Castiglioncello ieri/Viale Trieste  

1922 - Villa Cassigoli in basso il viale nel 1939 Viale Trieste angolo odierna via Donizzetti. Primi anni 40 quando Solvay chiede pulizia al Podesta. Vedi documenti sotto. Viale Trieste anni_50 Anni '60 Anni '20, sulla spiaggia lungo il viale, oggi porto turistico. Anni 70 - Bagni Trieste

Foto 1 - 1922 - Villa Cassigoli, una delle prime residenze del viale Trieste, rialzata nel 1935. Il bambino a sinistra è il maestro elementare Renzo Cassigoli (4.6.1915/5-2006) (Arch. Cecilia Cassigoli) - In basso via Trieste ancora sterrata e senza pini laterali nel 1939. In fondo Crepatura. La cartolina riporta la dicitura Caletta perché il viale Trieste è passato con Rosignano Solvay negli anni '50. (Vedi sotto) 

E' nata come Caletta di Castiglioncello. In antico dislocata sulla strada litoranea "dei Cavalleggeri" che avevano una caserma a Monte alla Rena o, forse secondo alcuni al "Villone" su quello che oggi è il "viale Trieste". Fino a fine '800 in Caletta c'era una stazione di posta. Dislocata, poi, lungo la via Aurelia, tra Castiglioncello e Rosignano Solvay, fino a pochi anni or sono Caletta era considerata appendice di Castiglioncello e il Monte alla rena ne segnava il confine nei confronti di Rosignano Solvay, quando il viale Trieste, che, come ora, iniziava da Crepatura, finiva più o meno come nella foto a destra. Solo negli anni '50, scomparso del tutto il Monte alla Rena e prolungato il viale Trieste fino allo Scoglietto ed ai Canottieri, l'intero viale è incluso in Rosignano Solvay e quindi Caletta, a sud finisce col Botro Crepatura, determinato dalla confluenza del Botro Jurco e del Botro Crocetta. Negli anni 30 del '900, Caletta si allinea al fervore generale. Registra il sorgere di fabbricati e di nuove villette, aumenta i suoi negozi, amplia la spiaggia che abbraccia la località. Intanto il Comune prende accordi con la famiglia Berti-Mantellassi (vedi) per risolvere, lungo la costa, i problemi di Crepatura e dell'attraversamento del fosso, realizzato a lungo con una passerella in legno e migliorare i collegamenti con il Viale Trieste ed il Monte alla Rena. Viene aperto nel 1935 l'attuale viale Trieste con una spesa di 53.000 lire in parte a cura e spese del Fascio locale e con 20.000 di parte comunale (vedi sotto). Lungo le fossette laterali due file di pini alternati con oleandri. Il muro di cinta a destra nella foto piccola è oggi su via Donizetti, l'ultima villa sulla sinistra lato Crepatura "Villa Tirrenia" è di proprietà Solvay, come pure la casa alta, semicoperta a destra che nel dopoguerra è stata anche sede del primo Commissariato di P.S, con il molto discusso commissario Alongi, cedute ai dipendenti negli anni '70. La prima a sinistra è la villa di Vittorio Taddeini con la moglie Vittoria e 8 figli. Nella stessa casa abitava anche Giovanni Simoncini con la moglie Sabina e 8 figli. Adiacente villa Agostini-Galeotti, che nei primi anni quaranta ha funzionato come albergo-celibi della società Solvay con la gestione della famiglia Vivaldi. In evidenza il "Villone" dei Berti sul lato destro. Nel campo in primo piano saranno costruite le case oggi Bigazzi e Roberti negli anni '30/50 ed ancora ville e villette: dei Cassigoli, degli Arcangeli, dei Sorel, dei Fiaschi, dei Talanti, dei Caciagli, dei Pazzaglia e quella imponente del prof. Scaglietti con casa del casiere Belcari (oggi condomini) ecc...Nel 2008 lavori di manutenzione straordinaria del viale e adeguamento della pubblica illuminazione per una spesa di 70mila euro.
      13 Novembre 1934 - Costruzione di una strada fra Monte alla Rena e Caletta. (Viale Trieste)

