Dino Lessi - biografia |
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Nato
a Volterra il 10 Gennaio 1901, dopo aver frequentato di malavoglia modesti
studi fino all'età di 17 anni, parte alla volta di Milano per lavorare sotto
la guida degli zii materni, occupati nel teatro ed abitanti,
nei pressi di Piazza della Scala, dove venne accolto a braccia aperte.
Al terzo giorno va ad aiutare lo zio, impegnato come "trovarobe" presso la
Casa Cinematografica "Comerio Films".
Dopo tre o quattro mesi, diviene superfluo e lo zio deve trovargli un altro
lavoro. Passa a fare l"'aiuto trovarobe" al Teatro Filodrammatici, ove agisce la
Compagnia di Prosa del Comm. Luigi Carini, un grande attore che proveniente
dai filodrammatici cremonesi. Alla fine del mese la Compagnia va altrove e rimane ancora senza lavoro. Lo zio,
che nell'ambiente teatrale conosce tutto e tutti, non tarda a trovare una
nuova occupazione in un altro teatro attraverso le indicazioni di un tale
Benaglia ed esercita la professione di "Capo comparsa", che lo accompagna da un certo signor Ansaldo. Si
vede offrire sei lire al giorno (dieci ore), oltre a due lire in più per
ogni sera di spettacolo o prova generale. Accetta l'ingaggio, soddisfatto
della paga elevata (il padre a Volterra percepisce solo tre lire al giorno).
Alla Scala trova un ambiente ostile, è chiamato "tuscanin" per l'origine e
la parlata e tutti fanno in modo che le colpe cadano sulle sue spalle.
Dopo questa stagione con lo zio va a lavorare all'attrezzeria Rancati al
Teatro Lirico, ove si svolge una buona "Stagione Lirica" con la direzione di
Pietro Mascagni. Ai primi
dell'anno 1919, stanco di stare a Milano, decide di tornare a Volterra ad
aiutare il padre. Tuttavia, dopo tre o quattro mesi in Toscana, riappare la
nostalgia della grande città, e prega lo zio di farlo ritornare. Trova un
posto come aiuto elettricista al Teatro Fossati, presso la Compagnia di
Operette "Città di Milano". Il lavoro non è interessante ed a seguito di una
discussione con il direttore il
mattino seguente, senza salutare nessuno, torna a Volterra, dove resta un
certo tempo. Lavora presso un altro zio, artiere di alabastro. E' un periodo
di 'magra', ma ad interromperlo pensa ancora lo zio milanese che lo rivuole
con sé facendogli firmare un contratto triennale con una delle maggiori
compagnie di prosa. Si tratta
della Compagnia di prosa Piperno-Melato, ove viene scritturato come aiuto
trovarobe ed attore per piccolissime parti.
Gradatamente le cose si aggiustano, ed in questa Compagnia resta oltre un
anno, fino al momento di partire per il servizio militare, lasciando un
certo rimpianto soprattutto nel Direttore di Scena, che voleva che imparasse
a recitare nelle parti brillanti. Per il servizio militare viene inviato a
Trento, al 18° Reggimento Fanteria. Alla fine del mese di Giugno è
trasferito a Roma, come scritturale al Ministero della Guerra. Assiste alla
marcia su Roma ed ai primi del 1923 riceve un telegramma dello zio che lo
invitava a raggiungerlo a Bergamo, città ove si trova con una Compagnia di
prosa di nuova formazione, la Becci-Sperani. Sta per essere congedato ed
esce di caserma con le ali ai piedi, raggiuge la stazione e arriva a
Volterra la mattina del giorno seguente: una breve sosta a casa, un
abbraccio alla fidanzata e via verso Bergamo.
Il successo è modesto e con gli zii ritorna a Milano dove trova lavoro
presso la grande attrezzeria Rancati. Nel 1925 abbandona per sempre la
famiglia degli zii ed il teatro, tornando definitivamente a Volterra
nell'abitazione dei genitori. Nei primi giorni del 1926 sposa la fidanzata
Elia Del Colombo. Il primo luglio
del 1926 viene assunto dalla Società Solvay
con qualche difficoltà perchè
iscritto al Partito Socialista fin dal 1920, ma ottenendo comunque
l'incarico di "marcatempo" di tre reparti. Intanto è sorto
il "Dopolavoro Solvay". La direzione viene assunta dal Segretario della
Società, il Cav. Carlo Leoni, mentre la gestione del Cinema Teatro è
affidata al Cav. Remo Lotti, un vecchio attorucolo di prosa che si è
ritirato a Vada. L'inaugurazione del Teatro avviene la sera del 12 Maggio
1928 con una modestissima edizione dell'opera La Traviata.
Nasce il "Dopolavoro Nazionale", ed il Presidente Cav. Carlo Leoni a
conoscenza del passato teatrale di Lessi, gli chiede di insegnare a recitare
ai ragazzi inquadrati nell'Opera Nazionale Ballila. Accetta l'incarico e,
come primo saggio, mette in scena un lavoro romantico, Una partita a
scacchi di Giacosa, ma ne viene fuori un insuccesso. Il Cav. Leoni
suggerisce allora la realizzazione di una operetta per impegnare ragazzi dai
sette ai quindici anni. E' Il piccolo ballila del Maestro Romolo
Corona. Un grande successo, tanto da essere ripetuto quattro o cinque volte,
a teatri esauriti. Segue
l'operetta Baraonda
di grande successo. Nel
1936 a 35 anni di età, i
Signori Leoni e Perrone gli chiedono di assumere la completa direzione del
Cinema-Teatro. Inizia una serie di stagioni nelle quali il Teatro Solvay
diviene il centro delle migliori compagnie.
