I Ciucchi
Loro sono nati
qui, ma la famiglia è originaria di Murlo, nel senese. Ampelio (1927-2015) e Walter (1924)
hanno svolto l'attività di tassisti fino al '92 col garage in via
Fucini lato Quercetano.
L’edificio, sulla cui facciata è stata posta la targa a sinistra
in alto nella foto, fu iniziato a costruire nel 1950 da Alfredo
Ciucchi ricavandone sul fronte di Via Fucini degli ambienti
adatti al rimessaggio di autoveicoli da noleggio e ad
un’officina meccanica, perché già da lungo tempo svolgeva questo
genere di attività.
Alfredo, nel Trenta,
iniziò con due sole auto. Allora le auto erano rare. Prima aveva
lavorato alla Solvay, poi si era messo in proprio. Poche e rare
auto, dunque. Lunghe invece le vacanze dei villeggianti. Di mesi
e mesi, da giugno a fine settembre. Il babbo prima eppoi loro,
fin da giovinetti, andavamo a prelevare i villeggianti alla
stazione per accompagnarli nelle loro ville della pineta.
Eravamo sempre a disposizione, per qualsiasi evenienza. Così,
hanno conosciuto tutti: nobili e letterati, politici e artisti,
cinematografari di razza e non. Sempre così fino alla chiusura.
Finito il lavoro di
tassisti decisero di affittare il fondo. Poi ci ripensarono: star
lì con gli amici e coi passanti a far quattro chiacchiere valeva
senz'altro di più dell'affitto. Fu così che si dedicarono, più di
prima, alla craziola, magari rivedendo l'organizzazione. Così
hanno messo a disposizione una panca per i posti di fila e varie
sedie ed hanno perfezionato un circolo che già esisteva da molto
tempo: "I ragazzi di via Fucini, Team Ciucchi club". Proprio
all'interno del garage c'è un quadro con una caricatura di tutti
i componenti (in basso a destra nella foto). Ma Paolo Panelli, frattanto, aveva fondato un altro
club con
sede sempre nel garage Ciucchi ed aveva portato l'insegna
da lui fatta in legno a rilievo: "Circolo 4 gomme lisce"
(in alto nella foto). Su una
tabella c'è la foto polaroid di tutti gli aderenti, meno quella di Chiappella (abituale frequentatore nei giorni d'estate) perché era
stato deciso che le foto dovevano essere brutte, ma lui ne portò
una in cui appariva tutto perbenino e venne scartata. Tra le foto
puoi vedere, oltre Panelli, quella di Marcello Mastroianni e
quella di Domenico Luzzara e dato che non ci sono foto di donne la
moglie di Mastroianni fece incollare negli angoli alti del quadro
le foto dei suoi cani, sotto il quadro la foto di un neonato serve
ad abbassare l'età media generale. Luzzara presidente della Cremonese, che qui
viene in villeggiatura e per prendere l'olio da Ruffo. È l'unico
presidente che ogni anno festeggia sia le promozioni che le
retrocessioni e alla festa Walter e Ampelio sono sempre invitati.
Del resto Walter è stato un buon giocatore, nel dopoguerra. Ma se
chiedi a Ampelio se anche lui ha fatto qualche sport ti risponde:
"io no, ho vissuto all'ombra!". A proposito di ombra, si può
notare che durante la giornata il circolo si sposta a seconda del
sole. Al mattino davanti al garage, nel primo pomeriggio al di là
della strada vicino all'albergo Roma e sul tardi, quando l'ombra
ritorna, riprendono panca e sedie e si riportano davanti al
garage. Dice Walter: "bisogna aprire di prima mattina perché verso
le cinque, spesso, c'è già qualcuno che gira qui intorno". Mastroianni, gran fumatore, era solito buttare le cicche sul
pavimento e Ampelio, senza dir niente, le spazzava fuori. Alla
fine capì e andò in piazza a comprare un posacenere di terracotta
che è ancora nel garage. Così Ampelio non deve più spazzare i suoi
mozziconi. Alle pareti del garage quadri e gagliardetti e i
manifesti di Castiglioncello di cui hanno una ampia scorta:
passano i villeggianti, chiedono un'informazione e se ne vanno
con un manifesto. Quando sono alla fine vanno alla pro-loco e
rifanno la scorta. Da un lato si nota una paletta, tipo quelle
stradali ma tinta in modo diverso. Faceva parte di un set che
serviva ai componenti del circolo per tradurre in voto
l'apprezzamento per le grazie femminili di passaggio. La curiosità
ti spinge a chiedere con quali risultati si chiudevano le
votazioni dei soci dei circoli. "Erano tutte bone" ti risponde
Walter e Ampelio con la testa approva.
