Castiglioncello ieri |
Sull'estremità
del promontorio |
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«Il suo
cervello inventa da mane a sera e, quando non dorme, dalla sera alla
mattina. Inventa soggetti di romanzi, di
drammi e di novelle, inventa decorazioni di appartamenti e, se non ha
di meglio da fare, inventa con prodigiosa rapidità e fecondità una
miriade di cose e di fatti irreali, faville del suo genio, destinati
al divertimento suo, anzitutto, e a quello,
poi, dei visitatori, degli ammiratori e degli amici.» Così scrive
Tom Antongini,
il fedele segretario di d'Annunzio,
nella sua celebre biografia del Poeta. E aggiunge: «Nomi, soprannomi e
titoli, nella sua vita ne avrà inventati diecimila!»
Questa testimonianza contribuisce a
rendere ancorpiù credibile quel che da
sempre si racconta a Castiglioncello:
quando ai primi del '900 d'Annunzio
ebbe a soggiornare da queste parti, ospite di questa splendida villa
trovò nelle suggestive bellezze del luogo ispirazione
per i suoi versi e volle lasciare una traccia del suo genio poetico a
ricordo del piacevole soggiorno.
Immaginiamolo affacciato sulla terrazza
a picco sul mare, inebriato dai mille profumi
mediterranei del giardino e incantato dal perpetuo ritmo delle acque,
levare la mano verso l'orizzonte e
regalare al vento il solenne invito:
«Godi l'onda!»
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