Villa S.Lucia un gioiello fra Fortullino e Scogli Neri

Bruno Caracciolo per tutti 'Il Capitano' Mario Caracciolo S.Lucia lungo la via Aurelia nel 1938, quando fu acquistata 1938 - La scarpata verso mare prima della costruzione del giardino 1939 Il terrazzamento vista mare 1940 -  Navigando Anteguerra - Vista della costa dall'Arancio Le scalinate a gradoni verso mare La targa al cancello opera del famoso ceramista fiorentino Beppe Frattagli, parla chiaro L'epigrafe posta nel giardino sulla tomba di Mario Caracciolo opera del ceramista fiorentino Beppe Frattagli Lo scoglio: 'Poggio della porcellina' Il vecchio e il mare. Il poggio ha il profilo di un vecchio verso il mare, un cespuglio per capelli ed il naso a dx. Il vecchio e il mare. Il vecchio è sulla destra e guarda il tramonto Sciroccata a Santa Lucia Windsurfing anyone...Windsurfing per chiunque...sulla risacca Argento fuso...in controluce La villa vista dalla scogliera (Foto Kim Henderson) Gazebo a picco sul mare (Foto Kim Henderson) Una discesa al mare (Foto Kim Henderson) Le terrazze sul mare costruite da 'Bazzina' (Foto Kim Henderson) Lungo la costa Scalinate Alghe sulla spiaggia Dal mare Vista aerea

 

            I Caracciolo a Castiglioncello
Correva l’anno 1938 (XVI anno dell’era fascista) e precisamente il 3 ottobre quando Bruno Caracciolo (dei Caracciolo di Napoli e Caserta) commerciante in tessuti di Firenze, compro’ da Giulio Fradeletto un pezzo di terra lungo la Via Aurelia in località S.Lucia di braccia quadre 7.144 con un “villino” totalmente da ristrutturare per la modica somma di Lire 20.000, con l'impegno vincolante di non cederla per i prossimi 10 anni a qualcuno del posto, pena il raddoppio del prezzo di vendita. Bruno e sua moglie Bianca Giusti venivano in villeggiatura a Castiglioncello già dal 1930 e stavano a Caletta nel Villone dei Berti in viale Trieste, ma Bruno amava il mare, la pesca, la caccia e la vela e voleva una casa sua dove poter venire durante l’anno e non solo nell’estate. Iniziò così una storia d’amore per quella che sarebbe divenuta Villa Santa Lucia che dura tuttora. Bruno (che tutti in paese iniziarono a chiamare “Il Capitano”) passò mesi a rifare la casa e a creare tutte le bellissime terrazze che esistono tutt’oggi insieme ad Achille (detto “Bazzina”) il muratore, e con l’aiuto del figlio Mario. Sia Bruno che Bianca rimasero a Castiglioncello durante la Guerra, dove passarono dei momenti veramente brutti quando rimasero isolati fra i tedeschi che erano al Fortullino e gli americani che erano arrivati alle Forbici, per non parlare poi del 5 Dicembre del ’44 quando una mina scoppiò proprio nella baia davanti a casa facendo notevoli danni. Finita la guerra, Bianca tornò a Firenze a riprendere la sua carriera di pianista, mentre mio nonno Bruno rimase a Castiglioncello con mia madre e me e nei fine settimana mio padre Mario. Molti sono i ricordi di serate passate in piazzetta al Bar Sport oppure al Bar Centrale o dal Franceschi a Portovecchio a discutere di quante lepri o fagiani erano stati presi a caccia, o da Aurelio il pescatore, per sapere dove aveva preso quella cernia, per poi tornare a casa, prendere la barca e cercare di stabilire “le mire” per poter trovare anche lui la stessa “buca” dove pescare altre cernie! Bruno e Mario Caracciolo ormeggiarono la loro barca Issia al circolo Nautico a Castiglioncello e presero parte a tantissime regate. Le estati erano piene di amici che venivano a trovare la famiglia e che rimanevano ospiti. Erano molte le sere che vedevano tutti incamminarsi dopo cena in fila indiana lungo la Via Aurelia con la nonna Caracciolo che imbracciava la sua fisarmonica e guidava tutti in un bellissimo coro della Vedova Allegra, aiutata dalla bella voce di tenore di Bruno. (Ovviamente allora non c’era il traffico di oggi e si poteva fare!). Durante gli ultimi '70 anni S.Lucia ha ospitato pittori come Gio Batta Lepori di Livorno e Mino Delle Site di Roma, poeti come Marino Verona e Scrittori come Mimi’ Menicucci. Il rabbino Toaff di Livorno era fra i nostri ospiti negli ani 50 con tutta la sua famiglia, e molti i grandi nomi del commercio che si fermarono a godere la vista del mare dalle nostre terrazze incluso Ferragamo. Dopo la morte di mio nonno Bruno, mio padre Mario ha continuato per tutta la vita ad amare Castiglioncello e particolarmente Santa Lucia dove una lapide in giardino lo ricorda proprio per il fatto che amò questa casa più di ogni altro luogo al mondo e dove io continuo a tornare con i miei figli ed i miei nipotini due volte all'anno continuando la tradizione di famiglia, anche se da quasi 40 anni, vivo negli Stati Uniti. Se gli scogli di S.Lucia potessero parlare, racconterebbero tante storie…
Storie di un sogno divenuto realta’ per un giovane commerciante di Firenze, storie di amori di gioventù, storie di guerra e sopravvivenza, di canti, di lacrime e gioia, di bambini che hanno imparato a nuotare nelle sue acque limpide, di occhi di S.Lucia che si sono fatti trovare dai più bravi per poi essere trasformati in gioielli unici e rari, ma soprattutto  storie di persone che una volta arrivate, hanno lasciato lì il loro cuore.