                Adunanza 5 ottobre 1926 - Viale Trieste - Passo al mare di pubblica utilità.
Il Consigliere Petrucci narra che ha visitato il Viale Trieste in Caletta e ha costatato che vi manca un passo al mare nel punto centrale.
Vari cittadini locali gli hanno riferito che ci sono state molte preghiere al proprietario Arcangioli di cedere al Comune una striscia di terra, ma hanno avuto una repulsa. Crede occorra procedere alla espropriazione, perché non vi è alcun dubbio che non trattasi di utilità.
Il Presidente è anch'esso di opinione che debbasi procedere con atti coercitivi e propone il seguente partito
                                                                     Il Consiglio
Considerando che nel viale Trieste a Caletta necessiti un passo al mare nel centro e precisamente sulla proprietà Arcangioli,
Considerato che trattasi di costruzione di una strada per il pubblico e di conseguenza è evidente la pubblica utilità
                                                                      Delibera
di fare istanza all'Ill.mo Sig. Prefetto affinché voglia dichiarare ai sensi dell'art. 10 della legge 29 giugno 1869 n. 2359, la pubblica utilità di una strada da costruire tra il viale Trieste in caletta e il mare, lunga circa 30 metri e larga m.3 sulla proprietà Arcangioli.
Nessuno domandando la parola, il deliberato che sopra viene portato ai voti e resulta approvato all'unanimità dai 16 Consiglieri per alzata e seduta.

Nel 1943 un'aereo tedesco (vedi sotto) cadde nel campo retrostante l'abitazione di Ugo Cassigoli con un'ala all'interno della proprietà, prendendo fuoco. L'incendio causò danni alla villa e la distruzione del pollaio e delle galline contenute. Indenne il pilota lanciatosi con il paracadute. (Cecilia Cassigoli)
1944 - Rastrellamento ordigni esplosivi

1944 -
Zone minate fra Viale Trieste e via Aurelia

1943 - La Società Solvay protesta con il Podestà per le condizioni igienico-sanitarie del Viale Trieste.

Il Podestà riconosce il problema.

1950 - Ricostruzione del ponte sul botro Crepatura distrutto per cause belliche.

1950 - Ponte sul botro Crepatura - Travata - Sezione trasversale.

Oggi si su
pera il botro Crepatura (Unione dei fossi Jurco e Crocetta) su un ponte stradale senza farci alcun caso, ma non è sempre stato così:
   12 ottobre 1955 - Crepatura ed il ponte dei sospiri
Sono sospiri di desiderio anche quelli degli abitanti di Caletta e del viale Trieste che vorrebbero assai volentieri veder ricostruito il ponte che deve riunire le due località dando nuovo impulso allo sviluppo balneare della zona e che in ogni periodo dell'anno è prezioso per gli abitanti del viale Trieste che orbitano su Caletta per le loro necessità giornaliere, essendo più disagiata e sconnessa la strada verso Monte alla Rena. Dopo vari anni di attesa e di egoistiche discussioni di proprietà, sembrava si fosse arrivati al punto di partenza, infatti l'impresa ha preparato il cantiere per questa opera, compresa fra i lavori di ricostruzione dell'ultima alluvione del botro. In complesso si tratta di un piccolo ponte ad una luce che dovrebbe essere pronto prima della stagione delle piogge. Inoltre fatto il ponte è sperabile che l'Amministrazione Comunale provveda a fare bitumare il tratto di strada che unisce via Marradi al viale Trieste, ordinando nello stesso tempo lo sgombero di tutte le baracche di legno che furono il complemento allo Stabilimento Bagni. Un'accozzaglia di capanne semicadenti che danno una impressione penosa, assai diversa da una visione di lungomare che si rispetti.
(Da:  Il Tirreno Livorno 1955)
RICORDO
Ricorda Alfredo Roberti che negli anni 40 abitava vicino alla foce, sul lato destro del fosso. Nel 1949 l'ultima  alluvione del Crepatura ci portò via la casa. Io e mamma eravamo all'ospedale Solvay e babbo che lavorava in fabbrica nel Servizio Vigilanza, si salvò per caso sentendo il cane guaire. Si alzò dal letto, ma l'ondata di piena travolse il cane e babbo si mise in salvo. La mattina alle 6 sotto la finestra dell'ospedale dette alla mamma la notizia del disastro...la casa era sparita.

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