La
pineta lungo via Forlì, come era prima del
2006
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L'Aurelia
ai Palazzoni, come era prima del 2006
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BLOG attivato il 10/10/2006 -
QUI trovate vostri commenti
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14/8/07
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Per aggiornamento, i lavori sono ripresi
e procedono tutt'ora. Parlo da
interessato in quanto residente nella
zona. Vorrei avanzare dei dubbi sulle
scelte fatte a suo tempo: sicuramente un
sottopasso che attraversa molti binari,
e insiste su una zona residenziale
comporta disagi ai residenti, sia
durante la costruzione che per il
successivo svolgersi del traffico. Buone
alternative potevano essere considerate,
ma bisognava "urtare" la suscettibilità
o gli spazi di qualche intoccabile.
Questo è dimostrato anche dagli orari in
cui vengono svolti molti lavori, che noi
residenti dobbiamo subire. Stiamo
entrando in una fase in cui per intere
notti verranno prodotti rumori
assordanti (come è già successo a fine
agosto) per piantare pali di rinforzo o
stendere i controbinari. Per circa due
mesi, con continuità, il lavoro si
protrarrà per tutta la notte....non mi
pare giusto e, assolutamente, non mi
sento protetto da chi dovrebbe tutelare
la mia salute. Cesare Baggiani. |
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31/3/07
- La mia è una
considerazione generale e non
interessata visto che abito distante dal
luogo dei lavori. Posso capire i disagi
che momentaneamente vengono arrecati ai
residenti, ma in una cittadina moderna,
ed a vocazione economica eterogenea, la
viabilità è lo strumento necessario per
la qualità del territorio stesso ed una
migliore qualità di vita, una volta che
i lavori saranno finiti. Una cosa certa
è che i lavori non vengano mai
interrotti (purtroppo siamo usi a
situazioni di stallo, per altre
costruzioni, che non giovano alla vita
lavorativa e del tempo libero dei
cittadini). Sono daccordo per una così
importante realizzazione. Mario Nocchi.
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24/11/06
- Abito in via Roma al
numero 5, abitazione recentemente acquistata. Nessun problema
riscontrato fino ad ora, eccetto alcune forti oscillazioni
dell'edificio che occorrono ogniqualvolta si percepiscono dei
"colpi" sotterranei, specie nell'arco della mattinata.
Ovviamente le vibrazioni sono fisicamente visibili solo nei locali più
alti, nel mio caso la mansarda, ove trascorro spesso il mio tempo
libero. Non erano auspicabili metodologie di scavo/trivellazione
differenti? Luca Daddi.
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Qui sotto trovate
per memoria i principali articoli de "Il
Tirreno" sull'argomento (dall'1/12/05)
Sottopasso di
via Forlì: Palazzo civico sceglie la
strada della mediazione con Fs -
8/11/12
Cisterna
s'incastra nel sottopasso
-
11/05/10
Sottopasso:
inutile la causa a Ferrovie -
11/05/10
«Furono eseguiti
due sopralluoghi per il sottopasso»
-
27/04/10
Sottopasso, via
alla causa
-
Il sottopasso va in tribunale
-
18/03/10
Ferrovie: «Paghi
il Comune»
-
24/01/10
La Commissione
apre l'indagine sul sottopasso
-
15/10/09
Sottopasso,
niente di fatto a Roma
-
25/9/09
La
Sinistra chiede la testa di Immorali
-
24/9/09
Sottopassi: c è
l'incontro con Ferrovie
-
17/9/09
Sottopasso, il
Comune sapeva -
Il divieto mezzi pesanti presente
già prima del collaudo con Atl -
9/9/09
Franchi, guerra
a Ferrovie
-
8/9/09
Spunta
l’idea di un tapis roulant -
La
soluzione per superare i disagi di
piazza della Repubblica - 8/9/09
«Rfi non ha
rispettato la convenzione»
-
L’ing. Immorali: «Non potevo
intervenire sul progetto» - 8/9/09
Risarcimenti,
via alla resa dei conti -
Va in tribunale la prima causa dei
cittadini per il tunnel - 8/9/09
Un' opera
utile, da migliorare
- 19/8/09
«Il sottopasso non si può
modificare»
-
I bus di linea non potranno
utilizzare il tunnel - 16/6/09
Tunnel nuovo ma
“proibito” ai pullman
-
Troppa pendenza, i bus non
riescono a svoltare - 6/6/09
La
cerimonia di inaugurazione -
Lettera di un cittadino qualsiasi -
30/5/09
Ci siamo: il
sottopasso apre al traffico -
Il 29 maggio l’inaugurazione -
10/5/09
Sottopasso,
nuova ondata di proteste
-
6/5/09
Sottopasso, conto alla rovescia
-
Il capo-cantiere: «Tra due mesi
consegneremo l’opera» - 26/2/09
Il comitato:
«Lavori in alto mare sottopasso
pronto dopo Pasqua» -
15/1/09
A ottobre il
sottopasso -
15/7/08
Riapre
l’Aurelia. Senso unico in alcune
vie dei Palazzoni -
15/7/08
I residenti
vanno per vie legali
-
1/2/08
Sottopasso, risarcimenti negati
- 16/12/07
Sottopasso,
lavori sospesi - 30/06/07
Sottopasso,
disagi sempre più pesanti - 20/03/07
Incontro tra
comitato, amministratori e ditta
- 15/03/07
Ieri il
sopralluogo sul cantiere -
16/02/07
Partono
le prime denunce - 12/02/07
Il
sindaco scrive al comitato -
3/02/07
Ci
rivolgeremo a un pool di legali -
2/02/07
Disagi
al limite della sopportazione -
28/09/06
Vogliamo un perito
di parte -
13/6/2006
I
proprietari non hanno nominato il loro
perito -
20/04/06
Verifiche di
eventuali danni -
15/04/06
Impossibile
spostarlo più a sud -
25/03/06
Sottopasso,
controlli serrati sui lavori - 6/03/06
Ultime
novità sul tunnel - 16/02/06
Tre anni di timori -
16/02/06
Così tuteleremo i
cittadini -
16/02/06
Assemblea pubblica sul sottopasso
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14/02/06
Sottopasso, via ai lavori
-
15/01/06
Paura che la terra tremi
- 4/12/05
Case
a rischio per gli scavi -
1/12/05
I commercianti
accusano il Comune -
1/12/05
I commercianti:«Troppi disagi»
- 1/12/05 |
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8/11/12 -Sottopasso di via Forlì: Palazzo civico sceglie la strada della mediazione con Fs |
Che fine ha fatto la causa tra Comune e Ferrovie sul sottopasso di via Forlì? Si è scelta la strada della mediazione civile. Lo ha annunciato ieri in consiglio comunale l’assessore ai lavori pubblici Lilia Benini rispondendo ad un’interrogazione proposta dalla Sinistra e da Sel. «Al momento - dice Benini - non ci sono sviluppi di rilievi, se non quello che, su suggerimento dell’avvocato che ci sta seguendo in questa vicenda, abbiamo scelto la strada della mediazione civile». Sempre in tema di infrastrutture, Giacomo Luppichini della Sinistra ha attaccato Benini sugli ascensori di piazza della Repubblica in riferimento al fatto che ora serve anche l’ok del Ministero: «Se l’assessore può essere all’oscuro dell’iter burocratico, non lo può essere l’ufficio, che sempre più si dimostra non brillare in efficienza». |
11/05/10 - Cisterna s incastra nel sottopasso |
Ci risiamo con il sottopasso di via Forlì. Il sottopasso delle polemiche, ma anche delle “sciagure”. L’ultima l’altra mattina: un camion, curvando, ha agganciato con la cisterna la ringhiera a protezione della pista ciclabile. L’ennesimo incidente, dunque, causato da quel famoso raggio di curvatura, che ne limitò l’accesso ai mezzi più lunghi di 10 metri.
L’episodio è successo l’altra mattina. Il camion-cisterna (di un’azienda che si occupa di spurgo fognature e pozzi neri), proveniente da Vada, ha affrontato la curva del tunnel: svoltando, ha urtato con la cisterna sulla protezione della pista ciclabile, piegandola. Secondo alcuni residenti di via Agostini, che sono accorsi a vedere cosa fosse successo e che invocano più sicurezza nel tunnel, sarebbero stati alcuni ganci posizionati sulla cisterna ad attaccarsi alle inferriate. Nessuna conseguenza per l’autista del camion, che ha avvertito il Comune dell’incidente. La protezione divelta è stata transennata con del nastro bianco e rosso, a segnalare il pericolo a ciclisti e pedoni.
Dunque, non c’è pace per questo sottopasso, su cui sono apparse anche scritte all’indirizzo del Comune: sul lato destro della corsia che dalla vecchia Aurelia s’immette su via Forlì è apparso un gigantesco “Comune vergogna”, in riferimento alla progettazione dell’opera. Progettazione su cui pende un contenzioso aperto dall’amministrazione comunale nei confronti di Ferrovie. Contenzioso che ha avuto un cambio di legale: l’ente, infatti, si è affidato ad uno studio romano. Perché sarà quello di Roma il tribunale in cui sarà discussa la causa. Una causa che il sindaco Alessandro Franchi avrebbe evitato volentieri. Anche venerdì scorso, durante il dibattito con tutta la giunta alla Festa di Liberazione, ha ribadito che «è stato commesso un errore quando, il 29 maggio scorso, si è inaugurato il tunnel di via Forlì e contemporaneamente si sono chiuse per sempre le sbarre in piazza della Repubblica. Non c’era nessuna fretta, perché questa contamporaneità non era riportata in nessuna convenzione tra Comune e Ferrovie». Ma è successo e così Rosignano si trova di fatto spezzata in due. Ora palazzo civico rinfaccia a Rfi di non avere rispettato uno dei punti fondamentali di quella convenzione: il tunnel, secondo il sindaco, non è sostitutivo del passaggio a livello. Da qui la causa, che al momento ha avuto come effetti altra ruggine tra Comune e Ferrovie.Ma.Mo. |
11/05/10 - Sottopasso: inutile la causa a Ferrovie |
Sul sottopasso di via Forlì anche l’amministrazione comunale ha delle responsabilità ben precise «responsabilità frutto di negligenza da parte dei tecnici nel valutare l’intera struttura in fase di progettazione e di esecuzione dei lavori con l’avallo politico delle vecchie amministrazioni». Lo sostengono i consiglieri del PdL Luparini e Ghignoli che aggiungono: «A tutto ciò va sommata la fretta con cui, su indicazione della giunta, è stata disposta la chiusura del passaggio a livello di Piazza della Repubblica che di fatto ha diviso in due Rosignano Solvay. Crediamo che chi amministra questo Comune debba prendersi queste responsabilità, magari facendo anche un passo indietro nei confronti di Ferrovie, perché gli strascichi giudiziali che conseguono alla citazione in giudizio di Rfi non fanno altro che inasprire le posizioni bloccando anche le opere sostitutive, come ad esempio l’installazione degli ascensori a cavallo del sottopasso di via del Popolo». E aggiungono: «Deve essere trovata immediatamente una soluzione, che sarà pur sempre sostitutiva, ma che è indispensabile per la comunità rosignanese e per i le attività economiche della via Aurelia. Qualora non venisse rilasciato il nulla osta da parte di ferrovie per poter installare i due ascensori crediamo che la soluzione di realizzare una rampa in piazza della Repubblica ed una rampa lato Via del Popolo, debba essere subito presa in considerazione». |
27/04/10 - «Furono eseguiti due sopralluoghi per il sottopasso» |
Si è chiuso ieri mattina il lavoro della commissione consiliare sul sottopasso di via Forlì. Si è chiuso con il racconto dei fatti di Stefano Carmignani, comandante della polizia municipale. Carmignani ha ripercorso le tappe salienti che hanno portato poi alla famosa ordinanza in cui si predisponeva, per il 29 maggio del 2009, la chiusura definitiva del passaggio a livello a Solvay e in contemporanea l’apertura del tunnel. Carmignani ha spiegato che quell’ordinanza è stata prodotta sulla base di due sopralluoghi e su indicazione del settore Lavori pubblici. «Ci sono state due verifiche sul posto - dice Carmignani - prima dell’inaugurazione: una il 5 maggio e l’altra il 25 maggio. Sopralluoghi eseguiti per verificare se tutto stava procedendo regolarmente». Ed evidentemente la sensazione è che tutto fosse in regola visto che poi è stata ordinata la chiusura del passaggio a livello. «Dopo avere ascoltato Carmignani - dice Renato Bartoletti, presidente della commissione - il nostro lavoro è terminato, visto che sono state sentiti tutti quei soggetti essenziali per ricostruire la vicenda che si sono resi disponibili. Adesso, sulla base delle testimonianze e degli incartamenti raccolti alla commissione, ogni forza politica produrrà un suo documento che sarà discusso in consiglio comunale». Dunque, per il momento non si sono attribuite responsabilità su un’opera che sarà discussa anche in tribunale, vista la causa che il Comune ha fatto a Ferrovie. (Ma.Mo.) |
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18/03/10 - Sottopasso, via alla causa |
Il Comune sta per formalizzare la causa civile contro Ferrovie «perché l’opera non rispetta la convenzione firmata e non è sostitutiva del passaggio a livello chiuso», ribadisce Alessandro Franchi. Ma la guerra tra ente e Ferrovie è destinata ad inasprirsi già dai prossimi giorni.
A far arrabbiare il sindaco il silenzio della società dei treni alle continue sollecitazioni da parte del Comune per sistemare la situazione di degrado che si è creata dopo la chiusura definitiva delle sbarre di piazza della Repubblica. «La sistemazione di quell’area - dice Franchi - non spetta al Comune, ma rientra nelle opere che doveva fare Ferrovie nell’ambito della costruzione del sottopasso di via Forlì. Siamo stufi di essere snobbati e ora metteremo dei cartelli per indicare alla cittadinanza di chi è la colpa di quel degrado».
Dunque, la battaglia tra Comune e Ferrovie sta diventando sempre più aspra. «E presto arriverà davanti ad un tribunale civile - prosegue il sindaco - perché stiamo per formalizzare la causa sulla progettazione del sottopasso, che non rispetta la convenzione che abbiamo firmato per dare il via all’opera. Noi non abbiamo nessuna intenzione di prendere in carico un’infrastruttura che non risponde alle premesse». Ma concretamente che ricadute ha questa mossa legale? «Il fatto di rifiutare la presa in carico del sottopasso - dice Franchi - significa che tutti i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria deve compierli Ferrovie. All’interno del tunnel, ad esempio, ci sono dei pannelli di protezione che si stanno staccando: noi non interverremo, non è di nostra competenza».
Insomma, secondo il primo cittadino il comportamento che ha avuto Ferrovie una volta inaugurato il tunnel non è stato di collaborazione (la giunta Nenci ne era stata fin troppo collaborativa, visto che aveva 20 giorni di tempo per chiudere le sbarre una volta inaugurato il tunnel). «Soprattutto - aggiunge Franchi - Ferrovie avrebbe dovuto provvedere in tempi brevi alla sistemazione del passaggio al livello chiuso in piazza della Repubblica. Quella rete arancione va sostituita con un muretto, ma è un lavoro che non compete all’amministrazione comunale, bensì a Ferrovie che continua ad ignorare la situazione. E allora che guerra sia».Mario Moscadelli |
24/01/10 - Ferrovie: «Paghi il Comune» |
Ora lo scontro tra Ferrovie e Comune sul sottopasso di via Forlì è ufficiale. Rfi, nell’ambito della richiesta di risarcimento danni da parte dei residenti di via Agostini (40mila euro la somma richiesta per crepe e cedimenti), ha citato in giudizio l’amministrazione comunale per «errata progettazione e localizzazione del sottopasso».
Questo il teorema di Ferrovie: se ci sono stati degli errori nell’esecuzione dell’opera e questi avrebbero condizionato la stabilità di alcune case, la colpa è anche del Comune. Quindi per la società ferroviaria, nel caso che il giudice accolga le richieste dei cittadini (l’udienza è fissata per il prossimo 16 febbraio al tribunale di Cecina), l’ente rosignanese dovrà farsi carico delle proprie responsabilità.
Il Comune non è rimasto a guardare e, attraverso una delibera di giunta, ha affidato le proprie istanze all’avvocato Calogero Narese. «Noi siamo completamente estranei - dice il sindaco Alessandro Franchi - a questa faccenda. Nel senso che il Comune non ha nessuna responsabilità sugli eventuali danni provocati alle abitazioni di via Agostini. La partita del risarcimento danni riguarda Rfi e l’impresa costruttrice, ma non certo il Comune. Cosa c’entriamo noi nell’esecuzione del tunnel? Non c’erano i nostri operai a trivellare il terreno». Ferrovie, però, tira in ballo la progettazione e la localizzazione del sottopasso di via Forlì. «Il Comune ha solo firmato una convenzione dove approvava la fattibilità dell’opera, ma non è entrato nel merito della progettazione». E per quanto riguarda il punto dove si è costruito? «Non credo ci fossero altre zone più adatte alla realizzazione di un tunnel come quello. Questo, però, non vedo cosa c’entri con i danni che richiedono i cittadini». Dunque, lo scontro tra Ferrovie e Comune si è materializzato. «Con questa mossa - afferma il primo cittadino - Rfi ci ha dichiarato guerra e noi non staremo a guardare. Anzi, stiamo preparando le carte per fargli noi causa sui difetti del sottopasso».
Dunque, quello del 16 febbraio prossimo è molto probabilmente solo il primo round di uno scontro che andrà avanti a lungo. «Abbiamo cercato di trovare un accordo con Rfi - dice Franchi - per rimediare ai limiti del tunnel creati da quel raggio di curvatura che impedisce il transito dei pullman di linea. Accordo che non è stato trovato e allora, visto che il nuovo sottopasso non è sostitutivo del passaggio a livello chiuso nel centro di Solvay, abbiamo deciso di intraprendere un’azione legale perché non abbiamo intenzione di farci carico di un’opera che non è quella programmata». (ma.mo).
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15/10/09 - La Commissione apre l' indagine sul sottopasso |
Fare luce sulle responsabilità del sottopasso di via Forlì e trovare (in fretta) soluzioni per adeguare i sottopassi di via del Fante e piazza della Repubblica. Con questi obiettivi si è riunita per la prima volta la nuova Commissione lavori pubblici del Comune presieduta dall’ex assessore Fiamma Nesi. Una commissione a cui hanno preso parte anche il sindaco Franchi e l’assessore ai lavori pubblici Lia Benini. «La Commissione - spiega Nesi - ha avviato ufficialmente la fase di ricognizione intorno a questa opera per capire chi ha sbagliato e quali errori sono stati commessi soprattutto nella costruzione del tunnel di via Forlì. Per questo abbiamo richiesto tutta la documentazione necessaria per fare chiarezza una volta per tutte».
