GARIBALDO ANGUILLESI |
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Garibaldo Anguillesi è nato a
Rosignano Marittimo il 10
dicembre 1893. Sin dalla giovane età si è dedicato
con la massima partecipazione alle attività sia sociali che politiche. E'
stato presidente della Pubblica Assistenza di Rosignano Marittimo. Ha svolto
attività politica nel PSI. Nei primi anni del '20 entrò a lavoro nella
nascente fabbrica Solvay, nella quale ebbe la possibilità di seguire corsi
di specializzazione in elettrotecnica ed in seguito divenne vice capo del
Reparto Elettrico dello stabilimento. In tempo di guerra subito dopo
l'attentato al maresciallo dei Carabinieri, Nannipieri della Stazione di
Rosignano Solvay, in qualità di antifascista fu ricercato e costretto a
fuggire rifugiandosi alla macchia per un lungo periodo. Il caso si chiuse
con la fucilazione di Oberdan Chiesa al Lillatro (vedi). Subito
dopo il passaggio del fronte, fu nominato Presidente dal Comitato di
Liberazione Nazionale. Fu il primo
sindaco eletto con libere elezioni e rimase in carica dal 1946 al 1951.
Fu poi consigliere comunale fino al 1956. E' deceduto il 17 maggio 1967.
Solenni onoranze funebri furono fatte a cura dell'Amministrazione
Comunale. (Per gentile concessione
di Cirano Anguillesi) ****** I funerali dell'ex sindaco Garibaldo Anguillesi Ieri sera si sono svolte in forma solenne a cura dell'Amministrazione Comunale le esequie di Garibaldo Anguillesi, il primo sindaco eletto nel dopoguerra nel comune di Rosignano Marittimo. E' stata una sincera e commossa manifestazione di affetto nei confronti di un uomo assai popolare e stimato in tutto il comune di Rosignano, non soltanto per la sua lunga attività politica quale socialista e amministrativa quale sindaco e consigliere. Anguillesi è stato uno di quei personaggi che vivono la vita della località in cui operano, che ne fanno intimamente parte, che vi si identificano. La manifestazione tangibile è stata data dalla straordinaria partecipazione alle esequie: una folla riunita per dare l'ultima dimostrazione di affetto all'uomo, all'ex sindaco, il primo eletto con libere votazioni. Basterebbe questo particolare per far restare nella storia delle vicenda di questa epoca la figura di Anguillesi, il quale ha saputo aggiungerci uno stile fatto di comprensione, equilibrio, di umanità. Il corteo funebre si è mosso dal Municipio ove sin dalla prima mattina era stata allestita la camera ardente nella sala consiliare. Ha attraversato il centro di Rosignano M.mo ed ha quindi raggiunto Rosignano Solvay, ove in Piazza del Risorgimento di fronte alla sede degli uffici comunali distaccati, sono state pronunciate le orazioni ufficiali. Il sindaco Leno Carmignoli ed il prof. Demiro Marchi, che fu sindaco immediatamente dopo Anguillesi, hanno ricordato la vita e le opere dello scomparso. Ha parlato anche Sirio Carlesi, segretario provinciale del PSI. Il corteo funebre ha quindi attraversato il centro di Rosignano Solvay, viale Ernesto Solvay e le vie della Repubblica, Aurelia, Gramsci, Cavalleggeri, Del Popolo, Tripoli, Matteotti. Dietro il feretro portato a spalla, erano i familiari, le autorità, fra le quali i sindaci e rappresentanti di tutti i comuni della provincia e dell'Amministrazione Provinciale, il gonfalone del Comune di Rosignano, le bandiere di tutte le sezioni del Partito Socialista, del PCI, del PSIUP, dei combattenti per la libertà, della Società di Pubblica Assistenza, della quale Anguillesi era stato presidente. Alla famiglia e all'Amministrazione Comunale sono giunti numerosi telegrammi di cordoglio, tra i quali quelli del prefetto Puglisi e del Presidente dell'Amministrazione Provinciale Filippelli, dei sindaci di Porto Azzurro Ardisson, di Portoferraio Pacini, di Rio Elba Cimini, di Campo Elba Retoli, di Capoliveri Viviani, di Cecina Giovannelli. La salma è stata tumula nel cimitero di Rosignano Marittimo. (Da "La Nazione" del 19/5/1967).
