Rosignano Marittimo ieri   

FIRENZE alluvione del 4 nov. 1966 FIRENZE alluvione del 4 nov. 1966 FIRENZE alluvione del 4 nov. 1966 FIRENZE alluvione del 4 nov. 1966 FIRENZE alluvione del 4 nov. 1966 FIRENZE alluvione del 4 nov. 1966 FIRENZE alluvione del 4 nov. 1966 FIRENZE alluvione del 4 nov. 1966 FIRENZE alluvione del 4 nov. 1966 FIRENZE alluvione del 4 nov. 1966 FIRENZE alluvione del 4 nov. 1966 FIRENZE alluvione del 4 nov. 1966 GROSSETO alluvione del 4 nov. 1966 GROSSETO alluvione del 4 nov. 1966 GROSSETO alluvione del 4 nov. 1966 GROSSETO alluvione del 4 nov. 1966 GROSSETO alluvione del 4 nov. 1966 GROSSETO alluvione del 4 nov. 1966 GROSSETO alluvione del 4 nov. 1966 GROSSETO alluvione del 4 nov. 1966
 
1966 - Uomini e mezzi del Comune di Rosignano M.mo partecipano ai soccorsi delle città di Firenze (Foto 1-12) e Grosseto (foto 13-20) nei giorni immediatamente successivi al 4 novembre.
                             Gli "Angeli del fango"
L'alluvione di Firenze fu uno dei primi episodi in Italia in cui si evidenziò l'assoluta mancanza di una struttura centrale con compiti di protezione civile: i cittadini non furono avvertiti dell'imminente fuoriuscita del fiume, tranne alcuni orafi di Ponte Vecchio che ricevettero una telefonata di una guardia notturna che li invitava a vuotare le loro botteghe; le notizie furono date in grande ritardo e i Media tentarono di sottacere l'entità del disastro; per i primi giorni gli aiuti provennero quasi esclusivamente dal volontariato, o dalle truppe di stanza in città: per vedere uno sforzo organizzato dal governo bisognò attendere sei giorni dopo la catastrofe. Gli "Angeli del fango" furono un esercito di giovani e meno giovani di tutte le nazionalità che volontariamente, subito dopo l'alluvione, arrivarono a migliaia in città per salvare le opere d'arte e i libri, strappando al fango e all'oblio la testimonianza di secoli di Arte e di Storia. Questa incredibile catena di solidarietà internazionale è una delle immagini più belle nella tragedia. L'unico aiuto finanziario del governo fu una somma di 500mila lire ai commercianti, erogata a fondo perduto e finanziata con il solito sistema dell'aumento del prezzo della benzina (10 lire al litro; accisa ancora presente). La FIAT ed altre case automobilistiche offrirono a chi aveva perso l'auto uno sconto del 40% per comprarne una nuova e una "supervalutazione" di 50mila lire per i resti della macchina alluvionata. Un grande merito nell'opera di sensibilizzazione si dovette ad un documentario del regista fiorentino Franco Zeffirelli, che comprendeva un accorato appello in italiano dell'attore inglese Richard Burton. Giunsero così presto nel capoluogo toscano i primi aiuti, in veste più o meno ufficiale. Un grande contributo fu dato da alcune città toscane come Prato e dai comuni della Versilia (che misero a disposizione, come già detto, pattini, gommoni e bagnini), da altri comuni e città italiane (in particolare umbre e emiliane, per ovvia solidarietà "di partito"), dalle forze armate americane di stanza in Italia, dalla Croce Rossa tedesca, da varie associazioni laiche e cattoliche, da alcune federazioni di partiti politici e, ovviamente, dalle Forze Armate Italiane. Aiuti "ufficiali" arrivarono anche dall'Unione Sovietica, dalla Cecoslovacchia e dall'Ungheria, simbolo di come l'Arno era stato capace anche di corrodere, seppur per poco, il ferro della Cortina.
(Da: www.aboutflorence.com). Anche il Comune di Rosignano Marittimo volle partecipare alla gara di solidarietà verso la città di Firenze, ma anche di Grosseto colpita ugualmente dalla alluvione di quei giorni, inviando un agguerrito gruppo di uomini con alcuni mezzi idonei prevalentemente al pompaggio dell'acqua dalle strutture allagate.
Rosignano Marittimo - Ieri