Quando gli ottocento litri di
olio iniziano a friggere e i
pesciolini di paranza si tingono
d' oro, la «madre di tutte le
padelle» si trasforma in un
totem profumato. Al tramonto
davanti al mare, con migliaia di
persone in cerchio come in un
rituale atavico, il «padellone»
(quattro metri e mezzo di
diametro e 12 quintali di peso)
racconta scoppiettante la
filosofia della Festa del pesce
di Caletta, miracolosa
insenatura sul mare a un paio di
chilometri da Castiglioncello.
Da 32 anni è l' evento numero
uno di questo promontorio a
picco sul mare famosissimo per
«Il Sorpasso», di Dino Risi,
girato 40 anni fa con Vittorio
Gassman e Jean-Louis Trintignant
in viaggio da Roma a
Castiglioncello a bordo di una
«Aurelia decappottabile
supercompressa». Oltre alla
frittura si cucinano nelle
bancarelle, grigliate, polpo
cotto al vino e caciucco alla
livornese. Oggi l' epoca d' oro
degli anni Sessanta è un ricordo
neppure troppo celebrato (non
esiste via o piazza dedicata a
quei tempi e ai suoi
protagonisti). Pur lontano dai
clamori di una non lontana
Versilia, Castiglioncello
continua a regalare magie,
emozioni e gusti sublimi. Lo fa
spontaneamente, senza troppa
programmazione, si regala da
sola, perché ricca di paesaggi
fantastici e sapori decisi.
Davanti a tutto c' è il pesce.
Trionfa quello povero, il pesce
azzurro, tirato su dalle reti e
servito caldo in una frittura
croccante e indimenticabile.
Oppure cucinato «sotto il
pesto», prima fritto e poi
immerso per qualche ora in aceto
bollito con aglio e peperoncino.
Ci sono anche le acciughe
all'aceto e con la cipolla o il
muggine con le patate, emblemi,
insieme al cacciucco, al polpo
briao (in gergo, ubriaco), alle
cozze al tramonto (cucinate con
l' uovo) e alle triglie in umido
della costa livornese. Si
racconta che fossero proprio
questi i segreti a tavola della
mondanità di Castiglioncello.
Nelle decine di ville, molte a
picco sul mare, registi e
scrittori amavano a volte far
festa e assaggiare la «povera
cucina livornese». Poi, sulle
terrazze o nei giardini con
vista sul mare, si faceva
salotto e si respiravano i
profumi dei cibi e del mare.
Perché anche quarant' anni fa i
prodotti tipici facevano storia.
Già, le ville. Uno spettacolo
nello spettacolo. In località
Quercetano ce n' è una a
strapiombo sul mare, bianca,
quasi luccicante. Racconta la
storia di Marcello Mastroianni.
Se lo ricordano tutti, Marcello,
passeggiare vestito di bianco
tra i negozi di via Fucini con
la moglie Flora. Oppure, alle
sette della sera, sedersi con
Paolo Panelli, Bice Valori
(anche loro proprietari di una
villa) Renzo Montagnani e una
decina di altri amici, davanti
all' autonoleggio dell' amico
Ciucchi per fare quattro
chiacchiere. Quel sodalizio fu
ribattezzato «Il club delle
ruote lisce» e andò avanti per
anni, tutte le estati. Verso
Punta Righini dove c' è la Torre
Medicea da poco ristrutturata,
c' è invece l' ex residenza
estiva di Alberto Sordi. La
villa era stata acquistata nel
1958 e non c' era estate che l'
Albertone non arrivasse. Poi,
nel 1994, la decisione di
vendere tutto. C' è anche sapore
di cultura a Castiglioncello.