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Aprile 1947 -
Realizzazioni e prospettive per il Comune di Rosignano M.Mo E' noto come il Comune di Rosignano sia stato uno dei più colpiti dal passaggio della guerra. I paesi di Rosignano Marittimo e Castelnuovo della Misericordia portano impresse nel loro volto le ferite inferte sia dai bombardamenti alleati, come dalla furia distruggitrice tedesca. Rosignano Solvay in proporzione minore, ha ancora strade ingombre dalle macerie, causate dal massiccio bombardamento. Caletta, Castiglioncello Veda, furono anch’essi colpiti dal passaggio della guerra. Così in dolorosa gara fra di loro, i sette paesi che compongono il Comune, tutti, hanno sofferto della furia devastatrice della criminalità umana. I Servizi pubblici prima di tutti subirono offesa e quelli principali furono quasi totalmente rovinati. Gli alloggi già sensibilmente insufficienti nell’avanti guerra, in certi paesi sono venuti quasi completamente a mancare nel dopoguerra, Situazioni dolorose si sono create nei diventi paesi dove famiglie di lavoratori si sono alloggiati tra le rovine dei fabbricati, in luoghi insalubri ove la miseria, la fame, il freddo danno un sensibile incremento alla tubercolosi. L'Amministrazione Comunale, eletta dalla volontà popolare nel novembre scorso deve quindi dedicarsi subito ai problemi della ricostruzione, anche per attenuare il fenomeno della disoccupazione molto preoccupante, per il numero, di lavoratori senza lavoro. Già la Amministrazione precedente tanto aveva realizzato in questo campo, ma dato il tempo ristretto, la deficienza dai mezzi e l’ingente quantità dei danni, una enorme quantità di rovine ha ereditato l’attuale Amministrazione. La quale, pure alle prese con le difficoltà dalla situazione annonaria e con difficoltà di altre specie ha dato il via ad una somma di opere pubbliche imponente (in parte già eseguite, in parte in esecuzione, una parte in programma). E’ doveroso dire, che in questo marasma chi ha dato grandi possibilità, per il risanamento del Comune, sotto tutti gli aspetti, è stata la Società Solvay, la quale sensibilissima come sempre, è stata larga di aiuti e di iniziative in tutti i campi, e ciò ha permesso di affrontare il programma dalla ricostruzione e anche della costruzione, che se si fosse dovuto attuare con i soli soldi dello Stato o con i proventi del Comune, ben poco sarebbe stato fatto. E' stato ripristinato l'impianto luce ed è in via di ampliamento in tutte le frazioni. Ripristinato l'acquedotto comunale, i servizi sanitari, le scuole. Riparate le strade principali.
