La fabbrica/Insediamento |
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17 settembre 1913 - Inizia la costruzione della fabbrica.
All'inizio del 1916 comincia la produzione |
La
scelta della valle del Cecina Una volta presa la decisione di costruire una sodiera in Italia, era necessario scegliere il luogo più adatto. E bisognava tenere conto dell’ubicazione di materie prime, infrastrutture e clienti. - Materie prime: principalmente sale e calcare. Sotto questo aspetto la Sicilia era la regione più ricca di giacimenti di salgemma, oltre a ciò era circondata da acque salate, ma il trasporto dei prodotti finiti verso la clientela si presentava molto oneroso. E poi il calcare non era disponibile nei pressi delle coste. Inoltre sarebbe stato difficile approvvigionare di carbone una sodiera situata all’interno della regione, vicino ai giacimenti di sale, a causa della mancanza d'adeguati mezzi di trasporto. La Sardegna era meglio piazzata dal punto di vista dell’economia nei trasporti, ma il sale era carente e di prezzo elevato. Le altre saline della penisola non erano in grado di alimentare una sodiera e quindi la scelta cadde sull’unica zona in grado di soddisfare tutti i requisiti: la valle del Cecina. La zona scelta presentava diversi vantaggi, anche per quanto riguardava le altre materie prime necessarie alla sodiera. Innanzi tutto si trovava a poca distanza dai grossi giacimenti di sale, nei pressi di Volterra. Inoltre il calcare era disponibile in diverse località: ad esempio a Rosignano Marittimo, in una cava che alimenterà lo stabilimento fino al 1929, ed a San Carlo, la cava ancor oggi attiva. Ma per le sintesi chimiche occorre anche molta acqua, ed in zona vi era anche una buona disponibilità d’acqua dolce ed ovviamente pure salata, vista la vicinanza al mare. Per quanto riguardava i combustibili solidi, la Toscana, con i suoi giacimenti di ligniti, rappresentava il 34% del totale italiano, seppur nel quadro di un panorama nazionale non certo esaltante. Ed infatti la Solvay si approvvigionò di carbone dall’estero, seppur non esclusivamente, in quanto nel corso degli anni anche le miniere italiane fornirono una parte del fabbisogno energetico richiesto dal processo chimico. Dati i suoi limitati consumi, l’ammoniaca non costituiva un grosso problema. In ogni caso era disponibile il prodotto proveniente dalla vicina Larderello. L’industria italiana d’ammoniaca sintetica ebbe poi un ottimo sviluppo tra le due guerre, ed anche non lontanissimo da Rosignano Solvay sorsero diversi impianti di questa produzione. - Le vie d’accesso erano buone. Rosignano si trovava in una posizione privilegiata in quanto servita dall’importante arteria ferroviaria Pisa-Roma, a quell’epoca da poco terminata, e dalla Via Aurelia, strada carrozzabile di grande comunicazione. Il porto di Livorno, a soli 25 chilometri, assicurava un ottimo collegamento marittimo. - Infine i clienti. Il fatto di trovarsi decentrati, rispetto al triangolo industriale Milano-Torino-Genova, non deve trarre in inganno, in quanto per il carbonato di sodio il mercato di riferimento era, e continua ad essere, quello del vetro. Prendendo in considerazione questo settore, ancora nel 1911 il panorama produttivo si presentava molto frammentato, ad esclusione d’alcune grosse imprese. Fra queste eccezioni vi era l’impianto di vetro piano della Saint Gobain, industria leader del settore, che decise di insediarsi in Italia nel 1889, per sfuggire alla guerra sui dazi che si era scatenata tra le differenti nazioni in quel periodo. La località prescelta fu Pisa, e la decisione si rivelò particolarmente felice, in quanto nel 1913 lo stabilimento si presentava già come una delle più potenti unità di fabbricazione europee. La produzione di vetro piano ha sempre rappresentato il settore più importante del comparto. Ma anche altre lavorazioni vetrarie non erano distanti da Rosignano. Ci riferiamo ad esempio a diverse fabbriche di vetro cavo per bottiglie, ed a tutta la fabbricazione dei fiaschi, che era concentrata in Toscana. (Da: "Il gruppo Solvay in Italia nei primi anni del novecento" Tesi di Laurea di: Rodolfo Lollini scaricabile dal sito) Adunanza 24 febbraio 1916 - Permuta di suolo stradale con la ditta Solvay Il Presidente a nome della giunta Municipale propone: Il Consiglio Veduta la propria deliberazione 9 agosto p.p. approvata dalla Giunta Provinciale...il 4 ottobre successivo, con cui si stabiliva eseguire alcune permute di terreno con la Ditta Solvay, Veduto che questa in cambio del suolo della via della Quercioleta, a seconda di tale deliberazione, deve cedere al Comune la nuova via che dalla stazione di Rosignano giunge al confine Solvay-Grandi, Ritenuto che nel fissare tale confine si è caduti in errore perchè la strada da cedersi al Comune non principia dalla stazione e nemmeno dal piazzale della medesima, sebbene dal passaggio a livello della ferrovia. Ritenuto necessario correggere in tal senso e di aggiungere che la Solvay si impegna a mantenere sempre in buono stato detto piazzale e la via che immette in quella da cedersi al Comune permettendovi il pubblico transito. Delibera Di modificare la suddetta deliberazione 9 agosto p.p. nel senso che in cambio della proprietà del suolo della via della Quercioleta il Comune accetterebbe dalla ditta Solvay il tratto di strada che dal passo a livello prossimo alla nuova stazione ferroviaria di Rosignano giunge al confine Solvay-Grandi della superficie di mq. 7000 o quanto sia a corpo non a misura con le indicazioni catastali già date e con l'impegno da parte della Ditta Solvay a permettere il pubblico transito nel piazzale della nuova stazione e sulla via che conduce da essa a quella oggi ceduta, mantenendo sempre l'una e l'altra in buono stato. Nessuno domandando la parola, il deliberato che sopra viene posto ai voti dal Presidente e risulta approvato con voti 19 favorevoli, nessuno contrario, resi per alzata e seduta.
Difficile è reperire
personale generico ancora fortemente legato all'attività
tradizionale agricola, impossibile trovarne in zona di
tecnicamente preparato. |
Rosignano Solvay la fabbrica |