Castello Pasquini, un grande
giardino a due passi dalla
piazzetta, è sempre pieno di
appuntamenti di teatro e di
musica con spettacoli firmati
anche da Micha Van Hoeche, il
grande coreografo che in paese
ha abitato per anni. Marco
Gasperetti www.corriere.it In
rete tutte le puntate I LUOGHI
della notte Le acciughe in pista
Ciucheba. Nato nel 1970,
il locale di Mauro Donati è il
punto di riferimento della costa
livornese e non. Discoteca, ma
anche piano bar e ristorante. La
specialità è il Gran piatto di
pesce crudo. Poi gnocchetti all'
aragosta e aragosta alla
catalana. Vini piemontesi e
toscani. Dai 40 ai 60 euro. Le
Spianate (via Campofreno 15,
Castiglioncello, il sabato dalle
23.30 alle 5, costo d' ingresso:
15 euro; ristorante aperto fino
all' una, tel 0586/752225).
Aperto sulle colline, in una
delle zone più belle di
Castiglioncello. Adiacente alla
discoteca, c' è il ristorante
(la domenica è aperto anche a
pranzo). Cucina tipica
livornese, buona la pasta con il
sugo di acciughe e finocchio.
Vini soprattutto toscani. Dai 25
ai 35 euro. ALBERGHI di charme
Un salone sugli scogli Villa
Parisi (Castiglioncello, via
Monti 10, tel. 0586/751698, 80
euro a persona con prima
colazione). Un' antica villa in
posizione splendida, immersa
nella pineta con accesso diretto
alla spiaggia. Bello il salone
con vista mare. Le camere sono
grandi, ma da riammodernare. Vi
può capitare che nella camera
manchi il televisore, ma la
tariffa è piena. Preferire le
camere sul mare, anche se
bisogna pagare un supplemento.
Baia del Sorriso (via Aurelia
1023, Castiglioncello, tel.
0586/752570, 85 euro la camera
doppia con prima colazione). Un'
altra vecchia villa dal colore
rosa acceso, proprio accanto
all' Aurelia, che si affaccia
sugli scogli della baia del
Quercetano, appena fuori il
centro abitato. Una trentina di
camere moderne con la vista sul
Tirreno. Annesso all' albergo
anche il ristorante, la cui sala
gode di una vista spettacolare.
Cantine Ora il campione è il
rosso Lupicaia Tra
Castiglioncello e Bolgheri ci
sono il fiume Cecina e un pugno
di chilometri. Eppure solo una
dozzina di anni fa il Castello
del Terriccio (nella foto, tel.
050/699789), latifondo di
centinaia di ettari in comune di
Castellina Marittima, in termini
enologici, sembrava distante
anni luce. Ma con tenacia Gian
Annibale Rossi di Medelana, ex
olimpionico dell' ippica,
ingaggiando i migliori tecnici,
costruendo una cantina nuova,
rifacendo i vigneti (ora quasi
50 ettari) è riuscito a colmare
la distanza e oggi il suo
Lupicaia (cabernet 90% e merlot
10%, affinato due anni in
barrique) è uno dei cosiddetti
super tuscans che ha trovato
posto nel Gotha dei vini rossi,
accanto al Sassicaia e agli
altri mostri sacri. Dal ' 97 in
poi per il Lupicaia si sono
allineate una serie di ottime
annate e dopo il 1999, ora in
commercio, molto elegante di
buona concentrazione, ci si
aspettano grandi cose dalle
annate 2000 e 2001 che si stanno
ancora affinando. Interessante
anche il secondo vino il
Tassinaia (merlot, cabernet e
sangiovese in parti uguali), più
giovane e morbido. Dopo avere
raggiunto il successo con i
rossi, Rossi di Medelana cerca
anche di imporsi con i bianchi e
ha ingaggiato Hans Terzer, il
migliore kellermeister
altoatesino in fatto di bianchi,
a cui spetta il compito dai dare
slancio al Con Vento (sauvignon)
acidulo con un tocco amaro nel
finale, e al Rondinaia
(Chardonnay), molto fresco e
fruttato ma che può guadagnare
ancora molto in potenza.
