Gran Premio Riviera degli Etruschi circuito Le Spianate
A metà degli anni '60 Castiglioncello organizza il Gran
Premio Riviera degli Etruschi; il circuito è quello della strada che per
un buon tratto costeggia il laghetto delle Spianate (in quel periodo
ancora “vergine di cemento”); i chilometri sono 2 e la manifestazione
automobilistica è di quelle internazionali di Formula 4 K-250. Grazie al
Sig. Lubiano Balestri ed a Comiedit Edizioni, riproduciamo il materiale
originale.
Nelle foto, il biglietto di ingresso, che costava 500 lire, l’opuscolo
che veniva consegnato ad ogni spettatore ed un ritaglio della cronaca
locale che riporta le fasi della gara. L’evento era organizzato
dall’Automobile Club Livorno, dall’Ente Provinciale del Turismo di
Livorno e dall’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di
Castiglioncello, rispettivamente rappresentati dall’avvocato Pier Luigi
Stefanini, l’avvocato Gianfranco Gabba ed il Dott. Tullio Fazi. Tra gli
ufficiali di gara emerge un nome conosciuto agli amanti delle quattro
ruote e più specificatamente del Rally Liburna, il suo nome è Edoardo
Andreini (detto Dado) che nel caso della gara di Castiglioncello era uno
dei Commissari Sportivi. Sempre dall’opuscolo nell’elenco del Comitato
d’Onore notiamo alcuni nomi da ricordare: Giovanni Gronchi (assiduo
frequentatore della località) a quella data Senatore a vita avendo
terminato il mandato di Presidente della Repubblica nel 1962; Silvano
Filippelli Presidente della Provincia di Livorno; Leno Carmignoli, che
sarà Sindaco del Comune di Rosignano da questo anno fino al 1975; Rino
Pachetti, medaglia d’Oro al Valor Militare; Tommaso Dante Monti allora
presidente dell’Associazione Commerciale e Albergatori di
Castiglioncello.
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Il testo di presentazione della gara, pubblicato nell’opuscolo del 1966
Il 2° Gran Premio «Riviera degli Etruschi»
ospita la prima gara internazionale di Formula 4 organizzata in Italia
ad un anno circa di distanza dalla prima edizione che servì quale
trampolino di lancio per questa categoria di vetture che, nel volgere di
pochi mesi, ha incontrato il massimo successo in tutta Europa e che è
ora in procinto di polarizzare anche i favori degli sportivi americani.
Chi segue da vicino l’automobilismo agonistico sa quanto siano delicati
e difficili i primi impegni di una vettura da competizione e può quindi
valutare quale sia l’onere che si assumono anche gli organizzatori
chiamati per esperienza e passione a tenere a battesimo una Formula da
corsa. La prima edizione del Gran Premio Etruschi, che sortì un
successo superiore alle previsioni sul magnifico tracciato delle
«Spianate»
in effetti contribuì non poco a convincere anche i più scettici che la
Formula 4 era una categoria, oltre che economica ed alla portata di
tutte le classi di automobilisti, anche altamente spettacolare e in
possesso delle maggiori possibilità di affermazione e diffusione.
Quella della Formula 4 è storia nota specialmente agli sportivi
livornesi che hanno visto nella loro città sorgere i primi esempi
dell’automobilismo agonistico concepito per essere alla portata di
tutti. Con la Junior ed il primo Kart da 125 cc. Filippi e Morini,
infatti, furono i precursori delle attuali Formula 3 e Formula 4, quelle
cioè che in definitiva raccolgono attualmente un maggior numero di
adepti, anticipando gli orientamenti sportivi di massa che si sarebbero
verificati di lì a qualche anno. E l’esempio che le idee degli
appassionati livornesi non erano errate ci viene confermato oggi sul
tracciato delle «Spianate»
dove sono impegnati i migliori della numerosa schiera di piloti di
Formula 4, una Formula che soltanto in Italia ha raggiunto le 140 unità.
