Tra pettini e rasoi
50 anni di attività dello storico barbiere
Tra pettini, rasoi, schiuma da barba e acqua di colonia, il negozio di
un barbiere è uno dei luoghi pulsanti di vita di un piccolo paese, un
luogo che fa da punto di osservazione dei tempi che scorrono, da palco
per comizi improvvisati e appassionate discussioni sportive, dal calcio
al ciclismo, c'è sempre da discutere. Il barbiere di Vada Gianfranco
Francalacci, ha festeggiato qualche giorno fa ben cinquant'anni di
attività, e dalla sua postazione sulla via Aurelia di Vada, ha visto i
tempi trasformarsi, insieme ai capelli e alle richieste, ma anche alle
parole scambiate, alle discussioni, anche accese, sui tempi, sulla
politica, e sui pettegolezzi. L'avventura del signor Francalacci nasce
per passione. «E perché a scuola non avevo tanta voglia di studiare,
quindi c'era da darsi subito da fare – racconta – avevo solo dodici
anni, i tempi erano diversi, si cominciava a lavorare molto prima e così
feci io con il mio maestro Osvaldo Pizzi». Cinquant'anni di attività
significa che il barbiere di Vada è attivo sin dal 1967. «Il primo
negozio lo avevo in Piazza Garibaldi davanti all'edicola dell'Adalgisa,
eravamo giovani, ed era un ottimo punto di osservazione, soprattutto per
le ragazze; le mode cambiavano, c'erano i capelloni, mi ricordo tanti
genitori che si lamentavano che non tagliassimo i capelli ai figli».
Negli anni Settanta dal barbiere si discuteva tanto di politica, le
parole si infervoravano. «Prima era semplice, o ti dichiaravi comunista
o democristiano, i fascisti invece stavano zitti perché si vergognavano.
C'era però una specie di senso di famiglia, litigavamo ma poi si
ritornava a ridere insieme, questo aspetto è molto cambiato oggi. In
ogni caso fare il barbiere significa anche fare diplomazia, sei amico di
tutti, ascolti tutte le voci». In tanti anni sono numerosi gli incontri
e gli amici che sono anche clienti abituali, tutti immortalati in un
calendario che il barbiere ha confezionato proprio grazie alle foto, di
ieri e di oggi, che gli hanno portato i clienti più affezionati per
festeggiare i 50 anni di attività. «Tra gli incontri che ho fatto mi
ricordo la barba che feci all'attuale allenatore della Roma Luciano
Spalletti, e poi a Tito Neri, il famoso imprenditore di Livorno che mi
lasciava una mancia generosa di 1000 Lire. Poi non saprò mai, se
leggenda o realtà, un giorno si fermò in Piazza nel mio primo negozio un
attore inglese che andava a Roma e aveva fretta, mi disse che avrebbe
lavorato con Liz Taylor sul set di “Cleopatra”. Ricordo anche Vinicio
Bernini che veniva qui da me e mi parlava dei libri che stava scrivendo,
a volte chiedendomi qualche informazione, qualche contatto, perché si sa
che dal barbiere passano tutti». La passione da barbiere rimane intatta
per Gianfranco Francalacci anche se gli piacerebbe poter lasciare il
negozio a un giovane successore per portare avanti questo mestiere.
(Silvia Trovato Il Tirreno
9/2/2017) |