prodotti tipici Irresistibili
cassate e mattoncini dolci La
Madia (Rosignano Solvay, piazza
Pardubice 3, tel. 0586/764735) è
una delle ultime panetterie del
litorale che cuoce il pane con
il forno a legna e utilizza
esclusivamente farine biologiche
integrali macinate a pietra che
sono del tipo due (con
granulometria più grossolana
rispetto alla farina doppio
zero). Non soltanto, ma due
volte la settimana (mercoledì e
venerdì) produce il pane fatto
come una volta con lievitazione
naturale. In più biscotti,
burrini e cantucci. Dai Dai è l'
accattivante nome della
gelateria artigianale (foto,
Castiglioncello, via del Sorriso
8, tel. 0586/725754) famosa per
la cassatina, una piccola
cassata (gelato alla panna
avvolto nel cioccolato) monodose
grande poco più di un
cioccolatino, confezionata nella
carta. Si mangia come un gelato,
e una tira l' altra.
Irresistibile. In più Dai Dai
produce anche la mattonella, il
tartufino, il bocconcino e il
pezzo duro di frutta. Un' altra
gelateria artigianale è L'
Indiano (Rosignano Solvay,
piazza Risorgimento 1, tel.
0586/763137) che prende il nome
dal bizzarro soprannome del
titolare. Dal mare spunta un
tesoro vicino al ciglione Lo
sanno solo gli addetti ai
lavori, ma il braccio di mare
che sta innanzi a Vada (a
Rosignano no, perché ci sono gli
scarichi della Solvay) è uno dei
luoghi più pescosi di tutto il
Tirreno. Il segreto è il
ciglione, un lungo enorme
scoglio sommerso, a pochi metri
sotto il pelo d' acqua, che si
estende per una decina di
chilometri verso sud ed è
considerato una specie di
Eldorado ittico. I pescatori di
Vada sanno dove posizionare le
loro reti e solo poche volte l'
anno mancano l' obiettivo di un
ricco bottino. Altrimenti, come
in questa stagione, tornano
carichi di dentici e ombrine,
pesci cappone e corvine, ma
anche pesce sanpietro e
scorfani, e anche le bellissime
triglie di scoglio. Al di là del
ciglione, con i pescherecci si
catturano polpi e seppie, ma
anche splendide aragoste,
mazzancolle e più raramente gli
scampi che hanno un colore e un
sapore tutto particolare. Potete
tentare la fortuna e
intercettare la mattina i
pescatori prima che consegnino
la loro merce alla locale
cooperativa. Altrimenti, in
alternativa potete fare la spesa
dal Punto Mare (Rosignano
Solvay, via Terracini 10, tel.
0586/761578) che è una delle
pochissime dove si ha la
certezza di trovare - tranne
quando il mare fa le bizze - il
pesce del luogo. Lo gestiscono
Elena e Stefano Geri che vendono
in esclusiva quello che il
fratello Paolo, pescatore
professionista, cattura la notte
precedente. ristoranti Ricci e
crostacei I sapori di Altero
Brunetti ha fatto molti
mestieri: calciatore, barista,
falegname, ma ha sempre avuto un
grande passione per il pesce e
per la caccia. Appena ha potuto,
nel 1988, ha aperto a Vada il
ristorante Ducale (piazza
Garibaldi 33, tel. 0586/788.600,
chiuso lunedì, circa 50 euro). I
tagliolini ai ricci di mare, la
catalana, il piatto ghiotto (a
base di crostacei), il pesce al
forno alla Leopoldo, sono piatti
straordinari e insieme semplici
dove si ritrova intatta la
fragranza del mare. D' inverno
si cucina anche la selvaggina,
cacciata di persona. A ciò si
aggiunge il piacere di mangiare
in un antico edificio mediceo,
riccamente arredato con tripudi
di fiori. Allo Scolapasta
(Castiglioncello, via Aurelia
813, tel. 0586/751291, chiuso
martedì, circa 35 euro) si trova
la sorpresa di una promettente
cucina di mare pulita e senza
fronzoli, a cura della famiglia
Maltinti. Basti citare il ricco
antipasto di mare con molti
assaggi, anche di crudo, e le
delicate triglie al cartoccio.