 
La lettera di Duilio Franceschi a Bruno Caracciolo riportata sotto
 

Crocera Marinara intrappresa l’anno di grazia 1953 ”Estate”

Dal famigerato Nocchiero Bruno Caracciolo di Firenze


Bruno Caracciolo grande Crocerista

A preso al largo la grande avventura

E pria che l’Elba si mettesse in vista

Prese tant’acqua e una infreddatura:

Partito con la barca asciutta asciutta,

Poco manco’ che la bevesse tutta!


Ma come sempre impavido nocchiero

Agile, fiero, di grande prestanza

Su l’onda d’Arno torna il suo pensiero

Imbrogliando fa vela alla speranza

Equipaggiato per un lungo viaggio

Un doppio ormeggio in porto e’ ancor piu’ saggio
 

Rimetti o Bruno, i viaggi alle riviere
Che queste ti saranno piu’ vicine
E quando le burasche son foriere

Vattene a pancia all’aria alle Cascine

E nella positura a chiocciolone

Vedrai remicar … qualche rondone!


Questo grande amico ora scomparso per malattia era tanto appassionato del mare e quando io lessi a lui questa satira, fu tanto cordiale nell’accettarla e volerne copia, ma un poco per il mio ritardo, un poco perche’ il suo male invadeva inesorabile questo vero Signore di elevate intelligenza non potei esaudire il suo desiderio. Cosi’ al primo incontro che avro’ con i figli, con la Signora Caracciolo e sua nuora e nipotina, faro’ questo umilissimo omaggio a Loro perche’ al pari dell’Estinto, bravi e intelligenti che con me e la mia famiglia hanno conservato una vera e simpatica amicizia.

Con grande ricordo del fu’ Bruno Caracciolo e con tanti doverosi ossequi ai familiari dall’aff.mo

Franceschi Duilio

Castiglioncello estate 1957

(Testo e foto per gentile concessione della sig.ra Nicoletta Caracciolo Turner)

Castiglioncello/S.Lucia

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