Adunanza 17 maggio 1915 - Strada di Rosignano Solvay
Viene data lettura della relazione che accompagnail progetto di
costruzione della strada Rosignano-Solvaydalla quale risulta che
la via sarà rettilinea, avrà la lunghezza di circa un chilometro
e mezzo e costerà 60.000 lire cioè lire 13.000 di
espropriazione, lire 4.000 per direzione e progetto e lire
43.000 per lavori. Il Consigliere Lucchesi nota la enorme spesa
richiesta da tale opera e dice che la larghezza di 16 metri
indicata nel progetto è esagerata e che una larghezza di 6 - 8
metri come le vie provinciali è sufficiente. Il Consigliere
Petrucci è dello stesso parere e non crede si debba fare ora
spese di lusso, quando i viveri sono elevati nel prezzo e le
tasse sono altissime. I Consiglieri Grandi e Gotti sono della
stessa opinione. I Consiglieri Bientinesi e Fontanelli
propongono che il progetto venga nuovamente redatto e la strada
abbia una larghezza di 11 metri, in essi comprese le zannelle e
tutto il resto. Il Consigliere Lucchesi concorda, ma desidera
che si confermi l'incarico all'ing. di redarre i progetti per le
vie di Castelnuovo-Stazione e Gabbro-Nibbiaia.
Il Consiglio approva alla unanimità per alzata di mano.
Adunanza 9 agosto 1915 - Nuova
strada di Rosignano Solvay - Approvazione del progetto di
massima.
Il Presidente presenta il progetto di massima della strada che
congiungerà la nuova stazione di Rosignano e lo stabilimento
Solvay con la via Comunale del Capoluogo dal quale emerge che
volendo dare al nuovo tratto un andamento rettilineo la spesa è
maggiore per lire 10.000 a quella relativa ad un andamento
curvo. Il Consigliere Lucchesi ritiene che si debbano
economizzare queste 10.000 lire. Prende in considerazione tutti
i lavori che debbono essere fatti nelle Frazioni i quali
richiederanno una spesa ingente e augura che non si debbano
sprecare i denari per un'opera di lusso quale è quella del
raddrizzamento di una strada. Il Consigliere Fontanelli non
credeva che nel progetto oggi presentato si accendesse una
discussione, era sua opinione che la necessità e la utilità di
una bella strada di comunicazione fra il Capoluogo, la nuova
Stazione e la Solvay fossero entrate nella convinzione generale.
Fa notare che, cessata la guerra, lo stabilimento Solvay sarà
quello che darà nuova vita al Comune, dando impulso
all'accrescimento notevole della popolazione, al benessere nella
classe operaia e quindi conseguentemente al commercio locale, ai
consumi ed agli introiti comunali. Non crede che si debba
economizzare 10.000 lire perchè la strada venga ampia, diritta e
bella. Essa sarà la massima arteria del Comune e il volerla
costringere per risparmio come una strada delle solite farebbe
ben severamente giudicare in avvenire, l'opera odierna del
Consiglio Comunale. Il Consigliere Petrucci ricorda che anche i
colleghi Grandi e Pieri, appartenenti al Capoluogo sperano di
fare economia. Crede che non si tratterà di una differenza di
10.000 lire, ma con gli imprevisti almeno di 28.000 lire.
Sostiene che per risparmiare questi denari si potrebbe accettare
una curva.
Il Consigliere Bientinesi crede che la via sarà molto utile e
vede la necessità di farla diritta perchè abbia un percorso....e
renda facile la comunicazione con il Capoluogo. Il Consigliere
Pieri fa notare che trattandosi di una strada di notevole
interesse può essere domandato un sussidio allo Stato ed alla
Provincia.
Nessun altro domandando la parola, il Presidente mette ai voti
per appello nominale il seguente partito:
Il Consiglio
1° Approva il progetto della strada Rosignano Stazione Solvay
presentato dall'Ing. Guerrini, ascendente alla spesa di lire
50.000 con andamento rettilineo.
2° Delibera di chiedere il sussidio allo Stato ed alla
Provincia.
3° Incarica la Giunta di studiare la contrattazione del
prestito.
Rispondono SI venti Consiglieri, uno astenuto.
Il Presidente proclama approvata la sua proposta.
Consiglio Comunale - Ratifica deliberazione d’urgenza della Giunta
Oggetto: Costruzione via Rosignano-Solvay
Il Presidente fa dar lettura della deliberazione presa d’urgenza
dalla Giunta Municipale il di 27 marzo 1920 per provvedere alla
costruzione della via Solvay-Rosignano…Ed essa ultimata dichiara
che il Consiglio è chiamato oggi a pronunciarsi sulla ratifica.