Il
pionierismo livornese e la sportività degli organizzatori di
Castiglioncello, che non esitarono a mettere in scena sul panoramico
appezzamento delle «Spianate»
la prima gara di queste vetture nel 1965, «inventando»
un circuito che poi si rivelò ideale, è stato premiato non soltanto dal
successo costruttivo ottenuto dalla Tecno di Bologna, che appunto ha
realizzato le 140 vetture italiane, ma anche dalla eco che la Formula 4
ha avuto immediatamente in tutta Europa, dove iniziative importanti sono
state intraprese subito dopo l’esito spettacolare della gara di
Castiglioncello. Oggi la Formula 4 si è diffusa particolarmente in
Inghilterra, in Francia, in Belgio, in Olanda, in Germania, in Olanda ed
ora sta affrontando il mercato sportivo americano.
Questa seconda gara alle «Spianate » ha oggi un compito importante,
quello di ribadire l’internazionalità della Formula ed al tempo stesso
di mettere in evidenza fra i piloti italiani il più meritevole ad
aggiudicarsi la Coppa CSAI che, a tutti gli effetti, ha lo stesso
significato di un Campionato Italiano. Il successo della manifestazione,
peraltro scontato dal numero e dalla qualità dei piloti in gara,
sarà il miglior premio per Livorno, per l’Ente Provinciale del Turismo e
per l'Azienda Autonoma di Soggiorno di Castiglioncello che non hanno
esitato a trasformare il primo esperimento del 1965 in una brillante
tradizione che si avvia a varcare i confini italiani come lo dimostra la
partecipazione straniera al 2° G. P, degli Etruschi divenuta già una
“classica” dell’automobilismo di moderno concetto.
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La gara si svolse sul percorso di 2 chilometri; erano ammesse vetture “K
250”, cilindrata 250cc., prevedeva 25 giri del circuito per un totale di
50 km. La manifestazione si sviluppò in 4 prove distinte: tre batterie
ed una finale. Nel resoconto giornalistico viene detto che c’era la
folla delle grandi occasioni. Quella del 1966 fu la 2° edizione a
conferma della riuscita dell’iniziativa. Ii piloti della gara
automobilistica, erano 39; la quasi totalità delle presenza era
italiana. Solo 4 piloti erano stranieri. La gara alla fine porta sul
podio Giorgio Monti, bolognese, secondo Fiancalo Naddeo di Roma e terzo
lo svedese Lars Lindeberg. Un altro svedese gareggiò quel 24 luglio del
‘66 classificandosi però solo al 6° posto: era Ronnie Peterson che
diventerà di li a poco campione di Formula 1 e che troverà la morte sul
circuito di Monza nel 1978.
I dati tecnici delle vetture di F4 che gareggiarono nel circuito delle
Spianate il 24 luglio 1966 così come riportato dall’opuscolo:
- Motore motociclistico da 250 cc
- Cambio di velocità a 4 o 5 rapporti
- Telaio in traliccio di tubo d’acciaio
- Carrozzeria in fiberblass
- Ruote in lega leggera
- Freni idraulici a disco con doppio circuito
- Sospensioni anteriori e posteriori con ammortizzatori idraulici
- Sterzo a cremagliera e barre snodate
- Trasmissione posteriore diretta mediante catena
- Comando del cambio a leva
- Serbatorio capacità 12 lt. circa
- Lunghezza del veicolo mm 3500 ft
- Larghezza abitacolo mm 600
- Peso veicolo in ordine di marcia kg. 180
(Per gentile
concessione di Alando n°11 Edizioni Comiedit)
In questa zona negli anni 60-70 un ristorante molto frequentato, era "Le
Spianate", creato da Nello Sartoni che lo mandava avanti con la moglie ed i
figli Mara e Stefano, il genero Giovanni Guidi ed il padre di lui. La
carne alla brace, in particolare "La banca della bistecca" con la vera
bistecca alla fiorentina era la specialità della casa, derivante dal
precedente mestiere di macellaio.
Nel 1972 è stato trasformato nel "Gelabus", un ristorante gelateria. Nel
1985 aprirono "le Spianate", la discoteca che prese il nome della zona.
Dopo la felice esperienza della discoteca, la struttura è tornata ad
ospitare un ristorante di successo. Per alcune estati, alla fine del
decennio scorso, l'allora gestore del complesso pensò di ritentare
l'esperienza fatta di musica e pista da ballo organizzando cene a tema.
Poi, nel 2005, la chiusura definitiva. Il complesso è rimasto
inutilizzato negli ultimi anni, ospitando solo alcune abitazioni. I
proprietari dello stabile, che da una cinquantina d’anni fa capo alla
famiglia Guidi, hanno un progetto per trasformare Le Spianate in un
complesso residenziale. |