramente ammirevole.
La rosa dei giocatori è così composta:
Portieri: Bertocchi (Collesalvetti), Moschini, Bientinesi (S.
Vincenzo) Lupi.
Terzini: Corsini, Provinciali (Vada), Porciani.
Mediani: Perfetti, Di Paco, Giannini, Carrai (Pro Livorno),
Carmignoli.
Attaccanti: Campani (Massese), Garzelli (Stella Rossa), Valerio (Aullese), Quaglierini
(Castglioncello), Provinciali B. (Vada), Chiellini (Carrarese).
Un plauso incondizionato vada ai dirigenti tutti che con
encomiabile spirito di sacrificio si sono prodigati e si prodigano
per il buon nome dello sport rosignanese.
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Ranieri
Corsini, Solvay, Rosignano. Conosciuto come Nèri, con la e
aperta, come vento. Solvay Rosignano, vuol dire non solo
stabilimento, ma anche squadra di calcio, che una volta si
chiamava proprio così, con il nome dell’azienda, che tra le sue
opere sociali aveva anche quel sodalizio sportivo.
Neri Corsini è uno di quei personaggi in cui molti si
identificano, in un paese che vive di una industria e di quel
che le accade intorno. E una squadra di calcio può diventare
simbolo, soprattutto se il ricordo arriva fino a noi filtrato
attraverso la nostalgia di giovinezze passate. Ma Neri Corsini è
sempre qua, tra noi, in stabilimento: reparto elettrico,
impianti esterni. Da quarantasei anni, perché c’è entrato per la
prima volta quando era un ragazzo, nel novembre del 1934, per il
corso di tirocinio pratico dopo la scuola di avviamento
professionale. Solo la guerra lo ha tenuto lontano dal suo
reparto, dove è tornato nel 1945: e sono già 36 anni. Questa è
la vicenda nella fabbrica, ancora in corso. Nella vicenda
calcistica Neri Corsini è stato terzino, decisamente sinistro,
alto, vigoroso, ossuto, sempre in battaglia, ma molto leale. Di
qua non si passa, ali destre e attaccanti affini dovevano
cercarsi altri itinerari nel campo. Però mai uno scontro
cattivo, mai un incidente causato agli altri; tutt'al più
qualche pallone portato via con un calcio deciso e
sicuro, da
gioco di prestigio, che confondeva un po’ le idee all’avversario
che di quel contrasto fulmine a brevissima distanza avvertiva
soltanto lo spostamento d’aria. Sono cose di trent’anni fa.
Eppure sembra di essere appena usciti da quel campo sportivo
dove una squadra chiamata Solvay e vestita di biancoblu aveva
per capitano Neri Corsini, terzino sinistro la domenica ed
elettricista tutti gli altri giorni. E sempre con lo stesso
impegno, con la stessa partecipazione, allora e oggi.
Se ne parla perché Neri Corsini rappresenta un po’ tutti noi, e
interpreta lo spirito di un paese, di una fabbrica e di chi ci
lavora. E anche perché quella dei Corsini è una delle tipiche
grandi famiglie di dipendenti; grandi nel senso che quasi tutti,
da più generazioni, hanno lavorato o lavorano nello stabilimento
Solvay, con una vicenda cominciata press’a poco dalla posa della
prima pietra. Questo è il ramo dei Corsini (ce ne sono anche
altri) che discende da Francesco, il quale cominciò a lavorare
alla Solvay nel 1919; i Corsini abitavano allora in una delle
prime case costruite dall’azienda per i suoi dipendenti, in via
Roma. Gli altri Corsini della Solvay, tutti fratelli e sorelle o
nipoti di Neri. Milziade, dipendente per quarantaquattro anni,
primo capofabbrica a Monfalcone, nello stabilimento Adria che
era diretto dall’ingegner Dolazza, poi a Rosignano capo del
reparto imballaggio; una sua figlia, Franca, ha sposato Ivo
Bellucci, dipendente Solvay, capo dell’ufficio spedizioni a
Rosignano.
Letizia ha lavorato per quindici anni nel laboratorio di
Rosignano e ha sposato un dipendente, Nazareno Filipponi; ha due
figli, uno dei quali, Francesco, è impiegato nello stabilimento
di Rosignano.
Gino, altro giocatore di calcio, terzino e allenatore,
dipendente per oltre quarant’anni nello stabilimento di
Rosignano, nell’officina meccanica e nel Polietilene. Rosina per
dieci anni nello spaccio aziendale che si chiamava dispensa
Solvay; ha sposato un dipendente, Francesco Cavallini, gruista
nel reparto caustificazione e uno dei suoi due figli, Claudio, è
responsabile dell’ufficio pratiche, ma eccoci a Ranieri Corsini:
sposato con Denis Pacini, ha due figli, Elena, dipendente Solvay
e sposata con un dipendente Solvay e Francesco, perito chimico
che ha lavorato con la ditta 3E per la costruzione del Pontile
Solvay.
Continuano così la tradizione e la presenza nella Solvay, cui
Neri Corsini sta dando il suo contributo cominciato in quel
novembre del 1934; aveva quattordici anni, giocava già al
calcio, si interessava di elettricità e, in seguito, ha avuto
anche il tempo e le qualità per esperienza e successi anche in
un altro sport, il canottaggio.