Chiarezza, ma anche soluzioni. «Sul fronte tunnel e passaggio a livello - continua Nesi - abbiamo capito dal sindaco che è in corso un braccio di ferro con Ferrovie, che non sarà di breve durata. E allora abbiamo chiesto di trovare in fretta soluzioni per i sottopassi di piazza della Repubblica e di via del Fante: l’assessore Benini si è impegnata ad accelerare i tempi della progettazione necessaria per adeguare il sottopasso di piazza della Repubblica e per rimettere in funzione quello di via Fante. In entrambi i casi, ma soprattutto sul secondo, poi abbiamo chiesto che sia mantenuto un certo standard di pulizia e igiene, visto che oggi c’è una situazione di degrado». |
25/9/09 - Sottopasso, niente di fatto a Roma |
Un incontro che non è stato risolutore, ma questo già lo si immaginava. Ieri a Roma il sindaco Alessandro Franchi e il vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici Lilia Benini col aegretario Comunale Maria Castallo e l’ingegnere comunale Andrea Immorali hanno incontrato alcuni funzionari delle Ferrovie dello Stato sulla questione del sottopasso ferroviario di via Forlì. Franchi ha ripetuto le posizioni già espresse nella lettera inviata a Ferrovie lo scorso 19 agosto, lettera nella quale veniva contestata l’opera realizzata rispetto all’analisi che l’amministrazione comunale ha portato avanti sulla convenzione sottoscritta con Ferrovie nel 2005. In quella convenzione infatti il sottopasso era definito come “opera sostitutiva” del passaggio a livello di Piazza della Repubblica. «Abbiamo nuovamente ribadito - ha spiegato il sindaco - che per quanto ci riguarda la convenzione non è stata rispettata, non essendo il sottopasso costruito sostitutivo del passaggio a livello di Piazza della Repubblica. Per questo abbiamo nuovamente fatto presente la necessità, seppur temporanea, di riaprire questo passaggio a livello». Comune e Ferrovie si incontreranno di nuovo. |
24/9/09 - La Sinistra chiede la testa di Immorali |
«Sospendere dalle funzioni l’ingegnere Immorali». È questo il passo saliente della mozione presentata da A Sinistra per Rosignano. «Il progetto Rfi - dice Giacomo Luppichini - è stato “condiviso ed approvato dal Comune”, come sostenuto da Immorali, aggiungendo che “il progetto ci dava delle garanzie, anche se sapevamo che solo un test pratico poteva toglierci i dubbi”. Vista la grave carenza e inconsistenza della necessaria azione di controllo dell’ufficio Lavori pubblici e visto che l’apertura del sottopasso e la relativa chiusura del passaggio a livello dovevano essere precedute da analisi e verifiche pratiche, chiediamo al consiglio comunale se ritiene opportuna una sospensiva dalle funzioni del dirigente stesso». |
17/9/09 - Sottopassi: c è l' incontro con Ferrovie |
Ferrovie e Comune salgono sul ring. Sì perché l’incontro tra la società dei treni e l’amministrazione comunale rosignanese profuma di battaglia. L’incontro è stato fissato per giovedì prossimo (24 settembre) a Roma, nella sede di Ferrovie. Cosa si aspetta il sindaco Alessandro Franchi da questa riunione? «Per prima cosa - dice il sindaco - di essere ascoltati. La nostra posizione è chiara: il nuovo sottopasso di Forlì non è sostitutivo del passaggio a livello soppresso in piazza della Repubblica e Ferrovie, responsabile del progetto, dovrà darci delle risposte in merito». Inoltre, Franchi chiederà - nell’attesa di eliminare le barriera architettoniche di presenti in piazza alla Repubblica - la riapertura momentanea delle sbarre chiuse. Richiesta a cui Ferrovie una risposta l’ha già dato, spiegando che «si tratterebbe di un’operazione molto complessa, troppo complessa». Dal 29 maggio scorso, giorno in cui è stato chiuso quel passaggio a livello, Ferrovie ha modificato radicalmente la tecnologia del tracciato.
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8/9/09 -Franchi, guerra a Ferrovie |
In attesa di un appuntamento per discutere dei sottopassi, Alessandro Franchi ha scritto nuovamente a Ferrovie. Ma questa volta non c’entra il nuovo tunnel di via Forlì o le sbarre chiuse in piazza della Repubblica. L’oggetto della missiva (indirizzata alla Direzione compartimentale infrastrutture) sono le pessime condizioni delle recinzioni che delimitano la linea ferroviaria (caso su cui è intervenuta con un’interpellenza anche la consigliere del Pdl Maria Grazia Angeli). I tratti segnalati da Franchi sono due: l’ingresso lato sud del centro abitato di Solvay, per il quale era stata avanzata una richiesta anche da parte dell’ex sindaco Nenci, e la recinzione lungo via del Quercetano. «Già con nostra nota del 3 febbraio 2009 - scrive Franchi - si segnalava a Rfi, tra l’altro, lo stato di degrado della recinzione di delimitazione della linea ferroviaria nel tratto compreso tra il passaggio a livello al km 3+761 e la stazione ferroviaria, in corrispondenza quindi dell’ingresso lato sud del centro abitato di Solvay. Si chiedeva a Rfi di cogliere l’occasione della concomitanza dei lavori di realizzazione del nuovo sottopasso per sostituire anche la recinzione, effettuando tutti quegli interventi di manutenzione straordinaria necessari per eliminare le condizioni di degrado che rendevano un’immagine negativa del decoro urbano della frazione. Ad oggi, però, pur essendo terminati i lavori del sottopasso, niente è stato fatto per la manutenzione della recinzione».
L’attacco di Franchi e Ferrovie prosegue. «Oltre a ciò - prosegue il sindaco nella lettera - proprio nei giorni scorsi un sopralluogo della polizia municipale a Castiglioncello ha accertato notevoli anomalie nella recinzione di delimitazione della ferrovia lungo il lungomare del Quercetano; in particolare la relazione di servizio mi segnala - ai fini di conseguenti iniziative - che la recinzione relativa alla ferrovia lungo in via del Quercetano, nel tratto di metri 100 circa compreso tra il pubblico esercizio denominato Astragalo e l’accesso dello stabilimento balneare Bagni Italia - risulta in evidente stato di abbandono e necessita sicuramente di un intervento urgente di ripristino. In particolare il tratto nord (tra l’Astragalo e lo stallo invalidi) presenta numerosi pali di sostegno della recinzione completamente arrugginiti e, in alcuni casi, smurati dalla base in cemento, in modo tale che la recinzione stessa risulta pericolosamente piegata verso i binari ferroviari».
Il sindaco ha anche allegato alla lettera delle foto che testimoniano il degrado. «Con questa lettera - conclude il sindaco - sono pertanto a richiedere e sollecitare un intervento di sostituzione e manutenzione della recinzione ferroviaria nei due tratti indicati; intervento che si rende urgente non solo per il recupero del decoro, ma soprattutto e in particolare per la salvaguardia della sicurezza e dell’incolumità pubblica». La lettera si chiude così: «Laddove ciò tardasse a essere realizzato, ci riserviamo di valutare l’opportunità dell’emissione di un’ordinanza per l’esecuzione obbligata dei lavori».
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19/8/09
- Un' opera utile, da migliorare |
Leggo spesso critiche all’apertura del nuovo sottopasso di via Forlì, addirittura lettere per la riapertura del passaggio a livello! Rosignano, si dice, è divisa in due: se la divisione si percepisce oggi, perchè non veniva evidenziata maggiormente prima con un passaggio a livello situato in pieno centro? Trovo tuttavia legittima la protesta dei cittadini di Rosignano Solvay in merito alla necessità di dotare il sottopasso di piazza della Repubblica con discese atte al passaggio delle carrozzelle. Queste attività dovevano essere portate a termine prima dell’inaugurazione del nuovo sottopasso, che è comunque in posizione più defilata rispetto al centro. A tutti coloro però che criticano la costruzione della struttura di via Forlì chiedo: dove avreste trovato tecnicamente la zona per fare un’altra opera necessaria a oltrepassare i binari con auto e motorini? Trovo assurda l’ipotesi di riapertura del passaggio a livello. Le “sbarre” in pieno centro sono anacronistiche, il passaggio con i mezzi è sempre stato incerto, legato alle lunghe attese per il transito dei treni: rimpiangete forse queste attese?
La viabilità grazie al nuovo sottopasso è molto migliorata a Rosignano Solvay. Resta prioritario migliorare e manutenzionare i due sottopassi di piazza della Repubblica e via del Fante. Eventualmente propongo di promuovere anche dei corsi di educazione civica per le famiglie di quei ragazzi che continuamente distruggono il sottopasso di via del Fante, riempendolo ogni sera con i loro escrementi. Miriano Monnanni
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8/9/09 - Il Comune sapeva - Il divieto ai mezzi pesanti presente già prima del collaudo con Atl |
C’è una foto che potrebbe mettere in difficoltà il Comune: l’ex sindaco Nenci insieme agli ingegneri di Ferrovie e Deanco nel giorno dell’inaugurazione del sottopasso. Nello scatto si nota un cartello posizionato all’ingresso del tunnel lato Aurelia: sulla sinistra c’è un simbolo rotondo, è un divieto. Un divieto ben preciso: nel sottopasso non possono entrare mezzi superiori ai 12 metri di lunghezza. Dunque, il Comune sapeva (visto che quel cartello è stato piazzato su ordine dei vigili urbani) i limiti di quella nuova opera e non è vero che li ha conosciuti solo dopo il collaudo fatto in seguito del pullman granturismo rimasto incastrato. Il collaudo, semmai, è servito per portare da 12 a 10 metri di lunghezza il divieto.
Dunque, sul fatto che l’opera non sia sostitutiva del vecchio passaggio a livello di piazza della Repubblica non ci sono dubbi, ma tanti dubbi ci sono sul risultato che può ottenere il Comune dal contenzioso innescato con Ferrovie. Perché oltre a questa foto, ricontrollando varie documentazioni emergono alcuni punti a sfavore dell’amministrazione comunale. Partiamo da un comunicato stampa emesso dal Comune l’11 maggio scorso. In un passaggio si dice: «L’emissione dell’ordinanza del Comune (ci si riferisce alla nuova viabilità della zona) sarà subordinata al completamento dei lavori e al rilascio, da parte di Rfi, di una certificazione di agibilità statica delle strutture e di conformità degli impianti, nonché di conformità al progetto approvato. Anche il passaggio a livello di piazza della Repubblica sarà chiuso solo dopo l’apertura del sottopasso e l’attivazione della nuova viabilità». Si capisce bene che la chiusura delle sbarre di piazza della Repubblica erano collegate al rilascio delle certificazioni. Certificazioni consegnate il 25 maggio e evidentemente in regola, visto che nello stesso giorno si firmava l’ordinanza (la 337) di chiusura permanente delle sbarre di piazza della Repubblica.
Insomma, come ammette lo stesso Franchi, il Comune ha avuto forse «troppa fretta» di aprire al traffico il nuovo tunnel. Troppa fretta anche per un altro motivo: nello schema di convenzione tra Comune di Rosignano e Rfi ratificato da una delibera di giunta del 30 aprile 2001, si legge che «alla sottoscrizione del verbale di consegna dell’opera il Comune si impegna entro venti giorni a emettere l’ordinanza che autorizza la chiusura dei due passaggi a livello». A parte che quello di Porta a Vada è stato chiuso il 22 novembre 2008, il Comune non ha assolutamente sfruttato quei 20 giorni di tempo. Mario Moscadelli. |
8/9/09 - Spunta l’idea di un tapis roulant - Questa la soluzione per superare i disagi di piazza della Repubblica |
Un tapis roulant nel sottopasso pedonale. È l’ultima idea uscita dall’assemblea pubblica indetta dai gruppi A sinistra per Rosignano e Rosignano Democratica. Un’assemblea alla quale hanno partecipato un centinaio di cittadini raccolti in piazza della Repubblica “luogo simbolo” - come ha detto Federico Lenzi di Rc - perchè centro storico di un paese diviso in due dalla chiusura del passaggio a livello. C’è stata anche la presenza del sindaco e dell’assessore ai lavori pubblici Benini.
Le proteste dei cittadini. Tanti gli interventi dei cittadini: da Fabrizio Foschi che ha accusato il Comune di poco controllo «tutti sanno che il raggio di curvatura è di 14 metri», ha detto riferendosi al sottopasso di via Forlì e ha continuato rimarcando i disagi dei cittadini costretti a percorrere il sottopasso di via della Repubblica dove è stata messa una guida per le biciclette «che in discesa debbono frenare e in salita spingere», fino a Walter Botti che dopo aver letto alcuni interventi dei precedenti assessori sul problema, ha proposto, per risolvere i disagi in modo veloce, «un servoscala come quelli delle metropolitane e conseguente chiusura notturna del sottopasso». Tanti gli interventi che hanno raccontato i disagi nel salire e scendere quelle scale con le borse della spesa.
Franchi attacca Ferrovie. Alla fine il microfono è passato al primo cittadino che ha sottolineato come da parte dell’amministrazione comunale «non c’è voglia di sottacere responsabilità sia in capo alle Ferrovie o nei servizi tecnici del Comune perchè - ha detto - anche nel servizio pubblico è giusto che chi ha sbagliato, se ha sbagliato, paghi». Ma l’attenzione di Franchi è rivolta a ricercare soluzioni partendo dal sottopasso di via Forlì: «esaminando i punti della convenzione l’opera non è sostitutiva del passaggio a livello perchè non vi transitano i pullman; quindi non è alternativa». Poi, precisa «noi non abbiamo avvallato nessun progetto della Fs: al Comune è stato presentato solo il progetto preliminare per richiedere una variante urbanistica perchè, la prima ipotesi, ma siamo alla fine degli anni 80, il sottopasso doveva essere realizzato tra via Piave e via Gigli. Il Comune non ha visto né firmato il progetto definito o quello esecutivo steso dalle Fs». Ma Franchi non sottace le responsabilità del Comune: «forse l’amministrazione doveva esercitare un controllo maggiore», ed ha tenuto a precisare «che il sottopasso è stato preso in carico dal Comune il 29 maggio solo in via provvisoria e ancora lo è». Il primo cittadino ha sottolineato anche la «troppa fretta che l’amministrazione ha avuto nell’aprire il sottopasso di via Forlì e chiudere le sbarre. Abbiamo chiesto a Ferrovie la riapertura del passaggio a livello». Su questa battaglia Franchi chiede il supporto dei cittadini «perchè noi siamo la parte lesa e andremo avanti».
L’idea tapis-roulant. Per quanto riguarda il sottopasso di piazza della Repubblica: «stiamo cercando una soluzione». Tra le idee un tapis roulant o di un servoscala. A. Bernardeschi. |
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8/9/09 - «Rfi non ha rispettato la convenzione» L’ing. Immorali: «Non potevo intervenire sul progetto» |
Il suo nome negli ultimi mesi è rimbalzato spesso. In particolare secondo i partiti di opposizione, avrebbe dovuto vigilare e controllare la realizzazione del nuovo sottopasso. Ora l’ingegnere comunale Andrea Immorali replica alle accuse. «Io non ho firmato nessun progetto - dice Immorali - ma ho solo messo una firma su una convenzione approvata con una delibera di giunta nell’aprile del 2001».
E cosa dice la convenzione?
«Che il nuovo sottopasso doveva essere sostitutivo del vecchio passaggio a livello. Ma così non è, perché ci sono dei limiti per camion e pullman. Ed è su questo aspetto che si basa il nostro contenzioso con Ferrovie (Franchi incontrerà Rfi a fine mese)».
Ma non si è avuta troppa fretta di chiudere le sbarre di piazza della Repubblica? Non si poteva aspettare di capire se il nuovo sottopasso rispettava in pieno la convenzione?
«Facciamo chiarezza su una cosa. I collaudi previsti dalla legge sono stati tutti fatti prima che l’opera ci venisse consegnata. Quei collaudi non hanno riscontrato nessuna criticità. Per noi, dunque, era tutto in regola. Ma evidentemente era così anche per Ferrovie».
E allora perché solo dopo una settimana avete fatto il collaudo con Atl?
«È stata fatta questa prova in conseguenza al pullman granturismo rimasto incastrato. Ma non era uno di quei collaudi previsti nella convenzione».
Insomma, lei sostiene che il Comune non ha nessuna responsabilità?
«Non ce l’abbiamo perché non è un’opera appaltata dall’amministrazione. In teoria io avrei dovuto chiedere l’autorizzazione per entrare in quel cantiere. Larghezze e pendenze sono state elaborate dai progettisti (lo studio tecnico Antonio Di Eugenio di Roma, ndr): noi non avevano gli strumenti per intervenire su quel progetto». |
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8/9/09 - Risarcimenti, via alla resa dei conti. Va in tribunale la prima causa dei cittadini per il tunnel |
Mentre Comune, Rfi e forze politiche locali stanno discutendo sulle responsabilità di un’opera ricoperta di polemiche e contestazioni, la battaglia legale intrapresa dai cittadini delle vie interessate dai lavori del nuovo tunnel di via Forlì sta per sbarcare in tribunale. Insomma, è arrivato il momento della resa dei conti.
Il primo round è stato fissato per il prossimo 3 novembre al tribunale di Cecina: da una parte l’avvocato cecinese Federico Federici, che sostiene la causa intrapresa da un nutrito gruppo di residenti, dall’altra Rfi e le due imprese (la Con.Co e la Deanco, che hanno la stessa sede legale) che hanno materialmente costruito il sottopasso da 7 milioni di euro. Federici davanti al giudice chiederà che siano riconosciuti ai cittadini i danni strutturali alle loro case (poco meno di una decina). A quanto ammonta la richiesta? Circa 40mila euro. Dalla parte dei cittadini c’è una precisa documentazione, che fa ben sperare lo stesso legale. «Prima dell’inizio dei lavori - spiega Federici - Rfi, Deanco e Comune hanno praticamente fatto una radiografia allo stato delle costruzioni interessate dai lavori al sottopasso. Ci sono foto che testimoniano l’integrità di quelle case poi danneggiate». Con il passare del tempo, infatti, in vari appartamenti sono iniziate ad affiorare crepe e setolature. Sono crollati dei davanzali e si sono rotti dei tubi. Segni ancora presenti nella maggior parte degli immobili colpiti. «Questo non è successo a un paio di abitazioni, ma un numero rilevante di case», dice Federici. Il legale ha scritto più volte a Ferrovie per spiegare la situazione e trovare eventualmente un punto d’incontro. «Rfi non ha mai risposto, mentre la Deanco ci ha spiegato che per loro la causa di quei danni non è riconducibile al loro cantiere». Federici punta il dito anche verso il Comune «che ha fatto poco per sostenere la causa dei suoi cittadini danneggiati».