Nessuno domandando la parola,la deliberazione suddetta viene
sottoposta a votazione, ed il Consiglio ne concede la ratifica
con voti 15 favorevoli, nessuno contrario resi per alzata e
seduta.
A SUA ECCELLENZA IL Ministro dell’Interno - Roma
Eccellenza
Ho il pregio di rivolgere a V.S.istanza, ai sensi dell’articolo
4 della legge del 23 giugno 1927 n°1188 affinchè sia autorizzato
questo Comune ad imporre il nome di “Costanzo Ciano” al viale
alberato di nuova costruzione, congiungente il capoluogo con
Solvay Rosignano. Con ossequi
Il Podestà - Rosignano Marittimo 20 ottobre 1928
(La risposta sarà negativa, C. Ciano non accetta)
La nuova strada "direttissima"
Collega in maniera rapida ed agevole, Rosignano Solvay con il
capoluogo. Si diparte praticamente dal cancello della Fabbrica
con diramazioni verso il centro servizi, l'ospedale e la
stazione ferroviaria, raggiunge e costeggia le scuole elementari
ed il campo sportivo per continuare ad allungarsi, dritta come
una lama, verso i tornanti di Rosignano Marittimo. È ben
progettata, ha una larghezza di quattordici metri e, ai suoi
margini, sono state messe a dimora ben quattrocento piante di
pini e di platani. Via della Cava perde buona parte della sua
funzione antica. Resta il cardine del secolare itinerario che
dal paese sulla collina porta a Castiglioncello e Livorno e
nulla più. Il grande viale, che dopo accordi fra Amministrazione
Comunale e Direzione dello Stabilimento, è stato alfine
subappaltato qualche anno prima alla ditta Serredo Serredi,
colma l'avvertita lacuna di spediti collegamenti tra i due
importanti centri della nostra terra. Finalmente consente
percorsi spediti verso la fabbrica e le sue strutture. È proprio
il caso di ripetere l'avverbio «finalmente». La realizzazione
dell'opera si è fatta attendere troppo, infatti. Il dott. Gino
Vestrini torna ad insediarsi il 30 luglio 1928 a Palazzo Civico,
in veste di primo cittadino, dopo aver accettato la nomina
podestarile, tenuta a sua disposizione. Uno dei primi atti del
primo podestà locale, dopo l'insediamento è quello di scrivere a
Costanzo Ciano. La lettera chiede all'illustre intestatario
l'autorizzazione ad intitolargli la moderna arteria. Il Ministro
delle Comunicazioni, però cortesemente rifiuta, lo dice un
preciso documento. Il 28 ottobre, nella ricorrenza della Marcia
su Roma, avviene comunque l'inaugurazione. Non è una cerimonia
grandiosa. Manca di squilli, manca di clamore. Forse le cause
sono da ricercarsi nel mancato assenso di Ciano a concedere al
viale il suo nome, o forse per la lunga attesa. Il grande viale
inizia il suo cammino in tono
minore, dopo
un mucchio di anni perduti. Sintesi
da: "La ciminiera dimezzata" di Celati-Gattini
Lo
sbocco al mare
Con la nuova strada il sindaco si toglie anche una vecchia paura
perchè da una delibera del Consiglio Comunale di Rosignano del
1924 veniamo infatti a sapere che un simile desiderio di sbocco
al mare si annidava nel dott. Vestrini, già sindaco dell’epoca.
Terrorizzato all’idea che le frazioni di Solvay e
Castiglioncello si emancipassero dal controllo del Comune di
Rosignano Marittimo, creandone uno costiero (da più parti
richiesto), invocava una striscia di terreno per consentire per
sempre al capoluogo di affacciarsi sul mare. “Il Sindaco chiede
se non sia il caso che il Capoluogo del Comune, che è sempre
stato sul mare, non debba da parte delle frazioni di Solvay e
Castiglioncello ottenere una striscia di terreno per avere
anch’esso uno sbocco al mare” recita la delibera del 1924. Ma
non soltanto la proposta del sindaco non ha molto successo, ma
il Vestrini viene anche un po’ deriso dagli altri consiglieri.
“E’ una richiesta senza fondamento” incalza il consigliere
Garbaglia, segretario del Fascio di Castiglioncello. “E, nel
caso, non sarà certo uno sbocco al mare che potrà ostacolare un
nuovo comune tra Vada, Solvay e Castiglioncello” rincara il
consigliere Sarti. “Quella del sindaco è una mossa ingenua e
maldestra” conclude implacabile l’allora consigliere Petrucci.
Ed ecco che la proposta, come testimonia il registro delle
delibere del 1924, viene immediatamente ritirata. E il Vestrini
civilmente si rassegna e rinuncia al suo sbocco al mare per
Marittimo.
(Di
Roberta Giaconi da "Il Tirreno" del 14-6-06) |