Aveva già cominciato a fare il terzino sinistro nella formazione
giovanile di un Solvay di quei tempi (una squadra che è già
leggenda) quando la guerra lo ha tolto dalla casa, dal lavoro e
dallo sport, mandandolo subito in Francia sul fronte alpino, in
Jugoslavia e in Corsica. Tornato a casa, ha dovuto lasciare di
nuovo Rosignano, per quello sfollamento che fa parte della
storia drammatica di quegli anni. Ha potuto riprendere il suo
posto nel 1945.
Il suo posto — s’intende —nel reparto elettrico e nella squadra
di calcio, che nell’immediata ripresa aveva cambiato nome e
campo: si chiamava Astra e giocava nel terreno degli impianti di
atletica. Poi il calcio è tornato a chiamarsi Solvay. Campionato
regionale 1945-46; allenatore Gino Corsini, il fratello di Neri
che era terzino.
Campionato di prima divisione nel 1946-47, il primo del dopo
guerra nella rinnovata federazione nazionale di calcio.
Presidente l’ingegner Ugo Azzali, allenatore prima Gino Corsini
e poi Scotti. Capitano Aldo Giannini, gran centromediano poi
diventato medico. Ed ecco tutti i titolari di quella squadra
della ricostruzione: Bertocchi, Moschini, Neri Corsini, Amulio
Provinciali, Giannini, Carrai, Campani, Carmignoli, Chellini,
Garzelli, Benetti, Di Paco, Silvestri, Valerio, Bruno
Provinciali.
Fa piacere ricordare e nei ricordi c’è anche una partita con il
Cecina, vicino di casa, con il quale c’è sempre stata una
affettuosa, ma accanita rivalità calcistica, tale da dare
interesse a un intero campionato: il Solvay vinse per 4-1. Era
il 31 marzo 1946.
Neri Corsini è diventato capitano della squadra nel 1947, serie
C girone O, presidente lng. Parchi, allenatore De Seegner,
quarto posto in classifica. Gli altri della squadra biancoblu:
Bertocchi, Babacci, Amulio Provinciali, Piombanti, Carrai,
Campani, Franciosi, Carmignoli, Chellini, Garzelli, Perfetti, Di
Paco, Silvestri, Valerio, Stoppa, Marchi, Ulivieri, Insignito.
Neri Corsini è stato terzino e capitano fino al 1949. Presidente
del gruppo sportivo Solvay l’ingegner Rodolfo Rispoli,
allenatore Del Bianco. Poi Neri ha giocato un paio d’anni nel
Cecina, quindi è tornato nel Solvay per allenare a lungo, e
molto bene, le squadre giovanili. Infine è arrivato il momento
di lasciare i campi di gioco. Ma non si dica che Neri Corsini
ora è soltanto elettricista. Perché chi è stato terzino sinistro
lo rimane per sempre.
Nel 1938 Neri Corsini partecipò come rappresentante dello
stabilimento di Rosignano nelle squadre italiane al torneo
calcistico aziendale delle fabbriche Solvay di tutta l’Europa
svoltosi a Bruxelles
nei mesi di aprile e settembre.
(Solvay Notizie marzo 1981)
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Piero
Colombaioni
vuol dire, anche, G.S.Solvay, squadra di calcio,
maglie biancoblu. È stato uno dei giocatori della formazione
aziendale più conosciuti, e che hanno partecipato alle vicende
calcistiche con maggior impegno ed entusiasmo, e con bravura.
Una generazione di sportivi non dimenticano quel periodo, perché
fa parte della loro vita. Piero Colombaioni, che ha giocato
anche per tre anni nel Castiglioncello, per una stagione nel
Cuneo, è stato per tredici anni in maglia biancoblu.
Centromediano del periodo migliore che abbia avuto il Solvay in
tutta la sua storia. E' entrato a fare parte dei titolari nel
campionato 1948-1949, in serie C: presidente del gruppo sportivo
era l’ingegner Rispoli, allenatore Del Bianco. Gli altri
titolari erano Volandri, Ferretti, Corsini, Porciani, Pelosini,
Nistri, Piombanti, Mazzi, Gambarelli, Camilli, Chellini,
Garzelli, Caramelli, Guidugli, Onida, Tagliamacco, Barale,
Marchi, Ulivieri, Picchi. Piero Colombaioni si è affermato
definitivamente nel campionato 1950-51: presidente sempre
l’ingegner Rispoli, allenatore Berkessy. I suoi compagni di
squadra: Papini, Catarsi, Corsini, Braccini, Bettini, Pelosini,
Borasi, Mazzi, Bartolucci, Cammilli, Nardi, Beligni, Bai, Buda,
Tossio, Lini, Marchi, Picchi, Bini, Ponzio, Onida, Grandi. Le
altre squadre: Arezzo, Grosseto, Cagliari, Piombino. Carrarese,
Sambenedettese, Colleferro, Pistoiese, Empoli, Maceratese,
Fermana, lesi, Carbosarda, Prato, Latina. Siena. Pontedera,
Signe, Perugia. Un bel campionato, anche questo di serie C.
Piero Colombaioni ha continuato a giocare, in serie C, in quarta
serie, ancora in serie C, in serie D: sempre in biancoblu. E
quando non ha più giocato, ha allenato per sei anni la squadra
giovanile del Solvay. Un po’ di nostalgia, si capisce: per Piero
Colombaioni, che giocava, e per chi, allora, seguiva le vicende
di una squadra di calcio. Che per molti rimarrà, sempre, «la
squadra», quella che ha meritato passioni sportive
indimenticabili. (Solvay Notizie) |