Ma questa non è l’unica causa pronta per essere discussa in tribunale. C’è anche quella per i danni esistenziali. In questo caso i cittadini coinvolti sarebbero circa una ventina e la cifra richiesta è considerevole. Federici parla di una «somma rilevante», che dovrebbe essere intorno ai 100mila euro. Ma questa partita sarà dura da vincere.
Esiste, poi, una terza causa. Quella per la svalutazione degli immobili. «Ma qui siamo appena partiti», dice l’avvocato.
A proposito di via Agostini, pochi giorni fa i residenti hanno incontrato l’assessore Benini. Il motivo? Cosa si intende fare sul progetto di riqualificazione della via, dove sono state completamente sbagliate (dal Comune) le misure per le nuove aiuole. Così come sono state fatte, infatti, ci si può seminare solo qualche rosa e non certo alberi ad alto fusto come previsto. La soluzione? Rifare le aiuole, ma servono altri soldi, che in questo momento l’amministrazione comunale non sembra intenzionata a spendere. Un altro errore, insomma, che ha fatto nuovamente arrabbiare i cittadini di questa zona di Rosignano che da anni devono fare i conti con la polvere e l’avanzata del cemento. Intanto Ferrovie ordina nuovi rilievi proprio in seguito alla lettera di Franchi sull’opera giudicata “non sostitutiva”del passaggio a livello, Ferrovie pochi giorni fa ha ordinato alla Deanco di ricontrollare tutte le misure del sottopasso. «Le misure - spiega Gioacchino Scavuzzo, capocantiere Deanco - corrispondevano e corrispondono al progetto esecutivo che c’è stato ordinato di eseguire». Ma è possibile rimetterci le mani nel tunnel di via Forlì? Scavuzzo preferisce non commentare, ma si capisce che servirebbero altri milioni di euro. Mario Moscadelli. |
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16/6/09 - «Il sottopasso non si può modificare» - I bus di linea non potranno utilizzare il tunnel |
Ferrovie. «Non esiste un progetto standard: ci siamo adattati all’area a nostra disposizione L’ente locale conosceva altezze e larghezze» «Il progetto del sottopasso di Rosignano è stato realizzato sfruttando il massimo delle larghezze e altezze ed è stato condiviso e approvato dal Comune». Ecco la risposta di Ferrovie all’impossibilità dei bus di linea di transitare nel tunnel. Ferrovie prosegue: «Non esiste un sottopasso standard, ma esistono progetti in conformità alle aree dove poi si devono concretizzarli».
Ferrovie prosegue: «Ecco, nel caso di via Forlì i nostri progettisti hanno studiato le migliori pendenze possibili e i migliori raggi di curvatura possibili. Il Comune era a conoscenza dei calcoli e delle misure adottate: dunque, non c’è nessuno scandalo intorno a questa opera». Morale: il sottopasso non si tocca. Resterà così. Resterà off-limits a tutti i mezzi con lunghezza superiore a dieci metri, come deciso dalla polizia municipale una locale. Una beffa? Può darsi, ma non è la prima volta che succede. Una situazione simile è accaduta per un sottopasso ferroviario realizzato a Torre del Lago nel 2001: anche qui ci si è accorti che i pullman non poteva utilizzare il tunnel dopo l’inaugurazione. «Il sottopasso di via Forlì - spiega l’ingegnere comunale Andrea Immorali, che ha fatto da interfaccia con Ferrovie - non può più essere ritoccato. E il motivo è semplice: per costruirlo sono state sfruttate le massime larghezze e le massime altezze possibili. Studiando le carte era impossibile prevedere questa difficoltà per i bus di linea: il progetto ci dava delle garanzie, anche se sapevamo che solo un test pratico poteva toglierci i dubbi. Ma i vigili urbani, insieme a Atl, hanno constatato che non è sicuro far transitare da lì sotto i pullman per il servizio pubblico. Studieremo un altro tragitto».
Certo è che fa un po’ rabbia sapere che un’opera da 7 milioni di euro (670mila euro spesi da Ferrovie e 300mila dal Comune) non può essere usata da tutti i mezzi a motore. Perché la segnaletica parla chiaro: vieta l’accesso ai mezzi superiori a 10 metri di lunghezza, non restringe la prescrizione ai bus di linea. «Nel caso di Rosignano - proseguono da Ferrovie - abbiamo dovuto tenere di conto di almeno altre tre infrastrutture già presenti: i binari, l’Aurelia e via Agostini. Il sottopasso è stato così studiato tenendo conto delle norme di sicurezza che regolano il traffico ferroviario e di quelle previste dal codice della strada in materia di dimensioni delle strade». Immorali aggiunge: «Non si poteva intervenire sull’Aurelia e o su via Agostini ridimensionando la larghezza di queste strade e nemmeno spostare i binari per allargare il sottopasso: significava interrompere il traffico ferroviario per 2 o 3 mesi, cosa impossibile da fare». Dunque, il tunnel di via Forlì resterà così: un’opera da 12 miliardi di vecchie lire. Mario Moscadelli
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6/6/09 -
Tunnel nuovo ma “proibito”
ai pullman - Troppa pendenza, i bus
extraurbani non riescono a svoltare -
L’opera, iniziata tre anni fa, è costata
7 milioni. Intanto il passaggio a
livello è stato chiuso. |
Quasi 7 milioni di euro per un’opera che
non può essere utilizzata da tutti i
mezzi a motore. È il sottopasso di via
Forlì, a Rosignano, inaugurato quasi una
settimana fa, ma che oggi sembra già
vecchio. Nel senso che mostra già dei
limiti nella circolazione: nel tunnel,
ad esempio, non possono entrare i bus di
linea. Eppure Ferrovie - che ha
commissionato l’opera, per 300mila euro
finanziata dal Comune - aveva garantito
l’accesso a qualsiasi mezzo. La polizia
municipale di Rosignano i dubbi che la
curva del sottopasso potesse creare
problemi li aveva avuti dal giorno del
battesimo, venerdì 26 maggio. E per
questo motivo, agli imbocchi lato
Aurelia e lato via Forlì, aveva
installato un cartello che vietava
l’ingresso ai mezzi superiori a 12 metri
di lunghezza.
Una limitazione nell’attesa di
verificare se almeno i bus di linea
potevano transitare in questa nuovissima
infrastruttura, nata in mezzo a proteste
e polemiche (e ritardi, anche se in
certi casi dovuti a migliorie decise in
corso d’opera). E così ieri mattina,
verso le 8, Atl è arrivata sul posto per
effettuare dei test. Insieme all’azienda
di trasporti anche i vigili urbani. Sono
state provate due tipologie di pullman:
quello per il trasporto extraurbano da
circa 12 metri di lunghezza e quello
urbano da circa 10 metri. L’esito?
Negativo. Nel senso che la circolazione
non è fluida. Il bus da 12 metri
addirittura non riesce a curvare, mentre
quello da 10 ci riesce ma con grande
fatica. Dunque, al momento niente
pullman. Il responsabile della viabilità
della polizia municipale ha subito
avvertito il comandante Stefano
Carmignani, che ha provveduto a
modificare ulteriormente il cartello che
indica la lunghezza massima dei veicoli
che possono usufruire del sottopasso: da
12 metri si è passati a 10. Ora
Carmignani invierà la relazione
all’ingegnere del Comune che ha seguito
la progettazione di questa maxi-opera.
Ma come è possibile che un intervento da
7 milioni di euro possa presentare
questo limite? E perché non si è
verificato prima? Partiamo dalla prima
domanda. «Il problema - spiega Luca
Arzilli, assessore ai Lavori pubblici
del Comune - non è tanto il raggio di
curvatura, ma la pendenza che c’è nel
tunnel nel punto di svolta. Questa
pendenza di fatto inclina il pullman di
quel tanto che il tetto va a toccare con
la parte interna del sottopasso. Faremo
presente la situazione ai progettisti di
Ferrovie e valuteremo se c’è una
soluzione praticabile». Ma Arzilli
sottolinea: «Riconosco che questo limite
era sicuramente da evitare, ma i bus
potranno lo stesso attraversare il paese
utilizzando il cavalcavia che c’è dopo
poche centinaia di metri. Insomma, per
il trasporto pubblico non ci saranno
grossi disagi». Ecco la risposta alla
seconda domanda. «Avevamo chiesto ad Atl
una verifica prima dell’inaugurazione
dell’opera - spiegava l’ingegnere
comunale Andrea Immorali quando è
esploso il caso - ma non c’era stata
data la disponibilità». Insomma, non c’è
pace per questo sottopasso, la cui
costruzione è iniziata circa tre anni fa
(allora si dichiarava di chiudere
l’opera entro 700 giorni) e che ha
sollevato una lunga serie di proteste,
tanto che il comitato dei residenti -
nato in seguito ai disagi portati dal
cantiere - ha chiesto 38mila euro di
danni a Ferrovie: secondo i cittadini i
lavori avrebbero influito sulla
stabilità delle loro case. L’apertura
del tunnel, inoltre, ha portato alla
chiusura definitiva del passaggio a
livello nel cuore di Solvay. Da qui
passavano bici e carrozzine. Ora non più
e per attraversare la città occorre la
bussola. E giù altre polemiche. Mario
Moscadelli |
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30/5/09
- La cerimonia
di inaugurazione del sottopasso è
iniziata poco dopo le 9,30. Il primo a
prendere il microfono è stato il sindaco
Nenci. Poi è toccato a l’ingegner Di
Venuta di Ferrovie, seguito da Farinella
titolare della Deanco, l’impresa che ha
costruito l’opera. Tutti hanno fatto
riferimento ai disagi recati ai
residenti. Tutti hanno fatto le loro
scuse. E per i danni strutturali, le
famiglie aggregate nel Comitato
sottopasso hanno chiesto 38mila euro
a Ferrovie. Ieri mattina il sindaco ha
parlato chiaro sulle richieste dei
residenti. «Noi - spiega il primo
cittadino - non possiamo entrare
in questo contenzioso, ma di sicuro se
al termine delle verifiche si
riscontrerà che si sono realmente
verificati dei danni alle abitazioni i
cittadini dovranno essere rimborsati da
chi ha condotto l’opera». Il 30/5/2009 è
stato definitivamente chiuso il
passaggio a livello di P.za della
Repubblica.
Dopo anni di cronache e polemiche che
non ci permettiamo di valutare,
riteniamo doveroso riportare anche la
lettera di un cittadino estraneo ai
fatti abitando a Castiglioncello.
Un esempio di sicurezza sul lavoro
- Ero in mezzo ai circa duecento
convenuti alla cerimonia di
inaugurazione del nuovo sottopasso
ferroviario che collega via Forlì alla
via Aurelia a Solvay e ho ascoltato i
succinti messaggi del sindaco e delle
autorità ferroviarie e tecniche che
evidenziavano la bontà della
realizzazione, estendendo ringraziamenti
a quanti si erano adoperati per la
costruzione dell’opera. Un’opera
importante e imponente, che ha richiesto
decine e decine di quintali di cemento
armato per contenere i muri di sostegno
laterali, fonti di grave preoccupazione
per i residenti, e soprattutto per
garantire il passaggio dei treni in
totale sicurezza, con assorbimento
acustico, vibrazioni e tremolii.
Avevo seguito con curiosità le vicende
che hanno visto impegnati per circa tre
anni politici, amministratori, tecnici,
non solo a risolvere problemi
strutturali, ma a contenere i contrasti
di quanti hanno abitazioni adiacenti
agli svincoli stradali. Ho passeggiato,
a piedi, con i numerosi presenti
attraversando i corridoi illuminati,
ammirando la qualità delle rifiniture
delle alte pareti, dei recinti metallici
di protezione, della corsia riservata a
cicli e pedoni: il passaggio di treni
che in quel momento transitavano non
disturbava minimamente il traffico
automobilistico e pedonale. È stato un
ultimo colpo di coda che
l’amministrazione uscente, in accordo
con Rfi ha voluto dare alla credibilità
di un’opera da tempo voluta, auspicata e
finalmente realizzata. I tempi di lunghe
attese al passaggio a livello
dell’Aurelia chiuso, vuoi per guasti
agli organi di manovra delle sbarre,
vuoi per l’intensità del traffico
ferroviario, o per l’intasamento del
transito delle auto, sono ormai da
annoverare fra i ricordi.
Mi sento di dover dire un grazie
particolare a quei ragazzi, operai e
tecnici, prevalentemente originari del
sud Italia, che quotidianamente, con
perseveranza, con grande professionalità
e senso dell’impegno, fin dalle prime
ore del mattino erano presenti sul
cantiere, specialmente quando il tempo
era inclemente, con il corpo a Solvay,
ma con il pensiero alle famiglie
lontane. La realizzazione dell’opera si
è svolta senza guai e inconvenienti e
senza incidenti alle persone, il che, di
questi tempi, non è poco. Leonardo
Casorio (ex capo-stazione) |
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10/5/09
-
Ci siamo: il
sottopasso apre al traffico -
Sopralluogo di Comune, Rfi e impresa.
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Ora c’è una data ben precisa riportata
in un verbale: il 29 maggio 2009. Una
data per certi versi storica, una data
particolare soprattutto per quei
cittadini che da anni devono fare i
conti con i disagi di un cantiere da
molti «maledetto». In questo giorno,
infatti, si aprirà ufficialmente al
traffico il nuovo sottopasso di via
Forlì. E c’è da credere che qualcuno
alla notizia griderà al «miracolo»,
considerata la lunga attesa e i tanti
imprevisti. A seguito di un sopralluogo
congiunto, infatti, i rappresentanti del
Comune di Rosignano, di Rfi (Rete
ferroviaria italiana) e dell’impresa
Deanco Srl hanno sottoscritto un verbale
all’interno del quale vengono definiti i
lavori conclusivi per l’apertura al
traffico del sottopasso di via Forlì,
che avrà luogo - indica una nota del
Comune - a partire dal prossimo 29
maggio. Questi gli interventi che
dovranno essere realizzati prima
dell’apertura della nuova viabilità:
l’asfaltatura di via Agostini, dal
limite delle recinzioni private fino al
muro della rampa del sottovia, e, come
richiesto dal Comune, la contestuale
asfaltatura del tratto lato Cecina
parallelo alla via Gigli; la
realizzazione di due aiuole a verde
all’innesto dei passi carrabili privati
esistenti; la creazione di una piazzola
a verde ogni due posti auto; la
realizzazione dell’innesto della via
Agostini e della rampa nord sulla via
Oberdan Chiesa come da progetto
approvato. Da individuare, infine, una
soluzione alternativa in sostituzione
della fioriera lungo il muro della rampa
su via Agostini, che non potrà essere
realizzata per mancanza di spazi
disponibili. «Nel verbale - continua il
documento - Rfi si impegna a realizzare
tutte le lavorazioni concordate, nonché
tutte le opere di completamento di via
Forlì, di via Aldo Moro, del sottovia ed
i relativi collegamenti con la
viabilità, completi di segnaletica e
illuminazione, entro il prossimo 28
maggio, in modo che, attraverso
un’apposita ordinanza, possa essere dato
il via alla nuova viabilità il 29
maggio». L’emissione dell’ordinanza del
Comune sarà comunque subordinata al
completamento dei lavori e al rilascio,
da parte di Rfi di una certificazione di
agibilità statica delle strutture e di
conformità degli impianti, nonché di
conformità al progetto approvato. Anche
il passaggio a livello di piazza della
Repubblica sarà chiuso soltanto dopo
l’apertura del sottopasso e
l’attivazione della nuova viabilità. È
stato già fissato un altro sopralluogo
per il 25 maggio, che avrà lo scopo di
verificare lo stato di attuazione dei
lavori e la consegna delle
certificazioni, in modo da consentire il
rilascio dell’ordinanza entro i termini
concordati. Dunque, la protesta del
Comitato del sottopasso è servita per
avere risposte immediate |
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6/5/09
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Sottopasso, nuova ondata di
proteste |
Erano rimasti in silenzio a lungo.
Probabilmente fiduciosi delle promesse
dell’amministrazione comunale. Ma ora
hanno deciso di ritornare sul piede di
guerra. Sono i cittadini riuniti nel
Comitato del sottopasso di via Forlì,
che hanno deciso di non stare più a
guardare ma di tornare nuovamente ad
alzare la voce. Al centro delle
polemiche l’andamento dei lavori per il
tunnel e tutti i disagi che si sta
portando dietro da anni. Il Comitato si
è riunito lunedì sera, dalle 21, nella
sede che si trova nella parrocchia di
Santa Teresa. Un incontro a cui hanno
partecipato decine di persone,
arrabbiate per ciò che da anni sono
costretti a sopportare. Alla fine della
riunione, è stato dato l’incarico a Ezio
Bientinesi di scrivere una lettera al
sindaco per fissare un appuntamento. E,
se non ci sarà risposta, questo folto
gruppo di residenti è pronto a
manifestare sotto la sede del Comune.
«La riunione dell’altra sera - spiega
Bientinesi - è stata indetta perché gli
abitanti di via Agostini, via Moro e via
Forlì sono stufi del perdurare dei
lavori. Ritardi su ritardi, che stanno
arrecando forti disagi. E allora
vogliamo un nuovo faccia a faccia con il
sindaco per sapere come stanno le cose».
Le accuse che il Comitato rivolge
all’amministrazione sono dirette e fanno
capire la rabbia dei residenti. Il testo
della missiva protocollata ieri mattina
in Comune inizia con una considerazione
sull’andamento dei lavori. «La riunione
è stata indetta anche per il fatto che
secondo noi sono pochi gli operai
presenti sul cantiere ed è per questo
che la fine di questo sottopasso appare
molto lontana. E allora, vista la
latitanza mostrata dall’amministrazione
comunale più volte sollecitata
sull’argomento da altre lettere, abbiamo
deciso di richiedere un incontro
ufficiale con Nenci». Nella lettera
sono indicati quattro punti salienti.
Quattro punti che racchiudono le ultime
significative tappe di questa vicenda
costellata da numerose proteste.