E’ stato attuato un servizio
di autocorriera per Nibbiaia. |
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2013 - Una bella festa di popolo ha animato la
celebrazione del 60° della liberazione di Rosignano Marittimo e
l’intitolazione di una strada al primo Sindaco eletto di Rosignano
Garibaldo Anguillesi. Insieme al Sindaco Alessandro Franchi e al
Presidente locale Anpi Giacomo Luppichini erano presenti anche i nipoti
del primo Sindaco di Rosignano, Enrico Genovesi, Maria Cristina e
Tiziana Anguillesi, in rappresentanza dei rispettivi genitori, Mirella e
Cirano, figli di Garibaldo. Dapprima si è svolta la cerimonia in ricordo della liberazione del capoluogo, seguita dall’apposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti di piazza Carducci, poi l’intitolazione ufficiale della strada a Garibaldo Anguillesi. Oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni, erano presenti anche la Presidente del Consiglio Comunale Lucia Croce, il Vicesindaco Daniele Donati e l’Assessore Luca Agostini. “Ricordiamo oggi – ha spiegato Luppichini – la liberazione di Rosignano che avvenne l’11 luglio del 1944. Fu pagato un prezzo altissimo, con oltre 350 vittime civili, poiché ci fu un’ostinata resistenza da parte dei tedeschi. Parallelamente vogliamo ricordare il primo Sindaco eletto di Rosignano, Garibaldo Anguillesi, poiché furono proprio lui e quelli della sua generazione a ricostruire il paese. Gli alleati si meravigliarono molto quando trovarono le giunte comunali dei Comitati di liberazione nazionale già insediate che cercavano di liberare le strade dai cadaveri e di ripristinare quel minimo necessario alla sopravvivenza”. “Oggi - ha sottolineato - stiamo vivendo un momento di crisi pesante e certi potentati economici affermano che sarebbe necessario abolire le Costituzioni antifasciste. L’Anpi non ci sta perché la nostra Costituzione è nata sulle macerie di un Paese devastato dalla dittatura fascista. W la Resistenza, W Garibaldo Anguillesi”. “Siamo qui a ricordare – ha detto il Sindaco Alessandro Franchi – tutti coloro che ci hanno permesso di vivere in un Paese libero, democratico e in pace. La Liberazione di Rosignano portò con sé innumerevoli tragedie, i civili caduti durante i bombardamenti ed i combattimenti e quelli uccisi dalla barbarie nazi-fascista nelle tre settimane che precedettero la liberazione: il 20 giugno a Vada l’uccisione di Delfo Rofi, Ruggero Lupichini, Elio e Ivo Vanni, il 2 luglio la strage del Saracino, il 25 giugno il rapimento e l’uccisione di Goriano Gorini, nei giorni successivi l’uccisione di Lio Picchianti ed il 5 luglio il massacro della famiglia Nocchi. Per non dimenticare abbiamo segnato il territorio con cippi e lapidi dove ogni anno facciamo una sorta di pellegrinaggio laico con le scuole, perché ancora oggi è importante avere gli anticorpi giusti e scongiurare il rischio dell’indifferenza. In questo stesso contesto si inserisce l’intitolazione della strada a Garibaldo Anguillesi, primo Sindaco democraticamente eletto il 10 novembre 1946. La sua fu una legislatura importante di ricostruzione, anche sociale. La Rosignano che Anguillesi si trovò ad amministrare era un Comune ancora devastato dal passaggio della guerra, sia per la furia distruttiva dei tedeschi in ritirata sia per i bombardamenti alleati. Case e strade distrutte, famiglie costrette a dormire tra i ruderi, fame, freddo, malattie. Ricostruzione e disoccupazione erano allora le parole d’ordine. Senza dimenticare l’importanza dell’istruzione. E infatti il Sindaco Anguillesi tra le mille cose da fare avvio gli interventi per le scuole di Castiglioncello, di Gabbro e di Rosignano Marittimo e l’istituto di avviamento professionale di Rosignano Solvay e progettò i lavori per la scuola a Vada. E poi il rifacimento di tutto ciò che la guerra aveva distrutto: strade, fognature, ponti, acquedotti e impianti di depurazione. Senza contare la triste, ma indispensabile demolizione delle case pericolanti. A lui dobbiamo il nostro grazie”. Insieme ai tre nipoti, Enrico Genovesi, Maria Cristina e Tiziana Anguillesi, il Sindaco ha poi scoperto il cartello stradale con il nome di Garibaldo Anguilessi. “Quando mio nonno morì – ha testimoniato Genovesi– avevo dieci anni, ma ricordo ancora tutti gli onori che gli furono tributati e la grande partecipazione della popolazione di Rosignano”. “Io invece ero più grande – ha detto Maria Cristina Anguillesi– ed ho trascorso con lui molto tempo. Parlava molto e mi raccontava cercando di trasmettermi i valori dell’onestà, dell’amore per il prossimo e della correttezza. A voi nonni dico: passate del tempo con i vostri nipoti e raccontate loro le vostre storie affinché anche i vostri valori vengano assimilati”.15/7/2013 |
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