Fra i primi e più
intraprendenti possidenti del Comune, il Conte Francesco
Mastiani, nel 1827 avviò imponenti miglioramenti agrari nelle
sue proprietà. Le innovazioni introdotte dal Mastiani, in
termini di nuovi macchinari e rotazioni colturali aggiornate,
fecero da stimolo allo sviluppo dell'agricoltura in buona parte
del territorio comunale e, successivamente, anche nel piano di
Vada, dove un suo erede: il Cav. Teodoro Tausch Mastiani
Brunacci con fattoria a Rosignano, ebbe a livello 106,5 ettari a
Sud del "Rio di Ricavo" dell'ex-Tenuta Arcivescovile.
All'impianto del Nuovo Catasto Terreni (1939), fra le più
importanti fattorie del Comune avevamo quella dei Vestrini (ex-Mastiani),
a Rosignano (543 ettari), quella degli Zolli al Ricavo (490
ettari); la fattoria Grandi (già dei Salvetti) a Rosignano (397
ettari). Un caso particolare era poi quello della Soc. Solvay
che, al Paese Nuovo, risultava proprietaria di una vasta
estensione di terreni intorno allo stabilimento (578 ettari),
con numerosi poderi organizzati in fattoria.
(Da: "I segni storici del paesaggio rurale" di Roberto
Branchetti) |