«Nell’incontro del Comitato con il
sindaco del 5 maggio scorso - si legge
nel documento - fu indicato che i lavori
si sarebbero conclusi per la fine del
mese di settembre 2008. Fu assicurato,
inoltre, l’impegno a esaminare
preventivamente con i residenti sia il
piano di rifacimento di via Agostini per
non impedire l’accesso alle abitazioni,
sia le problematiche che la futura
viabilità potrebbe presentare riguardo
all’innesto tra la via Aurelia e via
Oberdan». Al secondo punto c’è la
condizione dell’attuale viabilità. «La
modifica provvisoria della viabilità
derivante dalla riapertura della corsia
della via Aurelia direzione
Cecina-Livorno, che ha peggiorato
ulteriormente le vie d’accesso alle
abitazioni di via Agostini con un
percorso che sembra un labirinto e con
strade campo profughi, doveva durare
solo un qualche mese. È passato un anno
ed è tutto come allora». Al terzo punto
ci sono gli interventi a difesa dei
cittadini. «Nessuna risposta - prosegue
la lettera - c’è stata data alle
ripetute richieste di incontro
formalmente inoltrate
all’amministrazione comunale negli
ultimi mesi per conoscere le misure
adottate per ridurre i disagi
esistenziali causati alla popolazione
dal protrarsi dei lavori». Il documento
si chiude con l’elenco di un’altra serie
di difficoltà. «Le famiglie che abitano
intorno al cantiere sono da oltre 3 anni
assediate da una recinzione che le
costringe ad ardue manovre con le auto e
dai rumori e dalla polvere prodotta
dalla macchine operatrici». Dopo questo
lungo sfogo, il Comitato chiude con un
attacco anche a Ferrovie e all’impresa
appaltatrice («scarso impegno a limitare
i disagi e a concludere rapidamente
l’opera) e mette in guardia il Comune.
«L’esasperazione dei cittadini - spiega
Bientinesi - ha raggiunto un limiti tale
che, in mancanza di un incontro a
brevissimo termine, il Comitato si
riunirà per una manifestazione da farsi
questa volta direttamente in Comune».
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26/2/09
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Il Sottopasso,
conto alla
rovescia-Il capo-cantiere: «Tra due
mesi consegneremo» |
Non
c’è rosignanese che passando
dall’Aurelia, in direzione Solvay, non
si volti verso destra. E che non guardi
anche per un attimo verso il sottopasso
in costruzione. Gesto a cui si
accompagna una domanda, scontata: ma
quando sarà pronto? Noi siamo entrati
dentro il cantiere per cercare di dare
finalmente una risposta ad uno degli
interrogativi che da anni attanagliano
una delle zone più strategiche del
comune. A fare “gli onori di casa” il
capo-cantiere, il geometra della Deanco,
che dal 2005 sta seguendo passo dopo
passo l’evoluzione del tunnel.
Un’evoluzione complessa, difficile,
fatta di tanti ritardi e intoppi, ma che
ora sembra giunta finalmente al termine.
Si toglie il casco di protezione il
geometra Gioacchino Scavuzzo. «Quanto
manca alla fine dei lavori? Due mesi.
Tra due mesi consegneremo il tunnel
finito». Dunque, ad aprile sul
sottopasso di via Forlì sarà messo il
fiocco e consegnato a Ferrovie, al
Comune e soprattutto ai cittadini.
Consegnato sì, ma ad una condizione. «Il
tunnel - precisa Scavuzzo - sarà pronto
con la vecchia viabilità. Di nostra
competenza c’è la sistemazione di via
Agostini, ma in questo caso prima di
agire c’è da spostare l’edicola. Questo
spostamento è un passaggio fondamentale,
ma non è di nostra competenza».
Quell’edicola fa parte di un’altra
partita, collegata alla viabilità
esterna al sottopasso.
Ritorniamo
ai lavori nel tunnel. A che punto siamo?
«Le opere in calcestruzzo sono
terminate. E anche
il sistema fognario è ok. Ora ci non
resta che pavimentare la sede stradale e
provvedere all’installazione degli
impianti, vale a dire la pubblica
illuminazione e delle pompe di
sollevamento dell’acqua. Prevedendo
condizioni meteo buone, diciamo che
entro due mesi il sottopasso sarà
finito, consegnato».
Dunque, se saranno rispetti i tempi
indicati del geometra della Deanco, il
tunnel sarà aperto a tre anni e mezzo di
distanza dall’inizio dei lavori.
Ferrovie - che per la costruzione di
questo sottopasso ha sborsato circa 6
milioni di euro - nel suo cronoprogramma
aveva indicato in due anni la
conclusione dell’intervento. Anche se
poi aveva corretto il tiro dicendo «metà
2008». Cosa è succcesso? «Quando si
lavora sotto a dei binari la cautela è
massima e non sono previsti errori.
Insomma, la fretta non fa parte di
questo tipo di lavoro, dove la
precisione è un aspetto fondamentale. Ma
ad aumentare i tempi sono stati altri
fattori. Tra quelli più recenti
l’installazione del teleriscaldamento,
che di fatto ha rallentato il cantiere
perché non potevamo lavorare in
contemporanea con Asa e Roselectra. E
poi l’ondata di maltempo di fine
ottobre, che ha allagato il sottopasso.
Ma ora, per fortuna, stiamo iniziando ad
intravedere la luce di questo tunnel».
Nell’ufficio della ditta ci sono le
foto di altri tunnel e di alcuni
viadotti, simili a quelli che la stessa
impresa realizzerà sul Fine. «Abbiamo
costruito - elenca il geometra - tre
sottopassi a Pietrasanta, cinque a
Cascina, uno a Camaiore, uno a
Migliarino, due a Terni e una a Cervia.
Insomma, sappiamo cosa significa fare un
tunnel e crediamo di averlo mostrato
anche ai cittadini: nel corso dell’opera
sono stati fatti almeno cinque
sopralluoghi guidati con una
rappresentanza del comitato della zona».
A proposito di residenti, il geometra
ci indica la pista ciclo-pedonale che
dall’area dell’ospedale entra sotto via
Forlì. «È una pista alta circa 2 metro e
mezzo rispetto alla sede stradale,
dunque in assoluta sicurezza e
assolutamente non in contatto con le
auto». Altro dubbio da togliere: la
pendenza delle rampe? «Circa il 9% nel
punto massimo. Osservandole oggi viene
il sospetto che siano troppo ripide e
che potrebbero creare disagi alla
circolazione in caso di code, ma alla
fine vedrete che saranno delle salite
morbide». Di Mario Moscadelli. |
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15/1/09
- Il comitato:
«Lavori in alto mare sottopasso pronto
dopo Pasqua» |
I
cittadini interessati dai lavori al
nuovo sottopasso di via Forlì sono
preoccupati. Preoccupati per i tempi dei
lavori. Tempi che si sono allungati
notevolmente, prolungando così i disagi
per i residenti. Proprio ieri mattina il
presidente del Comitato per il
sottopasso, Ezio Bientinesi, è stato in
Comune per chiedere chiarimenti sullo
stato d’avanzamento dell’opera. Opera
che, secondo l’assessore ai lavori
pubblici Luca Arzilli, è stata
fortemente condizionata dal maltempo
degli ultimi mesi dello scorso anno. Ma
il Comitato non crede troppo a questa
giustificazione e, tuttavia, indica una
data per la fine del cantiere. «Il
sottopasso sarà pronto dopo Pasqua -
dice Bientinesi - dunque ci sono altri 4
o 5 mesi di lavoro. Non ne possiamo più
di questo cantiere e soprattutto
vorremmo chiarezza da parte
dell’amministrazione comunale». Sono
tante ancora le cosa da fare per la
costruzione del sottopasso e per la
sistemazione delle strade interessate da
questo intervento. «Gli operai - spiega
Bientinesi - devono ancora completare il
ponte dalla parte di via Aldo Moro,
devono iniziare i lavori per le
fognature e per gli impianti elettrici e
devono compiere diverse demolizioni.
Questo solo per il sottopasso. Ma c’è
tutta la partita relativa alle vie
condizionate dall’opera. Ma questo è
un’altro campionato, su cui vorremmo
essere più informati
dall’amministrazione comunale». Intanto,
però, qualcosa si sta muovendo sulla
viabilità di quella zona a carico del
Comune. È stata pubblicata la
graduatoria provvisoria relativa
all’adeguamento della rotatoria tra via
Veneto e via Oberdan Chiesa. L’appalto,
provvisoriamente, è andato alla ditta
Claudio Desideri (che ha presentato un
ribasso del 22,500), che al momento ha
battuto la concorrenza di altre cinque
ditte (Pierino Vanni, Ocram costruzioni,
Cotar, Abate e Panicucci). Questa nuova
rotatoria costerà circa 100mila euro.
Successivamente, sempre a carico del
Comune, sarà sistemata anche l’altra
rotonda, quella tra via Veneto e via
Gigli. Dunque, saranno sistemate prima
le rotatorie del sottopasso? «Credo che
i lavori sulla rotatorie - dice Arzilli
- andranno di pari passo a quelli del
sottopasso».
Di Mario Moscadelli. |
15/7/08
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A ottobre il
sottopasso - Il direttore dei lavori:
«Non più sorprese» |
Anche gli ingegneri delle Ferrovie,
hanno seguito con molta attenzione gli
ultimi ritocchi verso la riapertura
dell’Aurelia. Sul cantiere anche il
direttore dei lavori, Luciano Cheli. La
nostra domanda è diretta: quando aprirà
il nuovo sottopasso di via Forlì?
Altrettanto sintetico l’ingegnere:
«Verso la fine di ottobre». Ma poi
aggiunge: «Salvo imprevisti». Una
precisione che probabilmente arriva dal
ricordo della scorsa estate, dove i
lavori registrarono grossi
rallentamenti, che hanno portato a far
slittare la chiusura del cantiere di
circa un anno. Ma ora non dovrebbero
esserci più sorprese.
«In questo momento - afferma Cheli - la
ditta incaricata dei lavori (la
siciliana Deanco, la stessa che ha vinto
il recente appalto per la costruzione
del ponte sul fiume Fine, ndr) - è
impegnata nella zona a monte del
sottopasso, dove sono in corso anche i
lavori per l’installazione del
teleriscaldamento e dell’impianto
idrico. Dobbiamo fare i conti, infatti,
anche con interventi che non sono di
competenze di Rfi».
Tuttavia, le opere (iniziate all’inizio
del 2006) stanno per essere completate.
«Credo proprio - continua Cheli - che ce
la faremo a rispettare il cronoprogramma
che abbiamo presentato
all’amministrazione comunale. Dunque,
posso affermare che il sottopasso aprirà
in maniera definitiva verso la fine di
ottobre».
Di Mario Moscadelli. |
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15/7/08
-
Riapre
l’Aurelia. Senso unico in alcune
vie. |
Ore
12,20 di ieri: dopo oltre due anni di
lavori riapre l’Aurelia. È solo il primo
passo verso un assetto stradale che
stravolgerà la zona sud della città. Ma
già le novità di ieri sono una sorta di
rivoluzione.
Decine e decine di cittadini già dalla
mattina hanno assistito agli ultimi
ritocchi prima del via libera. La
polizia municipale aveva fissato per le
11 la riapertura della circolazione
sull’Aurelia. Ma come succede spesso
quando si chiude un cantiere, non sono
mancati gli intoppi e i ritardi. C’era
da finire di posizionare la nuova
segnaletica, di ridisegnare le strisce
sul margine della strada per indicare le
piste ciclabili e di predisporre quei
blocchi di plastica bianchi e rossi che
indicano l’uso corretto della
circolazione. Sul posto il responsabile
della viabilità della polizia municipale
Stefano Poli, l’ingegnere comunale
Susanna Berti e il direttore dei lavori
del cantiere Luciano Cheli. Presenti
anche alcuni addetti dell’Atl: muterà
qualcosa anche nell’assetto del servizio
pubblico del pullman.
Riapre l’Aurelia. Alle 12,20 ecco che
si apre il varco sulla “nuova” Aurelia,
quel tratto compreso tra le intersezioni
con via Gigli e con via Chiesa. Il primo
mezzo a transitare è un furgone bianco
targato Livorno: davanti una moto dei
vigili urbani. Via, dunque, alla nuova
viabilità. Partiamo dall’Aurelia: è
transitabile in direzione sud-nord
(limite di velocità è di 30 chilometri
orari), vale a dire da Cecina verso
Livorno. Una volta arrivati all’incrocio
con via Chiesa, chi sta percorrendo
l’Aurelia ora può andare soltanto a
diritto. Niente svolta a sinistra. Per
chi proviene da nord, invece, può girare
solo a destra in via Chiesa, dove è
stato istituito il senso unico in
direzione mare. Cambio di marcia in via
Agostini, percorribile adesso da sud
verso nord. Arrivati all’altezza
dell’edicola, ora i residenti hanno
l’obbligo di svolta a sinistra. Quindi
non possono salire direttamente
sull’Aurelia. Senso unico in direzione
mare anche su via Gigli. Naturalmente,
in conseguenza di questa viabilità,
cambiano gli obblighi di marcia per
coloro che escono da via Carducci e da
via Mazzini: in entrambi i casi c’è la
svolta obbligatoria verso via Veneto.
Il futuro. Ma una volta aperto il
sottopasso cosa succederà? Il progetto
studiato per disciplinare il traffico
non è ancora definitivo. Ma ci sono già
delle idee che quasi sicuramente saranno
messe in pratica. Ritorniamo
sull’Aurelia: a fianco della corsia a
raso aperta ieri, sulla sinistra in
direzione sud-nord, ci sarà la rampa che
immette nel sottopasso e che permetterà
di attraversare i binari della ferrovia.
La sede stradale sarà completata da una
pista ciclabile e da una pista
ciclopedonale (entrambe lato monte).
Quest’ultima confluirà nel sottopasso,
ma su un livello superiore rispetto alla
strada che - secondo il progetto
presentato da Ferrovie - sarà
transitabile da qualsiasi tipo di mezzo.
Lo stravolgimento, però, ci sarà
soprattutto nella zona dell’incrocio con
via Chiesa: qui, infatti, confluiranno
la corsia a raso dell’Aurelia, la rampa
del sottopasso per chi proviene da
lato-monte e via Agostini. Un grosso
flusso di auto, che si somma a quello
sull’Aurelia proveniente da sud. Come
sarà regolato? Non ci sarà nessuna
rotatoria, ma solo un’isola
spartitraffico. Chi arriva dalla rampa
del sottopasso dovrà dare la precedenza
a chi percorre l’Aurelia. Ma la
rivoluzione è su via Chiesa: saranno
ricavate tre corsie per permettere un
corretto deflusso delle auto. Una corsia
sarà a disposizione per gli
automobilisti che provengono dal centro
di Solvay (da sud), quella centrale sarà
riservata a chi esce dal sottopasso e
un’altra sarà a disposizione di coloro
che arrivano da via Agostini.
Quest’ultima corsia sarà “protetta” dal
resto della carreggiata con una
struttura non troppo invasiva. Si
tornerà a due corsie subito dopo avere
superato l’incrocio con via Mazzini. Per
compiere questo intervento sarà spostata
la storica edicola di Massimo Vallini.
Di Mario Moscadelli. |
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1/2/08
- I residenti di
via Agostini e di via Forlì vanno
per vie legali. |
Gli abitanti
di questa zona, che lo scorso anno si
sono costituiti in comitato a seguito
dei lavori del sottopassaggio
ferroviario, hanno deciso di affidare le
loro istanze di richiesta danni ad uno
studio di avvocati di Cecina. La svolta
è avvenuta durante un’assemblea di
alcuni giorni fa, incontro a cui hanno
partecipato gran parte dei residenti
coinvolti dai lavori che durano ormai da
quasi due anni.
«Da oggi - spiega Ezio Bientinesi,
presidente del comitato - tutti coloro
che hanno o avranno problemi derivati
dai lavori in corso, dovranno rivolgersi
allo studio legale». Il Comitato avrà il
compito di coordinatore: ascoltare e
fare eventualmente da tramite con i
legali. Prima di intraprendere questo
passo, ventilato già un anno fa durante
le assemblee dei cittadini, i residenti
hanno completato il quadro della
situazione, registrando i danni subiti.
Durante la riunione sono state date
informazioni sulle iniziative prese e
concluse, come «le perizie tecniche
effettuate da ingegneri e circa le
risposte negative sino ad oggi ricevute
dall’impresa costruttrice - scrive in
una nota il presidente del comitato -
nonché i solleciti fatti
all’amministrazione comunale per il
miglioramento della viabilità di via
Agostini ed il ripristino della fascia
dove sono state tagliate decine di
alberi ad alto fusto». Tra gli
interventi che verranno messi in atto
dal Comune «quello di una zona a
traffico limitato attorno all’area del
cantiere con tanto di segnaletica e pass
per tutti i residenti».
La decisione di affidarsi ad uno studio
legale per richiedere danni materiali ed
esistenziali è arrivata dopo mesi: in
questo arco di tempo i residenti avevano
richiesto perizie controfirmate e
riconoscimento di eventuali danni da
parte dell’azienda costruttrice. «Ma da
parte della ditta - continua Bientinesi
- abbiamo avuto solo risposte negative».
Insomma i residenti si sono sentiti
poco tutelati. Non solo dall’impresa, ma
anche dall’amministrazione comunale che
«non ha fatto niente, se non misurare il
livello di alcuni pozzi». Polveri,
rumori assordanti delle trivelle giorno
e notte, rischio di subsidenza per le
abitazioni attorno allo scavo, non
chiarezza nell’eventuale rimborso dei
danni, il non conoscere ancora il nome
dell’assicurazione della ditta: sono
fattori che hanno surriscaldato gli
animi. «E così l’assemblea, a larga
maggioranza, ha dato mandato al comitato
di procedere alla richiesta di danni
tramite legali. Allo studio di Cecina
abbiamo chiesto di fare tutto ciò che è
necessario per difendere gli interessi e
tutelare l’esistenza dei cittadini, che
si ritengono danneggiati dal modo in cui
è stata condotta e viene realizzata
l’opera». |
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16
-12 - 2007 - Sottopasso,
risarcimenti
negati - Il comitato protesta: Le
Ferrovie non pagano per i danni alle case. |
Tornano
a protestare le famiglie che abitano attorno
al cantiere che sta eseguendo i lavori per
il sottopasso ferroviario, la massiccia
opera che collegherà, una volta terminata,
la via Aurelia a Rosignano Solvay con via
Forlì e la zona industriale. Tanti i motivi
di protesta che il comitato, costituito da
dodici rappresentanti tra i quali il
presidente Ezio Bientinesi, il vice
presidente Bruno Viviani ed il segretario
Luciano Tei, ha scritto in una lettera
inviata all’amministrazione comunale. A
preoccupare le famiglie i disagi provocati
dai lavori.
