Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "Il Tirreno" del 21-09-2005  di Chiara Giannini

Montezemolo e la Perla, un amore antico
L’intervista. Andrea, 32 anni, cugino di Luca Cordero, si racconta

 
La villa di famiglia fu fatta costruire dalla nonna Servadio Cortesi  

 Tra i suoi avi vanta un crociato e un ammiraglio, che fece costruire sulla villa di famiglia una torretta da dove poteva vedere il mare. E’ campione italiano di monta americana, parente di un cardinale e del presidente di Confindustria. Il suo nome? Andrea Cordero di Montezemolo. Vive a Lodi, con la moglie Ruth, ma nel cuore ha Castiglioncello, dove anche quest’anno è venuto in vacanza. «È la mia prima casa - dice -, non posso davvero farne a meno». La storia dei Montezemolo a Castiglioncello comincia agli inizi del secolo scorso, quando la bisnonna di Andrea, la signora Servadio Cortesi, fece costruire una bellissima villa, una delle prime della Perla, nella parte che sovrasta punta Righini.
 Per la famiglia quella era la residenza estiva, il luogo delle vacanze, dove trascorrere ore di relax. Anche per Andrea Cordero di Montezemolo quella casa ha significato molto. «Venivo qui da piccolo con i miei nonni Carlotta Servadio Cortesi ed Ernesto Giuriati, che era un ammiraglio. Fino a cinque anni fa - prosegue - ho continuato a trascorrere qui i miei momenti liberi. Mi sono innamorato di Castiglioncello al punto da non poterne fare a meno. Finché, purtroppo, abbiamo deciso di vendere. Morti i miei nonni, infatti, mantenere una villa di quel tipo richiedeva risorse ingenti».
 Per cinque anni, suo malgrado, ha rinunciato a venire in queste zone, finché, ricordando gli amici di infanzia e sentendone la nostalgia, ha capito che era ora di tornare. «Perché qui - dice ancora - posso rilassarmi davvero. Ed è ancora qui, che ho ricordi meravigliosi, come la mia prima esperienza a cavallo. Ho imparato al maneggio dei Falaschi. Avevo cinque anni e tanta paura. Pensare che poi è nata la passione per questo sport, al punto che ne ho fatto una professione». Andrea, trentadue anni come la moglie Ruth, è infatti campione. Ha gareggiato anche per la nazionale italiana; ha ottenuto diversi titoli, tra cui spiccano il primo posto ai campionati italiani nel 1996, il posto più alto sul podio nel’98 al campionato delle Regioni di Verona dove gareggiava con la squadra della Lombardia e un primo di Pole Bending agli italiani del 2000 (solo alcuni dei titoli ottenuti). «Adesso insegno equitazione - continua - alla mia scuola di Lodi».
 In parallelo l’altra storia, quella del cugino famoso di Andrea: il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. «Cugino di terzo grado - tiene a precisare Andrea - che purtroppo vedo molto poco. L’ultima volta a giugno a un raduno di famiglia, con 150 parenti, tutti Cordero di Montezemolo da ogni parte del mondo». I genitori di Luca Cordero avevano un’altra villa a Castiglioncello, per l’esattezza a Caletta. Era una bellissima costruzione dipinta di bianco, elegante e sobria. Ma durante la seconda guerra mondiale fu distrutta dai bombardamenti. Quella parte della famiglia Cordero di Montezemolo non tornò più a Castiglioncello. «Ho incontrato Luca - dice poi Andrea - a quel raduno di famiglia a Vercelli. C’era anche un cugino cardinale mio omonimo (della parte dei Cordero Lanza), che per poco non è rientrato tra i papabili. Subito siamo andati tutti a incontrare Benedetto XVI». Una famiglia d’élite, insomma, discendente da quel Francisco Cordero di Montezemolo, che di ritorno dalle crociate si fermò nel Cuneense e mise su famiglia. C’è anche un paese che si chiama Montezemolo, è in Piemonte, confine con la Liguria. Il palazzo padronale è di famiglia. «Dell’altra parte - conclude Andrea - della famiglia». Lui però non rinuncia ai sentimenti e ha nel cuore Castiglioncello. CHIARA GIANNINI

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