(Da: "Castiglioncello - La razza dei Caini ed altre storie" di
Castaldi-Marianelli, scaricabile dal sito)
*****
I ragazzi delle quattro gomme lisce
Il
regolamento l’aveva dettato Marcello Mastroianni in persona, uno dei fondatori:
«Per entrare nel circolo delle quattro gomme
lisce bisogna essere senza cravatta e
possibilmente brutti». Detto fatto. Occhi
spauriti, aria da ricercato: nel quadro
appeso nel garage dei fratelli Ciucchi i 63
soci sono ritratti in foto stile
segnaletico, sfuocatissime, che non
renderebbero giustizia nemmeno al più bello
del mondo. In quella cornice è racchiusa
un’epoca - un’epopea, anzi, tutta
castiglioncellese - che se la apri ci trovi
le risate, i caffè e gli aperitivi al
Centrale (poi diventato Ginori), le cene a
casa di Walter e Ampelio (i Ciucchi
proprietari del noleggio auto e taxi), i
rinfreschini della domenica mattina davanti
il garage (anche quelli un’idea di Marcello,
l’amico fraterno) a disposizione di chiunque
volesse favorire e scherzare insieme
all’allegra brigata. «D’estate li facciamo
ancora - dicono i fratelli - appuntamento
alle 9,30, le 10 al più tardi». Gomma
liscia numero uno, Marcello Mastroianni
(presidente onorario del circolo), Paolo
Panelli la numero due, tre e quattro Walter
e Ampelio, figli di quell’Alfredo Ciucchi
che nel 1927 ebbe l’idea di aprire, in via
Fucini a tre passi da piazza della Vittoria,
un servizio taxi e autonoleggio rimasto
negli anni una pietra miliare nella storia
di Castiglioncello. Sono stati suoi i
clienti più vip del secolo scorso: Alfredo
trasportava da Luigi Pirandello a Sergio
Tofano a Vittorio De Sica; i figli, che
hanno continuato l’attività, dai coniugi
Panelli Paolo e Bice, ai Mastroianni
Marcello e Clara, Michel Piccoli, Annie
Girardot, Anouk Aimee, Franco Zeffirelli, la
lista è lunga. Ma quella con Marcello è
stata l’amicizia con la A maiuscola. «Lo
andai a prendere una volta al festival del
cinema a Venezia - racconta Walter Ciucchi
-, mi presentò come il suo procuratore.
Altre volte come suo segretario, mai come il
suo autista. Mi telefonava in media ogni
cinque giorni. Una volta sono stato a
trovarlo a casa sua a Roma. Dava poca
importanza al successo; i premi che aveva
ricevuto li teneva in bagno». La Mercedes
grigio metallizzato con cui i Ciucchi
trasportavano Marcello c’è ancora in garage.
L’amicizia con Mastroianni era nata per
caso, per interposta persona, come spesso
accade per i grandi incontri. Il trait-d’union
fu Bice Valori. Il padre Carlo Valori,
giornalista del Corriere della Sera, era
cliente di Alfredo Ciucchi. Bice era
un’amica d’infanzia per i fratelli Ciucchi.
Fu lei che portò a Castiglioncello il
fidanzato e poi marito Paolo Panelli, e
anche l’amico Marcello Mastroianni, marito
di Clara Carabella, il protagonista di
quelle “Notti bianche” che avevano fatto
piangere e sognare milioni d’italiani. Con
i Ciucchi, le coppie Panelli e Mastroianni
strinsero un’amicizia vera. Marcello veniva
ogni estate, andava e veniva; a
Castiglioncello aveva comprato casa, anzi
villa, villa Prora. Nell’ ’89 i quattro
amici cominciarono a sentirsi usurati dal
tempo. Come le ruote di una macchina che
macinano chilometri e chilometri. Da qui la
voglia di riunirsi come fanno gli anziani
nei bar di provincia, riunirsi in un
circolo, per scherzare e giocare a
tressette. «Macché club, meglio un circolo»,
disse Mastroianni. E Panelli, che come
raccontano i Ciucchi amava il bricolage,
prese lima e seghetto e costruì l’insegna.
Ovunque andasse, a Castiglioncello,
Mastroianni suscitava attenzione. «Ma lui
era schivo - racconta Walter Ciucchi -
preferiva passare inosservato, stava
accuratamente lontano dai giornalisti e si
guardava bene dal dare adito a chiacchiere.
Una volta entrammo nel Centrale per prendere
un caffé, mentre Marcello aspettava una
persona. Vediamo arrivare una bella ragazza
con il fidanzato. Lei lo vede, si avvicina,
lo riconosce e gli chiede un autografo. Poi
anche la dedica: “con affetto”. Lui si
risentì: “quante volte abbiamo dormito
insieme?”, le disse. Con tutti i giornali
scandalistici che gli stavano addosso voleva
evitare qualsiasi azione che lo
compromettesse». Mastroianni fece battere il
cuore anche a Wilma Mattioli, proprietaria
del bar La Piazzetta, davanti il Ginori:
«Ero di spalle, mi chiese un caffè,
riconobbi subito la voce. Gli dissi che mi
ero emozionata. E lui: “ti emozioni per così
poco?».
(Di Barbara Antoni da "Il Tirreno" del
9-2-2004)
Ampelio è deceduto nel
2015, Walter il 28 dicembre 2019 a 95 anni. |