In particolare la difficoltà di accesso
alle case anche in caso di bisogno; ma
anche, dopo gli ultimi incontri con i
tecnici, la possibilità che vengano
rigettate le richieste di risarcimento da
parte dell’impresa. Infine il problema dei
pozzi, attorno alle case, asciutti da mesi
ed il pericolo di subsidenza. «Il comitato -
recita la lettera - fa presente
all’amministrazione comunale che i cittadini
sono esasperati e che, perdurando questa
situazione, si vedranno costretti ad
intraprendere azioni legali e denunce
circostanziate». «I lavori del sottopasso -
spiega Bientinesi presidente del comitato -
dovevano essere prossimi ad essere
terminati; invece ci sono stati dei ritardi
e la fine dell’intervento sembra non essere
vicina». Con la lettera «evidenziamo il
perdurare del disagio dovuto alla presenza
delle delimitazioni del cantiere in
particolare per la difficile viabilità di
accesso alle abitazioni e l’eliminazione
della fascia pedonale con conseguente
impossibilità di accesso da parte dei Vigili
del fuoco in caso di incendio nelle
abitazioni. Abbiamo sofferto danni -
scrivono i cittadini - per la rumorosità del
cantiere, per l’ occupazione di parte dei
giardini privati di via Agostini con
parziale demolizione dei muri di recinzione
(i cui impegni per il loro ripristino sono
scaduti da sette mesi); abbiamo sofferto il
dispregio delle garanzie date anche in un
recente incontro (avvenuto circa un mese fa
presso il palazzo comunale) alla presenza
dell’ingegner Immorali - scrivono nella
lettera i componenti del comitato - il
rappresentante della Rete Ferroviaria, dei
rappresentanti dell’impresa appaltatrice i
cui rappresentanti non hanno voluto rivelare
il nome dell’assicurazione; ed oggi sembra
che vengano rigettate le richieste di
risarcimento per riparare le piccole e medie
lesioni prodotte negli edifici più vicini al
cantiere (circa una decina le richieste di
danno) nel periodo in cui gli scavi hanno
originato forti vibrazioni e sobbalzi di
terreno». In pratica, come spiegano al
Comitato, è stato effettuato un sopralluogo
nelle abitazioni vicine agli scavi in base
anche al testimoniale di stato realizzato
all’inizio dei lavori. «Dopo i sopralluoghi
e dopo la riunione avvenuta in Comune,
sembra che la ditta sia intenzionata a
rigettare le richieste di risarcimento»,
spiegano al comitato. Per questo i residenti
vogliono ricordare quanto assicurato dal
sindaco il 3 febbraio 2007: «Se ci sono
danni saranno risarciti, ha scritto il
sindaco, ma a tutt’oggi la fideiussione non
esiste - continua la lettera -
l’assicurazione non si sa se ci sia e che
nome abbia ed il Comune ha eseguito solo la
misurazione di alcuni pozzi attraverso un
geologo senza fare uno studio del nuovo
andamento della falda freatica su via
Agostini. Sono infatti ormai diversi mesi
che i pozzi attorno al cantiere sono
asciutti e la preoccupazione per la
stabilità delle case a rischio di subsidenza
sta aumentando. Non vogliamo - precisa il
comitato - dire che il sindaco non abbia
provato a tutelare i nostri diritti, ma
constatiamo che non ci è riuscito». Per
questo il comitato fa presente
all’amministrazione che i cittadini «sono
esasperati e che se perdurano queste
situazioni si vedranno costretti ad
intraprendere azioni legali e denunce».
Nelle prossime settimane il comitato è
intenzionato ad indire un’assemblea con
tutti i residenti proprio per «organizzare
le azioni legali da mettere in atto».
A.Bernardeschi
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30
-06- 2007 - Sottopasso, lavori
sospesi. Ora si teme
un cantiere infinito. Si devono mettere in
sicurezza i binari. Operazione
delicata. |
I
lavori per la realizzazione del sottopasso
tra via Forlì e via Agostini sono sospesi da
alcune settimane e riprenderanno, con tutta
probabilità, solo a settembre. Ad accorgersi
dell’interruzione i residenti nella zona del
cantiere; residenti che se da un lato sono
sollevati dallo stress provocato dal rumore
e dalle polveri degli scavi, dall’altro
temono un altro slittamento rispetto al
programma delle Ferrovie. “Il sottopasso -
dicono - doveva essere terminato a dicembre.
Data che era già stata posticipata per i
problemi che la ditta aveva avuto con Enel e
Telecom. Adesso i lavori sono fermi da circa
un mese e non vediamo più nessun operaio
all’interno del cantiere. Ci è stato detto
che la stessa ditta sta lavorando in un
altro luogo”. La sospensione, come ha
spiegato l’assessore Luca Arzilli, è
derivata da più motivi concatenati tra di
loro: “Il monolite in cemento armato che
dovrà essere spinto nel terreno al di sotto
della ferrovia - spiega l’assessore - è
stato realizzato e posto lungo via Forlì. Ma
il cemento ha bisogno di oltre un mese per
maturare; quando sarà pronto verrà gettato
dentro una fossa di varo e verrà sospinto in
avanti con un sistema di pompe idrauliche”.
Nel frattempo dovranno essere messi in
sicurezza i binari della rete ferroviaria
compresi quelli utilizzati dalla Solvay:
“Prima di spingere il monolite al di sotto
del terreno dovranno essere rafforzati i
binari e la massicciata con la messa in posa
di pali. Un’operazione che verrà eseguita
durante la notte quando il transito dei
treni è minore”. Inoltre i treni dovranno
passare attraverso l’area di cantiere ad una
velocità ridotta. “Per tutti questi motivi i
lavori di scavo verranno iniziati a
settembre quando riprenderà l’orario
invernale dei treni”. A tutto ciò deve
essere aggiunto il fatto che la stessa
amministrazione comunale aveva richiesto
alla ditta di rallentare i lavori di scavo
durante il periodo estivo per non creare
situazioni di disagio a causa della polvere
(le finestre delle abitazioni in estate
vengono tenute aperte); infine c’è da
sottolineare che nel mese di agosto
solitamente le ditte vanno in ferie. Quindi
a conti fatti e visti gli interventi, i
lavori non riprenderanno prima di settembre.
Rimane il problema dello slittamento della
consegna del sottopasso: “come ben sanno
anche i residenti della zona, il
cronoprogramma delle Ferrovie era già stato
modificato perchè vi sono stati ritardi da
parte di Telecom ed Enel nello spostamento
dei sottoservizi in via Forlì. Un ritardo di
quasi un anno che la ditta ha cercato di
recuperare, ma non c’è riuscita in tutto,
iniziando i lavori in via Agostini”. E’
chiaro dunque che la fine degli interventi
sarà rimandata ancora: “ma pensiamo -
conclude l’assessore alla qualità urbana -
che il grosso del disagio subito dai
residenti, ossia i forti rumori, le
vibrazioni e le polveri, sia in gran parte
passato”. Il comitato intanto chiede “perchè
non siamo stati informati della sospensione
dei lavori. Se c’era da attendere per
programmare gli interventi per la messa in
sicurezza della linea ferroviaria, potevamo
suggerire alla ditta di eseguire altri
lavori così da avvantaggiarsi sul
programma”. Insomma il timore è quello di
veder procrastinare nel tempo i disagi
provocati dal grande cantiere. Al.
Bernardeschi |
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20
-03- 2007
Sottopasso, disagi sempre più
pesanti. I
residenti protestano ed elencano in
5 punti i motivi di attrito.
ll comitato smentisce le
affermazioni tranquillizzanti del
Comune: «Per ora non hanno ottenuto
niente» |
Il comitato del
sottopasso di via Agostini e via
Forlì, dopo l’incontro avvenuto
alcuni giorni fa con il sindaco e
l’assessore ai Lavori pubblici,
replica all’amministrazione
comunale: «Avremmo preferito che il
Comune non fosse uscito
pubblicamente facendo credere alla
cittadinanza che i problemi relativi
al sottopasso fossero in fase di
risoluzione - dicono - dal loro
intervento sembra che tutto vada
bene; ma così non è». Anzi, i
componenti del comitato ristretto
che vede Ezio Bientinesi presidente,
Bruno Viviani vicepresidente e
Luciano Tei segretario, affermano
che di problemi ce ne sono parecchi.
«Pur constatando - affermano - da
parte del sindaco l’impegno ad
intercedere con le Ferrovie, durante
l’ultimo incontro abbiamo verificato
che l’amministrazione comunale non
ha ottenuto praticamente niente
rispetto a quanto noi stiamo
richiedendo da oltre un anno e da
quanto ci era stato promesso».
Intanto continua ad aumentare il
numero delle famiglie che aderiscono
al comitato: “Siamo a 56 - dice Ezio
Bientinesi - ma abbiamo altre
richieste di adesione. Lunedì 26
marzo ci riuniremo per nominare
altri due rappresentanti di via
Carducci e stanno proseguendo gli
incontri con gli avvocati incaricati
di tutelarci». I lavori per il
sottopasso comportano uno scavo,
ricordano i cittadini, che dovrà
raggiungere la profondità di 24
metri «e sappiamo già che i prossimi
mesi saranno duri da sopportare».
Cinque i punti salienti sui quali il
comitato replica all’amministrazione
comunale; al primo posto la
controperizia geologica «che,
nonostante l’approvazione unanime
del consiglio comunale non è stata
eseguita; eppure ci era stata
promessa per tutelarci su eventuali
rischi di subsidenza del terreno».
Al secondo punto la fideiussione:
«che invece non è stata eseguita -
continua Bientinesi per bocca del
comitato - perché, come abbiamo
verificato, la ditta dispone di una
normale assicurazione così come
prevede la legge».
Quindi i testimoniali di stato “che
sarebbero, comunque, stati eseguiti
per tutelare la stessa ditta e non i
cittadini». Ed ancora: «niente
tutela per le abitazioni nella media
e lunga durata perché, per questo,
si fa riferimento al Codice civile e
non ad assicurazioni particolari
attivate per questo specifico
intervento». Infine la sorveglianza
attorno al cantiere «per tutelare i
cittadini ed i loro beni. Ma, -
continua il presidente del comitato
- non è stato nominato dal comune
nessun responsabile a tale scopo».
Tanti i dubbi dei cittadini che
abitano nei quartieri a sud di
Rosignano: «Tra una settimana sarà
completamente deviata la falda
acquifera, quali saranno i problemi
che dobbiamo aspettarci? È stato
valutato l’effetto sulle case di una
macchina a percussione che per
giorni ha provato a sfondare lo
strato di banchina davanti al
palazzo numero 5 di via Agostini con
danni alle abitazioni? E perché
l’assessore ai lavori pubblici non è
intervenuto per fermare
momentaneamente i lavori in attesa
che giungessero le trivelle, cosa
accaduta dopo un mese? Eppure
sappiamo che l’ufficio ai lavori
pubblici ha contatti diretti con Rfi».
Poi le barriere antirumore su via
Agostini e via Forlì: «Nonostante il
parere vincolante della Provincia -
continua Bientinesi - dovremo
aspettare 10 anni per vederle.
Perché le barriere non esistono nel
nuovo progetto delle Ferrovie e il
comune ha intenzione di attendere le
misurazioni fonometriche dopo che il
sottopasso sarà terminato e
funzionante». Infine domande circa
l’utilizzo della nuova opera: «È
vero che sarà impedito il transito
dei camion così come ci è stato
detto dall’amministrazione comunale?
E perché all’interno del sottovia
non sono previsti aeratori e
marciapiedi per i pedoni?”
Tanti i dubbi mentre il comitato
continua a ricevere, dalle famiglie,
verbali relativi a disagi: «Non
chiediamo più niente - conclude
Bientinesi - vorremmo soltanto
conoscere quali decisioni vuol
intraprendere l’amministrazione
comunale circa i problemi esposti». A. BERNARDESCHI |
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15-03-07
Incontro tra
il comitato residenti,
amministratori e ditta appaltatrice
- Sottopasso, due mesi di lavori
rumorosi |
Si fa il punto sui lavori per la
realizzazione del sottopasso di via
Forlì: in seguito ai sopralluoghi
della commissione consiliare Qualità
del territorio e del sindaco
Alessandro Nenci, si è svolto nei
giorni scorsi in Comune un incontro
a cui hanno partecipato il sindaco,
il vicesindaco Arzilli, il
presidente della commissione
Bagnoli, l’ingegnere comunale
Immorali, il geologo Squarci. Con
loro anche l’ingegnere delle
Ferrovie Cheli, il rappresentante
della ditta appaltatrice dei lavori,
la Constructiam Company Srl,
geometra Scavuzzo, e numerosi
rappresentanti del comitato
cittadino della zona dei Palazzoni.
«Voglio ribadire - ha introdotto il
sindaco - che l’attenzione del
Comune è alta nei confronti di
questo intervento delle Ferrovie.
Un’opera di così grandi dimensioni
non può essere svolta senza disagi
per gli abitanti della zona, anche
se il nostro compito è quello di
monitorare il tutto per far sì che
tali disagi non superino il limite e
siano il più possibile contenuti».
L’Ingegnere Immorali ha ricordato
il ruolo del Comune nell’ambito di
un intervento che non è di
competenza dell’ente locale: fare da
tramite tra la cittadinanza e le
Ferrovie. L’ingegner Cheli ed il
geometra Scavuzzo hanno poi
illustrato lo stato dell’arte dei
lavori: entro la fine del mese i
diaframmi saranno terminati e il
disagio legato alle vibrazioni
terminerà, poi il lavoro proseguirà
con i martelli pneumatici per un
paio di mesi, che porterà qualche
problema per il rumore, destinato
però a scomparire prima dell’inizio
dell’estate. La parola poi è
passata ai rappresentanti del
Comitato che hanno informato tutti i
presenti sulle nuove adesioni
volontarie (altre 15 famiglie di via
Carducci si sono infatti aggiunte al
Comitato), dopodiché hanno posto una
serie di domande. Ventuno in totale
i punti presentati, per chiedere
informazioni sulla nascita e
l’evoluzione del progetto, per
correggere alcune inesattezze dei
testimoniali di stato, per suggerire
interventi aggiuntivi, a riduzione
del rumore e dell’impatto visivo,
per garantire la sicurezza dei
pedoni e dei ciclisti, per chiedere
monitoraggi sul livello dell’acqua.
Particolarmente importanti le
domande e le richieste relative al
controllo della falda. In futuro
verranno monitorati i pozzi a valle
dell’intervento e il piezometro già
presente, per capire se e quanto
eventualmente la falda acquifera
risentirà dei lavori. Domande infine
sulla previsione di una barriera
visiva e antirumore su via Agostini
e via Forlì, per ovviare ai rumori
del traffico, e sulla previsione di
una ripiantumazione adulta totale.
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16-02-07
Sottopasso di via Forlì: ieri il
sopralluogo sul
cantiere. Subito un incontro coi
residenti - Il sindaco Nenci: «Un
programma preciso dei tempi per
definire l’intervento» |
Il sindaco Nenci, l’assessore
Arzilli, l’ingegnere comunale Andrea
Immorali e il vicecomandante di
polizia municipale Dalida Cosimi
hanno fatto un sopralluogo sul
cantiere di RFI (Rete Ferroviaria
Italiana) per la realizzazione del
sottopasso di via Forlì. Gli
amministratori hanno avuto modo di
chiarire con il personale della
ditta appaltatrice alcuni aspetti
dell’imponente intervento ed hanno
stabilito che nelle prossime
settimane verrà organizzato un
incontro con il Comitato per
riferire alla cittadinanza lo stato
di avanzamento ed i tempi dei
lavori. «Siamo qui stamani - ha
voluto precisare il sindaco Nenci -
per verificare di persona
l’andamento dell’intervento e per
sollecitare la stesura di un
cronoprogramma dei lavori. E’ nostra
intenzione infatti avere un contatto
continuo con la cittadinanza, ed in
particolare con gli abitanti delle
zone interessate dai lavori, per
tenerli informati sullo sviluppo dei
lavori. Nei prossimi giorni
provvederemo quindi ad organizzare
una riunione con il Comitato per
fare il punto dei lavori e valutare
insieme se e come sarà possibile
attenuare i disagi dovuti alle
escavazioni». I lavori in effetti
sono in piena esecuzione: iniziati
circa un anno fa, andranno avanti
ancora per un paio di anni e
porteranno alla realizzazione di
un’opera estremamente importante per
l’intero assetto della frazione più
popolosa del Comune. paese. Il
sopralluogo degli amministratori è
stato doppio perché il Sindaco ed il
Vicesindaco hanno voluto verificare
di persona l’andamento dei lavori
sia sul fronte di via Agostini
(lungo la vecchia Aurelia) che sul
fronte di via Forlì. «Il nostro
obiettivo principale - ha assicurato
Nenci - in questa fase deve essere
quello di salvaguardare la
tranquillità e la sicurezza della
cittadinanza, perché, se è vero che
ogni grande opera porta con sé dei
disagi per la realizzazione, è anche
vero che questi stessi disagi non
possono e non devono andare oltre il
dovuto. Il nostro impegno
prioritario - ha precisato ancora -
sarà quello di monitorare in
continuo i lavori, anche attraverso
l’azione degli uffici comunali
interessati, e di programmare fin da
subito la viabilità futura in
previsione delle esigenze della
stagione turistica». |
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12-02-07
Lavori per il sottopasso -
Partono le
prime denunce |
I residenti di via Agostini iniziano
a presentare le prime denunce
scritte alle forze dell’Ordine. Ieri
mattina, Ezio Bientinesi in qualità
di presidente del comitato dei
cittadini, si è rivolto alla Polizia
Municipale di Rosignano ed ha
presentato una segnalazione di danni
per conto di Adalberto Bellagotti
residente in via Agostini. Tra la
documentazione allegata, alcune
fotografie relative ai danni subiti
il primo febbraio «a seguito - si
legge nel documento - delle
perforazioni». Lo scorso primo
febbraio «sono caduti - continua la
segnalazione - due davanzali in
cemento corrispondenti alle finestre
lato mare del fabbricato». Ma in
questi giorni i residenti della zona
dei palazzoni Solvay e di via Forlì,
stanno raccogliendo tutta la
documentazione (fotografie di crepe
sui muri delle case e dei garage,
verbali sottoscritti e così via) a
dimostrazione dei danni subiti dai
lavori di scavo. «Ciò che mi preme
sottolineare - dice Ezio Bientinesi
- è l’invito che rivolgo a tutti i
residenti nelle case di tipo Solvay,
di controllare i davanzali delle
abitazioni. Infatti, questi
davanzali sono in cemento armato e,
con il tempo, il ferro contenuto
all’interno si ingrossa indebolendo
il cemento che, con le scosse, può
cadere. In particolare chiedo di
controllare soprattutto i davanzali
lato mare, quelli più soggetti
all’azione distruttiva del
salmastro. Nel caso accaduto lo
scorso primo febbraio,
fortunatamente, non è successo
niente di grave, ma potevano esserci
bambini che giocavano o persone che
nel momento della caduta passavano
sotto le finestre». Il “comitato
dei cittadini di via Forlì, via
Agostini e via Aldo Moro” si è
costituito alcuni giorni fa proprio
per cercare di tutelare tutti i
residenti interessati dai lavori del
sottopasso. Presidente è stato
eletto appunto Ezio Bientinesi,
residente in via Agostini e, vice
presidente, Bruno Viviani residente
in via Forlì. «È bene sottolineare
- continua Bientinesi - che il
comitato non ha lo scopo di fermare
i lavori anzi, ci auguriamo che
questi finiscano velocemente proprio
per superare i disagi. Ciò che
vogliamo è tutelare le nostre
abitazioni e la nostra qualità di
vita sconvolta, in questi mesi di
perforazioni, dal rumore e dalle
vibrazioni che sentiamo quando siamo
in casa». Per questo, nei prossimi
giorni, il comitato del quale fanno
parte più di una decina di persone
in rappresentanza di tutti i
residenti della zona, incontrerà i
legali ai quali farà pervenire tutto
il materiale sino ad ora raccolto.