In quegli anni anche a Rosignano esiste una grande passione per la
lirica, sia fra gli anziani che fra giovani. Per questo il giorno
dell'apertura della biglietteria c'è una tumultuosa folla di aspiranti
spettatori che costringe a chiamare i Carabinieri per mettere un certo
ordine. Nel 1941 ricorre
il 40° anniversario della morte di Giuseppe Verdi e viene messa in scena una
grande edizione di Traviata. Un successo enorme. Alla fine del 1947 Lessi propone di
creare un'Ente culturale (Università Popolare) ove si possa discutere,
insegnare cose letterarie ed esprimere il proprio pensiero attraverso
dibattiti e conferenze che al tempo del Fascismo erano cose proibite.
L'idea piace soprattutto alle Organizzazioni Sindacali, che formano un
comitato ristretto per gettare le basi di questo nuovo Ente che sostituirà
il disciolto Dopolavoro. In Italia le compagnie scarseggiano ed unitamente
al Maestro Ivan Polidori, mette insieme una serie di spettacolini musicali
con i dilettanti del posto. Passiamo in rapidissima rassegna i principali
spettacoli dell'attività di Lessi. Per avere teatro di un certo valore si
reca a Roma, presso un'agenzia teatrale di vecchi amici, per riprendere i
contatti del passato. E' così che, nonostante la gelida stagione del Gennaio
1947, riesce a far arrivare a Rosignano Renato Rascel con Tina di Mola in
una sfarzosissima rivista. Ma si attiva anche per la musica sinfonica. La sera del 4 Febbraio 1948,
sotto la direzione del Maestro Antonino Votto, viene con un programma
abbastanza nutrito l'orchestra del "Maggio Musicale Fiorentino". La ripresa, sul mercato italiano, della
produzione cinematografica americana - con film colossali come Via col
vento, o quelli prodotti in "cinemascope" consentono di realizzare
enormi guadagni, con i quali poter affrontare qualunque iniziativa teatrale.
Non manca la rivista, con un
nuovo comico: Ugo Tognazzi che ha un successo indescrivibile. Il 1953
segna il ritorno del baritono
Aldo Protti a Rosignano con la messa in scena di Rigoletto. Di questa opera
viene affidata la Direzione orchestrale al concittadino Ivan Polidori, che
per la prima volta, impugna la bacchetta per lo spettacolo lirico,
festeggiatissimo per la brillante esecuzione.
Il 14 Maggio 1957, viene rappresentato l'Arlecchino servitore di due
padroni, una vecchia commedia goldoniana rivista e modificata secondo
particolari concezioni artistiche da Paolo Grassi e Giorgio Strehler,
direttori del "Piccolo Teatro di Milano": una realizzazione meravigliosa.
Nel 1963, arriva anche la "Compagnia dei Quattro", con Franco Enriquez,
Valeria Moriconi, Glauco Mauri e lo scenografo Lele Luzzati. Viene
rappresentata, la commedia di William Shakespeare, La bisbetica domata,
accolta festosamente da un buon pubblico. Una continuità unica di spettacoli e
films di alto livello, ma gli anni passano ed il 31 Gennaio 1963, raggiunto
il 62° anno di età lascia il posto di capo dell'Ufficio del Personale
Operai, continuando ad occuparsi del Cinema-Teatro come ha fatto per oltre
trenta anni in qualità di programmatore e Direttore. La serie delle stagioni
teatrali, operistiche, concertistiche continua con un fitto repertorio dei
migliori spettacoli disponibili che non è possibile elencare in questa sede.
Nel 1965, su proposta dell'A.G.I.S. (Associazione Generale Industriali dello
Spettacolo), gli viene assegnata una medaglia d'oro per gli oltre cinquanta
anni trascorsi nel teatro di prosa. La consegna è a Roma, nella sala dei
concerti di Via della Conciliazione, dove viene consegnata dall'Onorevole
Achille Corona, Ministro del Turismo e dello Spettacolo. Alla sera tutti i
premiati vengono ricevuti al Quirinale dal Presidente della Repubblica
Giuseppe Saragat per le congratulazioni. Nel 1970 la Direzione dello
stabilimento, ritiene opportuno porre tutte le opere sociali in un unico
organismo definito A.G.O.S.S. (Associazione Generale Opere Sociali Solvay),
del quale fanno parte tutti i
Presidenti delle varie Associazioni. A capo dell'A.G.O.S.S. venne nominato
un unico Presidente. Nel
1975, con la stessa cerimonia di dieci anni prima, viene consegnata a Lessi
dall'Onorevole Sarti una medaglia d'oro per gli anziani della musica. Il 27 Dicembre 1980, poco
prima di lasciare il Teatro riceve dal Presidente della Repubblica
l'onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana. Per
concludere,
data la "passionaccia" per la musica
ed il teatro, inizia a fare conferenze pubbliche e private su questo
argomento al Teatro Solvay, al Castello Pasquini, a Cecina al Palazzetto dei
Congressi, al "Lions Club", a Volterra nel Palazzo dei Priori, illustrando
la vita e l'arte dei grandi compositori e commediografi, di attori e
cantanti. Il 20 gennaio 2000 presenta il suo libro "UNA VITA PER IL TEATRO
ALL'OMBRA DELLE CIMINIERE".
Il 14 gennaio 2001 compie 100 anni con grande festa e ripresentazione al
teatro della sua "Sarabanda". Muore
a Rosignano Solvay a 104 anni e 2 mesi il 21 marzo 2005.
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