Al.Be. |
|
3-02-07-
Il sindaco Nenci
scrive al comitato di via Forlì:
«Impegni rispettati» «Se ci sono
danni saranno risarciti» |
La
commissione qualità urbana ieri
mattina ha effettuato un
sopralluogo, in verità già in
programma, sul cantiere del
sottopasso di via Forlì i cui lavori
termineranno, come dichiarato ieri,
nel 2008. Ad attendere i consiglieri
comunali ed il presidente della
Commissione Fabrizio Bagnoli, il
capo cantiere ed i tecnici delle
Ferrovie. «In effetti - ha detto
Bagnoli - durante i lavori di scavo
è stata rinvenuta una lastra di
roccia particolarmente dura ed
estesa per cui sono dovuti
intervenire con una trivella.
Proprio durante le trivellazioni i
cittadini hanno dovuto sopportare i
disagi maggiori. Ci hanno assicurato
che i lavori stanno procedendo bene
e che non ci sono problemi
particolari». Per il momento però
non è ancora iniziato l’intervento
di perforazione del tunnel. Dopo la
visita del cantiere i componenti
della commissione hanno incontrato
alcuni residenti che hanno
sottolineato ancora una volta i
disagi che stanno vivendo. A fine
giornata la commissione si è recata
in comune per parlare dei problemi
con l’assessore ai Lavori pubblici
Luca Arzilli. Vista la complessità
dell’argomento e la durata del
sopralluogo, la commissione non si è
potuto recare, come preventivato,
sulla passeggiata a mare di Caletta.
Intanto il sindaco di Rosignano
Alessandro Nenci ha scritto una
lettera aperta indirizzata alle
cittadine e ai cittadini che abitano
nella zona interessata dai lavori
per la realizzazione del sottopasso
di via Forlì, per tracciare un
quadro della situazione attuale,
ribadire gli impegni assunti un anno
fa e dichiarare la massima
disponibilità dell’Amministrazione
comunale a sollecitare la
risoluzione di eventuali problemi.
«Comprendo il disagio ed i timori
degli abitanti di via Forlì e
dell’intera zona interessata dai
lavori di escavazione per la
realizzazione del sottopasso
ferroviario. D’altra parte, come
sempre avviene quando vengono
portati avanti interventi di grosso
spessore, i tempi, e di conseguenza
i disagi, tendono ad allungarsi e le
eventuali problematiche ad essi
collegate, in genere, non sono di
facile risoluzione. E’, potremmo
dire, il prezzo da pagare per un
lavoro che comunque porterà non
pochi benefici: la chiusura del
passaggio a livello e l’apertura del
nuovo sottopasso ci consentirà
infatti, da un lato, di ridisegnare
una porzione consistente del nostro
territorio e, dall’altro, di rendere
più permeabili le diverse zone di
Rosignano Solvay, grazie ad un
accesso diretto ed immediato tra la
parte a mare e le aree a monte. Per
quanto riguarda gli impegni da me
personalmente assunti un anno fa,
tengo a ribadire che il quadro
attuale è abbastanza confortante: i
testimoniali di stato infatti sono
stati fatti e rappresentano una
preziosa garanzia in caso di
dimostrazione dei danni subiti;
l’esperto geologo comunale è stato
allertato affinché possa seguire con
la massima attenzione l’evolversi
dei lavori e dei problemi ad essi
connessi; mentre, per quanto
riguarda la fideiussione, ci è stato
dichiarato che la società
appaltatrice dei lavori, per
contratto, ha dovuto sottoscrivere
una apposita assicurazione. Quest’ultima
cosa, insieme ai testimoniali di
stato, ci garantisce che eventuali
danni accertati saranno riconosciuti
e risarciti. Nonostante ciò, sono
cosciente dei disagi che giorno dopo
giorno la cittadinanza della zona
subisce. A tal proposito è
intenzione dell’Amministrazione
comunale cercare di ridurli al
minimo, anche allertando le forze
dell’ordine, ed in particolare la
Polizia municipale, affinché vengano
effettuati maggiori controlli.
L’auspicio è che con la cittadinanza
possa riprendere quel rapporto di
dialogo, inizialmente avviato, che
può consentirci di avere sempre un
proficuo rapporto di scambio e
collaborazione perché i problemi dei
cittadini ed il miglioramento della
loro qualità della vita sono
sicuramente una delle priorità del
nostro agire». |
|
2-02-07
Ci rivolgeremo
a un pool di legali: vogliamo i
danni esistenziali e materiali»
Sos escavazioni, nasce un comitato
di protesta. Racconti di perizie
geologiche e richieste di interventi
urgenti per timore che si
verifichino fenomeni di subsidenza
|
Oltre ai danni morali, allo stress
provocato dai rumori assordanti dei
macchinari, alla paura per i
pavimenti che sobbalzano al ritmo
dell’escavatrice, adesso i residenti
dei palazzoni Solvay e di via Forlì
cheì sopportano da mesi i disagi del
cantiere per costruire il sottopasso
ferroviario, denunciano i primi
danni alle abitazioni. E così,
mercoledì sera, durante una
assemblea hanno deciso di unirsi in
un comitato che avrà il compito di
contattare uno studio legale per
chiedere il risarcimento per i danni
esistenziali e materiali. Via
Agostini - via Carducci. Tutto ha
inizio lo scorso novembre quando:
«Durante gli scavi - raccontano i
residenti dei palazzoni Solvay - la
macchina escavatrice non riusciva a
penetrare nella lastra di arenaria
ben cementificata e nella parte di
pietra sottostante di colore scuro.
Le prove sono durante diversi giorni
provocando veri sobbalzi alle
abitazioni vicine. Abbiamo chiesto
l’intervento dei Vigili urbani che
il 17 novembre scorso hanno redatto
un verbale. Nei giorni successivi,
dopo vari tentativi, la ditta ha
fatto giungere sul luogo una
trivella. Le trivellazioni sono
durate fino al 9 gennaio. I
pavimenti delle case più vicine
sobbalzavano, tipo scosse
telluriche, i quadri sbattevano alle
pareti, i lampadari oscillavano,
senza contare lo stress vissuto per
la paura che potesse accadere
qualche cosa di serio alle nostre
abitazioni e il malessere provocato
dai rumori continui e dalla polvere.
Alla fine, terminate le
perforazioni, abbiamo effettuato
alcuni controlli nelle abitazioni
più vicine ed abbiamo riscontrato
danni». Controperizie. «Che fine
hanno fatto - si chiedevano
mercoledì sera i cittadini - le
controperizie geologiche da noi
richieste ed approvate all’unanimità
durante un consiglio comunale?
Controperizie che dovevano tutelarci
dal rischio di subsidenza e che
probabilmente avrebbero evitato i
danni ad alcune case, ed in
particolare al palazzo numero 5,
mettendo in evidenza la struttura
della roccia poi trovata». Chi era
presente all’assemblea tenutasi in
piazza del mercato a Rosignano
Solvay ricorderà le promesse fatte
dal sindaco, tra cui anche la famosa
fideiussione da richiedere alle
Ferrovie per eventuali danni. «Di
tutto quanto promesso - dicono -
abbiamo avuto solo la testimoniale
di stato. «Nessuno viene a
controllare a che ora iniziano e
quando terminano i lavori di scavo;
il rumore, oltre ad ogni limite di
soglia sopportabile. Nessuno accorre
se chiamiamo Vigili, Carabineri o
Asl. C’è modo e modo di fare le
cose». A.Bernardeschi |
|
28/09/06
- Disagi al limite
della sopportazione per le famiglie
di via Moro e via Forlì.
Le nostre giornate fra polvere e rumore.
Il frastuono dei mezzi meccanici che stanno
costruendo l’opera per le Ferrovie è
assordante, la puzza del gasolio. |
“Noi siamo quelli del Ppr; ossia quelli
costretti a vivere nella Polvere, nel puzzo
e nel rumore”. Così, con una sigla, ci
accolgono le famiglie di via Aldo Moro e di
via Forlì che vivono da settimane tutti i
disagi del cantiere delle Ferrovie, con gli
operai che stanno costruendo il sottopasso a
ritmi serrati. Il rumore dei mezzi meccanici
è, in effetti, assordante; tanto forte che,
per essere uditi da coloro che sono distanti
pochi centimetri, bisogna urlare a
squarciagola. Il puzzo del gasolio che
alimenta le pale meccaniche, le betoniere,
l’enorme mezzo che sfonda il terreno
argilloso, chiude la gola. Il resto lo fa la
polvere. L’esasperazione dei residenti è
alle stelle. Parlano le donne. Sono
accompagnate dai mariti, dai padri e dai
figli o nipoti piccolissimi. “Non è
possibile andare avanti così - gridano per
essere udite - i lavori iniziano alle sette
del mattino, talvolta anche un po’ prima”.
“E terminano, quando va bene, alle 19.
Lavorano anche il sabato; sei giorni su
sette con questo frastuono che non ci fa
vivere, che mette a dura prova il nostro
sistema nervoso”. E, poi, può accadere che
i lavori continuino sino a tarda sera “come
un giovedì di due settimane fa quando -
racconta Nadia Bolognesi - alcuni residenti,
esasperati, si sono affacciati alla finestra
di casa per urlare contro gli operai,
chiedendo loro di farla finita. Ho chiamato
i Vigili urbani affinché intervenissero -
continua la donna - e mi sono sentita
rispondere che la ditta aveva tutti i
permessi e che non potevano farci nulla.
Altre mattine veniamo svegliati alle 6,30.
Ma non esiste - chiede - un regolamento
della Medicina del lavoro che prevede, per i
cantieri, alcuni periodi di pausa ed un
orario ben preciso così da non disturbare i
residenti che vivono nella zona? Chiediamo
che questo regolamento venga applicato. Io
soffro di varie allergie, non respiro e sto
male al punto che debbo curarmi con
cortisone. Non è giusto” Lo sfogo si dirige
anche verso il Comune. “Il sindaco durante
una assemblea pubblica ci disse che i lavori
non ci avrebbero sconvolto la vita.
Proponiamo al primo cittadino o agli
assessori di trasferirsi, magari per un
giorno, qui, in via Aldo Moro”. Urlano i
residenti che vivono un rapporto stretto con
gli operai del cantiere: “loro cercano di
fare presto, questo lo capiamo, ma vivere
così è impossibile”. Urlano perché si
sentono lasciati soli: “Qui, non si vede mai
nessuno a controllare, mai nessuno che ci
venga a chiedere dei nostri problemi. Siamo
soli”. E chiedono. Chiedono pannelli
antirumore da installare attorno al cantiere
“così che il frastuono venga attutito quanto
possibile - dice Cinzia Centi - barriere che
possono fermare anche il polverone alzato
dai mezzi meccanici”. Qualcuno arriva a
chiedere un appartamento dove potersi
trasferire in attesa che i lavori abbiano
fine: “dobbiamo sopportare ancora per alcuni
anni ed allora che il comune ci trovi due
stanze dove poterci trasferire. Poi
torneremo a casa nostra a lavori ultimati”.
Chiedono controlli da parte dell’Asl sul
rumore, sulle polveri che sono costretti a
respirare. Intanto mucchi d’argilla vengono
accatastati in quella che, una volta, era
una pineta cuscinetto tra le abitazioni e la
fabbrica Solvay. Una zona tranquilla, dove
poter passeggiare; la chiamavano la “città
giardino”, proprio per la sua caratteristica
urbana: villette circondate dal verde e dai
giardini. La consigliera di Forza Italia
Maria Grazia Angeli è sul posto: “faremo
venire un nostro tecnico - commenta - perché
credo che vi siano regole ben precise per i
grandi cantieri come questo. Cantieri che
debbono tutelare anche i residenti”. Poi il
buio. “La notte non c’è un filo di luce, i
lampioni tra via Aldo Moro e per un tratto
di via Forlì’ sono tutti spenti. Avevano
promesso luci in sostituzione ma siamo al
buio da mesi con il rischio di farci anche
del male”. C’è chi si è rivolto ad avvocati
di fiducia, per i danni esistenziali.
Intanto i residenti di via Aldo Moro e via
Forlì chiedono: “Che fine hanno fatto le
perizie effettuate mesi fa in alcune
abitazioni e che dovevano essere firmate dai
residenti? Non ne sappiamo più niente. Noi
ogni volta che il mezzo meccanico è in
azione per scavare il terreno, balliamo.
Ballano i nostri pavimenti. Adesso siamo
intenzionati a chiedere in sopralluogo dei
Vigili del Fuoco per controllare la solidità
delle nostre case”. A.Bernardeschi
|
|
13/6/2006
-
Alcuni residenti di via Forlì: «Vogliamo un
perito di parte».
Sottopasso, l’incognita sopralluoghi.
L’assessore Arzilli: «I cittadini sapevano
di poter rappresentare tecnici di fiducia»
|
I
sopralluoghi finora effettuati nelle case di
via Forlì interessate dai lavori di scavo
del sottopasso ferroviario non convincono
appieno tutti i residenti della zona molti
dei quali si attendevano una perizia giurata
anziché un verbale sullo stato testimoniale
che fotografa la situazione attuale delle
abitazioni. Nei giorni scorsi
l’amministrazione comunale aveva inviato una
lettera a tutti i residenti della zona
avvisando loro dei sopralluoghi che
sarebbero stati effettuati all’interno delle
abitazioni. Sopralluoghi che sono iniziati,
come da programma, mercoledì mattina. La
commissione che avrà il compito di stilare
il verbale che verrà sottoposto alla firma
dei proprietari, è composta da quattro
tecnici in rappresentanza del comune, delle
Ferrovie e della ditta vincitrice
dell’appalto. Il sopralluogo si traduce in
una vista all’interno della casa corredata
di testimonianza fotografica. Nessun
problema, secondo il parere di alcuni
residenti, quando la situazione delle
abitazioni è praticamente normale; qualche
dubbio arriva invece quando sui muri sono
già presenti alcune crepe. A quel punto,
secondo alcuni residenti in via Forlì,
occorrerebbero perizie più approfondite come
ad esempio la misurazione della lunghezza e
della profondità di tali crepe nonché la
loro natura. Da qui i dubbi sull’apporre o
meno la firma in calce ai verbali che
debbono essere condivisi tra
amministrazione, ferrovie ditta appaltatrice
e proprietari e l’idea, ancora però tutta da
concretizzare, di nominare un tecnico di
parte che consigli il da farsi, come
qualcuno ha già fatto a titolo puramente
personale. L’assessore alla qualità urbana
Luca Arzilli chiarisce: «Nella lettera che
abbiamo inviato ai cittadini - spiega -
avevamo scritto che qualora i proprietari
avessero voluto farsi rappresentare da un
tecnico di fiducia questo avrebbe potuto
partecipare tranquillamente al sopralluogo
verificando così lo stato dei fatti. Nessuno
aveva parlato di perizia giurata. Lo stato
testimoniale descrive, anche attraverso
fotografie, lo stato attuale delle
abitazioni proprio per verificare la
presenza o meno di crepe sui muri nonché la
staticità delle abitazioni. Tutto ciò
perché, se durante le procedure di scavo e
di realizzazione del sottopasso i
proprietari vedessero eventuali modifiche
all’interno delle case, potrebbero avvalersi
dello stato testimoniale e dimostrare
l’assenza di crepe prima dell’inizio dei
lavori». Arzilli puntualizza che la presenza
dei tecnici da parte dell’amministrazione
«non era obbligatoria, ma il Comune, in
questo modo, ha voluto offrire ulteriori
precauzioni a garanzia dei cittadini. Al
momento mancano solo tre rilievi da
effettuare ed i sopralluoghi termineranno
questa mattina». A. Bernardeschi
|
|
20/04/06
- I
proprietari non hanno nominato il loro
perito: «Non ne sapevamo niente»
Sottopasso, rinviati i controlli nelle case. |
Sottopasso di via Forlì, primo contatto
diretto ieri mattina fra i residenti che
temono per l’integrità degli edifici in cui
abitano e le Ferrovie che hanno avviato la
realizzazione dell’opera. In sostanza un
nulla di fatto a causa di una sorta di
malinteso. Che non ha permesso l’avvio di
una perizia sull’attuale stato degli
appartamenti. Ieri mattina un gruppo misto
di tecnici del Comune e delle Ferrovie ha
infatti avviato le visite negli alloggi
vicini alla ferrovia; i periti hanno
iniziato il loro lavoro negli appartamenti
di via Aldo Moro al civico 25. Prima di
iniziare hanno però fatto presente ai
proprietari che per la validità del
sopralluogo era necessaria la presenza di un
tecnico di parte, in rappresentanza dei
residenti stessi. Una richiesta che ha colto
di sorpresa i residenti, che non erano stati
avvisati della necessità di nominare un
perito di parte. Così i tecnici si sono
limitati ad ispezionare sommariamente gli
appartamenti, a prendere qualche appunto e a
scattare qualche foto, una visita informale
in attesa di poter certificare ufficialmente
le condizioni delle case. E i proprietari
delle case, quelli presenti perché alcuni
non si erano trovati d’accordo sul giorno e
sull’orario della visita e quindi erano
assenti, hanno preso atto della situazione,
e hanno rinviato ogni decisione ad un
incontro che si dovrebbe svolgere nei
prossimi giorni. I sopralluoghi, che
sarebbero dovuti proseguire per tre giorni,
saranno quindi rinviati. L’iniziativa nasce
da un impegno che le Ferrovie e
l’amministrazione si assunsero durante
l’assemblea pubblica indetta tramite il Cdf
di Rosignano in piazza del mercato. I
residenti di via Forlì e dei palazzoni
Solvay si dissero preoccupati per gli
eventuali problemi alle case derivati dagli
scassi nel terreno antistante, ma anche dal
prosciugamento della falda acquifera
sottostante. L’obiettivo è di esaminare casa
per casa assieme ai proprietari ed
all’ingegnere comunale responsabile del
servizio manutentivo, le abitazioni e gli
eventuali problemi strutturali, per andare a
sottoscrivere verbali congiunti tra
Ferrovie, comune e proprietario, il tutto a
garanzia dei residenti; un documento che
farà fede qualora si creassero problemi
durante le operazioni di scavo del tunnel
sotterraneo. Se i lavori provocheranno crepe
o altri problemi alle case, sarà per i
proprietari più facile dimostrarlo facendo
riferimento allo stato testimoniale. L.
Donzella |
|
15/04/06
-
Lavori al sottopasso: verifiche di
eventuali danni.
Via ai sopralluoghi nelle case |
Inizieranno
la prossima settimana i sopralluoghi
alle abitazioni di via Forlì
interessate ai lavori di scavo per la
realizzazione del sottopasso
ferroviario. Le “visite” nelle case
inizieranno martedì prossimo, 18
aprile e termineranno, salvo
imprevisti, sino a giovedì 20. Questo
è quanto previsto dal calendario
stilato durante un incontro tra
Ferrovie e amministrazione comunale;
amministrazione che ha provveduto ad
avvisare i residenti del giorno e
dell’ora previsti per il sopralluogo
«che verrà attuato - ha detto
l’assessore ai lavori pubblici Luca
Arzilli - casa per casa». L’obiettivo
«è quello - continua l’assessore - di
esaminare, assieme ai proprietari ed
all’ingegnere comunale responsabile
del servizio manutentivo, le
abitazioni e gli eventuali problemi
strutturali quali, ad esempio, crepe
ai muri. Verrà quindi sottoscritto un
verbale congiunto tra ferrovie, comune
e proprietario». Uno stato
testimoniale che prende atto della
situazione attuale delle case a
garanzia dei residenti; un documento
che farà fede qualora si creassero
problemi durante le operazioni di
scavo del tunnel sotterraneo. Insomma,
qualora i lavori provocassero crepe o
altri problemi alle case, sarà per i
proprietari più facile dimostrarlo
facendo riferimento proprio allo stato
testimoniale. Un impegno che le
Ferrovie e l’amministrazione si
assunsero durante l’assemblea pubblica
indetta tramite il Cdf di Rosignano,
che si tenne in piazza del mercato;
assemblea durante la quale i residenti
di via Forlì e dei palazzoni Solvay si
dissero preoccupati per gli eventuali
problemi alle case derivati dagli
scassi nel terreno antistante, ma
anche dal prosciugamento della falda
acquifera sottostante. «I sopralluoghi
inizieranno da via Forlì - ha detto
Arzilli - perché le operazioni di
scavo inizieranno proprio da quella
zona. A settembre invece, le Ferrovie
ed i tecnici del comune si sposteranno
sulle abitazioni dei palazzoni Solvay
(via Carducci, via Agostini...). Anche
in questo caso verrà stilato lo stato
testimoniale». Intanto proseguono i
lavori lato monte della ferrovia:
«tutto procede - ha concluso
l’assessore - come da calendario».
|
|
25/03/06
-
Arzilli ai residenti: «Impossibile
spostarlo più a sud»
Tunnel, polemica su via Forlì.
Problemi con l’area Solvay. Ma
l’assessore ammette i disagi.
|
Sta creando non pochi disagi la
viabilità provvisoria stabilita in
conseguenza dei lavori per il
sottopasso ferroviario tra via Forlì e
i Palazzoni. In certe ore si registra
un traffico intenso lungo via dei
Cavalleggeri e via Veneto e le due
nuove rotatorie stanno creando qualche
grattacapo anche agli autisti dei bus
di linea, costretti a prendere bene le
misure per attraversare le rotatorie.
In questi giorni i residenti della
zona Palazzoni hanno poi sollevato il
problema della localizzazione del
sottopasso, lanciando critiche
all’amministrazione comunale, anche
per il taglio dei vecchi pini. «La
prima puntualizzazione - afferma
l’assessore Arzilli - è relativa alla
localizzazione dell’opera che, vorrei
ricordare, è stata stabilita
congiuntamente tra RFI (Rete
Ferroviaria Italiana) e Comune e
ufficializzata nella convenzione
sottoscritta il 30 aprile 2001, quando
ancora non ero assessore ai Lavori
Pubblici». Arzilli riconosce che
«forse a quel tempo sarebbe stato
utile che la cittadinanza avesse avuto
la possibilità e la volontà di
esprimersi. Premesso ciò, c’è da
sottolineare che comunque la
localizzazione del sottopasso
all’altezza di via Forlì è stata
valutata come l’unica possibile. La
collocazione “in fondo ai Palazzoni”,
indicata dai cittadini nella lettera,
non tiene conto del fatto che in
quella zona il sottopasso sarebbe
finito esattamente in mezzo allo
stabilimento Solvay. Da scartare anche
l’utilizzo di via Piave, poiché un
sottopasso in quell’area avrebbe
trasferito il traffico immediatamente
davanti al cancello dello stabilimento
Solvay e all’entrata del distretto
socio-sanitario. E, in entrambi i
casi, si sarebbero esclusivamente
spostati i lamentati problemi da un
gruppo di palazzoni ad un altro». Il
secondo aspetto trattato è
sull’affermazione, dello stesso
Arzilli, “si tratta di prenderci
l’abitudine”, che ha scatenato
polemiche. «Questa mia considerazione
- dice l’assessore - infatti
riguardava la viabilità provvisoria,
che, come noto, nei primi giorni di
applicazione ha creato un’inevitabile
difficoltà di comprensione e di
adattamento, risoltasi poi nel giro di
breve tempo. Non sottovaluto affatto
il problema e ritengo che certo non si
possa fare l’abitudine ai disagi che
comunque i lavori del sottopasso
provocheranno. Colgo infine ben
volentieri l’occasione per ribadire
ancora una volta la mia disponibilità
a proseguire con le azioni di
informazione, per mostrare l’effettiva
entità delle opere e dei lavori a
regime, di incontro e di verifica
puntuale dei problemi che
l’amministrazione comunale potrà
contribuire a risolvere». |
|
6/03/06
Sottopasso, controlli serrati sui
lavori. Li chiedono i residenti.
Forza Italia: «Serve una relazione
ogni tre mesi».
Primi cambiamenti nella viabilità con
la nuova rotatoria fra via Gigli e via
Vittorio Veneto |
Continua
a far discutere la realizzazione del
sottopasso di via Forlì; i lavori veri
e propri non sono ancora cominciati,
eppure c’è molta preoccupazione fra
gli abitanti per quello che sarà
l’impatto di un’opera forse
indifferibile, ma comunque destinata a
modificare profondamente l’assetto
delle aree interessate. Senza contare
le preoccupazioni per le eventuali
conseguenze dirette dei lavori sulle
case più vicine. Così, anche se i i
tecnici di Ferrovie assicurano che
l’impatto sarà minimo, il sindaco
chiede garanzie e parla di «legittima
preoccupazione dei cittadini per la
sicurezza e gli eventuali danni», e i
residenti continuano a manifestare
inquietitudine e a inviare lettere al
giornale. Così come i commercianti,
che nei mesi dei lavori rischiano di
veder crollare le vendite. Tanta la
carne al fuoco, dunque. Sul piano
politico, oltre ai comitati pronti al’occorrenza
a cavalcare la tigre, il Comune - che
nella realizzazione dell’opera ha un
ruolo assai marginale - si trova a
fare da cuscinetto, con la speranza
che la situazione non peggiori con i
lavori. e in consiglio comunale
arrivano mozioni e interpellanze. Maria
Grazia Angeli, capogruppo di Forza
Italia, parla di convenzione-capestro
fra l’amministrazione e Trenitalia,
rammenta, criticando il piano per la
nuova viabilità, che un progetto
realizzato da professionisti,
alternativo alla viabilità consentita
dall’attuale progetto, allo scopo di
snellire il traffico nella zona, era
stato presentato nel 2003, era stato
bocciato, e ricorda al sindaco le
garanzie fornite ai cittadini
interessati, per scongiurare ogni
rischio per l’esecuzione dell’opera.
Sulla base di questi temi, Forza
Italia ha presentato una mozione dove
chiede che il consiglio comunale
impegni la commissione istituzionale
di controllo, di recente istituzione,
a verificare e controllare l’iter dei
lavori del sottopasso di Via Forlì e a
relazionare ogni tre mesi al consiglio
comunale stesso. La recente assemblea
alla quale hanno partecipato oltre ai
residenti, il sindaco e i
rappresentanti di Trenitalia, non è
riuscita a dissipare i dubbi né a far
sentire i cittadini sufficientemente
garantiti. Le Ferrovie hanno
confermato che saranno eseguite
perizie insieme ai proprietari sullo
stato di fatto delle case, e se ci
dovessero essere successive modifiche
questi saranno risarciti, mentre
l’amministrazione comunale ha preso l’imegno
ad attivarsi sia per limitare le
difficoltà in fase di realizzazione,
che per il riconoscimento di eventuali
danni, con tanto di possibile
eventuale richiesta di fidejussione a
garanzia dei proprietari. Intanto sul
fronte viabilità i primi cambiamenti
si sono visti con la nuova rotatoria
tra via Vittorio Veneto e via Gigli,
che servirà per le vetture che,
anziché transitare lungo l’Aurelia
saranno dirottate sulla zona a mare di
Rosignano Solvay. |
|
16/02/06
-
Ultime novità sul tunnel.
Ecco i pass per i residenti |
I timori uniti ai disagi dei cittadini
residenti nella zona a mare dei
palazzoni Solvay e di via Forlì si
sono concretizzati in queste settimane
con l’apertura dei cantieri. In
particolare, per i residenti di via
Forlì, i lavori sono iniziati. La
Polizia municipale, in accordo con
l’amministrazione comunale, sta
provvedendo al rilascio di speciali
pass che permetteranno ai soli
residenti di posteggiare le vetture
all’interno del marciapiede sterrato
davanti alle abitazioni. I tempi per
la realizzazione dell’opera saranno
piuttosto lunghi e nessuno sembra
sbilanciarsi sulla data di fine
lavori; presumibilmente, si dice,
entro il 2008. Il tunnel. Il
sottopasso, ormai da tutti
ribattezzato “tunnel”, sarà lungo 95
metri, largo 12 e potrà essere
percorribile da tutti i mezzi, anche
da autotreni, per sopperire ad una
eventuale ma non ancora decisa futura
chiusura del cavalcaferrovia al
traffico pesante. La viabilità. Una
volta realizzato il sottopasso, sarà
necessario il senso unico di una parte
della via Aurelia; senso unico nella
direttrice sud-nord: «le autovetture
che arriveranno da Livorno - ha
spiegato l’assessore Luca Arzilli -
dovranno svoltare all’altezza di via
Oberdan Chiesa, strada al termine
della quale verrà realizzata una
rotatoria che immetterà in via Veneto;
quindi gli automobilisti dovranno
girare su via Garibaldi per tornare
sull’Aurelia». Le auto che invece
proverranno da via Forlì, si dovranno
immettere nel sottopasso (l’imbocco
sarà praticamente a metà della stessa
via) ed una volta usciti (lo sbocco
del tunnel sarà sull’Aurelia nel
tratto compreso tra via Oberdan Chiesa
e via Gigli) transitare per via Veneto
in direzione Cecina oppure imboccare
direttamente l’Aurelia in direzione
Livorno. Coloro che invece vorranno
immettersi in via Forlì provenendo da
Cecina, potranno farlo imboccando,
dall’Aurelia, direttamente il
sottopasso. Durante i lavori.
Durante la fase di cantiere l’Aurelia
sarà chiusa tra via Oberdan Chiesa e
via Gigli; gli automobilisti
provenienti da Cecina dovranno
svoltare su via Gigli e risalire da
via Oberdan Chiesa (se vogliono
raggiungere il centro di Rosignano),
oppure arrivare fino a via Champigny e
da lì prendere i regolari sensi di
marcia. Coloro che andranno verso
Cecina dovranno percorrere il tratto
nel senso inverso. I lavori in atto.
Attualmente la ditta sta intervenendo
su via Oberdan Chiesa dove è stato
demolito una parte di marciapiede per
permettere l’allargamento della
carreggiata stradale che sarà percorsa
nei due sensi di marcia. Una volta
terminati i lavori del tunnel, qui
verrà realizzato un piccolo
parcheggio. I primi scavi su via Forlì
hanno già prodotto, come hanno
segnalato i residenti, alcuni disagi
come l’interruzione dell’elettricità.
I pass. «Da quando sono iniziati i
lavori - ha spiegato Stefano
Carmignani comandante dei Vigili
Urbani - abbiamo effettuati
sopralluoghi giornalieri in via Forlì.
Dal 13 febbraio abbiamo emanato
un’ordinanza affinché solo ai
residenti sia consentita la sosta
delle vetture lungo il vialetto
davanti alle abitazioni; sono già
iniziate le verifiche all’ufficio
anagrafe per rilasciare gli appositi
pass ai residenti. Inoltre abbiamo
chiesto alla ditta di potenziare la
segnaletica». Piste ciclabili. Il
progetto prevede anche piste ciclabili
e rampe ciclo pedonabili. Una di
queste è prevista al distretto socio
sanitario di via Aldo Moro (le
autovetture dovranno invece transitare
da via Piave); piste ciclabili raso
terra correranno invece parallele alla
via Aurelia. Gli alberi. Per
realizzare l’opera dovrà essere
ampliata la carreggiata stradale della
via Aurelia (verso via Agostini) e di
via Forlì. Per questo saranno
abbattuti i pini in entrambi i lati di
via Forlì, alcuni di quelli in via
Aldo Moro (operazione già in atto),
quelli che corrono lungo la via
Aurelia, nonché i cipressi lungo via
Agostini. A. Bernardeschi
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16/02/06
- Tre
anni di timori, richieste e proteste |
Intorno al sottopasso di via Forlì
non si è sollevato uno tsunami
improvviso, ma una lente marea di
polemiche, cresciuta settimana dopo
settimana, da tre anni a questa parte.
Nel giugno 2003 con le Ferrovie dello
Stato ancora in fase di progettazione
preliminare ci si rende conto che col
sottopasso la viabilità nella zona
cambierà completamente, con una prima
certezza: l’Aurelia diventerà a senso
unico. Si inizia a parlare anche di
problemi per gli scavi per la presenza
di una falda acquifera. La previsione
è che i lavori inizino entro la fine
del 2004, ma si sa, siamo in Italia.
Nel luglio 2003 emergono i primi dubbi
fra i residenti della zona, in
particolare in via Agostini, che pur
non essendo contrari all’opera,
chiedono di non essere danneggiati.
A
fine novembre 2003 la protesta cresce
e si estende a tutto il rione del Lillatro. I cittadini si organizzano
per costituire un comitato. Si teme un
aggravio per l’inquinamento
atmosferico ed acustico. ¦
In
settembre 2005 Città Nuova chiede al
sindaco di illustrare il progetto e le
sue ripercussioni sulla città, visto
che l’amministrazione ha annunciato
che in ottobre inizieranno i lavori.
A
fine novembre 2005 viene presentata
l’opera, un intervento da 6,5 milioni,
e si annuncia l’apertura dei cantieri
entro Natale e la chiusura a
intervalli dell’Aurelia per 2 anni. Il
tutto sarà realizzato da Rfi (Rete
ferroviaria italiana). A carico del
Comune 500mila euro per la
realizzazione di due rotatorie (sull’Aurelia
e in fondo a via Chiesa).
Pochi giorni
dopo, nel dicembre 2005 esplode la
protesta dei negozianti, un attacco
frontale al Comune, strigliato per non
averli informati del progetto e dei
disagi.
E a fine 2005 si parla di
rischi di subsidenza per quando sarà
prosciugata la grande falda (una sorta
di fiume sotterraneo), che passa al di
sotto della zona dei palazzoni Solvay.
Il timore è che ne conseguano danni
seri alle abitazioni. Il consiglio di
frazione suggerisce ai cittadini di
rivolgersi al difensore civico.
A metà gennaio 2006 apre il cantiere per la
costruzione del sottopasso. Nei primi
due mesi viene bonificata la zona
interessata dai lavori per la
possibile presenza di mine della
seconda guerra.
A inizio febbraio 2006
alcuni residenti di via Moro e via
Forlì si rivolgono all’avvocato per
chiedere i danni per i problemi
derivanti dai lavori, ma anche perché
gli alloggi si deprezzeranno.
Il 14
febbraio 2006 in assemblea il
direttore dei lavori getta acqua sul
fuoco il sindaco garantisce una
perizia sulle case vicine al
sottopasso, ma non si placano le
critiche, con tanto di conferma di
richiesta risarcimento danni che il
cantiere dovesse causare. (lu. don.)
|
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16/02/06
-
Sottopasso, così tuteleremo i
cittadini.
Il sindaco pensa a una fidejussione
per eventuali risarcimenti danni. «Sgravi fiscali per i commercianti? Non so se è possibile, ma faremo di
tutto per limitare i problemi»
|
Non sarà una passeggiata, ma neanche
la catastrofe epocale che qualcuno sta
prefigurando. Parola del sindaco,
Alessandro Nenci. Il sottopasso di via
Forlì avrà un forte impatto
sull’assetto delle aree interessate,
l’addio al vecchio passaggio a livello
che per decenni ha collegato l’est e
l’ovest della città, tagliata in due
dalla ferrovia come da un fiume,
ridisegnerà riferimenti e abitudini.
Di fronte a queste certezze, c’è un
punto interrogativo grosso così
sull’impatto diretto dei lavori sulle
case della zona. Che, assicurano i
tecnici di ferrovie, sarà minimo. Ma
vaglielo a dire a chi da quelle parti
ci vive: l’unica risposta valida è «La
tua casa non sarà danneggiata in alcun
modo», perché mica è uguale dire «Se
ci saranno danni, sarete risarciti», e
magari, nella migliore delle ipotesi,
in tempi lunghi. Poi ci sono i
commercianti, che perlomeno nei lunghi
mesi dei lavori rischiano un taglio
ulteriore alle vendite, un pugno nello
stomaco in tempi di crisi come questi.
E poi l’inquinamento, il traffico, la
viabilità che cambia, i disagi
quotidiani. insomma, di carne al fuoco
ce n’è parecchia, anche se è difficile
mettere in discussione un’opera
certamente indispensabile. Logico che
il sindaco parli di «legittima
preoccupazione dei cittadini in merito
alla sicurezza e a danni eventuali» e
altrettanto logico che
l’amministrazione, come ha confermato
nell’assemblea di martedì, si trovi a
far da cuscinetto fra i residenti e
chi fa i lavori, posto che la sua
parte nel progetto si limita alla
realizzazione di due rotatorie.
Sindaco, che impressioni ha tratto
dall’assemblea di ieri? Gli
interventi che si sono succeduti
avevano il senso di chiedere garanzie
che non si determineranno danni agli
immobili. Le Ferrovie hanno risposto
garantendo che di problemi non ce ne
saranno, che saranno eseguite perizie
insieme ai proprietari sullo stato di
fatto delle case, e se ci dovessero
essere successive modifiche saranno
risarciti, che il progetto sarà
seguito passo dopo passo, che esistono
numerosi precedenti
tranquillizzanti... E lei si sente
tranquillizzato? Io capisco le
preoccupazione dei residenti, e
confido in un buon lavoro da parte di
Ferrovie; noi come amministrazione ci
prendiamo l’impegno di sorvegliare
anche in fase di realizzazione, che ci
sia il rispetto della sicurezza dei
cittadini. Ci attiveremo per limitare
le difficoltà in fase di
realizzazione, poi per il
riconoscimento di eventuali danni;
insomma, una sorta di asicurazione.
Secondo lei era proprio necessario
realizzare il sottopasso in quel
punto? La necessità di collegare la
zona est con la ovest è fuori di
dubbio, credo che questa sia risultata
la soluzione più opportuna, anche per
la viabilità e lo sviluppo del
territorio. Ma io sono arrivato a fare
il sindaco quando il percorso era già
avviato, la scelta è stata reputata la
più adatta da altri. In cosa si potrà
concretizzare il vostro impegno se le
cose non dovessero andare benissimo?
Ad oggi posso dire che di una cosa
sono certo: vogliamo tutelare i
cittadini, e chiederemo a Ferrovie di
fare il massimo; mi riservo di
verificare la possibilità di
un’eventuale richiesta di fidejussione
a garanzia dei proprietari di case.
Che potrebbero anche deprezzarsi...
In assemblea sono stati usati toni
anche un po’ eccessivi, si è detto che
la vita dei cittadini sarà stravolta;
il cantiere potrà creare disagi, ma
non esageriamo, e anche sul
deprezzamento, ammesso che sia
possibile, è tutto da verificare. Ma
se lei abitasse nella zona, sarebbe
altrettanto tranquillo? Io sono
abbastanza fiducioso nel lavoro dei
tecnici, le valutazioni sull’opera
sono positive, è tutto in regola e ci
sono precedenti tranquillizzanti,
credo che ci siano buone garanzie per
il rispetto di sicurezza e qualità. I
commercianti del posto temono di veder
crollare le vendite, altrove in
situazioni analoghe hanno ottenuto
sgravi (ad esempio sulla Tarsu) e
facilitazioni temporanee. Pensa di
poter fare qualcosa? Valuteremo se ci
sono gli strumenti per penalizzarli il
meno possibile, e cercheremo di creare
loro meno disagi possibile. Non so se
c’è la possibilità, e nel caso l’opportnità
di intervenire con sgravi ad esempio
fiscali. Valuteremo in corso d’opera.
L. Donzella |
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14/02/06
-
Assemblea pubblica sul sottopasso |
Il
Comune di Rosignano ha aderito alla
richiesta del Consiglio di frazione di
Rosignano Solvay, convocando per oggi
pomeriggio alle 16,30, nei locali del
centro civico in piazza del Mercato,
un’assemblea pubblica sui lavori al
sottopasso ferroviario di via Forlì.
Le ragioni che hanno spinto il Cdf di
Rosignano Solvay a chiedere questo
incontro pubblico all’amministrazione
comunale, in presenza di un cantiere
aperto da alcuni giorni, sono da
ricercare, si legge in una nota del
Cdf, «in una riscontrata carenza di
informazioni dettagliate sull’iter dei
lavori, che si protrarranno per un
lungo periodo (si parla di tre anni)
durante il quale i disagi per la
cittadinanza raggiungeranno punte
elevate». A questo, continua il Cdf,
«deve aggiungersi la scarsa
soddisfazione di quella parte di
cittadini più direttamente interessati
per la vicinanza delle proprie
abitazioni alla zona dell’intervento,
i quali più volte hanno espresso i
propri timori sull’impatto dei lavori
dal punto di vista geologico, che
potrebbe a loro parere compromettere
in qualche modo la stabilità delle
costruzioni. Timori che, nonostante le
ripetute interrogazioni rivolte
all’amministrazione comunale, nessuno
finora è stato in grado di rimuovere».
Il Comune ha aderito alla richiesta
di proseguire la campagna di
informazione rivolta alla
cittadinanza. All’incontro, che fa
seguito ai numerosi organizzati già a
partire dalla scorsa legislatura -
sottolinea una nota di palazzo civico
- saranno presenti il sindaco di
Rosignano Alessandro Nenci,
l’assessore ai Lavori pubblici e
vicesindaco Luca Arzilli e il
direttore dei lavori di Rfi (Rete
Ferroviaria italiana) ingegner Luciano
Cheli. Cdf e Comune auspicano una
nutrita partecipazione dei cittadini.
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15/01/06
-
Sottopasso, via ai lavori.
Da domani cambia la viabilità in via
Moro e via Solvay |
Il giorno x è arrivato: domani parte
il cantiere per la costruzione del
sottopasso ferroviario in via Forlì,
opera per cui Rfi spenderà 6 milioni
di euro. Il primo effetto sarà un
cambio alla viabilità, tra via Moro e
via Solvay. Saranno estesi i divieti
di sosta anche nelle vie vicine. Nei
primi due mesi sarà effettuata la
bonifica della zona interessata dai
lavori: nel terreno potrebbero
trovarsi mine della seconda guerra.
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4/12/05
-
Sottopasso, paura che la terra tremi.
Il Consiglio di frazione ai cittadini:
«Rivolgetevi al difensore civico». Il rischio subsidenza è previsto per
quando sarà prosciugata la falda che
scorre nel terreno da scavare.
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Disagi
durante la realizzazione del
sottopasso tra la via Aurelia e via
Forlì il cui cantiere si protrarrà
almeno per due anni. Viabilità
modificata con le autovetture
dirottate sulla zona di via Carducci e
via Veneto (ma il traffico veicolare
aumenterà anche in via Forlì collegata
direttamente con le Morelline e
variante Aurelia); aumento di rumore e
smog per i residenti. Ma, a
preoccupare i cittadini di via
Agostini e, più in generale, del rione
sotto stazione, rimane soprattutto il
rischio della subsidenza dei terreni.
Da qui il consiglio del Cdf di
Rosignano di rivolgersi al difensore
civico. Le subsidenze, a sentire i
residenti, potrebbero avvenire al
momento in cui le Ferrovie, per
realizzare il tunnel, asciugheranno la
grande falda (si parla di una sorta di
fiume sotterraneo) che passa al di
sotto della zona dei palazzoni Solvay.
Il timore è che il possibile
avvallamento del terreno possa
provocare danni seri alle abitazioni.
Tutti argomenti dibattuti più volte
in sede di Consiglio di frazione alla
presenza anche degli assessori
comunali «ed è per questo - dice
Fabrizio Tani presidente del Cdf di
Rosignano Solvay - che abbiamo
invitato i residenti della zona
interessata al sottopasso a rivolgersi
al difensore civico così da ricevere
consigli in merito a una perizia da
effettuare alle abitazioni; un modo
per garantirsi circa gli eventuali
danni provocati dai lavori di scavo».
Perché, come ha chiarito anche
l’assessore Luca Arzilli, «il Comune
non può garantire nulla ai cittadini;
quest’opera di cui si è parlato per
anni anche quando a Rosignano Solvay
c’era la Consulta, è effettuata da
privati ed è autorizzata dal
ministero. Il Comune - precisa
l’assessore - non ha dovuto rilasciare
nessuna concessione edilizia se non
per i servizi (fognatura) e viabilità.
Il progetto del sottopasso è delle
Ferrovie e come tutte le grandi opere
è autorizzata dallo Stato. I cittadini
possono rivolgersi al difensore civico
per ricevere consigli su eventuali
danni». Ciò non toglie che le
preoccupazioni dei residenti, che al
momento non hanno costituito un
comitato ufficiale, sia tangibile. In
effetti nella zona degli scavi «è
presente una grande falda ma tutta
Rosignano - spiega Arzilli - è
sull’acqua». Da qui due i timori; il
primo è quello relativo
all’essiccazione dei pozzi che ai
palazzoni Solvay vengono utilizzati
per irrigare orti e giardini. Il
secondo timore, più consistente, è che
quelle case, senza fondamenta,
costruite sopra lo scoglio, possano
subire danni a causa di subsidenze una
volta che viene seccata la falda o che
l’opera cambi il corso dell’acqua.
«Tutte preoccupazioni - dice Arzilli
- che noi abbiamo fatto presenti ai
progettisti e geologi delle Ferrovie.
Dagli studi effettuati sembra non vi
siano problemi di sorta perché la
falda andrebbe a ricostituirsi prima
delle case. Bisogna pensare che per il
sottopasso ferroviario di via del
Fante sono attive ventiquattr’ore su
ventiquattro due pompe che succhiano
acqua di falda. Anche lì c’è il
passaggio della falda». Infine un
altro problema che riguarda
direttamente il pompaggio: «In pratica
- spiega Tani - la struttura interna
del tunnel rimarrà circondata di
acqua; i cittadini vorrebbero sapere
dai progettisti quale sistema di
pompaggio verrà adottato». Intanto
alcuni consiglieri comunali, anche
delle forze di minoranza, hanno
richiesto chiarimenti circa il
progetto; per questo del sottopasso
ferroviario si parlerà martedì 6
dicembre nella commissione “qualità
del territorio”. «Ci auguriamo - dice
tra gli altri il consigliere di Fi
Maria Grazia Angeli - di poter vedere
il progetto definitivo ma anche lo
studio geologico». |
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1/12/05
-
Case
a rischio per
gli scavi.
Insorgono i residenti |
Una
decina di frontisti (residenti in via
Agostini) insieme al Cdf hanno avuto
nei giorni scorsi un incontro con il
vice sindaco Luca Arzilli e a lui
hanno chiesto un documento di garanzia
rispetto alla staticità delle
abitazioni. «Siamo preoccupati -
dicono - perché proprio nella zona
passa un fiume sotterraneo e durante i
lavori le falde freatiche dovranno
essere asciugate con il rischio che le
nostre abitazioni possano subire seri
danni. Per questo abbiamo chiesto che
il vice sindaco si impegnasse a
procurarci il documento di garanzia».
La battaglia dei cittadini residenti
nella zona, costituitisi in comitato,
risale ad alcuni anni fa, quando fu
annunciato il progetto. «Avevamo
proposto un cavalcaferrovia, molto
meno impattante rispetto al tunnel,
proprio per i tanti problemi che un
simile progetto potrà creare compreso
quello della viabilità. Ma l’idea non
è stata accettata. Abbiamo contattato
il Cdf seguendo le vie istituzionali,
ma non è servito a niente. Adesso
butteranno giù non solo cinquanta
alberi di pino ma anche i trecento
cipressi che si trovano lungo l’Aurelia.
Perché gli ambientalisti non dicono
nulla?». I cittadini chiedono un
incontro tra amministrazione e
cittadini: «Questo progetto non tocca
direttamente solo i residenti in via
Agostini e in via Forlì, ma tutti
quelli che abitano nella zona e anche
i commercianti». E proprio i
commercianti dell’area sono
preoccupati per i tempi. «Questo
progetto ha due aspetti - dice Massimo
Vallini, proprietario dell’edicola in
angolo tra l’Aurelia e via Chiesa -:
quando i lavori saranno ultimati, a
seconda degli spazi e degli stalli che
verranno creati, sarà possibile avere
un discreto flusso automobilistico ma
l’altro aspetto è quello del cantiere.
Il timore è che i lavori si
prolunghino nel tempo. Già si parla di
due anni ma molti di noi hanno già
vissuto la storia infinita della
riqualificazione e quella del
sottopasso, anche quello ad opera
delle Ferrovie, all’altezza di via del
Fante. In tal senso l’amministrazione
comunale ci deve venire incontro».
Al.Be. |
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1/12/05
-
Il sottopasso innesca la rivolta dei
negozi.
I commercianti accusano il Comune:
trascurati e non informati dei lavori
|
«Certo
che i commercianti sono preoccupati
per i lavori del sotto passo di via
Forlì. Sono preoccupati per i due anni
di cantiere, per i rumori e la
polvere, per la viabilità. Ma vogliamo
rilanciare: è il momento di
riprogettare l’assetto viario e
commerciale dell’Aurelia e del centro
di Rosignano Solvay». Queste, a caldo,
le prime considerazioni di Daniele
Borghesi di Confcommercio in merito
alla grande opera che le Ferrovie, e
per una parte l’amministrazione
comunale di Rosignano, stanno per
attuare: il collegamento tra la via
Aurelia con via Forlì, la zona
industriale Solvay e Morelline. Un
sottopasso camionabile, ciclabile e
pedonabile che costerà sei milioni
500omila euro (circa 13 miliardi di
vecchie lire). Un sottopasso lungo 95
metri e largo 12 per la cui
realizzazione dovrà essere chiusa l’Aurelia
tra via Gigli e via Oberdan Chiesa con
il conseguente dirottamento del
traffico. Un’opera di grandissima
portata con l’obiettivo di chiudere il
passaggio a livello di piazza della
Repubblica e quello di porta a Vada.
Ed è qui che sta il nodo. «Sì, perché
proprio a fronte di un’opera così
importante per la viabilità e quindi
per il comparto commerciale del nostro
territorio e del centro di Rosignano
Solvay - dicono all’unisono
Confesercenti e Confcommercio -
l’amministrazione comunale non ha
pensato di convocarci per spiegare
alle associazioni le varie fasi
tecniche, i disagi provocati e gli
eventuali rimedi ed accorgimenti.
Abbiamo saputo tutto attraverso la
stampa». Quindi, se da un lato si
guarda al futuro e la Confcommercio
chiede un incontro con gli
amministratori, dall’altro c’è
l’amarezza del mancato coinvolgimento.
E c’è dell’amaro nelle dichiarazioni
di Paolo Biasci della Confesercenti:
«Non voglio entrare nel merito della
validità o meno del progetto che sarà
sicuramente importante - dice Biaschi
-, ma mi chiedo come sia possibile
dare il via ai lavori ad un’opera di
così grande impatto informando poco la
cittadinanza, e ancora meno gli
operatori delle categorie commerciali.
Sappiamo - continua - che sono stati
effettuati incontri con il Consiglio
di frazione. Non era meglio
incontrarci - si interroga il
responsabile di Confesercenti - e fare
un ragionamento tutti insieme?
Qualcuno ultimamente ci ha detto che
non abbiamo compreso che cosa volesse
dire sviluppo multipolare ma
evidentemente non abbiamo capito
neanche cosa voglia dire
“concertazione” dato che di questo
progetto non ne sappiamo proprio
niente». Lo stesso concetto viene
ribadito anche da Confcommercio.
«Arrivo adesso da una chiacchierata
con alcuni operatori commerciali di
Rosignano, molti dei quali si dicono
preoccupati - sottolinea Borghesi -.
Incontrarci con l’amministrazione
comunale - continua - non voleva dire
modificare un progetto voluto dalle
Ferrovie, che stanno procedendo via
via con la chiusura dei passaggi a
livello su tutto il territorio
nazionale. Ma questo cantiere porterà
inevitabilmente dei disagi. Ci saremmo
seduti volentieri a un tavolo, accanto
ad amministratori e tecnici per
ricevere le informazioni di persona e
ricercare soluzioni insieme, in modo
da creare meno problemi possibile.
Ciononostante cerchiamo di guardare
avanti. Il passaggio a livello di via
della Repubblica ha creato disagi e ha
condizionato le scelte commerciali di
Rosignano Solvay. Ebbene, ora sappiamo
che non ci sarà più. Per questo
chiediamo all’amministrazione di
riprogettare l’Aurelia». Come? «Ad
esempio - risponde Borghesi - potremmo
pensare al mercato settimanale sull’Aurelia
(invece che in piazza del mercato, ndr)
o ad altre manifestazioni che prima
venivano negate proprio per il
transito veicolare che passava
attraverso il passaggio a livello.
Potremmo riprogettare, con le attività
presenti, quel tratto di strada per
far crescere questo centro e renderlo
più appetibile a nuovi investimenti.
Per questo ci auguriamo che venga
organizzato un incontro sul futuro
assetto viario e commerciale del
paese».
A. B. |
1/12/05 -
In guerra per il sottopasso.
I commercianti attaccano il Comune:
«Troppi disagi» |
Il
sottopasso ferroviario che sostituirà
il passaggio a livello di Rosignano
Solvay fa andare su tutte le furie i
commercianti della frazione a mare.
Una sommossa, e un attacco frontale al
Comune, strigliato per non averli
informati del progetto e dei disagi
cui sarebbero andati incontro. I
commercianti sono preoccupati perché i
lavori dureranno due anni, e anche
«per i rumori e la polvere, per la
viabilità». Nonostante i tempi duri,
gli operatori commerciali, attraverso
le associazioni di categoria, lasciano
aperto uno spiraglio: «Vogliamo
rilanciare: è il momento di
riprogettare l’assetto viario e
commerciale dell’Aurelia e del centro
di Rosignano Solvay». Il sottopasso
collegherà l’Aurelia con via Forlì, la
zona industriale Solvay e Morelline.
Sarà un sottopasso camionabile,
ciclabile e pedonabile che costerà sei
milioni 500omila euro. |